La pressione degli impiastri
Cinque personali spunti di conversazione rude con i simpatici farmacisti. Non tutti per fortuna, come si può leggere nell'articolo de La Repubblica.
Primo: Non avete diritto di chiamarlo "sciopero". Lo sciopero lo fanno i dipendenti e gli impiegati, non i datori di lavoro (e di nepotismo). La vostra è casomai una "serrata".
Secondo: Il vostro dissenso non è rappresentativo -come grugnite nelle interviste televisive- di un presunto malumore generale nel mondo dei professionisti circa l'operato del nuovo governo. Siete solo "una" lobby col fuoco al culo per dei privilegi di casta che finalmente e giustamente vengono intaccati.
Terzo: Parlate di operazione in favore delle multinazionali. La connotazione negativa del termine è forse sfruttata per raccogliere improbabili consensi tra le masse? L'industria farmaceutica è un magna-magna vergognoso gestito dalle multinazionali, ma voi vendete i loro prodotti: non siete né paladini né mujadin. Siete dei "commercianti" e come tali è meglio che teniate fuori questioni etico-economiche che vi vedrebbero uscire con le ossa rotte da un'eventuale parata di panni sporchi.
Quarto: In nome di un rischio futuro, fuori discussione e solo supposto (che la libertà di commercio estesa alla grande distribuzione si allarghi anche ai prodotti non da banco) lasciate nel presente malati di tutte le risme senza i necessari medicinali. I malati non sono multinazionali. I malati non sono il governo.
Quinto: Foste ancora ciò che eravate riuscireste ad attirare più consensi. Una volta il farmacista era l'anticamera del dottore: andavi da lui e ti preparava, da buon artista galenico, impacchi, cataplasmi, composti, le famose bustine e via dicendo. Ora voi farmacisti siete solo negozianti. Nel senso più robotico del termine. Ed è giusto che dei negozianti che impongono in blocco prezzi esosi su alcuni prodotti vengano messi al corrente che esiste un concetto chiamato "concorrenza". Concetto che cozza con quello di "lobby", talvolta.
Ma si sa: tutti vogliono che si migliorino le cose per il bene comune, ma guai a sottrarre loro un coriandolo di bene personale, per quel bene comune. Chiedete ad un tassista per rendervene conto. Anzi, i vostri cortei carnascialeschi fateli proprio in taxi. Se è vero che due torti non fanno una ragione, almeno mi toglierò la soddisfazione di vedere due scioperi di ladri in una volta sola.
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13 Comments:
ben detto Jon! In questo paese, come diceva qualcuno, tutti fanno i gay con il culo degli altri.
Le caste sono intoccabili, tutti accusano altri di privilegi ma guai a toccare i propri. Tutti siamo schifati dalla mole di rifiuti prodotti e dal costo di spedirli in Germania per lo smaltimento, ma guai a costruire un inceneritore, fatelo a casa di quell'altro. Se fanno la TAV tutti sui binari a protestare. Se la tua squadra di calcio rischia la B, guai a chi ci tocca.
Noi italiani oramai abbiamo capito ... basta scendere in piazza, alzare la voce, gridare all'ingiustizia, attribuirsi il ruolo di vittime designate.
Solo una precisazione su inceneritori e TAV. A mio modo di vedere i primi sono più dannosi che utili, nonché superati da almeno dieci anni (e chiamarli "termovalorizzatori" non li rende più trendy), e la seconda non è necessaria come tutti e due i governi hanno tenuto a far credere (con l'eccezione di "noialtri pendolari bolscevichi" e qualche ambientalista). Però rimane il concetto che, se si deve fare qualcosa, è sempre preferibile farla "più in là"...
L'esempio calcistico invece credo calzi a stra-pennello.
Ci si vede stasera a Legri!
ci si vede stasera allegri :-)
Gran brutto problema, quello delle farmacie chiuse. A rimetterci sono soprattutto i bambini, gli anziani e gli autostoppisti.
A proposito Jon, com'è "Guida galattica per autostoppisti"?
