BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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25 giugno 2006

Wig Wam - In My Dreams (Eurovision '05)

Avendo citato recentemente Sanremo e Spinal Tap ho provato ad unire le due cose. Possibile? Sì. Al posto di Sanremo mettete l'Eurovision Song Contest (edizione 2005), una manifestazione in cui non conta se proponi pop, folk o hard rock: non a caso ci sono stati andati anche i Lordi. Al posto degli Spinal Tap mettete un'altra band-farsa, che poi tanto farsa non è: i norvegesi Wig Wam, i cui membri hanno tutti un passato metal più o meno serio (anche negli Artch, che per i "defenders" sono un nome piuttosto valido). Curioso punto d'incontro tra Bon Jovi, Europe, Slade, Quiet Riot e tanto altro hair metal d'annata, questi pazzerelli offrono nel loro recente "Wig Wamania" una sorta di "tributo alla scena". Ogni brano del disco è praticamente identico a qualche hit altrui del passato (esempio: "Gonna Get You Someday" è "You Give Love A Bad Name" con lievi modifiche, "Kill My Rock'n'Roll" cita i Kiss più ottantosi e "Breaking All The Rules" ha lo stesso chorus di "I Love Rock'n'Roll" di Joan Jett, ma con un testo "true" degno dei Manowar!). Ancora più curioso notare che alla fin fine la band ha una sua identità, nonostante tutto.

Si frigge l'aria, viene da dire. Ma se la prerogativa della musica buona è esclusivamente inventare, non credo che tanti gruppi "seri" che girano ora abbiano di che vantarsi. E se il fine di certa musica è ancora divertire (metallari permettendo) direi che gli Wig Wam ci riescono alla grande.

Aspetto a questo punto di vedere i Necrodeath al Festivalbar, per capire se ci stiamo allineando agli standard europei...

15 Comments:

Anonymous Anonimo said...

il bassista è fiorello. non c'è cristi.
pesi!! ma "rock'n'roll revolution" (e le coriste) mi hanno messo in pace con me stesso :D
giangio, hai un regalino in arrivo quando sarò a firenze, non scomparire - non è roba giapponese, ma è comprata in giappone, fa lo stesso, no :P ?

25 giugno, 2006 17:13  
Blogger JonVendetta said...

Ora mi metti in ambascia. Dal Giappone ma non giapponese? Uhm...
Comunque grazie in anticipo! :-)

26 giugno, 2006 03:16  
Anonymous Anonimo said...

si, nel senso che non ha sopra ideogrammi ecc, né è una cosa 'particolarmente' pazzoide...però a tokyo ne ho vista un'altra che quasi quasi...fo cambio :D sei più in ambascia ora?

26 giugno, 2006 12:45  
Blogger JonVendetta said...

Basta che non ti presenti con un'anguilla viva incartata, poi hai carta bianca!
Sì, conoscendoti sono terrorizzato...

26 giugno, 2006 13:33  
Anonymous Anonimo said...

ahahah, no, tranquillo, in qualunque dei casi è roba che potrà solo piacerti!! niente anguille (che comunque cotte sono ottime :P )

26 giugno, 2006 13:36  
Anonymous Anonimo said...

Jon, com'è "The descent"? E' un po' che vogliamo noleggiarlo. Vale la pena?

26 giugno, 2006 20:07  
Anonymous Anonimo said...

Ciao!!!!
grazie per il link..ora mi spulcio un po il tuo blog, ma gia devo dire che ad una prima occhiata mi piace!!!!!
Cheerz

27 giugno, 2006 10:23  
Anonymous Anonimo said...

Jon, Totti nell'Affilatrice al 66 con augurio di morte lenta e dolorosa non dovevi .... no no, non dovevi. Scusa se deraglio dall'argomento Wig Wam, ma nella lavagna non c'era spazio sufficiente.
L'Italia (per ora) gioca maluccio e probabilmente non merita la finale mondiale ma io il tifo anti-Italia non ci riesco proprio a farlo. Nonostante i demeriti spero comunque che la nazionale ce la faccia fino in fondo. Il cuore batte, che ci posso fare.....
Il rigore non era così netto ma va anche detto che ai mondiali con gli arbitri vantiamo un bel credito. Viva er Pupone!

27 giugno, 2006 12:12  
Blogger JonVendetta said...

Per Nick:
Allora attendo trepidante. Niente anguille.

Per Aldo e Fra:
"The Descent" mi è piaciuto moltissimo. Appartiene per molti aspetti a quella "nouvelle vague" di nuovi horror che riesuma il dirty touch degli anni 70, lo coniuga con tecniche registiche spesso azzeccate (il set in questo caso è così minimo e buio che la narrazione non era affatto facile, eppure funziona) e con ritmi ed effetti moderni (ma senza snaturare il feeling). E soprattutto: niente happy ending consolatorio.
E' una bella pioggia di sangue sotterranea, lontana parente di "Alien 2 sulla Terra" e di più recenti pellicole in cui il male non fa sconti e arriva da "dentro" (mi viene in mente l'apparentemente distante "Alta Tensione"). Insieme a "Hostel" è uno dei più cattivi horror che ho visto recentemente. Cattivi in senso buono.

Per la Dottoressa:
Grazie a te per il passaggio. Fa sempre piacere avere una rockettara in più! A presto.

27 giugno, 2006 18:18  
Blogger JonVendetta said...

