BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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29 marzo 2007

Concerti flash

Alcune news d'agenzia.
30 marzo (domani):
Handful of Hate +Dysthymia +Dismal Faith
Cencio's Club (PO)
14 aprile:
CIRCLE II CIRCLE +Savage Circus +Tomorrow's Eve +Tempesta
Siddharta (PO)
1 maggio:
METALMILLENNIUM AGENCY con la collaborazione di GRANDUCATO DI METALLO presenta: LEGENDS NEVER DIE!
STRANA OFFICINA +DARK QUARTERER +CRYING STEEL +ADRAMELCH
Mulligans Pub, Ortimino

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Prosegue la pantomima medievale

"La legalizzazione delle coppie di fatto è inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo e avrebbe effetti deleteri sulla famiglia". Così scrivono i vescovi nella nota pastorale sulla famiglia e sui Dico. (...) E, dopo aver ribadito il no convinto a qualsiasi legislazione sulle coppie di fatto i vescovi intervengono pesantemente sui deputati e senatori cattolici: "Non si appellino al pluralismo e all'autonomia dei laici in politica". (...) "Nessun politico che si proclami cattolico può appellarsi al principio del pluralismo e dell'autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società. Sarebbe incoerente quel cristiano che sostenesse la legalizzazione delle unioni di fatto". (...) "Il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro qualsiasi progetto di legge che possa dare un riconoscimento alle unioni gay". (La Republica, 28 marzo)
Bella nota pastorale. Dobbiamo applaudire o belare?
Faustino fa quello che può e ostenta orecchie da mercante, pensando forse con nostalgia alle vecchie pellicole di Don Camillo e Peppone. Io avrei reagito molto peggio.
Alzi la mano chi credeva che col passaggio da Ruini a Bagnasco il pesante fardello dell'ingerenza clericale nella vita sociale e politica italiana si sarebbe alleggerito. Inutile contare. Pochi.
E infatti prosegue, OGNI GIORNO, con OGNI PRETESTO, l'infame crociata beghina "in nome di tutti", per principi "naturali" ed "universali". Inutile e fuorviante chiedere chi ha stabilito tali naturalità ed universalità. Lanci il sasso e nascondi la mano: "mistero della fede" ("rifatevela con Lui").
Sono nauseato da questa gente. Idrocefali imbevuti nell'acquasantiera che straparlano, lanciano anatemi, bacchettano e sputano sentenze solo per PAURA.
Sono terrorizzati e si vede. Il mondo formato presepe a cui e di cui parlano non è mai esistito ma lo difendono ugualmente coi denti, sperando che i loro accoliti non se accorgano.
Un tempo li tolleravo, ora non più. E finirò, di questo passo, col distaccarmi sempre di più anche da chi "semplicemente" si professa cattolico. Perché chi appoggia o anche solo accetta questa gerarchia ecclesiastica, questo modo di relazionarsi con la sfera pubblica, questo status quo non merita niente. Nè comprensione (loro per primi non ne hanno), né diritti (loro per primi non ne vogliono concedere). Niente di niente.
E son quelli buoni. Pensa se erano stronzi.

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27 marzo 2007

Evolution Festival 2007

Ebbene sì: grandi nomi, organizzazione più che rispettabile, area geograficamente a noi favorevole. Cosa chiedere di più quando hai scelto di boicottare PER SEMPRE il ridicolo Gods Of Metal?
Il 7 Luglio 2007 l'Evolution Festival si svolgerà a Firenze (bah, credo che per "Firenze" quelli dell'Evo intendano "Rosignano Solvay", NdJV). Bastino ad attrarvi nomi come Behemoth, Kataklysm, Cynic, Gory Blister (sperando abbiano nel frattempo ri-cambiato cantante...) e soprattutto "lui"...
...Il mio uomo preferito, l'unico che anche vecchio e gonfio pone in serio dubbio la mia eterosessualità: SEBASTIAN BACH.
Ed è subito gioia.