Noi abbiamo letto il libro: ottimo l'incipit, ma deludente lo sviluppo e la caratterizzazione dei personaggi.
Per Marco Invaders:
Non è andata male, vero? Oltre l'aggressione burbera nei tuo confronti da parte dei quattro tipi alla "Berlinguer ti voglio bene" c'è da mettere in conto il tonfo che ho battuto andando a prendere la pizza e il piede che mi è rimasto attaccato alla frizione nel viaggio di ritorno (causa chewing gum di qualche furbino).
Et voilà, due sfigati al prezzo di uno...
Comunque grazie ancora per i Flotsam & Jetsam ed i Def Leppard e porgi i miei/nostri omaggi anche a Silvia per la bella serata!
Per Aldo e Fra:
"Guida galattica" è esteticamente esattamente ciò che mi aspettavo dopo aver letto il libro. Forse avrei fatto Zaphod un po' più bolso. I Vogon ed il robot depresso sono magnifici, sebbene il secondo abbia una voce insopportabile nel doppiaggio italiano.
La storia ricalca pedissequamnete il romanzo; solo a metà film si nota una certa accelerazione nel tentativo di farci entrare tutto, ai danni della fruibilità e del senso narrativo.
L'ho trovato piacevole e tutto sommato riuscito.
bella serata ... atmosfera giusta ... bella gente, non mancava niente.
Se nei prossimi giorni non mi vedi e non mi senti vuol dire che i quattro dell'oca selvaggia si erano presi il numero di targa ....
Entrambi i dischi che ti ho dato sono recensiti su Stereo Invaders, che te ne pare?
Ciao Jon,
ho parlato (bene) di te sul mio blog. Dai un'occhiata all'ultimo post, se ti va.
A presto
Per Marco Invaders:
Se anche tu hai preso la loro targa ti vendicherò, stanne sicuro! ;-)
Per i dischi devo dire che sono carini. A gusto personale avrei tolto due punti dai voti delle recensioni (forse solo uno nel caso dei Leppard, quantomeno per l'importanza storica del disco). I Flotsam continuo a preferirli in fase nettamente speed/thrash, ovvero come nei primi due album. Dignitosi, personali, molto onesti ma oggi decisamente troppo "scarichi" per il mio palato gretto e nostalgico...
Per Larry:
Mi hai commosso ma credo tu esageri. In fin dei conti anche io (come molti bloggers che odio) scrivo spesso solo per dar fiato alla bocca: qualcosa non mi va giù e sputo astio per sfogarmi. Altre volte invece chiacchiero in maniera molto futile di ciò che mi allieta meglio e più spesso (la musica in primis). C'è da dire che almeno non sono un gothic con la mania dei vampiri, il cerone in faccia e i Fiori Del Male mandato a memoria in ogni conversazione... ;-)
Non vedo l'ora di leggere una certa cosa di una certa persona che un'altra certa persona prima o poi mi spedirà. Chissà cosa avrò voluto dire... ;-)
Dai Jon, il film confronto al libro e' un'emerita merda - nel classico rapporto che lega film a libro, del resto.
Chiaro che il libro è tutta un'altra cosa. Mi è semplicemente sembrato che riproponesse i personaggi e la storia abbastanza fedelmente.
A pensarci bene uno dei pochi film che mi hanno convinto appieno dopo la lettura del libro di origine è stato "Gli occhiali d'oro" (dall'omonimo romanzo di Bassani).
Qualcuno di voi l'ha visto?
Fermo restando che, trattandosi di media differenti il risultato e' per forza differente e poi c'e' di mezzo tutta l'ottica dello sceneggiatore, del regista etc. io la maggior corrispondenza l'ho trovata in "Jack Frusciante e' uscito dal gruppo". Un libro d'una merdosita' vergognosa, un film che ne e' la riproduzione perfetta senza aggiungere ne' togliere niente.
L'accoppiata libro-film che mi ha intristito di più fu (eoni fa) quella del "Deserto dei Tartari".
Dio, quanti sbadigli.
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