BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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16 luglio 2006

La bella Antonia, prima monica e poi dimonia

Storielle di periferia, di reliquie e di idolatria (tra l'altro concettualmente avversata nel cattolicesimo moderno, ma si sa che un sangue che si scioglie e un piede di santo da baciare fanno sempre il loro gioco). Storie squallide di menti senza direzione e senza autonomia. Storie di miti pecorelle che si scoprono ciniche bestie senza unghie, cui restano solo il ringhio omofobo (contro "fenomeni pseudoculturali che dichiaratamente combattono la fede") e l'ira infantile ed egocentrica del bebè privato dell'orsetto amato (la solita patetica tiritera su Grillini e Luxuria e la presenza di "chi invocava punizioni sugli incolpevoli incaricati del trasporto").
Le pecore, d'altronde, sono animali.
Ma queste non fanno nemmeno la lana.
+++
L'ospite dell'Affilatrice al 66 è però un altro genio porporato: il Cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia. Comica (ma come sempre nociva politicamente) la sua uscita sulla Scuola Pubblica. L'essenziale struttura di uno Stato di Diritto che possa dirsi tale è stata bollata dal cardinale come "superata": secondo lui è «tempo che la gestione passi alla società civile, superando la connessione tra laicità, neutralità e unicità della scuola di Stato».
No. No. E ancora no. La Scuola è un servizio pubblico che DEVE continuare ad essere garantito dallo Stato, LAICO, NEUTRALE ed UNICO. E se non funziona lo si deve far funzionare, non sostituirlo con i Vostri (ed altrui) circolini ricreativi a obolo fisso. Sappiamo dove vuoi arrivare. Il Paradiso dei "Sacri Cuori", dei Cepu e delle "Sorelle Genuflesse Foraggiate dall'Immacolata Promozione". Matematica l'immediata claque dei catto-conservatori, che attendono sempre e solo il la di queste sparate corporative: Volonté (UDC, chi altri?) aggiunge bello carico che ci si deve muovere contro «il retaggio anacronistico del risorgimento». Anacronistico? Stavamo parlando di Chiesa Cattolica Romana? Già. Allora sì, anacronistico.

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13 Comments:

Anonymous Anonimo said...

D'altra parte si sa Vendetta,quando avviene la traslazione del Santo sotto al caldo sole di Luglio qualcuno i colpi li deve perdere per forza!!!
A provà!

17 luglio, 2006 10:22  
Anonymous Anonimo said...

la religione è la più grande macchinazione diabolica della storia. E quasi tutti ci sono cascati in pieno. A ben pensarci la religione rende tutto decisamente più facile e comodo: se ti ci affidi, puoi evitare di pensare (grande spreco di energia), di farti una tua opinione sulle cose (anche questo implica un grande sforzo, mettere in discussione qualcosa che miliardi di persone reputano un dogma non è un pensiero che si risolve in cinque minuti), puoi scagliarti contro i diversi, tanto c'è la chiesa che ti difende (anche se un tizio crocifisso non la pensava esattamente così), puoi commettere le peggiori turpitudini, tanto poi c'è la confessione...
Insomma, converrebbe davvero. Peccato che ci sia ancora qualcuno che si ostina a intralciare questo grande progetto di appiattimento mentale... che si indigna, si incazza, che PENSA che ci sia qualcosa di sbagliato! Sicuramente verrà prima o poi fulminato!
Concludo con due frasi di un "figlio del diavolo" (Frank Zappa):

"Perchè una persona si deve considerare dalla parte sbagliata solo perchè qualche milione di persone lo pensa?"

"Il miglior consiglio da dare a chinque voglia crescere un figlio felice e sano mentalmente è uno solo: tenetelo lontano dalla Chiesa il più possibile"

18 luglio, 2006 12:11  
Anonymous Anonimo said...

Basterebbe vivere la propria religiosità, il proprio agnosticismo o il proprio ateismo senza imporre la propria visione agli altri, ne denigrando le convinzioni altrui.