Bands confermate finora:
Behemoth [POL] [www]
Cynic [USA] [www]
Gory Blister [ITA] [www]
Kataklysm [CAN] [www]
Virgin Steele [USA] [www]
Flashback of Anger [ITA] [www]
KingCrow [ITA] [www]
Sebastian Bach [USA] [www]

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25 marzo 2007

Il sabato del villaggio


Il sabato è per me e Laura un giorno come un altro, non essendo né eccessivamente "giovani" né schiavi di un lavoro d'ufficio (il che fa spesso sì che uno senta di doversi rovinare la salute nel weekend per "vendicarsi" della settimana trascorsa tra quattro mura a leccare buste -o culi-).
Per cui è normale che il programma del sabato preveda una cenetta, un film o la corrida. "La" Corrida. Una trasmissione sempre uguale a se stessa eppure piacevole, semplice, mai volgare, per tutta la famiglia.

La puntata di ieri sera non era male, ma per ora il mito rimane Carmine da Napoli, con le sue campane ed i suoi fuochi d'artificio. Avevamo le lacrime agli occhi e più lo rivedo più mi viene voglia di adottare un tipo così e tenermelo in salotto... Incarna perfettamente lo spirito del programma e mi ricorda quell'omino buffo che (ormai) vent'anni fa andò alla corte di Corrado con indosso una vestaglia da notte a cantare "Nella mia stanza c'è un moscolone... Zum! Zum! Zum!" (Arcangelo Clarizio: rimembrate?)...

Già che ci siamo, permettetemi un ideale abbraccio affettuoso al povero Corrado, ultimo vero signore della TV italiana.

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23 marzo 2007

Cambiare corsia



Fremo per la nuova 500 da più di un anno. Odio la Fiat e l'ultimo modello che esteticamente mi soddisfa risale al 1969, quindi l'arrivo di una vettura di mio gradimento era per me un vero e proprio happening.
Avevo già premesso che il fattore prezzo sarebbe stato decisivo, così come il fattore inquinamento. Per il primo non c'è di che gioire, visto che la "piccola" torinese arriverà a luglio con un cartellino a 4 zeri ("a partire da" 10.000 fottuti euro). Idem per il secondo: niente ibrida, solo un Euro 5. Meglio di niente ma non basta, non basta e non basta.
Basta e avanza invece la solita menata populista del "made in Italy", tirata fuori dal cappello magico del marketing per convincerci a comprare cose fatte da noi (e la qualità non c'entra affatto). Ecco, qui sta la terza e ancor più fastidiosa delusione. Con che coraggio si parla di "made in Italy" per un prodotto che verrà fabbricato (udite udite) in POLONIA? Con quale ipocrita argomentazione potrebbe replicare un Elkann, un Agnelli o chi per lui, se venisse intervistato per una volta da un giornalista con le palle? Palle sue, intendo, non palle giornalistiche.
"Stimato Sig. Fiat, con che faccia getta soldi dello Stato in casse integrazioni in Italia per poi andare a produrre in Polonia? Eviti la solita tiritera sulle logiche della globalizzazione e ci dica: è questo il suo concetto di MADE IN ITALY?".
Come risponderebbe a questa facile, immediata, ovvia domanda?

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22 marzo 2007

"I giovani più intelligenti amano il metal"

Grazie a tutti per la segnalazione di questo articolo di Repubblica. Sa di trafiletto di costume ma fa piacere ugualmente.
Sarei curioso di approfondire e valutare "quali" fossero i gruppi considerati "metal" nel sondaggio. Sia mai che per essere "intelligenti" si debba ascoltare i Deftones, gli Stone Sour, gli Avenged Sevenfold o i Trivium (perché questo, a ben vedere, è il metal per i giovani di oggi)...
Da parte mia ho sempre pensato che, tagliando con l'accetta, il metallaro "tipo" fosse suddivisibile in due macrocategorie: il nerd ed il disadattato. Quello sensibile ma insicuro, potenzialmente creativo ma che non trova collocazione nelle "caste" giovanili in voga e quello distruttivo, fondamentalmente dissociato, in cerca di una causa per qualificare il suo essere diverso. Nel primo caso il metal poteva essere (sempre opinione personale) un effetto, nel secondo una con-causa (benzina sul fuoco).
Ma non sono né un sociologo, né un antropologo, né uno psicologo.
Forse sono, appunto, un disadattato pure io.

