30 luglio 2006
Habemus Capa
Ma chi non ha sbagliato un disco, dei tanti "eroi del rock" che spesso si osannano solo perché imbracciano una Les Paul? E quanti di quegli stessi eroi hanno dei testi che esulino dal "baby ti rocko duro tonight" o "bacia il caprone"?
28 luglio 2006
La pressione degli impiastri
Etichette: ipocrisia
Riapre il Siddharta
Etichette: metal
26 luglio 2006
"In casa mia fa un caldo tale che..."
24 luglio 2006
W.A.S.P. - Blind In Texas
Troppo, troppo caldo. Non mi veniva in mente altro video, coi neuroni in pappa e la pelle appiccicosa come carta moschicida.
Gli W.A.S.P. sono da sempre uno dei miei gruppi preferiti. Nonostante le attuali chiappe flaccide di Blackie Lawless ed il livello medio/basso degli ultimi lavori (i primi due album rimangono insuperati, a più di vent'anni). Che dire. Notevole la gara degli armadilli...
Etichette: metal
21 luglio 2006
Mutzhi Mambo e Valvolettes
Festa Dell'Unità di Firenze (al Caffè Melkweg)
19 luglio 2006
18 luglio 2006
Proiettili fantasma
Intervistato oggi nell'edizione delle uno del radiogiornale di Controradio, Francesco Mini (gestore dello ScusaMario, che nel pomeriggio smentirà l'accaduto anche ai microfoni di Lady Radio) ha definito "allucinante" che si pubblichino articoli di questo genere senza riscontri. Pienamente d'accordo. E' inutile aggiungere quanto una notizia del genere possa nuocere a un locale e a chi lo gestisce. Ed è altrettanto inutile aggiungere che stiamo però parlando di un quotidiano che, con la scusa di essere "apolitico" (seh), "di Firenze e per Firenze" (ri-seh), continua imperterrito per la sua strada di facilonerie, scandaletti di provincia (oggi articolino di punta su un pregiudicato quarantacinquenne che faceva sesso in spiaggia... con una bambola!) e rigurgiti bottegai destrorsi, tipici della Firenze tabaccaia. Scritto ed impaginato coi piedi, non mi stupisce che prima pubblichi degli articoli e poi, forse, ne verifichi la veridicità.
Salvo inutili rettifiche, chi paga un danno d'immagine di questo tipo ad un locale in piena stagione? E soprattutto: se nella cronaca locale si commettono simili ingenuità, cosa accade in reparti più "importanti" dell'informazione quotidiana?
Etichette: vergogna
16 luglio 2006
La bella Antonia, prima monica e poi dimonia
Morti, rimorti e trimorti
Non di stelle hollywoodiane, s'intende.
15 luglio 2006
13 luglio 2006
Non sono vecchio. Sono diversamente giovane.
11 luglio 2006
Antonini, ai piedi di chi ha testa.
Era lo slogan delle scarpe da ginnastica Antonini. Anni ottanta, testimonial Enrico Montesano. Ma non penso che il pelato permaloso avesse quelle, ai piedi. Forse Zidane stava solo canticchiando tra sé e sé "Use Your Head" degli Overkill. O forse ha fatto un salto a Pamplona pochi giorni fa e si è entusiasmato al punto di voler giocare a cornate. Con la differenza che il rosso l'ha visto dopo, non prima. Chissà. Rimane la figura PATETICA di un campione mondiale alla sua ultima partita, davanti al mondo intero. Disquisire su tipologia e gravità della provocazione subita è assolutamente fuori luogo: con questa reazione l'unica qualità mondiale dell'ex gobbo che ricorderemo è la STUPIDITA'. Peccato: mi piaceva come giocavi, ZinZinZanZan, ma ora so che tipo sei.
Adieu, BAMBOCCIO.
P.S.: Il fatto che l'opinione pubblica francese ti difenda rafforza lo stereotipo che mi ero costruito circa i tuoi connazionali: qualche buon film, qualche pensatore illuminato, ma tanta tanta spocchia.
UPDATE del 12/07/2006 - Fairplay di famiglia: la stampa riporta oggi che la madre di Zidane ha proposto di castrare Materazzi. Allora ce l'ha davvero, la mamma stronza.
10 luglio 2006
Zizou e Zigiù
CAMPIONI DEL MONDO. Incredibile.
08 luglio 2006
Crashdïet - It's A Miracle
Ci siamo. Caldo. Troppo caldo. Pioggia (calda pure quella). Ancora caldo. Quarantotto ore su un lavoretto di grafica "strano forte". Mastella continua a dare il meglio di sé. Follini spinge a sinistra (prima o poi qualcuno se ne accorgerà, pensa lui). Io insisto coi miei progetti di eliminazione fisica di mia madre (sembro Stewie Griffin ma ci guadagno con gli anni). Escono quotidiani come "Il Firenze" (tutto il mondo è Milano: "il Giorgio", "il Gino"...). Dormo poco e soprattutto male. Sudo come se non ci fosse un domani e penso sia sempre giugno (chi è lo scellerato che ha detto che il tempo vola quando ci si diverte?). Leggo cose brutte, il più delle quali scritte da me. Credo ancora nel rock come sopravvivenza a se stessi. Penso che domani (o "da grande") farò qualcosa degno di nota (anche un fa diesis). Faccio sesso con donne vergognosamente procaci (poi mi sveglio e l'unica cosa reale è, nuovamente, il sudore). Aspetto momenti che non arrivano mai. L'unica cosa certa è che "ci siamo". Un Jon Vendetta sempre più italiota, sempre più dimentico dell'astio anticlericale che lo contraddistingue nel suo condominio dell'intolleranza, sempre più futile e legato alle contingenze è qui, mutande indosso, ad attendere come tutti il gran finale. La grande finale. Domani ventidue miliardari in mutande (buffa analogia) rincorreranno un troiaio di cuoio decidendo le sorti del mondo. Quello del pallone. Nell'immagine a lato un breve sunto del desiderio maximo per l'italiano medio, in cui puntualmente mi riconosco, nonostante le passate velleità intellettualoidi. Fateci caso: in realtà vi ci riconoscete anche voi e cambia solo l'avversario.
E siccome sappiamo tutti come ci siamo arrivati, in finale, la miglior dedica che posso fare è il video degli sfortunati Crashdïet.
E' un miracolo: godiamocelo.
P.S.: Forse riesco a farmi portare per vie traverse la tanto sospirata t-shirt dei Crashdïet direttamente dalla Svezia. Peccato che, nel caso, arriverà a novembre, quando l'estate sarà ormai solo un ricordo.