La religione è un aspetto della vita molto importante per miliardi di persone (appunto!), un'ancora di salvezza a fronte della miseria e della pochezza che l'esistenza può rappresentare. Se si trova giovamento o serenità nel credere in qualcosa o qualcuno perché accanirsi tanto. Non c'è nessun obbligo. Nè ha molto senso pensare che chi crede in Dio lo fa perché non è all'altezza di capire che non c'è nulla in cui credere.
Opinioni ....

Sparare sulle gerarchie vaticane e sin troppo facile ma con altrettanta facilità potrei dire che anche l'ateismo in un certo senso è la più grande macchinazione diabolica della storia, e che parecchi ci cascano.
Che l'ateismo "a ben pensarci rende tutto decisamente più facile e comodo". Infatti sei "contro", ed arrogantemente autoreferenziale. Stop.
Neanche questo equivale necessariamente al farsi una propria libera opinione.

Anche credere in Dio è "mettere in discussione qualcosa che miliardi di persone reputano un dogma", sebbene opposto e contrario. E certamente non è un pensiero che si risolve in cinque minuti.

Sullo scagliarsi contro i diversi, beh, chi è senza peccato ... scagli la prima pietra.

18 luglio, 2006 14:29  
Anonymous Anonimo said...

chiedo scusa per gli accenti dimenticati qua e là .... :-)

18 luglio, 2006 14:31  
Blogger JonVendetta said...

Derido perché non rispetto, lo so. Non posso cambiare niente della mia visione delle cose e delle persone.
Se inventassi stanotte il "culto delle balene catarifrangenti" già domattina mi darebbero tutti del pazzo. Avrei le stesse possibilità di un cristiano qualunque di giustificare il mio credo assurdo, eppure sarei per tutti un pazzo.
Per cui mi arrogo il diritto di considerare pazzi loro.
Perdonami se la risolvo effettivamente in cinque minuti, ma dopo una formazione cattolica ed anni di agnosticismo sono arrivato all'ateismo con la rabbia e la frustrazione di chi vuole vedere in mezzo a gente che "crede" di vedere ("perché Dio c'è anche se non vuoi"...).
Voglio fatti, non chiacchiere. E Dio per me rimane una chiacchiera grossolana ed illusoriamente consolatoria, in un mondo fatto di uomini che non sanno spesso credere nemmeno in se stessi.

18 luglio, 2006 15:16  
Anonymous Anonimo said...

Rispetto senza problemi la posizione atea proprio per quanto scritto più su. Non ho "fatti" da sbandierare a supporto di alcuna fede o trascendenza.
Personalmente non credo in un Dio specifico con nome e cognome, ma non mi sento "solo" quaggiù. E non mi va di sentirmi additato come un ottuso inquisitore reazionario semplicemente per questo.

Non c'è bisogno di mandar giù l'ostia consacrata tutte le domeniche per vivere secondo una regola di buon senso, ovvero non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso.

Oppure si rischia di seguire un'altra legge biblica assai più perentoria, quella dell'occhio per occhio, in grado di donare titanica ebbrezza al nostro ego ma decisamente autodistruttiva.

18 luglio, 2006 15:31  
Anonymous Anonimo said...

... comunque se fondi la religione della balene catarifrangenti Jon io aderisco subito! Già ti immagino in veste sacerdotale visibile ad occhio nudo sulla Salerno-Reggio Calabria a predicare l'amore libero tra balene. Ti seguirò ovunque Maestro!

18 luglio, 2006 15:52  
Anonymous Anonimo said...

Il Vaticano è la più grande banca del mondo...ed in nome della fede e dell'ingnoranza del popolo ha accumulato le proprie ricchezze. In nome della Chiesa si sono fatte guerre,bruciato uomini,infangato tutti i preesistenti culti pagani.
Eppure,nonostante tutto credo che qualcosa ci sia ma non sento il bisogno di recarmi nella casa di Dio per pentirmi della donna che sono.
Se ho necessità di rivolgermi a qualcosa lo faccio ovunque sono...