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"Quali" Pussycat?

Tempo fa dicevo che, pensandoci bene, non avevo molta voglia di vedere i Faster Pussycat, dal vivo da queste parti attorno a maggio. Basavo la mia opinione sulla musica che propongono oggi, fiacca e fintamente "giovane". Ma c'è un "ma". I Pussycat che vengono a suonare quaggiù "quali" sono?
Sono quelli alla Marilyn Manson di Taime Downe, "apparentemente ufficiali"? Si sa per certo che alcuni brani vecchi li suonano comunque, ma sono quel che sono. Questo il loro sito.
O sono invece quelli dell'ex Brent Muscat, "apparentemente ufficiali" pure loro? Non si sa niente su come siano live e francamente il cantante non so da dove spunti fuori. Questo il loro laconico sito.
Ebbene, pare che siano i secondi a venire in concerto. Si ripropone la domanda: vale la pena andare o no? E non sarebbe forse meglio fare chiarezza nei comunicati e sui flyer?
Questione concerto a parte, siamo alla terza diaspora glam di una triste era "post" musicale, in cui stelle più o meno brillanti degli anni '80 si divertono a fare le cometine estemporanee per qualche briciola di riconoscimento postumo... sebbene siano ancora clinicamente in vita.
Abbiamo i Tigertailz di Steevi Jaimz e quelli di Kim Hooker, gli L.A. Guns di Phil Lewis e quelli di Paul Black, i Faster Pussycat di Taime Downe e quelli di Brent Muscat.
Tutti non-morti, tutti duplicati per meiosi, tutti in giro a dare le loro "versioni" di ciò che fu cercando di diffondere ancora il contagio.
Signore e signori, è nato un nuovo sottogenere: lo zombie glam.
Foto: Ken Foree in "Dawn Of The Dead"

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21 marzo 2007

Tu e l'omosessuale

"(...) Ecco perché Dio ha fatto questo film"!

In tempi di Pacs e Dico non ho resistito. E poi in generale adoro i Griffin quando danno addosso a perbenismi che conosciamo da vicino. Il dramma è che per la Chiesa è davvero più o meno così...

P.S.: Qualcuno sa dirmi perché l'ex capobanda della CEI (Cristiani per l'Estinzione dell'Intelletto) Ruini continui a distribuire generosamente esternazioni, direttive, consigli e diktat come suo solito? Teme forse che il milite Bagnasco non saprà portare avanti l'opera (molto) politica e (molto poco) ecumenica del suo illustre predeceNsore?

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20 marzo 2007

Posture e imposture

Tempo di mid-term (l'esame di metà corso) e i miei alunni gigioneggiano, si disperano, se ne fregano o cercano di ottenere più informazioni possibile riguardo al test, rasentando a volte l'idiozia ("Ci può dire le domande che ci farà?" o il classico ma non meno inquietante "Il materiale è così vasto", a fronte di un solo libro di testo, per giunta corto e scritto appositamente per studenti mentecatti). Tra tutti stimo quelli che se ne fregano. Almeno non cadono nel patetico.

Superate a suon di aspirine le mie due influenze recenti, mi son detto "passeggiamo un po' dopo la scuola". Ho preso tutta l'acqua che potevo e alla fine mi sono arreso all'evidenza di dover cercare riparo. E' così, e anche per colpa/merito del sempre provvidenziale Nuti, che mi sono infilato da Feltrinelli per poi uscirne con due oggetti tra l'involontariamente folle ed il genuinamente stupido (o viceversa).

