BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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30 ottobre 2006

Altro black out temporaneo

Domani pomeriggio porto il PC dal "dottore", per scoprire come mai i driver si disintegrano inspiegabilmente, i file scompaiono e il masterizzatore fa i capricci.
Non so quanto tempo sarò senza computer (spero pochissimo visto che la scuola è ricominciata a prescindere dalla mia sfiga informatica).
Ri-arrivederci... :-(

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27 ottobre 2006

I bisogni delle donne

Sono tornato da Barcellona: il PC mi si sta sgretolando per svariati problemi (spero regga almeno fino a martedì), annego nei compiti da correggere e sono indietro su tutti i lavori. Non ho tempo di mettermi a scrivere le cose belle che abbiamo visto/fatto in Spagna; lacuna che colmerò quanto prima.
Ma non mi è scappato il casetto di oggi: Elisabetta "donna 100%" Gardini (portavoce Sforza Italia) contro Vladimir Luxuria.
L'integerrima portatrice sana di vagina naturale obietta che un transgender non può recarsi nel bagno delle donne e lamenta di aver subito la shockante presenza di Luxuria nell'austero vespasiano parlamentare "come una violenza, una violenza sessuale" (parole sue, TG1 della sera).
Qui non si tratta più di ridere (o disperarsi) alle primitive affermazioni littorie della Mussolini, né di chiamare in causa il senso di tolleranza che dovrebbe albergare in "alte" figure politiche che sovente di alto hanno solo stipendio ed arroganza. Né di contrariarsi per il pretestuoso gesto di inciviltà. Né, last but not least, per la pura e semplice mancanza di buon senso (quantomeno) politico-mediatico.
E' ora di fare i conti con le parole che si usano. "Chi parla male vive male", diceva Moretti. E infatti chi spreca un'espressione come "violenza sessuale" così, MI SI CONSENTA, non merita altro.
Essere stuprata in un cesso. Questo auguro ad Elisabetta Gardini.
Di sicuro si sentirà ancora più donna.

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20 ottobre 2006

A presto

Domani scappo.
Ci sentiamo tra una settimana.
Fate i bravi...
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18 ottobre 2006

M.enti T.assativamente V.uote


A volte capisco dove si siano "formate" le brillanti menti dei miei studenti. Poi accendo la TV ed ecco la risposta, invero piuttosto ovvia. Generalizzo? Sì.
Anche oggi ho provato a premere il maledetto bottone, sapendo di rischiare grosso. E mi sono imbattuto nel video di Nelly Furtado (feat. Timbaland). Lo stato di salute dell'industria pop americana è strabiliante, e di conseguenza negli ultimi venti anni niente è cambiato su MTV. Mignotte unte e buzzurri in canotta, senza qualità né talento alcuno, catalizzano sempre l'attenzione dei gggiòvani.
E poi tocca a me ciucciarmi orde di cavernicoli ventenni, gonfi e dissociati dal mondo reale, che credono che l'Unione Europea sia una squadra di supereroi, gli OGM una crew hip-hop e che l'emergenza principale nel Sud del Mondo sia la mancanza di connessioni internet.
Bravi. Finché il telefonino ha campo, avanti così.
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17 ottobre 2006

"Canzoni nuove di zecca!"