Per Marco Invaders:
Er Pupone per me è solo un buon calciatore pompato a dismisura da una tifoseria sempre in cerca di campioni (che poi in nazionale si sono sempre rivelati inutili: vedi Giannini). Assieme a Del Piero e Baggio rappresenta l'antitesi del calcio come sacrificio e talvolta persino gioco di squadra (i cucchiai fanno più comodo in cucina, se li fai a cazzo di cane sprecando egoisticamente palle preziosissime). I fighetti come lui o fanno goal o sono dei morti in campo. Ieri ha fatto un assist e segnato un rigore (e posso dire "capirai!" visto che il rigore neppure c'era?). In tre partite mi pare pochino.
Siamo sempre schiavi di rammolliti zeppi di miliardi che in altre nazionali andrebbero sì e no in panchina, ma che noi veneriamo aspettando prestazioni che puntualmente non arrivano mai.
Lode a chi si impegna per la squadra e fa quello che può senza pretese (perché non ne può avere): Gattuso, il Pirlo delle prime due partite, il Buffon dell'ultima, l'antipatico ma essenziale Cannavaro. Quelli sono giocatori. Le stelline vanno bene solo per riempire la carta da culo della stampa sportiva.
Ad ogni modo: Forza Azzurri. Senza gioco, senza palle, senza vergogna, ma ci sono anche io qui, ogni volta con la maglietta di Italia 90, a guardare, sperando finalmente di "vedere" qualcosa.

P.S.: Totti nell'Affilatrice l'ho messo nel weekend (la ricarico sempre di sabato o domenica), quindi tecnicamente la partita di ieri non fa testo. :-)

27 giugno, 2006 18:51  
Anonymous Anonimo said...

Tornando a parlare di cinema, visto che non ci piace essere superficiali nei giudizi, ti spieghiamo perchè "Rockstar" non ci è piaciuto. Al di là dell'interesse che gente come noi, cresciuta a pane e Led Zeppelin, può nutrire nei confronti del film e di alcuni suoi aspetti, va altrettanto ribadita la pochezza della pellicola in questione, se analizzata da un punto di vista squisitamente cinematografico: la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, i dialoghi non reggono, stereotipi a iosa, regia piatta, recitazione mediocre. Non parliamo poi del finale malinconico-depressivo, col protagonista ridotto a una specie di Mike Tramp dopo lo scioglimento dei White lion. Non crediamo che la comparsata di questo o quel musicista possa risollevare le sorti di un film che, in buona sostanza, ruota attorno ad un'ideuccia-uccia-uccia (neanche originale, dal momento che le vicende narrate prendono spunto dall'avventura di Ripper Owens dei Judas Priest). Meglio "Airheads", a questo punto, o uno dei due episodi di "Fusi di testa", che per quanto impongano lo stand by al cervello, qualche risata te la strappano.
Il nostro film mito rimane comunque "School of rock", che paradossalmente, pur essendo rivolto ad un pubblico molto giovane, contiene la più sincera dichiarazione d'amore nei confronti del rock, duro e non. E un approccio pedagogico che speriamo vivamente possa far colpo sui nostri nipotini...

27 giugno, 2006 20:29  
Anonymous Anonimo said...

The Descent: bello, m'e' piaciuto molto assai!
Rockstar non l'ho visto, ma posso dire che un film rock per me controverso e' "Almost Famous": da un lato un film piacevole, dall'altro assolutamente fasullo e favolistico, quando in realta' veniva presentato come film-documentario realistico da parte di chi ha vissuto un'epoca. Se e' cosi', Cameron Crow non ha capito una sega a pile. E anche di questo e' meglio Airheads! Ma allora School Of Rock e tutti a casa.

28 giugno, 2006 00:04  
Blogger JonVendetta said...

Nel complesso sono d'accordo sulle critiche a "Rockstar" (aggiungerei anche le incoerenze musico-stilistico-temporali che fanno sì che non si capisca se siamo nell'85 o nel '95... e NON E' la stessa cosa!).
Il mio problema con "School Of Rock" è proprio che l'ho trovato un po' infantile (capiamoci: non che "Airheads", mio culto personale assieme a "Morte a 33 giri", sia un film di Bergman...) e ho anche il limite di non sopportare Jack Black (lo tollero solo nel video "Sexx Laws" di Beck...). L'unica cosa che approvo di SOR è appunto l'"approccio pedagogico". Essendo mio malgrado un insegnante e un rockettaro non potrei fare altrimenti.
"Almost Famous" ancora non l'ho visto. Mi dava l'impressione di essere una plasticata hollywoodiana e a quanto pare non ci sono andato troppo lontano.

28 giugno, 2006 00:52  
Anonymous Anonimo said...

Se lo guardi lasciando perdere le pretese di verosomiglianza e' pure un buon film. La cosa brutta e' che e' un film sul rock senza il rock, ovvero senza tutto il giro di vizi e merdosita' che ne costituiscono il brodo di coltura. Nell'insieme cmq e' un film piacevole, sempre meglio che vedere un film italiano!

28 giugno, 2006 09:12  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Jon, sempre in ambito musical-cinematografico, ti segnaliamo il nostro ultimo post, che parla del film Shine. Lo hai visto? Non parla nè di rock nè di metal, ma parla di musica, che è la cosa più importante.
Abbiamo inserito una sequenza memorabile: chi lo ha visto lasci un commento, chi non lo ha visto gli dia un'occhiata.
p.s. grazie per il commento alla poesia di Hikmet.

28 giugno, 2006 21:00  

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