Oggetto numero uno: La rivista "Catastrophe" (www.catastrophe.it). Una di quelle pubblicazioni molto saltuarie solo apparentemente radical chic che annaspano tra titoli improbabili tipo "Urbanistica ed Onanismo", "Saggi sull'Ermeneutica Quantistica", "Cinema Oltranzista Pigmeo" e "Baudrillard contro Mazinga". Grafica molto carina, formato ergonomico, articoli interessanti e mai banali. Divertenti e divertiti gli approfondimenti, lontani dai consueti e fumosi intellettualismi del settore. Le chicche principali: un articolo-fiume sugli aspetti ossianico-lisergici dei primi Pooh (ne escono praticamente come i "Sabbath de noartri"!), divagazioni sull'era e la sottocultura dei paninari, un possibile itinerario romano molto DeBordiano intitolato "DisneyRome", le allucinanti rivelazioni sul revisionista Cesco Capanna (insospettabile direttore della rivista "Fotografare"), l'"abisso electro-freak di Paul McCartney". La perla assoluta, almeno per me e per ovvi motivi, è l'articolo "Metallo pesante" di Luca Collepiccolo. L'amico Niccolò dovrebbe leggerlo: sono sicuro che si riconoscerebbe nel 90% di quanto scritto. E' in sintesi una lucida digressione sullo stato delle cose, scevro tanto da trionfalismi quanto da banali attacchi preventivi. Ed è ciò che più serve nel mondo del metal, intendiamoci. Sarebbe da riproporre per intero. Non potendo mi limito a due passaggi-chiave:

"(...) Ed i Manowar, del belligerante bassista Joey DeMaio, sono forse l'esemplificazione di quei toni battaglieri parossistici che storicamente si accompagnano alle chitarre sporche e ai tamburi battenti. Una celebrazione quasi primitiva quella del quartetto americano, barbari moderni di pelle vestiti e pronti a scendere in trincea, forti del loro credo: le altre band suonano, i Manowar uccidono! E giù risate."

"(...) Ciò che nei settanta e nei successivi ottanta appariva come un'estremizzazione del rock freakedelico è oggi innocuo punto di riconoscimento per il nulla. I metallari sono stati praticamente riassorbiti nel tessuto culturale: ciò che un tempo era simbolo d'appartenenza -una musica che travalica ed investe l'immaginario quotidiano con le sue tematiche e la sua voglia di indipendenza- oggi è vuoto merceologico. Basti adocchiare tutti gli alfieri del new metal, dagli Slipknot ai Mudwayne -e via discorrendo- nelle loro linde uniformi da macellai post-atomici, maschere e semi maschere, maquillage e sontuose ovvietà hollywoodiane. Non c'è più l'autentico trucco degli originali Kiss od il grandguignolesco teatro del supremo Alice Cooper di Billion Dollar Babies. Lo stesso fatto che queste cariatidi del rock'n'roll siano tornate a riciclarsi senza più un pizzico d'ironia è testimonianza lampante dello sfacelo artistico o dell'insofferenza comunicativa dell'heavy metal in quanto tale."

Esiste dunque nel terzo millennio una via "sensata" al metal, come fenomeno musicale e di costume? Sì, poiché l'articolo non è così one-sided da pretendere la rimozione acritica di un genere che può avere ancora un perché. Per sapere quale sia questa via andatevi però a leggere la rivista, ok? Anticipo solo un nome, che condivido al 200%: Sunn O))).

