BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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27 giugno 2007

C'è pupazzo e pupazzo

Mi sto godendo (tra grappoli di virgolette) la settimana di buco prima del prossimo mese di tortura a scuola. Cerco di leggere, vedere film, ascoltare musica e "vedere gente". Non riesco invece a dare contributi significativi al Combo: ogni pezzo su cui metto le mani finisce (in)spiegabilmente nel dimenticatoio e anche sul fronte grafica il CD praticamente non esiste ancora. Come sempre, arriveremo al 30 di luglio e qualcuno mi telefonerà dicendo che tutto deve essere pronto per il giorno dopo, altrimenti non si va in stampa. Poco male. Tanto avevamo annunciato l'uscita per marzo-aprile, ergo dovremmo già essere in tour dalle parti di Ibiza. Anche fosse, sarei comunque l'ultimo a saperlo, no?

Non so e non voglio commentare recenti fatti di cronaca. Da buon italiano spengo il cervello appena il sole si accende. Realizzerò l'abisso in cui stiamo sprofondando attorno ai primi di ottobre. O alle prossime elezioni anticipate. Come sempre.

In questo non-periodo ecco quanto di meglio posso fare: darvi dei consigli dalla regia. Comprate qualcosa che non vi serve, fatene motivo di futile orgoglio con gli amici e continuate così. Il sito a cui potete attingere è www.entertainmentearth.com. Troverete gadget e oggettistica varia, il più delle volte ispirata a film, serie TV e cartoni. L'inutile reso icona ed istituzionalizzato. Il prototipo di tale pratica di merchandising è l'action figure. Come mi è capitato di dire in una classe di Intercultural Communication durante una discussione sui gender roles, "non è completamente vero che da bambini i maschi vengono incoraggiati a giocare coi soldatini e le femmine con le bambole, instradando entrambi verso i ruoli che avranno nella società da adulti. In realtà anche i maschietti giocano con le bambole. Solo che quei bambini hanno trent'anni, vivono coi genitori e chiamano le bambole action figures, dilapidando in esse i loro stipendi da precari".
Potere della lingua. Cambi un nome ad una cosa e cambia anche la cosa. Un negro diventa afroamericano e subito si sente albino, un cieco diventa non vedente e già recupera diottrie, un fosso nel marciapiede diventa barriera architettonica ed ecco frotte di giapponesi a fotografarlo, un venditore diventa commerciale e la sua valigetta ci parrà piena di spezie, seta e caramelle esotiche, la forza di gravità diventa disegno intelligente e tutti a gettarsi dalle scale sperando in un diploma. Potere precluso a certi strati sociali, purtroppo. Totti ad esempio. Sono sicuro che avrà provato almeno una volta a tradurre centromediano metodista, approdando ad un inefficace mezzeria post-anglicana. E' il femminile a non convincerlo.

Cazzate a parte, dicevo "action figures". Acquistate e godetevi, sul sito indicato, quelle di Albert Einstein, Jane Austen, Beethoven ed altri che non credereste mai di trovare. Ovviamente c'è dell'ironia, ma credo sia salutare avere almeno un Van Gogh su uno scaffale pieno di Gundam e della solita spazzatura di Guerre Stellari. Tra l'altro quella di Van Gogh è ben accessoriata: cavalletto e tele, due teste intercambiabili (una normale e l'altra fasciata, post-amputazione dell'orecchio...). E cultura di plastica sia.

Per i più frivoli ma tecnologici segnalo un eroico auricolare per cellulare, fatto come una vecchia cornetta del telefono (e dallo stesso ingombro: vedere foto in alto).
Per chi ha già prole e non vuole mandarla all'asilo con un anonimo e quindi squallido panierino consiglio invece il cestino della merenda del verme solitario. Tratto alla Keroppi, messaggio amichevole ed inequivocabile: "Grandi amici all'estremità noi siam. Amami, verme solitario".

Abbiamo tutti trent'anni, dentro o fuori. Perché non approfittarne?

