BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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27 dicembre 2007

Solo a capodanno, felice tutto l'anno

Non c'è molto da fare che non sia già stato fatto o che non sia in fin dei conti inutile e dispendioso.
La casa in campagna ha il frigo rotto (e comunque la prospettiva di alloggiare in mezzo al nulla ma cheek to cheek con un'orda di napoletani che vivono come zingari non mi allettava affatto), le "feste a casa di amici" sono ormai ricordi lontani di una vita da single in cerca di soddisfazioni erotiche, le discoteche non esistono, i veglioni "in mezzo a tutti così ci si diverte" neppure.
Con gli amici "pochi ma buoni, si sta in casa e chiacchieriamo" ci ho litigato (non tutti ma quasi), quindi posso fieramente fare il punto della situazione: quest'anno probabilmente niente capodanno.

Ecco comunque alcune alternative per chi sente il bisogno impellente di "vedere gente" e non ha molto da spendere:

- alla Flog di Firenze ci sono i Cialtroni Animati (sarò vecchio, ma le sigle dei cartoni dopo la millesima volta che le sento non mi commuovono più).
- al Borderline di Pisa c'è una serata con jam session aperta a tutti (il problema è "tutti chi").
- il Granducato di Metallo organizza una pizzata con successivo giro in centro a Firenze (consigliabile solo se non vi infastidiscono gare di rutti e bestemmie, lancio di sigarette nelle birre altrui ed altre amenità da festa delle medie; lo dico con affetto ma l'unica cena a cui andai fu così).

Molto probabile che si risolva tutto come l'anno scorso: a casa in due, a guardare i Griffin tutta la notte. Alla domanda "perché?" è abbastanza facile rispondere "perché no?".

Schifo la "gente" e non ho soldi da buttare per odiarla da vicino.

Buon anno.
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Stoneblizzard

Attività live per gli Stoneblizzard del mai domo Ale:

03/01/2008 @ Keller Platz, Prato
Stoneblizzard + Agravaine

27/01/2008 @ Koriboroo, Calenzano
"Musica & Solidarietà" - Festival Rock e Metal il cui ricavato andrà in beneficenza agli ammalati di leucemia e tumore dovuti all'uso di armi all'uranio impoverito. Inizio ore 18:00 circa. Suoneranno:

Agravaine (primo set con presentazione della serata)
Broken Horizon
Kaos Dimensions
Stoneblizzard
Adam Seems Killer
Agravaine (secondo set e chiusura)

La serata verrà trasmessa, almeno in parte, in diretta su Radio Studio 54 (l'amico Toscana Jones, che lavora lì, può confermare?).

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23 dicembre 2007

Buone feste

Devo andare via per qualche giorno.
Il 26 torno, butto giù una lista di eventi/eventini a cui presenziare (in arrivo la Strana Officina al Siddharta, qualche bel concertino del Granducato di Metallo e un paio di mostre-mercato del disco e del fumetto) e faccio mente locale sul da farsi per capodanno.
Chi ha idee da suggerire in merito a quest'ultimo può postarle qui.
Auguri a tutti e buon Natale (o quello che è).
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20 dicembre 2007

Rai-Slave

Non credere a quello che si legge. Non credere perfino a quello che si vede. Capita spesso.
"Non credere alle proprie orecchie" talvolta è invece solo un modo di dire.
Eccovi l'intercettazione telefonica relativa alla vicenda Berlusconi-Saccà di cui si parla molto ultimamente.
Come direbbe il Mascetti, "servo della gleba e merdaiolo".

Per quanto questo governo faccia schifo, per quanto il PD sia molto più (e molto peggio) che un'illusione, niente potrà essere peggio del disgustoso quinquennio del padrone. E dei suoi servi.
Un sentito grazie a Espresso Multimedia per il prezioso contributo.

Ascoltate e godete.

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Un anno dalla vergognosa vicenda Welby

20/12/07 - Oggi è il primo anniversario della morte di Piergiorgio Welby. Ricordiamo un eroico combattente della laicità contro la prepotenza di chi, in nome di immaginarie entità soprannaturali, pretende di imporre la sofferenza obbligatoria a tutti contro la loro stessa volontà.
Fonte: www.nogod.it

Ok, il termine "eroico combattente" mi fa un po' ribrezzo: suona tra il fascista e lo Sturmtruppen. Preferisco ricordare Welby come un uomo libero, col suo dolore, in mezzo ad aguzzini sordi e visionari.
Riposa in pace.

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19 dicembre 2007

Back to the dead

News metalliche di un certo (dis)interesse.