Oggetto numero due: Trovato per caso, acquistato per sfizio, esposto in camera da circa sei ore per puro feticismo musicale. Trattasi di "Psicologia Contemporanea". Se vedete la copertina capirete il mio improvviso interesse per la materia. Scherzi a parte, a suo tempo ho studiato psicologia cognitiva, ma ho sistematicamente rimosso tutto. L'articolo pubblicizzato in copertina ("Satana nella mente") mi ha attratto unicamente per il tipo di rivista che lo ospitava. Avessi trovato un titolaccio simile su "TV Sorrisi e Canzoni" l'avrei chiaramente lasciato sullo scaffale. Orbene, ad una prima lettura di psicologico o sociologico c'è veramente poco (se non una somma di statistiche tendenziosamente volta ad avvalorare le tesi cielline sulla famosa "musica del diavolo"). Tra citazioni di Marilyn Manson, Death SS, Mercyful Fate e aneddoti francamente inutili su Aleister Crowley il fil rouge dell'articolo si svela inesorabile ed avvilente: "la musica satanica fa proseliti del diavolo", sembra dire in una compressione Bignamizzante. E questo mi sconforta. Se anche l'accademia, gli studiosi (che dovrebbero essere "quelli seri", cazzo; non i beghini scout o i "genitori della domenica"), gli psicologi (in questo caso Jolanda Stevani) non sanno fare altro che ripetere a pappagallo le cieche banalità di pagliacci come Carlo Climati (non a caso tra i "pensatori" citati nella bibliografia) allora siamo messi MOLTO MALE. Non in una riga, non in un passaggio logico dell'articolo si avanza il più semplice, ragionevole e fondato dei dubbi, tanto forte da smontare ogni castello in aria chiamato "rock satanico": "sappiamo distinguere tra realtà e finzione?". Questo è il nodo. Ma non vale solo per l'imberbe giovincello in fregola per le emozioni forti. Vale anche per chi "seriamente" considera i testi di King Diamond come atti di devozione al demonio. Quando sento (leggo) gente (accademici, ripeto) ragionare così e prendere fischi per fiaschi mi chiedo se non siamo inchiodati ai tempi pionieristici del cinematografo, in cui la gente scappava dalla sala di proiezione perché vedeva un treno andar loro incontro. Era un film, caro psicologo. Finzione. Inutile e stupido montarci su il caso dei "treni assassini". Si legga comunque per intero l'articolo (fotocopio io...) e ci si soffermi sui qualunquismi terroristici infarciti di cliché, non ultimo la tecnofobia tanto cara ai cattolici: "Il contatto con il satanismo può quindi iniziare dall'ascolto di musica di un certo tipo, magari sotto l'indicazione di amici. Il passaggio successivo consiste nel dedicarsi alla traduzione e alla comprensione dei testi. Da qui a navigare in Internet, dove sono presenti in abbondanza siti satanici in piena regola (...dunque?, NdJV), il passo è davvero breve, per non parlare poi delle chat (perché non parlarne? NdJV), dei forum, dei newsgroup e di tutte le altre alternative di comunicazione virtuale alle quali è possibile accedere con estrema facilità. Proprio in Internet, secondo alcune ricerche (quali? Manuale del giornalista, capitolo uno: citare le fonti. NdJV), sarebbero maggiori le istigazioni a comportamenti devianti e criminali di impronta satanista, data la difficoltà di esercitarvi un controllo; basti pensare che sono stati contati circa 250.000 siti che si occupano di satanismo".

Paura, eh? Ricordate anche di non accettare caramelle dagli sconosciuti e di non toccarvi, sennò diventate ciechi. O psicologi.

Ok, ora tutti a nanna. Spero abbiate gradito le fiabe di stasera.

Dimenticavo: oggi era la festa del papà. Auguri a chi lo è, il solito monito a chi lo vuol essere: ripensateci. Mettere al mondo un figlio oggi è un atto di irresponsabilità, non di amore. Basta col mito obsoleto della procreazione come necessità biologica, dovere morale e gesto di altruismo. Apriamo gli occhi e rendiamoci conto che in un mondo che muore (e noi l'abbiamo ucciso, nessun capro espiatorio) l'unica eredità per il nascituro sarà quella dell'agonia.

Buonanotte.