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19 giugno 2007

And the shit goes on

Prosegue l'infame striscia di sfiga.

L'altro ieri ho scoperto che qualcuno ha usato fraudolentemente la mia carta Postepay. Per capire cosa fosse successo e come, bloccare la carta, fare la denuncia, richiederne una nuova sono riuscito a tornare a casa a "pranzare" alle 6 del pomeriggio, per poi fare nottata sui libri e addormentarmi seduto sul letto, con gli occhiali, in mutande, con la TV accesa. Considerato anche che ero uscito dalla classe alle 11:45 e tutto quello che avevo nello stomaco erano due caffè, non è male. Un bel rimpallino tra ufficio postale, polizia, carabinieri e polizia postale (chi chiuso, chi impegnato, chi irraggiungibile causa viabilità fiorentina impazzita), che auguro a tutti almeno una volta nella vita.

Poi aggiungerei che mi è caduto il cellulare un paio di volte di troppo: il display esterno ha iniziato a mostrare il logo Motorola sottosopra (!), per poi decidere di eclissarsi. In quello interno è comparso invece un simbolino che, istruzioni alla mano, parrebbe non esistere. A occhio e croce credo sia un sofisticato ideogramma o un messaggio in codice, tipo "ce l'hai piccolo".

Appena uscito da scuola stamani ho incrociato l'amministratrice, che tutta contenta mi ha comunicato che "c'è stato un errore nella mia busta paga". Facendola breve al prossimo giro ci saranno 400 euro in meno.

Implacabile la conferma dell'oroscopo su Metro di oggi: "Bilancia: pensate prima di parlare e spendete meno".
A cosa pensare, non è dato saperlo.

"Lei la deve cambiare questa espressione! "Trend negativo"... Io non l'ho mai detto! Io non l'ho mai pensato! Io non parlo così!" (Nanni Moretti, "Palombella Rossa")

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17 giugno 2007

Uno (il Papa), nessuno (con etica giornalistica) e (molto più di) centomila (in piazza).

Centinaia di migliaia di manifestanti a Roma ieri per il Gay Pride (massima solidarietà, inutile dirlo). Ma in TV c'erano, in diretta, solo i preparativi per la visita del Papa ad Assisi.
"Ne parleranno domani", direbbe il classico uccellino.
No, perché oggi c'era il Papa ad Assisi. E la caccia alle lepri nell'aeroporto di Linate. Più, tempo permettendo, qualche futilità su Paris Hilton, la "caccia al tesoretto" apertasi di recente in Parlamento e il solito documentario sulla raccolta differenziata alla napoletana (ditribuisci i rifiuti per strada, lamentati per i rifiuti, dai fuoco a tutto, lamentati per tutto).
Grazie RAI. Bel "servizio pubblico". Anche a governo cambiato è rimasto tutto come prima, coi soliti redattori sudditi dei preti (servi di altri servi, paradossalmente).
Accludo, in alto a destra, una foto scattata a Venezia poche settimane orsono. Per ora siamo solo investiti di ignoranza dal basso. Ma finiremo tutti col credere davvero a tutto e al contrario di tutto, TG dopo TG, disinformazione dopo disinformazione.
Proposta alla Nerone: risolviamo due problemi in una volta sola. Deportiamo qualche migliaio di napoletani e qualche tonnellata di rifiuti in Vaticano e vediamo che succede. Fosse la volta buona che la RAI si accorge di qualcosa.

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14 giugno 2007

Vivo, salvo complicazioni.

Un post a settimana, è ufficiale.

Prosegue il primo dei due mesi estivi di insegnamento. Tre ore ogni mattina sono a scuola a improvvisarmi docente di cose che a malapena so e sei/sette ore a casa (pomeriggio/sera/notte) a preparare la lezione del giorno dopo. Come previsto, né più né meno.
Mi sono anche beccato la presenza in aula di insegnanti americani in visita ("plotone di esecuzione" l'espressione che mi è subito venuta in mente). Una di loro mi ha dato il suo biglietto da visita. Era di Springfield. Ho evitato di rispondere con un affabile rutto alla Barney Gamble per non peggiorare la situazione.