18 luglio, 2006 18:00  
Blogger Sputnikko said...

Personalmente credo che il problema non sia l'esistenza o meno di un non ben definito "essere superiore" (ognuno è libero di crederci, tanto nessuno potrà mai provare che esiste o no), quanto l'esistenza della chiesa. Anche qui ognuno è libero di seguire i suoi dettami o meno, di credere o meno ai suoi discorsi, però nessuno può fare a meno di considerare i FATTI. I fatti sono che qualunque cosa abbia a che fare con essa possiede SEMPRE qualcosa di anacronistico, bacchettone, antiquato,fintamente educativo. La maggior parte della gente che ne fa parte (e ancor peggio chi ne è affiliato, in un modo o nell'altro) pretende di insegnarci "il modo giusto" di vivere, anche in campi in cui non possono essere competenti..
Ora ditemi ad esempio perchè io non dovrei fare sesso col preservativo se me lo dice il papa che è uno che in vita sua di passere ne ha vista una sola e pure di striscio (almeno si spera)?? PERCHE'?? Nemmeno fosse il sessuologo oppure cicciolina a consigliarmelo...! E' come se io andassi da berlusconi e gli insegnassi a rubare. Che senso ha?

L'esempio era volutamente ironico , ma era giusto per sottolineare le contraddizioni di un'istituzione che non dimostra praticamente mai di sapersi rinnovare ed essere fresca e attuale. E poi purtroppo in tutti questi discorsi bisogna pure sentirci in colpa perchè siamo stati educati in un ambiente pià o meno cattolico (nella maggioranza dei casi, qui in Italia)

18 luglio, 2006 21:09  
Blogger JonVendetta said...

Infatti spiritualità e chiesa sono due cose molto distinte e niente affatto necessarie l'una all'altra.
La mia stizza nasce dal constatare, sempre e comunque, che i timorati di Dio (non saranno tutti uguali, ma l'allineamento alla dottrina è impressionante e l'indole dogmatica non consente altro) si ostinano a limitare le libertà altrui in nome del loro (e solo loro) stile di vita. Pacs, coppie di fatto, omosessualità, sesso prematrimoniale, contraccezione, fecondazione assistita. Ogni occasione è buona per proibire agli ALTRI ciò che non farebbero LORO. Strana come reinterpretazione del "non fare AGLI altri ciò che non vorresti fosse fatto a TE".
Perché rispettare chi mi impone regole che non mi riguardano e che non ho mai firmato, in nome di un Dio che non mi si palesa neppure?
La libertà di culto loro ce l'hanno, le libertà civili degli altri non contano forse altrettanto? No, minacciano il loro status quo fatto di traballante e astratto credo. Questo è il problema. Però sono LIBERI di non praticare la fecondazione assistita, LIBERI di non convivere, LIBERI di non divorziare, LIBERI di sfornare un figlo per ogni nottata di polka orizzontale. Loro sono LIBERI. Ma guai ad estendere la libertà a chi sceglie stili di vita e valori diversi, perché solo LORO hanno ragione. E questa è arroganza. Non merita rispetto.
Tutti sono poi altrettanto liberi di credere in un Dio e ciò nonostante non seguire il branco dei ciellini, per carità. Anzi, meglio. Almeno non lo fanno per mero gregariato.

E comunque convinciamoci che tutte le belle cose che si tirano sempre fuori quando si parla di religione (ama il prossimo, onora questo e quello, viva la pace, siamo tutti bellini, eccetera) non sono protette dal copyright di Dio.
Per fortuna non è TOTUM SUUM...

18 luglio, 2006 21:14  
Anonymous Anonimo said...