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15 marzo 2007

Do ut des

Sei moglie di un operaio e hai già due figli. Capita.
Resti incinta e decidi di abortire per motivi economici. Capita.
Torni a casa dopo l'intervento, con tanto di applicazione di spirale (preservativo questo sconosciuto). Casomai ti "scordassi" ancora che un altro figlio non te lo puoi permettere. Capita.
Un mese dopo ti scopri sempre incinta. Il feto è ancora dentro di te. Capita. Rarissimo, ma capita.
Stavolta decidi di tenerlo, questo figlio un po' cocciuto e ormai al quarto mese di gestazione. Intervistata dai giornalisti, evidentemente presa dal classico raptus trascendentale, definisci l'evento un "dono del signore" (TG1 di oggi).
E intanto chiedi il risarcimento danni all'ospedale.
Ecco. Questo no, non credo capiti.
Mai sentito chiedere il "risarcimento doni".
Prova a portarlo in tribunale, il Signore. Vedrai che avvocati.

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14 marzo 2007

Morto Cavandoli

E' successo il 3 marzo e l'ho saputo solo oggi per vie traverse. O sono poco attento (ci sta) o effettivamente la notizia non ha avuto il rilievo che meritava. Creatore della mitica "Linea" ma non solo, l'Italia ha perso con il Cava un personaggio di prima grandezza dell'animazione.
Rispettoso silenzio (al massimo un nostalgico e sommesso "badù-badù", e chi sa capisce).
Il buffo è che aspetto di vedere la sua mano, per l'ultima volta, cancellare un trattino in angolo e sostituirlo con la scritta "fine". Altrimenti non ci credo.
P.S.: Se penso che di solito faccio vedere alcuni corti de "La Linea" ai miei studenti di semiotica visiva e che dovrò farlo anche a questo giro mi viene il magone. Sai quando si dice "perle ai porci"?

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10 marzo 2007

"Vorrei essere là"

Rubo le parole a Tenco, consciamente stravolgendone il senso, originariamente contro la guerra. In questo caso "per" una guerra (etica) che non inizia oggi, ma passa anche attraverso l'odierna manifestazione romana.
I Dico sono solo la versione alleggerita degli iniziali Pacs, inutile illuderci. Vincere questa battaglia può però spianare la strada e permetterci di puntare più in alto.
La vittoria finale, per utopistica che appaia, sarà sull'ipocrisia piccolo-borghese dell'Italietta cattolica, sui pregiudizi medievali che velano insicurezze macroscopiche, sulla diffusa incapacità politica di leggere la società e le sue realtà, sull'ingerenza vaticana nel quotidiano LAICO (e non "laicista"), sull'ignoranza e sulla paura (patrimoni, questi, veramente collettivi).
Un abbraccio a tutti quelli, di destra e di sinistra, che in queste ore stanno marciando "a" e "su" Roma.

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08 marzo 2007

Mimose

Come dimenticare che oggi era l'8 marzo?

Semplice, con "Girls, Girls, Girls".

Quando bastavano due tette scoperte per farsi censurare un video, e quando averne due di gomma non era in cima alla lista per Babbo Natale delle teenager di mezzo mondo.

Altre tette, altre donne, altri tempi. Per fortuna la musica è rimasta.

Buon 9 marzo di cuore a tutte le finte femministe, dalla Parietti in giù: da domani per voi ricomincia il calvario dell'apparenza.

Alle altre stima e considerazione, talvolta pure affetto, ma a prescindere dal calendario. Non sentitevi lusingate, tanto l'avrete già capito che se non avete ricevuto i canonici troiai gialli è per un motivo molto meno nobile della riconosciuta "parità dei sessi": è che col caldo di quest'anno le mimose son già belle che andate. Se l'effetto serra non diminuisce dall'anno prossimo vi toccherà accontentarvi dei cactus.