Pare che il signor John Schaffer, chitarrista mediocre e leader (per autoproclamazione) degli Iced Earth abbia silurato Tim "Ripper" Owens per riprendersi il vecchio Barlow, fuoriuscito dalla band tre anni fa per entrare nella polizia.
Owens l'ha potuto leggere in rete, visto che il grezzo e antipatico chitarrista l'ha comunicato prima al mondo intero che al diretto interessato. Bella la "scusa" per il reinserimento a sorpresa del precedente (e mediocre pure lui) cantante: le "pressanti richieste dei fans" di rivedere Barlow in formazione hanno fatto "pensare" Schaffer, che ha poi agito di conseguenza.
Pressanti richieste. Ha fatto più per la loro carriera Tim in un disco che quell'altro nella mezza dozzina in cui ha cantato.

Se già gli Iced Earth non mi facevano né caldo né freddo prima, figuriamoci ora che l'unico membro con un minimo di talento (e che ha composto l'unica canzone veramente degna di nota su "The glorious burden") ne è stato sbattuto fuori.
Ché poi, se la nostalgia avesse anche un cervello, potevano andare a ripescare John Greely. Costui cantò sull'unico album (a detta di molti) decente degli Iced Earth pre-Tim: "Night of the stormrider". E, manco a farlo apposta, non era un fenomeno nemmeno lui.

Visto il gruppo in questione ogni altra parola è uno spreco di spazio. Che si riprendano quel grezzone e vadano a quel paese tutti insieme: loro, le loro canzoncine da "finto vero metallaro", i riff che "guai a cambiarli, sennò si sciupano" e l'ego del cazzo di John "un po' Weikath un po' Mustaine, comunque non un genio" Schaffer.

Falliti.

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Odio Tiscali

Oggi ho faxato quanto segue al "signor Tiscali". Sì, perché da marzo non è possibile parlare con un loro operatore, a meno che non si voglia chiamare un 892 (tanto i soldi crescono sugli alberi). E sul loro sito non c'è nessun recapito mail cui segnalare malfunzionamenti e disservizi. NESSUNO. Loro dicono di sì, nelle mail di risposta automatica del fantasmatico "servizio clienti" (nessun essere umano le scrive o le invia: è antimateria); per la precisione ti invitano cortesemente ad utilizzare l'"apposito modulo". Che non esiste. Mille bannerini, inutili FAQ e un solo modo per contattarli: il telefono "a pago".
Negli ultimi due anni inoltre non sono state più apportate modifiche ai piani tariffari (negli anni passati ti allargavano la banda o ti abbassavano il canone -ho un contratto flat-). Col progredire della tecnologia era sensato. I sagaci manager pare abbiano deciso che non lo fosse più. E ora mi ritrovo a pagare l'equivalente di una connessione a 20 Megabit, mentre ne ho una da 6.
In più se ho un problema me lo posso infilare nel di dietro. Nessuno mi ascolta, nessuno mi legge.
Dulcis in fundo, se voglio aderire ad una delle loro proposte Internet+fisso "aperte a tutti" (altra bugia) non posso (vedasi fax).
Ecco il testo inviato, cui non farà seguito nessuna risposta.
Cortesemente.

Rif: Malfunzionamento ADSL attiva sul numero 055****** (intestatario della linea telefonica: ************)

“Cari” signori della Tiscali,

E’ UNA SETTIMANA che segnalo continuamente, ogni giorno (di notte non si può, stando alle regole della vostra telefonista virtuale), un malfunzionamento al servizio di assistenza telefonica Tiscali. NESSUN RISULTATO. Il problema persiste e NESSUN VOSTRO SMS mi avvisa al riguardo, benché lo promettiate a mezzo disco registrato.

Non mi si chieda di parlare direttamente con un operatore vero, perché non sono disposto a buttare altri soldi per una telefonata a un NUMERO 892. E questa è una vergogna: l’assistenza DEVE essere GRATUITA -come è SEMPRE stata fino a poco tempo fa-, soprattutto visto il canone mensile di 30 euro, ormai TUTTO FUORCHÉ CONCORRENZIALE.

Il problema è SEMPLICE, ma non previsto dalle tre opzioni date dalla vostra vocina registrata: ogni due-tre minuti la luce del modem (già fatto controllare e funziona) comincia a lampeggiare e ovviamente cade la connessione. Ritorna verde, mi riconnetto e la connessione cade nuovamente dopo poco. E così via. Da giovedì a ieri principalmente la notte, oggi per tutto il giorno.