Tra Finanziarie colabrodo (nulla di nuovo), gossip su Den Harrow (il nulla attorno al nulla), piagnistei per il sempre troppo derogato trasloco di Rete4 (il nulla altrove) e Bush che istituzionalizza la tortura (il nulla che si perpetua, a scanso di equivoci) non ho dubbi sul motivo della mia distanza dalla TV: devo sopravvivere al troppo nulla.
E, siccome già mi sento poco bene (noi precari ammaestriamo il metabolismo, sì da ammalarci solo nei weekend, nelle feste comandate e durante i riposi), meglio non rischiare di rovinarmi l'imminente vacanza. Mi consolo allora con un po' di "stampa specializzata", sempre prodiga di news musicali. A tal proposito ci tengo ad ufficializzare le mie dimissioni da lettore storico di Flash. Ho tenuto duro un anno, sperando di vedere quelle migliorie paventate alla vigilia del duecentesimo numero. In questo lasso di tempo ho invece visto ridursi gradualmente i contenuti di mio gradimento (quelli dal taglio più tradizionale: interviste e recensioni), in favore di frizzi e lazzi modaiol-pecorecci (grafica confusionaria, inserti moda e cucina, inutili digressioni su calcio, videogames e film, interviste semplicemente cretine ed onnipresenti patonze, meglio se "signore nessuno" musicalmente parlando). Insomma, la rivista che nel 1993 si pavoneggiava di avere Glenn Hughes in copertina, contro trend e logiche di mercato, ora non c'è più. L'ho adorata, divorata, sostenuta, archiviata per anni. Per me era l'unica degna erede di H/M, mio splendido e artigianale ricordo d'infanzia. Pace. Flash è morto, lunga vita a Flash. In bocca al lupo a Klaus Byron e ai suoi ragazzi, che credono in questo progetto, ma io non mi riconosco più nel magazine come lo propongono oggi. Sarò di mentalità ristretta (ho i miei dubbi in proposito, ma se alle numerose critiche sullo sventolìo gratuito di poppe si ribatte dalla redazione con aperte accuse di sciovinismo...). Sarò quel che sarò. Intanto sto vagliando le alternative.
1) Metal Shock è carta da culo. Da sempre. Non ha possibilità di redenzione. E non pago per leggere cose che scriverei meglio (e con maggiore competenza) io. Punto.
2) Grind Zone e Metal Hammer non mi piacciono. Li trovo un po' inconsistenti ed incostanti.
3) Metal Maniac pare carino, ma è in gran parte una newsletter dell'Audioglobe (special guest la Century Media per ovvi motivi) camuffata da rivista. Allora tanto vale buttarsi sul catalogo della Negative: almeno lì "sai" che chi scrive è lo stesso che ti vende i CD recensiti...
4) Rock Hard ha il solo difetto di costare troppo, sia con che senza (l'inutile) CD.
5) Classix esce una volta al secolo e puzza di cadavere già dalla copertina.
Non vedo altro in edicola. Spero solo di non ritrovarmi un giorno a leggere Mucchio Selvaggio e a fare il finto-giovane-snob con gli occhialini dalla montatura spessa e l'aria emo-ebm-post-gothic-rock-d'autore... Meglio la morte cerebrale.
E poi dove altro troverei autentiche perle di saggezza, se non nella "stampa specializzata" metal? Dove illuminarmi l'anima e pascermi al suono dei vanagloriosi proclami metallici? Dove lo stridere delle spade ed il clangore della pugna? Ci sono soddisfazioni a cui non si può rinunciare. Basta vedere la pubblicità dell'ultimo dei MANOWAR (giurate che è DAVVERO l'"ultimo" e forse lo ascolto) a pagina 23 dell'attuale numero di Metal Maniac:
IL GIORNO DELL'INIZIO DELLA BATTAGLIA. ENTRA NEL VALHALLA CON MANOWAR ED IL NUOVO EP "THE SONS OF ODIN", CON CANZONI NUOVE DI ZECCA (minchia signor tenente! NdJV) IN 5.1 SURROUND SOUND (inutile scappare: siamo circondati. NdJV) E DISPONIBILE ANCHE IN "IMMORTAL EDITION".
"Immortal edition".
Non te ne libererai mai. Non si biodegraderà mai. E' così true che anche Chuck Norris dovrà chiedere aiuto. Per tradurre "biodegraderà".
Come farò a VIVERE senza tutto questo? Potrà la cronaca estera di un comune quotidiano supplire a cotanta perdita? O un misero libro di Noam Chomsky o Bertrand Russell lenire il dolore di vero bròder ov tru metall? Dio, che strazio.
E anche la mia parte meno "talla" e più "rock", come farà a rinunciare (pagina 55) a richiami cronometrico-gustativo-olfattivi come quelli per il nuovo album dei KROKUS?
PIU' PRECISI DI QUALSIASI OROLOGIO SVIZZERO, PIU' FORTI DI QUALSIASI FORMAGGIO ELVETICO E PIU' SQUISITI DI QUALSIASI CIOCCOLATO ALPINO, I KROKUS DIMOSTRANO CHIARAMENTE CHE SENZA DI LORO IL ROCK'N'ROLL NON ESISTEREBBE.
Capite che non c'è metadone che mi possa aiutare ad uscirne.
Perché noialtri metallari siamo evidentemente un po' tutti così:
PIU' POTENTI DELLA MORTE, PIZZA ODINO E MANDOLINO, SIAMO APERTI COME PORTE E ABBIAM NEL CULO UN GIORNALINO.
Kip de feit alàiv, bròders. Io sfilo il giornalino. Mi riesce difficile andare a lavorare camminando sghembo.