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Niente Decapitated al Sonar

Ricevo da Stefano di MetalMillennium:
Con grosso dispiacere vi comunico che la data dei Decapitated + guests al Sonar del 9 marzo 2007 è annullata. Questo il comunicato della band:
"Hi! With big regret I have to inform you that we have to cancel all left concerts. The reason is that tour bus is broken and it's not possible to move forward. We will pay any money we've got in advance within 2 weeks. Once again I'm very sorry for that situation. We would like to assure you that in future we will do everything to do shows with no technical problems."
Martin in behalf of Rose Production
Chi domani volesse vedere qualcosa dal vivo standosene in zona (e non solo a letto con l'influenza come il sottoscritto, reduce da quattro lezioni con 38 circa di febbre e pronto a fare il bis domani pomeriggio, grrr) può optare per l'ex Emerson. Vedere flyer.
Volevo festeggiare la fine dell'era Ruini, ma apparentemente la maledizione cristiana incombe su di me, costringendomi a letto contro la mia volontà. Chi la dura la vince.
Già che ci siamo, un plauso ad un uomo che non mi è mai stato simpatico, che non stimo professionalmente più di quanto non faccia con un fermacarte e che non ritengo portavoce di alcuna categoria professionale (a meno che oggi non basti fare outing per potersi ergere a difensore di interessi di classe). Il plauso va alla dichiarazione in sé, come ogni volta che viene dato pane al pane e vino al vino (comunione senza obbligo di confessione):
Cecchi Paone ha proposto il 10 marzo come «festa della liberazione da Ruini». «È la fine della dittatura di un uomo che ha fatto danni spaventosi alla politica e all'economia».
Bravo. Una volta tanto non hai detto una cazzata. E infatti tutte le pecorelle fanno a gara a dissociarsi. Come biasimarli. Seguono il copione, cioè la Bibbia, che dice loro di odiare gli omosessuali (Genesi 19 - Levitico 18,22 e 20,13 - lettere di Paolo: leggete e godete).
Anche in questo caso, chi la dura la vince.

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04 marzo 2007

Allora c'è speranza



Non ho parole. Erano secoli che a Sanremo non vinceva una canzone che mi piacesse.
Secondo e terzo posto confermano la presenza inossidabile dello zoccolo duro di mandolinari nazionalpopolari, ma una volta tanto non è stato decisivo. La tracotanza lirico-burina alla Manowar di Albano e il vocione per pizzaioli tedeschi di Mazzocchetti hanno avuto la meglio su canzoni più interessanti, su interpretazioni meno esagerate e su classi superiori. E' la democrazia. Certo, vedere questi due sopra a tutti gli altri (così come il povero Dorelli e Milva affogati negli ultimi dieci) lascia basiti: possibile che esista gente con cui le trovate alla Claudio Villa o i soprani mancati funzionino ancora, a prescindere da quello che cantano? Per non parlare dei due pagliacci di casa Facchinetti e degli Zero Assoluto, finiti inspiegabilmente entrambi davanti alla Ruggiero. Mamma mia.
Se la gente vota così, pace. Io mi godo la vittoria di una canzone intelligente, bella, né presuntuosamente "d'autore" né da discoteca della riviera. Né, quel che più conta, da sanremesi DOC.
Grande Cristicchi. Speriamo sia un segno di cambiamento nei gusti rigidamente autofagi dell'italiaca audience.

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02 marzo 2007

Merdaset in calo

MILANO - Oggi a Piazza Affari, a catalizzare l'attenzione degli operatori, c'è la situazione di difficoltà del titolo Mediaset. Che crolla in apertura di contrattazioni, registrando un pesante meno 6,44%, e che si mantiene fortemente negativo nel corso della mattinata. Un risultato negativo che va collegato soprattutto ai risultati dell'esercizio 2006. Ieri sera, il gruppo televisivo di Cologno Monzese, che fa capo alla famiglia Berlusconi, ha annunciato i dati preliminari del 2006 con un utile netto consolidato in calo del 16% a 505 milioni, mentre i ricavi sono pari a 3,75 miliardi (3,68 nel 2005). Agli azionisti sarà proposto un dividendo di 0,43 euro, invariato rispetto all'anno scorso. Un risultato deludente, sugellato dall'abbassamento del giudizio sulla società (il cosiddetto downgrade) di due importanti operatori finanziari. Il primo è Deutsche bank, che ha tagliato da buy a hold dopo che l'utile netto consolidato è risultato pari a 505 milioni, di euro rispetto al range che era stato posto tra 580 e 595 milioni. Il secondo è Jp Morgan, che ha tagliato da overweight a neutral, sembra difficile che la società possa recuperare nel 2007 i 90 milioni di raccolta pubblicitaria persi nel 2006.
E il procedere delle contrattazioni non cambia il pesante segno meno del titolo, che continua a perdere oltre il 5%.
Fonte: Repubblica