Vi precedo:

- SI’, i filtri ADSL sono tutti al loro posto e funzionanti,

- SI’, ho già chiesto a Telecom e lì non risultano problemi,

- SI’, driver e software vari sono tutti funzionanti,

- SI’, ho già provato a scollegare e ricollegare il modem (fino a diventare scemo).

- NO, non ho contascatti della Telecom.

Già non mi fate passare ad un contratto che includa sia ADSL che telefonia fissa*, almeno fate quello che siete pagati per fare: risolvere i problemi e comunicare coi clienti in caso di disservizi. Inventatevi delle scuse ma fatelo, per Dio.

Vi avviso che se rispondete a questo reclamo con una MAIL PRECOMPILATA CHE MI INVITA A “CONSULTARE LE FAQ” non solo vi mando a quel paese (poco male: non ve ne fregherebbe niente), ma DISDICO IMMEDIATAMENTE IL CONTRATTO e adico alle vie legali (MANCATO SERVIZIO, MANCATA ASSISTENZA, PUBBLICITÀ INGANNEVOLE, DANNI MORALI e MATERIALI -tutte le complicazioni lavorative ed i ritardi che mi state causando-).

Solo questo vi preme, immagino.

“Distinti” saluti,


Dott. Gianluca Venditti


cell.: *************

(USATE il numero che vi ho dato, visto che se rispondete via mail non so SE e QUANDO potrò leggere le vostre preziose ed intempestive istruzioni in merito. Il motivo lo sapete.)
_____________________________________

* Questa è bella: ho richiesto per MESI di passare a Tiscali “in toto”, attratto dalle vostre offerte e volendomi sottrarre al capestro del canone Telecom. Ogni volta l’operatore mi diceva che non era “ancora” autorizzato ad avviare contratti “tutto in uno” con chi fosse GIÀ utente Tiscali per Internet. Traduco: NON POSSO USUFRUIRE DELLE OFFERTE DA VOI PUBBLICIZZATE COME “PER TUTTI” POICHÉ SONO GIÀ VOSTRO CLIENTE! Posso solo “aggiungere” un servizio (spendendo di più, ecco l’arcano), ma non sottoscrivere con voi un nuovo contratto che preveda il mix fisso/internet. Geniale mossa di marketing o inspiegabile suicidio commerciale? Entrambi, perché così voi ACCALAPPIATE QUALCHE VITTIMA DI TELECOM, ma RISCHIATE DI PERDERE CHI È GIÀ DA VOI (perché voi capirete che adesso io sto prendendo in considerazione altri gestori).

Più semplicemente vi interessa in primis strappare clienti ad altre compagnie, e SOLO IN UN SECONDO MOMENTO (tempo, soldi e telefonisti precari permettendo) CURARVI DEI CLIENTI GIÀ ACQUISITI. Clienti che in questo caso vorrebbero SOLO COMPRARE PIÙ SERVIZI DA VOI POICHÉ SODDISFATTI (questo è l’assurdo!) e si ritrovano a “ragionare” con voci pre-registrate o tuffarsi nel delirio delle telefonate a strozzo.

NOTA: Magicamente, dopo una settimana di travaglio, stasera Internet funziona.
Grazie, antimateria.

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10 dicembre 2007

E figli (romanamente) maschi

Il buono, il brutto, il cattivo.

Il buono: una volta tanto un prete. Don Alessandro Santoro, del difficile quartiere delle Piagge. Uno di quei preti effettivamente impegnati nel sociale e in una zona di Firenze volontariamente fuori dai riflettori: microcriminalità, disservizi, sporcizia, immigrazione molesta, abbandono.

Il brutto: Sandra Alvino (63 anni), una sposa, che più di vent'anni fa avrebbe potuto essere uno sposo. Un taglio e zac. Ad ogni modo il/la trans contrasse matrimonio civile con Fortunato Talotta (62 anni) già nel 1983. Ora vorrebbe sposarlo in chiesa (ma come vedrai, cara Sandra, le porte del Signore sono aperte solo per chi vuole lui).

Il cattivo: il famelico e sempre in agguato "Diritto Canonico". Quello per cui tenere in vita qualcuno tra atroci sofferenze è giusto, quello per cui anche un pensiero bagnato è già feto, quello per cui un transessuale (di fatto una donna) non ha lo stesso diritto di contrarre matrimonio una donna sterile o di un uomo impotente, in una evidente contraddizione.
Perché "senza la finalità di procreare", ammonisce il Diritto canonico, il matrimonio non può sussistere.
Interessante.
Peccato che non abbia mai letto né sentito di parroci/vescovi/cardinali che proibissero le nozze a coppie in cui lui o lei fossero sterili, avessero subito un intervento di vasectomia o di rimozione delle ovaie.
Ma a questo si attaccherà la (sicuramente negativa) risposta del Vaticano, ora che Santoro ha inoltrato ufficialmente la richiesta di celebrare le nozze all'arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli. Aspettiamoci quindi l'ennesima dimostrazione di ipocrisia.
Cari Sandra e Fortunato, non preoccupatevi. Gli anni trascorsi insieme dimostrano che vi volete bene e questo è ciò che conta. Comunque andrà pensate che "loro" hanno molto più bisogno di voi di quanto voi ne abbiate di loro.