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16 ottobre 2006

Varie ed eventuali

1) Tutto bene in casa Combo de la Muerte, nei limiti. Per "limiti" intendo la maledizione che ha colpito il mio PC e (udite udite) contemporaneamente anche l'hard disk esterno del buon SonicBlog. Così in un solo fine settimana abbiamo perso i file PhotoShop, alcuni mix e tutti i preset di mixaggio (fidatevi: trattasi di danno fastidioso) del Combo. Olé.
2) L'unica vero lieto evento recente è la splendida giornata di sabato, passata con Laura, Hijacker e Manitou in quel di Caldana. Sagra d'autunno, mercatino, cantine aperte, cibo ottimo e sano (sia quello gentilmente offerto dai due ospitanti che quello della festa) e paese letteralmente splendido. Grazie ad entrambi ed un abbraccione anche da parte di Laura, sperando di poter rendere il favore quanto prima. Sarà dura trovare qualcosa di altrettanto piacevole e salutare in una città merdosa come questa. Ci proveremo comunque, promesso!
3) Si avvicina il "fall break", pausa che mi consentirà di non vedere quei tuberi dei miei studenti per un po'. Il notevole lato positivo è compensato dall'altrettanto notevole lato negativo della correzione dei compiti (occasione che confermerà come di consueto che io l'inglese non lo saprò parlare, ma da par loro i ricchi e coccolati studentelli americani non lo sanno scrivere) .
4) In concomitanza col break giunge anche il momento del turismo low cost: quest'anno toccherà a Barcellona sopportare me e Laura per qualche giorno. Picasso, Gaudì e Dalì sono avvisati. E anche i meno famosi negozianti di dischi, libri e DVD.
Riassumendo: venerdì tolgo le tende. E qualunque lavoretto di grafica gratis o a pago sia in sospeso, mi spiace ma rimarrà tale fino al mio rientro (26 ottobre sul tardi) e a correzioni avvenute (più le prime tremende lezioni del lunedì e del martedì), ergo non prima del primo di novembre, giorno già fausto di suo.

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10 ottobre 2006

Prestidigita(spari)zione

Ecco cosa succede a pregare Satana che ti porti fama, fortuna, bellezza, rispetto, soldi, sesso, rock (o, in mancanza di meglio, una cover band). Succede che paghi lo scotto di una tecnologia malvagia e dei suoi soprusi. Il PC è uno strumento del demonio, me ne convinco ogni giorno di più. E, come tutte le pentole che si rispettino, l'unica cosa che manca è il coperchio.
Nel terzo millennio ho faticosamente portato avanti una tradizione di sinistri tecnologici da far invidia a Bill Gates. Il più celebre fu quello grazie al quale il PC si accendeva premendo la barra spaziatrice. C'è ancora un fascicolo aperto al riguardo in un negozio di Prato. Mantengo stretto riserbo in veste di loro migliore cliente (come disse Larry Flynt al suo avvocato, "io sono il tuo cliente ideale: divertente, ricco e sempre nei guai").
Ora siamo all'apoteosi. Una ventina di file, all'interno di una sola cartella, si è volatilizzata tra mercoledì e domenica. Non ci sono più. Sono strasicuro di non averli mai cancellati ma sono spariti. Anche con un programma di recupero dati sono riuscito, scavando, a riesumare di tutto (roba di Photoshop di una anno e mezzo fa e foto di donne poco vestite ma molto ferrate sulla tettonica delle placche), ma non quei maledetti file eclissatisi da non più di quattro giorni.
I file erano del Combo De La Muerte. La musica del diavolo che si ribella e si cancella da sola, in pieno stile voodoo.
Caro Satana, non ci siamo. Voglio un Coperchio 2.0 Deluxe Edition sul mio tavolo domani, o giuro che ricomincio ad andare in chiesa. Se vuoi ancora la mia anima fatti due conti in tasca e muovi le fottute chiappe. Se questo è il tuo concetto di regalo di compleanno sappi che, oltre che in ritardo di una settimana, mi pare proprio uno scherzo da prete.