Ogni tanto leggo i fatti del giorno agli studenti, attingendo ai quotidiani e ai loro surrogati per barboni (Leggo, City, Metro), scoprendo così, come stamani, che tra giornalisti e giornalai c'è poca differenza. Date un'occhiata ai quotidiani di oggi e qualcuno mi spieghi se il buco di evasione fiscale di cui parlano è per un ammontare di 270 "milioni di euro" o "miliardi di euro". Compaiono entrambe le versioni. Quando aggiungono che è il 20% del PIL viene da pensare (ragionevolmente) che si tratti di "milioni", ma poi gli articoli proseguono tranquillamente alternando la parola "milioni" a "miliardi" senza aggiungere la valuta cui fanno riferimento (ma la cifra è sempre la stessa) e come se la conversione lira/euro fosse avvenuta un quarto d'ora fa. La calcolatrice regalata nel 2002 dal Berlusca deve aver finito le pile.
Va beh, tanto l'euro è un'invenzione di Prodi, dicono taluni. Gli stessi taluni che, quando erano "loro" al governo, hanno fatto sì che i prezzi si duplicassero ed i salari no. O meglio, non hanno fatto niente per impedirlo. Ricordate anche le famose pensioni minime da un milione (tra Marco Polo e il Signor Bonaventura), che non è neanche vero che non ce ne sono di più basse, e che comunque valgono la metà, dal momento che (a prezzi raddoppiati) non sono certo salite a 1000 euro? No? Peccato. Continuate a blaterare dell'"euro di Prodi", e così sia...
Tanto i soldi, come il sesso, sono un problema solo per chi non ne ha. Chi ne ha non fatica ad arrivare alla fine del mese e le tasse le fa pagare ai primi. Difatti dagli stessi giornali, e qui le cifre concordano, scopri che proprio tra il 2000 ed il 2004 (era di condoni, cesti di arance, regalìe ed impunità di taluni) l'evasione è aumentata del 30%. "E io pago". Il 40% di quello che guadagno. Al posto loro.
Dimentichiamo la politica, comunque, perché tra chi ha fatto sempre tutto male per cinque anni e chi non ha fatto sostanzialmente niente in uno non so più chi scegliere. E aspetto a gloria la rifondazione del vetusto "partito qualunquista".

Musica: in arrivo l'Evolution (7 luglio) ma anche qualche piccola data da non mancare. Il 27 giugno ad esempio. Ore 22:15, Ambasciata di Marte: dal vivo Stöner Kebab + Clitorideath + Pistöns.

Ultimamente ho visto pochi film, e tutti dimenticabili o quasi.
Parziale delusione per "Open water": finale interessante, idea valida, attori meno, regista monocorde nel suo esasperante "è un film a basso budget, è un film a basso budget". Forse all'audience americana va "spiegato", che esistono anche i film a basso budget. Da europeo mi sento un po' preso per il culo a sentire il concetto ripetuto fino all'ossessione. Primo perché lo so, secondo perché "basso budget" non implica di per sé né alta né bassa qualità. I "mezzi" ed i "fini" son due cose già in partenza chiare e distinte.
Ricorderò con gioia un momento in particolare. Nell'epopea bagnaticcia dei due nevrotici a bagnomaria è indimenticabile l'uscita di lei: in mezzo all'oceano, abbandonati a se stessi ed attorniati da squali, se ne esce con un surreale e piagnucoloso "Io volevo andare in montagna". Da premio Oscar.
Molto peggio il trashone catastrofico che ho (ri)visto in TV ieri: "Apocalypse". Non per l'idea, perché le placche che giocano ad autoscontro e fanno spezzare l'America del Nord in due sono un trastullo eccitante e soddisfacente. Ma per la regia. Se si può chiamare "regia" uno zoom violentato per un'ora e mezzo. Ogni inquadratura, ogni sequenza inizia con una rapida zoomata in avanti e finisce con una indietro. Che sia una sequenza di dieci secondi o un semplice primo piano, nessuna differenza. E poi le solite riprese finto-traballanti da handycam che fanno tanto "film verità". In sintesi: da mal di mare (molto più di "Open Water", curiosamente). Non so chi fosse il regista e francamente spero muoia di convulsioni.