Sapete quanto normalmente maldigerisca tutto ciò che riguarda la Chiesa, ma voglio remare contro la mia stessa corrente e riportare per intero una bella lettera di Don Santoro risalente al 2005, per darvi un'idea di come la religiosità possa, quando espressa "dal basso", essere vicina a quello che io chiamo "buon senso". Vicina al sentire comune. Sostituite "Spirito Santo" con "volontà e ragione dell'uomo" e vedrete che tutto torna. Il testo che segue fece scalpore all'epoca (fu pubblicato sul blog di Grillo, ergo necessitava una scomunica, no?), attirando l'odio dei soliti teocon del cazzo (vedi l'invettiva del delirante Dante Pastorelli, che Satana se lo porti -lui che ci crede-), pronti a mandare Santoro al rogo pur di non avere uno "strano prete no-global" tra le proprie fila e di "estirpare la mala pianta dell’eresia e della ribellione". Ma questa è la Chiesa attuale: ottusa ed arrogante, presa ad abbaiare alle ombre mentre il gregge si disgrega piano piano.

Mi sono permesso di evidenziare dei passaggi che condivido fortemente.

Lettera di Alessandro Santoro, prete delle Piagge in Firenze

Caro Spirito Santo, mi rivolgo a te che sei datore di vita e soffio di speranza per l’umanità intera perché tu possa penetrare nelle stanze del potere ecclesiastico per restituire quell’”alito di vita” e di profonda compassione nel cuore di questo nuovo Papa e del suo entourage perché imparino ad ascoltare la tua voce e non continuino, una volta per tutte, a farsi trascinare nei tatticismi e negli intrighi di palazzo e di potere.

Fa che questo Papa sia a piedi scalzi, semplice e umile, che diventi compagno di strada e di vita di chi fa fatica e si sente escluso e oppresso, come del resto ha fatto Gesù che ha scelto la Galilea delle genti, luogo dell’esclusione e della emarginazione per ridare vita al mondo.

Fa che questo Papa abbia il coraggio di incarnarsi nella storia degli altri, che abdichi alla Verità assoluta che schiaccia e uccide e senta il bisogno di incontrare e nutrirsi delle Verità dell’altro. Dio non ha un nome, prende ed assume il nome dei volti e delle storie degli emarginati di questo mondo e nessuno detiene la verità di Dio e può pretendere di possederla.

Fa che questo Papa scenda nei bassifondi della storia, che abbandoni i palazzi del potere, che non viva più in Vaticano, luogo del potere curiale e torni ad essere il pastore di tutti, uomo tra gli uomini senza più nessuna enfasi trionfalistica. Non abbiamo bisogno di un Papa con strutture forti e apparati pesanti, proprie dei sovrani e dei potenti, ma di un Papa che si spogli di tutto quello che lo separa e lo divide dalle persone, che sappia lasciare tutto ciò che lo rende ricco e possa concedersi l’unica ricchezza possibile per chi si fa servo, quella in umanità.
Siamo stanchi dei troppi orpelli, troppi luccichii, troppi ori che appesantiscono la sua casa, ed è arrivata l’ora che il Papa possa prendere le distanze da questo sfarzo senza senso e che impari a vivere nella povertà senza ostentazioni.

Fa che questo Papa sia capace di Vangelo, testimone e profeta di un Vangelo possibile per tutti, che sappia piangere con chi piange, ridere con chi ride, soffrire con chi soffre. Fa che sia intransigente solo nell’amore e continui a gridare forte contro tutte le guerre del mondo e possa aiutarci, e aiutare i grandi della terra, a considerare la guerra, le guerre e la corsa agli armamenti una assurda follia.
Fa che possa far diventare la guerra un tabù inaccettabile e cancelli l’ipocrisia assurda di chi, anche nella nostra Chiesa ritiene ancora plausibile una guerra giusta.

Fa che questo Papa sia capace di perdono, che non abbia paura a riconoscere la violenza e le violenze della nostra religione, che sappia soffiare nella nostre vite e nelle nostre comunità umane uno spirito di tenerezza, perché per tutti, chiunque sia, ci possa essere un pezzo di pane, una carezza, un abbraccio e una vera liberazione.