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07 ottobre 2006

Combo De La Muerte su Indie-Eye

Ci hanno recensito su Indie-Eye. Felice? Sì.
Ma se avessi capito anche una sola parola di quello che ho letto lo sarei stato ancora di più! :-)
Prendete e mangiatene tutti. Mistero della edotta loquela. Amen.

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05 ottobre 2006

Cliff Burton

Scrissi queste cose ai tempi di Hammerblow. Non vennero pubblicate allora, ma mi sono tornate in mente ragionando con degli amici riguardo al mio recente compleanno (stesso giorno della morte di Cliff).

Cliff Burton mi manca. Mi manca quel suono e mi manca la sua attitudine sopra e sotto al palco. In venti anni parecchie cose sono cambiate, e non sempre in meglio. Riposa in pace, Cliff.

CLIFFORD LEE BURTON

Castro Valley (CA), 10/02/1962 - Sweden, 27/09/1986

“Master Of Puppets” Tour, 27 settembre 1986 (tristemente è anche il mio compleanno, NdA). Ore 5:15 del mattino. Un tragico incidente al tour bus dei Metallica uccide il bassista Cliff Burton nel tragitto da Stoccolma a Copenhagen. Causa ufficiale: strada ghiacciata.
Al funerale (celebrato il 7 ottobre), dopo l’aspersione delle sue ceneri fu suonata “Orion” in suo onore; e allo stesso modo mi piace spesso ricordarlo e rituffarmi, come mille altre volte, in quei giorni così diversi: ascoltando la lunga strumentale estratta da “Master”, sua opera fondamentale insieme all’altrettanto intensa “(Anesthesia) Pulling Teeth” (da “Kill ‘Em All”).
E’ una cosa su cui batto sempre: è proprio nella musica che si ritrova il musicista. Ed è così che lo abbiamo conosciuto ed amato. Evitiamo l’ipocrisia dei facili elogi personali. Nessuno di noi lo ha mai conosciuto di persona, e ciò che ha composto e suonato è quella parte di lui che ci ha parlato. La musica ed il modo in cui la proponeva. Quell’approccio quasi Hendrixiano al basso in un contesto apparentemente contrastante: la furia cieca di una band ai tempi davvero estrema: violenta, veloce, rabbiosa. Quel suo tocco stralunato e a volte psichedelico, abbinato ad una conoscenza della teoria musicale decisamente superiore ai tre compagni. Quel basso così fuori moda: solo Lemmy poteva, e può, permettersi di imbracciare un Rickenbacker senza sembrare uscito da un album di ricordi. I pantaloni a zampa d’elefante, le t-shirt dei Misfits e dei Blue Oyster Cult e l’attitudine hippie in un combo che aveva unito la cattiveria dei Venom all’irriverenza punk dei GBH (cos’era “Motorbreath” se non una scheggia metal-punk improponibile fino ad allora nell’educato rifferama heavy, ancora legato alla NWOBHM? Nota: Tendenza condivisa, in misura minore, anche da altre bands dell’area newyorkese e dai suoi prime movers thrash, vedasi primi Overkill ed Anthrax. Tutto questo inconfutabilmente prima delle varie transizioni dal punk/hardcore al metal -T.S.O.L., D.R.I., Suicidal Tendencies e tutta la generazione “crossover”- o viceversa –Slayer-). I capelli lunghi come si portavano negli anni ’70, ostentati tranquillamente nei pacchiani e modaioli anni ’80 delle frange e delle lacche. Era un “outcast” persino nel suo stesso contesto.
Infine, ciò che più può essere rimpianto, il basso profilo. Il non essere una rockstar anche quando i risultati conseguiti potevano darne motivo. Certo, è facile fare due conti oggi vedendo dove sono arrivati gli altri tre (EX) “horsemen”: tra MTV, cofanetti, finte Woodstock, scandaletti, colonne sonore di film per pischelli, disintossicazioni, endorsement di occhiali da sole, ecc. i Metallica sono diventati il perfetto esempio di rock band istituzionalizzata e completamente integrata al sistema.
Troppo, troppo facile fare il paragone con il loro/nostro passato e vedere stridere la genuinità e l’onestà nell’era Cliff con il triste “timbrare il cartellino” negli ultimi quindici anni di carriera. Forse è solo una coincidenza che la ditta Hetfield e Soci abbia detto tutto quello che doveva dire nei primi tre album (quattro a voler essere magnanimi). Forse è un’altra coincidenza che tutte le dichiarazioni (nero su bianco) dell’epoca siano state poi contraddette, dimenticate, calpestate, proprio iniziando dalla scomparsa di Cliff. Chi ha più di venticinque anni si ricorderà dei Metallica che sbandieravano che non avrebbero MAI girato un videoclip, tanto per fare un esempio. Ed iniziarono proprio con la VHS “Cliff ’Em All”, con la scusa che non erano video “commerciali”, ma bootleg girati dai fans, raccolti per commemorare Cliff. Continuarono col video di “One”, che era stavolta sì un video commerciale, ma “artistico” e più lungo di quanto consentissero i tempi televisivi, quindi non votato a far cassetta… Poi arrivarono i mille singoli del black album con relativi clip e la saga dei cofanetti, delle videocassette, delle orchestre e tutte quelle pagliacciate su cui non valeva più neppure la pena di far polemica.
Ripeto, è facile pensare che tutto cambiò proprio dopo quel tragico evento. Ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa (nel caso fosse vero) o una vigliaccata (nel caso non lo fosse). Fatto sta che la storia ci lascia questo. Tre splendidi e fondamentali album, ricordi off stage per chi ha avuto la fortuna di esserci quando quattro sbarbatelli trasfiguravano il metal e oltrepassavano i limiti dell’ascoltabilità di allora, avviando la mostruosa macchina della morte chiamata “thrash” e spingendosi dove nessuno aveva mai osato prima.
Cliff era uno dei quattro ingranaggi di questa macchina. Come spesso accade, il basso non ha un rilievo eccessivo in una band metal. Ma è anche questo che affascina, è questo forse il “profilo basso” cui accennavo (ironia della sorte anche nella ripetizione).
La semplicità, l’efficacia e la personalità sono qualità che non si guadagnano con la fama o la spocchia del carrozzone del momento.
Attaccate lo stereo, sfilate l’ellepì di “Master” dalla sleeve e poggiatelo sul piatto.
Regolate a 33. Penultima traccia del lato B.
Spegnete la luce e pensate un attimo.
Pensate innanzitutto che non abbiamo bisogno di venerare nessuno. Nessuno è Dio sceso in terra. Nessun fighetto con uno strumento in mano dovrebbe meritare di esser considerato tale. E nessuno diventa automaticamente Dio neppure quando ci lascia. Rimane ciò che era.
Quello che era Cliff “Orion” ve lo può spiegare, nella sua semplice e sofferta bellezza. Se avete voglia di sentire.

