BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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31 ottobre 2007

Halloween


Stasera festicciola di Halloween al Royal Pub.
Espone le sue opere l'amica Roxy, per cui accorrete numerosi.
Vi prevengo: Halloween è più idiozia commerciale che vera festa pagana, lo so, ma sono libero ed una birra non mi fa schifo. E fatemi godere la mia incoerenza, per Giove.
L'alternativa è andare nella chiesa più vicina dove qualche parroco fedele alla linea sta sicuramente organizzando il suo contro-Halloween ordinato per timore di laicismo:

«Halloween è pedofilia esercitata in campo morale, psicologico, spirituale, mentale, senza violentare il corpo». L’allarme è stato lanciato da don Marino Bruno, insegnante di religione e parroco della chiesa di Santa Maria delle Nasche, in un lungo articolo pubblicato oggi sul settimanale cattolico di Genova «Il Cittadino».
Il sacerdote ha chiesto «ai genitori ed agli educatori cristiani di evitare ogni manifestazione» legata a questa festa invitando a fare una «obiezione di coscienza» e a «non festeggiare Halloween». Halloween, spiega don Bruno, «è una festa dove le componenti religiose celtica e cristiana sono state eliminate» ed aggiunge: «c’è un abisso tra Halloween ed il carnevale: i mandanti di questo `carnevale d’ottobre´ sono gli stessi che stanno cercando di bombardare, con stile politically correct, la religione in sé e quella cattolica in particolare». I mandanti, per don Bruno, sono «esoterismo, lobby politiche e filosofiche» che «lavorano per svitare il senso del sacro ed il rispetto che gli si deve» e che hanno quali «prede preferite i bambini».
Fonte (poi corro a lavarmi le mani): Il Secolo XIX

Li spaventa anche la gente in costume, capite? E per tirare in ballo la pedofilia così (seppure in senso lato e volutamente terroristico) ci vuole un bel po' di faccia tosta. Proprio da prete...
Per ripicca quest'anno festeggerò anche il capodanno cinese.

Sempre più deboli, sempre più patetici, sempre più odiosi.

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Berlino - Un metallaro al museo






Non lasciate mai un metallaro con una sessualità disturbata ed una insana passione per l'iconografia impopolare solo in un museo tedesco per più di due ore.
Potrebbe tornare a casa con foto del genere.
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30 ottobre 2007

Berlino - Rock Und Wikingerbar


Ci sono in realtà molti pub rock e metal nella città, tutti più o meno ad est (metal come musica del proletariato?). Un altro molto carino è il Rock Und Wikingerbar.
Freccette, calcetto (con tanto di nerboruto brother in kilt che gioca, e immagino vinca a tavolino per simpatia), barista che definire accomodante è eufemistico e strani intrugli di vino speziato da bere nei corni, alla faccia degli Amon Amarth.

Purtroppo non servono da mangiare e qui entra in gioco il barista: "Se volete da mangiare potete andare qui o qui (ci porta volantini di vari takeaway in zona, uno dei quali di cibo -molto poco- italiano e ci spiega dove sono e come arrivare) e poi tornate e mangiate dentro, non vi preoccupate.". Ci mancava poco che ci portasse lì di persona e pagasse lui. E continuava a scusarsi perché lì servivano solo da bere. Non solo, prima di darmi il vino nel corno mi ha avvisato che costava "un po' di pù" delle birre e di altri drink, perché era un vino "speciale". Costava 4 euro e 40... (da noi ci prendi una birra piccola e schifosa). Sembrava si scusasse anche di quello.
Prima di andare via abbiamo chiacchierato e siccome era la nostra prima volta nel pub ci ha sottoposto a quello che lui ha definito un "rito di iniziazione per gli avventori". In sintesi, abbiamo scroccato un piccantissimo simil-Bloody Mary da bere tutto d'un fiato. Immancabile, prima di uscire, la trafila di suggerimenti su dove andare a bere (chiedi al Red Garter quali sono altri locali e vedi che calci in culo ti danno), cosa fare e chi salutare da parte sua...
In 34 anni non sono mai stato trattato così in un locale italiano, per piccolo e confidenziale che fosse.

Da segnalare anche il minuscolo pub Jailbreak, a un paio di isolati dal Rock Und Wikingerbar, con belle decorazioni in stile HR Giger ed una inquietante barista in pantaloni mimetici (quella da salutare), dall'età indefinibile e dai modi un po' Acceptiani. Più che un locale, "casa di uno". Forse "stanza". Il che lo rende perfetto per i misantropi come me.
Molto costoso il mezzo litro di birra: due euro...
E noccioline gratis.

C'è poco da fare.
Come sempre, Germania-Resto del Mondo 2-0.

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Berlino - Halford Pub



Ecco il famoso Halford Pub. Clima amichevole, concept Priestiano, prezzi ragionevoli, installazione video (ragguardevoli i clip passati mentre eravamo lì), l'immancabile calcetto e tanta buona musica ad un volume giusto per fare due chiacchiere (inconcepibile questo per le fogne italiche, che cercherebbero di farti ballare anche in uno sgabuzzino con il solito assordante polpettone sonoro).
Il classico posto dove un comune currywurst diventa una cerimonia in onore del Dio Metallo.