Dischi
invece ne ho ascoltati parecchi, più che altro mentre studiavo. Neurosis, Thunderstorm, Mike Patton, Sunn O))), Nadja, Johnny Thunders, Zu, Gallhammer, Deceiver, Coroner, Diabolical Masquerade, Hollow Haze, Schizo, Assassin e altro che ora come ora non riesco a vedere, tanto è il casino in camera mia.

Sul fronte libri ho trovato un interessante "Date a Cesare" (Mario Missiroli, 1929), sulla politica religiosa di Mussolini e zeppo di scritti, discorsi e divagazioni sugli Accordi Lateranensi.
Mi è inoltre stato regalato un abulico "Gianluca Perseguitato" (di tale Charles-Ferdinand Ramuz, 1961), ovviamente solo per il titolo. Credo che, qualunque sia il contenuto, lo esporrò da qualche parte accanto a una splendida busta paga di 0 (zero) euro che ricevetti un paio di anni fa e tutt'oggi conservo gelosamente.
Continuo a leggere, a blocchi di 5 pagine causa lavoro, "Morti e Sepolti" di Chelsea Quinn Yarbro, da cui è stato tratto l'omonimo discreto film horror.

Per quanto riguarda i fumetti segnalo l'uscita del secondo volume di una delle più magistrali opere di cinismo a danno di animali: il "Ritorno dei Coniglietti Suicidi" (Andy Riley). Il rapporto prezzo-durata non è dei migliori, ma a parte RatMan, qualcosa di Hideshi Hino e Suehiro Maruo, le vignette di "A come Ignoranza" e gli "Scarabocchi di Maicol e Mirco" è il massimo di fumettoso che riesco a sopportare alla mia veneranda età.

I peperoncini in terrazza crescono a dismisura (con "solo" due mesi di anticipo e molti habanero a sfoggiare la loro ottusa ostilità). Ci parlo anche, ultimamente. Dialogo sterile ma stimolante.

Tutto cambia, niente cambia.

P.S.: Vi è mai capitato, una mattina, di: svegliarvi tardi/non poter chiamare al lavoro perché il centralino non funziona/non poter chiamare un taxi perché non sapete il numero/chiedere il numero del taxi e dimenticare che si deve aggiungere "055"/pensare che quindi il numero è sbagliato/realizzare di non poter pagare il taxi, anche se riuscite a chiamarlo, perché non avete contanti/non fare in tempo a prelevare al Postamat/non poter andare in autobus perché è troppo tardi/prendere comunque l'autobus, che si blocca in mezzo al traffico del mattino/trovare finalmente l'unico cellulare di un collega/scoprire, una volta chiamatolo per avvisare la scuola che forse un giorno arriverete, che anche lui è in ritardo, su un altro autobus? No?
Non sapete cosa vi perdete.

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08 giugno 2007

La politica addosso

Da due/tre settimane passo tre ore a scuola e sette ore a casa a preparare la lezione del giorno dopo. Dormo in modo random, a seconda di quando il mio cervello decide che il sole è tramontato.

Nel giro degli ultimi quattro giorni in particolare si sono accumulati, apparentemente senza ragione alcuna, acciacchi di vario tipo. Ogni mattina mi sveglio con qualcosa di nuovo, il che è a tratti divertente.
Allo stato attuale soffro di dolori lombari, un orzaiolo all'occhio destro e gengive infiammate e doloranti nell'arcata inferiore sinistra.