Come si spiega il calo di raccolta pubblicitaria? Semplice: da aprile 2006 Mediaset non ha potuto più usufruire della comoda logica di mercato alla "uno per tutti" del Berlusca. Quella logica che ha visto, nel lustro della vergogna, calare l'afflusso pubblicitario della Rai della stessa misura in cui è salito sulle reti del Biscione. Combinazione. Son cose che succedono quando sei Presidente del Consiglio e possiedi o controlli il 90% del sistema televisivo, no?

Specie se da buoni dittatori si epura le voci scomode ma celebri (Santoro, Biagi, Luttazzi, Guzzanti), si imbavaglia i giornalisti (ricordate il corteo di pace a Firenze, la diretta impedita, le parole tabù come "pacifista" e il divieto di mostrare le bandiere arcobaleno? No? Male.), si cambia continuamente presidente e direttore generale, si impoverisce intenzionalmente la programmazione, appiattendola sul modello "proprio" (ovvero commerciale) ma in peggio. Dimenticando che la Rai era ed è un servizio pubblico, non un bene momentaneamente privato da sfruttare, facendo sembrare Mediaset meno trash di quello che è.

In sintesi: meno appeal, meno raccolta pubblicitaria. Ecco come andò. E tutto quello che non entrava da una parte entrava da quell'altra. Vasi comunicanti. Non che ora la Rai sia molto meglio e non che la pubblicità sia il vero oggetto di ogni discussione che voglia puntare a concetti come "qualità", "informazione" o "pubblica utilità". Ma è un business, e senza soldi non si ragiona.

Occorre una "fase due", finché regge questa coalizione con fin troppi centristi (e il centro sta nel mezzo per un motivo semplice: non sa dove andare e nel dubbio sta fermo. Qualcuno passerà, si dice.). La riabilitazione dalla feccia, oggi dovrebbe passare anche da una profonda revisione del ruolo della Rai: taglio di sprechi (dalla Hunziker in giù), alt all'inutile e fuorviante competizione a suon di share (serve alla pubblicità ma non alla qualità: elaborare formula per svincolarsi da questa assurdità e ragionare finalmente come "servizio" anziché "prodotto"), eliminazione fisica immediata di programmi da quoziente -12, cambio di immagine e, dulcis in fundo, aut aut al finanziamento ("o" pubblicità "o" canone). Ci si vede costretti a eliminare un canale? Bene, fuori. Se nell'Italia del pentapartito ne servivano almeno tre, col maggioritario dovrebbe bastarne uno...

Rimarrebbe infatti da discutere della famosa lottizzazione. Ma abbiamo imparato a nostre spese che un'oligarchia di piccoli pesci è largamente preferibile alla monarchia di un pescecane.

P.S.: Mi scuso con chiunque, simpatizzante di destra, non avesse gradito l'ennesima riproposizione del "conflitto di interessi", cui ho accennato senza approfondire. So che per voi è un argomento un po' "retro". So che voi guardate avanti. Premesso che "avanti" è parola di sinistra, se aveste guardato anche in basso vi sareste accorti della merda in cui quel mafioso vi ha fatto inzaccherare per cinque anni. Sarebbe l'ora che l'unico collante dell'attuale centrosinistra (l'antiberlusconismo) fosse condiviso anche da chi ha vissuto all'ombra del nano ricoprendosi di ridicolo per un tozzo di pane.

Dai, facciamo outing, una volta tanto. Si va tutti a Uno Mattina: camicie nere e rosse, piangiamo un po', si confronta i malesseri in comune, ci si riconcilia e poi nemici come prima.

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