Se poi volete fare gli splendidi con gli amici e ribattezzare i vostri cocktails con nomi a tema (Grave Digger, Slayer, Twisted Sister, Halford Spezial...), eccovi il menù del pub.

Sosta obbligatoria se passate da Berlino.

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Aspettando Totò

Disegno di legge “Nuova disciplina dell'editoria e delega al Governo per l'emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale”, ovvero Legge Levi-Prodi.

Correggiamo subito un'imprecisione amplificata dai teorici della cospirazione. La proposta estiva è sì stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre, ma in realtà il disegno di legge non è stato "discusso": è stato presentato come "provvedimento di normale routine". Cambia qualcosa? Non so. Imbavagliare la gente o estorcere denaro in modo irragionevole è diventato normale, si sarà pensato.
Ad ogni modo la scombicchierata legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione), produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. Il che è chiaramente un segnale negativo in termini democratici, ancora più sospetto dopo la bufera-Grillo.
Sapranno anche gli alti papaveri che ci sono solo due cose più veloci e scaltre delle leggi: i napoletani ed Internet. Uno dei due ci salverà.
Aspettando Totò e senza isterismi di massa (di cui questo sciagurato governo sarebbe comunque degno) si può nel frattempo monitorare l'iter della legge in rete e per lo meno informarsi sulle specifiche della stessa prima di ricominciare coi girotondi.
C'è anche una petizione per chi volesse fermare questo presunto tentativo fascistoide di controllo di internet da parte del governo italiano.

Se mai dovesse andare in porto, ma sono scettico, sono disposto a farmi arrestare. Non concepisco uno Stato che mi costringa a diventare "testata", assumermi i relativi oneri professionali e legali, pagargli quello che si potrebbe definire "pizzo editoriale" e noleggiare un giornalista professionista in redazione (camera mia, NdJV) per parlare dei cazzi miei.
Non so. Mi pare un tantino assurdo.
Quasi Beckettiano.

UPDATE: Pare che il pericolo stia rientrando. Direttamente dal sito della petizione online:
"Attualmente la petizione è stata bloccata in quanto il disegno di legge verrà modificato a breve, poichè toccava alcuni punti ove la costituzione italiana lo proibiva."
Anticostituzionale. Meno male che qualcuno ogni tanto lo guarda, quel pezzo di carta.

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16 ottobre 2007

Smonto la baracca e via

Mi si perdoni l'incipit sorcino.
Settimana finale della prima parte del semestre. Compiti da scartabellare e sostanzialmente molta voglia di fuggire altrove. Difatti da venerdì 19 a mercoledì 24 sarò a Berlino.
Rischio il tracollo a fantacalcio, ma chissenefrega. Tornerò in tempo per finire di correggere i suddetti compiti e scroccare un buffet matrimoniale.
Novità particolari non ce ne sono. Oddio, in realtà sì. Pare che il trend imperante sia, appunto, sposarsi. Buffo in qualche caso venire a saperlo per vie traversissime, tipo incontrando uno che lavora con te (ma tu non lo hai mai visto) in una sagra di paese a due ore e mezzo da casa tua. Lui ti riconosce (beati i fisionomisti) e sente il bisogno irrefrenabile di instaurare immediatamente un rapporto di amicizia duratura. Parlando salta fuori che lavora anche in un altro posto insieme ad una tua ex, che risulta essersi sposata praticamente due minuti prima. E tu continui a masticare il tuo panino alla porchetta (dopo quello alle acciughe ci voleva) come se effettivamente accettassi che il tempo passa e che le persone prendono decisioni, si fanno una vita o quantomeno si adoperano a tal fine.
Guardi la porchetta. Piano piano realizzi. E ti senti un po' più solo.
Ti guardi intorno, vedi la tua ragazza, due ottimi (ed ospitali) amici e sì, la solitudine è nonostante tutto sempre la stessa. Ma molto, molto più dolce.

Il resto dell'ultimo periodo è minestra riscaldata. Un po' come le primarie del PD. Difficile capire chi avrebbe vinto tra Veltroni e Veltroni. Alla notizia che Veltroni l'aveva sfangata ho festeggiato degnamente: non ho acceso la TV. Almeno mi sono risparmiato i pietosi discorsi post-niente, sempre fessamente buonisti.
"Tutti uniti! Non è meraviglioso?"
"Uniti per cosa?"
(silenzio)
"Per... forza?"