Fa che questo Papa non ci riempia di encicliche e di documenti, troppe parole hanno inchiostrato la nostra fede, fa che cresca nell’ascolto di quella parola di Dio che è la vita degli uomini e delle donne. L’unica parola possibile da rendere viva e vera nella nostra storia è quella del Vangelo. Rendi questo Papa carico di utopia, capace di vedere oltre e di darci il coraggio di fare un passo più in là, un Papa meno maestro e più fratello, meno grande e più debole, meno forte e più dolce, meno sicuro e più compagno. Gesù sognava e praticava il sogno di Dio, fatto di una politica di giustizia, di una economia di uguaglianza e di un Dio pienamente libero; fà che negli occhi, nelle mani, nel cuore, nella pancia, nei piedi di questo Papa ci possa essere questo stesso sogno necessario perché questo nostro affaticato mondo riabbia la vita e “l’abbia in abbondanza”.

Fa che questo Papa abbia il coraggio di abbandonare i segni del potere e possa ritrovare e concedersi il potere dei segni, perché la nostra Chiesa possa spogliarsi della porpora e rivestirsi del grembiule, possa abbandonare i conservatorismi comodi al potere e recuperare la libertà piena e viva dei figli di Dio.

Fa che questo Papa ridia spazio e attualità alla rivoluzione del Concilio che voleva che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e dei poveri diventassero pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce del Vicario di Cristo e delle comunità cristiane. Le grandi aperture e novità del Concilio sono state tradite e burocratizzate, la tensione verso il nuovo si è persa nei meandri delle chiusure, delle prudenze e meschinità curiali.

Fa che questo Papa possa finalmente ridare spazio ad una collegialità vera, ad una chiesa Popolo di Dio, ad una comunione incarnata, ad una conversione senza mezze misure e compromessi. Dagli la forza ed il coraggio di proporre un nuovo concilio dove la Chiesa ripensi se stessa con il contributo vero e profondo di tutti, proprio di tutti.

Fa che questo Papa si apra all’idea di libertà e di responsabilità, che rinneghi una Chiesa moralista e sessuofoba, che possa dare spazio con pari dignità a tutte le relazioni affettive, a quell’amore plurale fatto anche di omossessuali, transessuali, divorziati, separati; è anche attraverso di loro che l’amore di Dio, così grande e universale ritroverà spazio nelle nostre comunità, troppo spesso abituate soltanto a giudicare e a condannare e non ad accogliere e a celebrare la vita.

Fa che questo Papa sappia riconoscere il valore imprescindibile delle donne, perché senza la loro sensibilità, la loro capacità di “precederci” e di amare con tenerezza, la Chiesa rimarrà sempre sterile ed incapace di futuro.

A Te Spirito Santo l’impegno di portare il respiro di tutti i piccoli e i poveri del mondo e soffiare questa brezza leggera dei perdenti e dei vinti nel cuore del Principe della Chiesa perché possa rinunciare ai titoli e alle lusinghe del Potere e possa farsi degno del Vangelo di libertà e di pace del nostro fratello Gesù di Nazaret. Così lo sentiremo compagno e amico in questa avventura che è la vita.

Alessandro Santoro

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08 dicembre 2007

Ci risiamo

Ri-trombato Luttazzi. "Decameron" è stato sospeso.
Per chi credeva che ci fossero sostanziali differenze tra la TV di regime di era Berlusconiana e quella attuale arriva la puntuale smentita. Ancor più grave nel caso di LA7, che dopo false partenze e infiniti cambi di "line up" cercava di consolidare l'immagine di TV "libera".
Capo d'accusa le presunte offese a (teniamoci forte) Giuliano Ferrara.

Giuliano Ferrara. Ex spia della CIA, comunista, craxiano e a tempo debito anche lecchino del regime forzista, guerrafondaio, mazzettaro e impostore per professione. Tempo -e pasti- permettendo, "grande" firma del giornalismo italiano, perché pare che il sacco di adipe sappia scrivere.
Ma pare anche un uomo col senso dello stato, della deontologia professionale e della coerenza politica di un flipper. E in suo nome, a tutela della sua lardosa incolumità, si cassa Luttazzi.

Era satira quella di Luttazzi. Sapida, oltraggiosa, dritta in faccia. Questo è la satira. Lo sanno anche i sassi, quindi si presume lo sapesse anche il viscido ma sveglio servo Giulione.

Conclusione: può, fatti alla mano, una TV che ospita Ferrara ritenersi indipendente e (soprattutto) libera?
Con un giro di parole, no.

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