Mi pare di aver scritto questa cosa già in un altro post di un altro argomento, ma ribadisco. La Chiesa, con tutte le sue nefandezze (e vai di luogo comune ... tutto vero per carità, ma se proprio vogliamo prendere in esame 2000 anni di storia facciamolo in versione integrale) fornisce precetti e indica una via da seguire. Credi e la vuoi seguire? Ok. Credi e non la vuoi seguire? Ok. Non credi e non la vuoi seguire Ok.
Io le guardie svizzere al campanello di casa perché uso il preservativo non me le sono mai trovate.

Le leggi in uno Stato sovrano le fa un Parlamento laico. Se quindi stiamo discutendo di politici zerbini asserviti alla gerarchie ecclesiastiche tutte le critiche sono lecite e le condivido. I Pacs te li garantisce o meno il Parlamento, l'aborto te lo permette o meno il Parlamento, la fecondazione assistita te la vieta o meno il Parlamento.
La Chiesa è contraria? Il Legislatore non risiede a San Pietro, dunque smettiamo di votare i Buttiglione, i Rutelli, i Prodi, etc., se non ci piacciono, ma evitiamo di fare facile tiro a segno su chi le leggi della Repubblica Italiana non le fa.

Inutile dire che in America Latina o in Africa molte missioni cattoliche salvano vite quotidianamente, o permettono a tanti bambini di studiare, o molte famiglie disagiate sono aiutate anche nel nostro paese con gli sporchi soldi della Chiesa.

Anche in nome di ideologie politiche, di super leader messianici, di Stati Nazionali (il tutto da tradursi in "fede ed ingnoranza del popolo") sono state accumulate ricchezze, fatte guerre, bruciato e torturato uomini, infangato culti preesistenti.
Così come, senza scomodare Ruini o Ratzinger, anche Diliberto o Miriam Mafai (che vuole gli asili a dieta musulmana per tutti i bambini, cristiani, islamici, juventini, etc.) ogni giorno mi insegnano come devo vivere e cosa è "giusto" e cosa non lo è, nella loro infinita sapienza e saggezza.

Mille zone oscure albergano nel passato e nel presente della Chiesa (che non è fatta per essere "fresca e attuale", dato che non è Radio Deejay), ed è buffo che proprio io mi ritrovi qui a "difenderla", però magari se evitiamo di dividere a colpi di accetta i buoni dai cattivi .....

18 luglio, 2006 22:35  
Blogger JonVendetta said...

Posso provarci, a non dividere i buoni dai cattivi, ma farò molta fatica.
Anche perché a me stanno bene quelli che mi insegnano ad essere libero (categoria in cui non metterei né un prete né un rabbino: combattono per "convincerti", non per "capirti ed accettarti". Sottolineo il precedente "LORO hanno sempre ragione"), e non quelli che mi insegnano a vivere (categoria in cui comunque non metterei né Diliberto, né la Mafai: combattono per diritti civili, non per imposizioni religiose).
Questione aperta.
Soluzione: nessuna.
Come faccio a dimostrare che qualcosa NON c'è? L'assurda sindrome di Enzo Tortora: dover dimostrare che qualcosa non c'è, con presunzione di colpevolezza. Io davvero non capisco come sia possibile essere arrivati nel terzo millennio e doversi ancora giustificare quando si dice l'ovvio: "Fammi vedere 'sto Dio e ci credo pure io"!
Ah, benedetti dogmi...

18 luglio, 2006 23:06  
Blogger JonVendetta said...

Ma poi dai, basta, cacchio.... Hanno le loro scuole, hanno le loro chiese, hanno le loro libertà di scelta (come detto)... ma che vogliono di più?
Le istituzioni (sanità, educazione ecc.) sono pubbliche, cioè di tutti. Se loro ci stanno a far parte di quei tutti, bene. Se non va loro giù che in quei "tutti" ci siano priorità e bisogni incompatibili coi loro, che buttino giù il rospo (come si fa quando si è in democrazia e si convive con gente diversa) o se ne stiano a casaccia, cioè (tanto per ricordarlo) in Vaticano, non in Italia.
E invece parlano, parlano, parlano. E battono cassa.

18 luglio, 2006 23:21  

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