E' un po' come se avessi somatizzato un anno di governo. La destra è cieca e gonfia; la sinistra fa smorfie e non si capisce quando parla; il centro è un costante, fastidioso, inutile pain in the ass.
Se consideriamo che quanto accade nella parte destra del nostro corpo è merito/colpa dell'emisfero sinistro del cervello e viceversa, la metafora politica risponde. A conferma l'ultima isola infelice del suddetto corpo: un unico membro, davvero poco parlamentare; anche lui al centro, ignorato sia a destra che a sinistra ed assente dalla camera da molto, molto tempo.

Maledetto assenteismo. Maledetta politica.
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02 giugno 2007

Così fan tutti

Chissà perché, l'Affilatrice al 66 è andata in corto circuito e non riesce ad espellere ospiti illustri come Mr. Bagnasco, l'Osservatore Romano o l'Avvenire, ormai inquilini da un po'.
Spero abbiate visto l'ultima puntata di Anno Zero (il programma di Santoro), all'interno della quale, nonostante le pesanti e reiterate pressioni di prelati, pelati e Pilati, è stato trasmesso in forma integrale il documentario "Sex Crimes and the Vatican" (BBC, modello anglosassone di informazione a cui tanti retti e pii italiani dicono dovremmo rifarci, NdJV).
Non entro nei dettagli del filmato. Vorrei soffermarmi su una tipica consuetudine italica: quella della "disconferma" in caso di scontro dialettico. Mi spiego meglio. Se due persone comunicano possono essere d'accordo (conferma), in dissenso (negazione o come preferite chiamarla) o disconferma. La disconferma è una tattica belluina che spezza il senso del dibattito, infischiandosene dell'oggetto in questione. Un po' come rispondere, alla domanda "Sai che ore sono?" con "Non sono di qui". Oltre al "" e al "no", parimenti degni di appartenere ad ogni scontro dialettico, la disconferma fa sì che, con uno scatto logico altrove, si eviti di rispondere, si contesti il ruolo dell'interlocutore, del problema e della comunicazione stessa.
Reminescenze di Watzlawick ed altri teorici della comunicazione.
Il punto è che in Italia, e soprattutto via mass media, la tattica diversiva (e concettualmente sovversiva) è prassi comune. Esempi:

- Sei un socialista che ha preso mazzette per una vita. Ti mettono col culo per terra e decidi di scappare all'estero. In un Paese normale saresti considerato un criminale in fuga. In Italia diventi un martire perseguitato da toghe rosse (rosse come il fiorellino del tuo partito, tra le altre cose) e appena schianti assurgi al ruolo di eroe/statista/noumeno. Quelli che ti difendono di fronte a chi ha "osato" attaccarti si celano e si celeranno sempre, se messi alle strette sulla rettitudine morale del "martire", dietro alla tipica frase: "Ma rubavano tutti". Il problema sarebbe "altrove", non all'interno del "io" "accuso" "te" "con fatti e prove". Fanculo la logica dell'uno contro uno, se c'è un terzo da tirar dentro a (s)ragione.

- Sei un napoletano che spaccia sigarette di contrabbando. Sei aldilà della legge, nel caso non te ne fossi accorto. Ma un giorno decidi di scendere in piazza a protestare se le forze dell'ordine intralciano il tuo "lavoro". Fai la voce grossa e ti fai intervistare sbattendo in faccia al "sistema" (?) che "tengo famiglia e 'cca lavoro nun ce ne sta'!". Si ribalta il tuo ruolo e di colpo esci dal contesto logico per cui Basettoni e la Banda Bassotti hanno funzioni ben definite. Il problema è "altrove". Esempio circoscritto e poco rappresentativo? No. E' dalla (in)coscienza del piccolo che si arriva alla logica del branco.