Facendo tesor(ett)o delle esperienze positive con gli studenti messicani, gli unici a capirmi quando faccio una battuta in classe, valuto la possibilità di emigrare in un Paese migliore del nostro (dal Burkina Faso alla Svezia, basta che non siano gli Stati Uniti, dove potrebbero prendermi per un genio. E sono troppo timido per sopportarlo.). Con tale prospettiva studio maldestramente un po' di spagnolo negli interstizi di tempo, sempre più rari e notturni.
Ho difficoltà con la lettera "r" (più rabbiosa della nostra), con la"c" e la "z". Queste ultime due nello spagnolo originale -non nei suoi derivati centroamericani- suonano a volte come se stessi gonfiando il Crystal Ball usando lingua ed incisivi superiori.
Poco romantico parlare di "corazon" se scoppi a ridere mentre lo pronunci.
Idem se scoppia il Crystal Ball.

Ho iniziato una collezione di figurine. I maniaci delle sigle di cartoni saranno finalmente contenti nel vedermi regredire all'infanzia (scherzo, Antani e Kinoppi.. NdJV). Magari ci incrociamo all'altezza di Arnold o degli stickers della Fiorucci.
In realtà non si tratta di calciatori, animali del mondo o Teletubbies. Si chiama "L'album di famiglia" ed è un'iniziativa (a prezzo ben poco popolare, va detto) del Manifesto. La collezione di "figurine rosse" comprende 196 storiche personalità del comunismo, del socialismo, dell'anarchia, più rivoluzionari vari. Bella e condivisibile la didascalia in copertina: "(...) che, bene o male, hanno cambiato il mondo". Istruttivo.
E poi ho trovato Bertrand Russel nel primo pacchetto, quindi potrei anche fermarmi qui.
Problema: con chi scambierò i doppioni? Con Veltroni?

Per chi si chiedesse cosa penso della recente esternazione di Padoa Schioppa sui giovani italiani... E' bello sentirsi chiamare "bamboccione" da uno che fa il ministro grazie a te. Lui ha un posto fisso, uno stipendio da rockstar ed una pensione irragionevole che scatta cinque minuti dopo aver toccato una poltrona. E ti prende pure per il culo.
Non è questione se il trentenne medio sia mammone o no. Quand'anche lo fosse (e sarebbe comunque una generalizzazione da baretto, inutile tanto sociologicamente quanto politicamente) si abbia la consapevolezza del ruolo ricoperto. E si impari a parlare di conseguenza.
Le battutine si lascino pure ai Berluscazzi, che ci hanno costruito sopra un impero/letamaio.

Ultima piccola stramberia del BelPaese vista in TV di recente è quella delle forniture di abbigliamento della Polizia di Stato: taglie errate, etichette con scritto "Polizzia" e pantaloni con passanti troppo stretti per i cinturoni bianchi da sbirro.
Stasera a Striscia c'era anche una bella poliziotta (scelta a caso?), con accento meridionale (tutte le vocali sbagliate, come da regolamento da Roma Nord in giù) e con la giustificazione del secolo. A detta sua gli stock di abbigliamento difettati/difettosi sono motivati dal fatto che la Polizia ha pochi fondi.
Immagino che le auto che guidano siano fabbricate con materiale di riporto, se si sono davvero ridotti ad acquistare intenzionalmente forniture sbagliate per indigenza.
Una bella cazzata, variopinto mix tra una bugia (i fondi) ed un'insensatezza (siccome siamo poveri compriamo i vestiti dal rigattiere e poi ci cascano le pistole) ma ne prendo atto. Se quando faccio la mia magra spesa al supermercato mi capiterà di comprare del barattolame scaduto sarà colpa del mio stipendio, non della mia miopia/stupidità/cialtroneria.
Con grande soddisfazione del signor Esselunga.

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01 ottobre 2007

Fucking Hoff-style!

Alcuni di voi avranno già visto le "interpretazioni" di Cheeky Dave and Brave Sir Garrick. Questi due pazzi si divertono a proporre testi, diciamo così, alternativi per classici del metal. Impresa frutto di assonanze non impossibili, visto il biascichìo ambiguo di molte liriche; non oso immaginare cosa verrebbe fuori se i gruppi omaggiati fossero quelli più estremi, per cui la distanza tra parola e rantolo/scricchiolìo è talvolta azzerata.
I due malati di mente si sono coraggiosamente limitati ed hanno realizzato queste chicche con band thrash, che per gli standard canori odierni sono tutt'altro che cacofoniche. Ecco che "Fucking hostile" (Pantera), "Angel of death" (Slayer) e "Imperium" (Machine Head) sembrano tutto ad un tratto parlare di cose davvero bizzarre...
Sarà l'ora tarda, sarà la pesantissima combinazione polenta con baccalà/cheesecake con cui mi sto nutrendo da due giorni, ma io sto letteralmente vomitando dal ridere (su "and now I bring a melon in pre-school" e sul minaccioso "'cos garlic's everywhere" ho rischiato di morire).

Da oggi in poi non riuscirò più a sentire gli Slayer senza pensare (e magari cantarlo pure) a Johnny Depp e ai monitor Dell! Idem per i Pantera con David Hasselhoff o i Machine Head con il Lego...

Vedere -ma soprattutto leggere ed ascoltare- per credere.
...RARE MEAT NOW!

F*cking Hoff-style


Angel of Death


Imperium

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