...There's somebody in that garage that hasn't been discovered that's better than you are.”(Cliff Burton)

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Petizione per il canile di Sesto

Ringrazio Ale per la seguente segnalazione:

All'indirizzo www.unioneamicidelcaneedelgatto.it è possibile partecipare alla petizione per impedire la chiusura del canile municipale di Sesto Fiorentino.

Spiego meglio per i non Fiorentini:
Il 26 settembre 2006 è stata emessa un'ordinanza dal comune di Sesto Fiorentino per lo smantellamento del canile.
Passando sopra al fatto che l'Unione Amici del Cane e del Gatto ha acquistato l'area dove è il canile, il problema sta nel fatto che non è stata indicata un'altra area dove spostare lo stesso.
Passando sopra al danno economico che l'associazione subisce, resta l'alone di pericolo dell'abbattimento delle povere bestie.
Stiamo parlando di 500 cani e 100 gatti.

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04 ottobre 2006

Peché urli a uno che ti sta ad un palmo dal naso? Perché? Perché?

Mi sto rincoglionendo di lavoro. E come se non bastasse oggi il viaggio di ritorno in bus me lo sono fatto, sudato fradicio e un po' loffio già di mio, con una nube di nani petulanti (una classe elementare, credo).
Sono scesi due fermate prima di me.
Ad un tratto mi sono illuminato. Ho visto d'improvviso il vuoto intorno, ho teso le orecchie ed ho sentito la musica più bella del mondo.
Il silenzio.
Vi ho mai detto quanto MALE voglio ai bambini?

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01 ottobre 2006

Shhh

"Schumacher è vecchio. Si dovrebbe ritirare.".
Impagabile, lungimirante puttaniere snob di un Flavio Briatore. Come sarebbe noioso vincere senza di te.
E poi, lo sai, "non può piovere per sempre".

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