- Sei un mafioso, piduista, corrotto e corruttore, evasore fiscale, costruttore abusivo, monopolista dell'informazione in un sistema a democrazia zero, costruito con la connivenza del vecchio apparato politico paramafioso. Diventi Presidente del Consiglio. Come paladino dell'"alternativa" alla Prima Repubblica. Di cui sei frutto rigoglioso. Tutto quello che fai di illegale, immorale, illogico non è colpa tua. Il fatto non sussiste. Sono stato frainteso. E' un complotto. Ci sono i comunisti. "Altrove".

- Sei un giovane incappucciato che durante dei tumulti di piazza brandisce un estintore davanti ad una camionetta con dentro un caramba. Non ti poni proprio bene, a occhio e croce. Ma morendo diventi un eroe, immolato sull'altare della lotta allo sbirro, alle multinazionali, a Bush, alla destra italiana, alle Brigate Nere e a chissà cos'altro. Lo dico quasi contro il mio interesse ed il mio orientamento politico, ma non credo in questi falsi idoli, figli della fame di gloria "anti" che mi appartiene fino ad un certo punto. E ritengo mio diritto il non essere allineato. Anche la vicenda di Giuliani fu dirottata "altrove", da ambedue gli schieramenti politici.
Oltretutto, se IO vado al mercato delle Cascine col passamontagna e punto un coltello alla gola di un bancarellaro e costui mi tira un papagno dubito che faranno di me un uomo-simbolo di qualsivoglia causa. Non ho le spalle coperte politicamente ed ideologicamente. Nessuno spingerà "altrove".

- Sei un tipo qualunque in una uniforme qualunque. Commetti un reato qualunque ai danni di una persona qualunque (ma senza divisa) e può succedere che tu non venga processato come uomo qualunque. Per quelli come te ci saranno tribunali speciali: militari, ecclesiastici o "vari ed eventuali" (invisibili o intoccabili organi di autoregolamentazione, lo Stato, qualunque loggia che protegga i tuoi interessi solo perché i tuoi interessi sono in realtà i loro). Dove il diritto civile e penale finiscono inizia il diritto "speciale". Lo sbirro trasferito, il prete trasferito, anche l'insegnante trasferito (spesso e purtroppo). L'uomo qualunque viene processato e condannato. Il qualunque in divisa viene spostato. Altrove, per l'appunto.

E così scopriamo che costruiamo funivie troppo alte, che 57 proiettili su 58 ad altezza uomo sono l'equivalente di un semaforo giallo, che alcuni aerei esplodono da soli e che, dulcis in fundo, non sappiamo niente di "diritto canonico".
Come, quando e per colpa di chi il "diritto canonico" sia argomento lecito, o anche solo minimamente pertinente, quando più adulti (5000 in 50 anni, solo in USA) con crocifisso al collo molestano minori più volte e restando impuniti rimane un mistero. Come d'uopo, della fede.
Il fatto, la prova. Chissenefrega. Monsignor Rino Fisichella, rettore dalla Pontificia Università Lateranense, non ha dubbi: la pedofilia è un problema antico e riguarda tutti, non solo la Chiesa Cattolica (eccoci "altrove"); l'innaturale e castrante (vogliamo cominciare ad usare queste parole?) dottrina del celibato è una questione "insignificante"; noialtri, tutti intenti a demonizzare il Papa (ancora "altrove"), non sappiamo niente di "diritto canonico". Arrivederci e grazie.

Con l'aria che tira, e con la scriteriata sfrontatezza con cui il Vaticano gestisce immagine e problemi di palazzo, il prossimo proiettile che perverrà al signor Bagnasco (o a chiunque per lui si faccia scudo con una croce per propagare visionari stili di vita "unici e naturali", ignoranza, stupidità, sudditanza intellettuale, impunità per i togati), potrebbe essere più veloce dei normali tempi di spedizione delle Poste Italiane. In quel caso il mittente potrà giustificarsi in modo adeguato alla funzionale logica della disconferma: "Non sapeva niente di diritto penale".
E saremo in democrazia, perché così fan tutti.

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