Aggiornamento sul revival di sabato 3 dicembre
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Chiacchiere musicali, sfoghi personali e consigli non richiesti, tra metallari, rockettari e varia umanità. Borchie non necessarie.
Atei, agnostici, musulmani, buddisti, raeliani, fantozziani... chiunque non sia cattolico immagino debba SDEGNARSI e cominciare a reagire. Che schifo di Paese: dopo le Madonnine che piangono sangue, tanto per rimpolpare i sondaggi della domenica, ora abbiamo anche i giudici che vengono crocifissi per aver voluto rispettare un principio costituzionale. Speriamo che abbiano magari meno successo ma più utilità del loro "illustre predecessore".
Venerdì 18 Novembre 2005 14:40
CROCIFISSO: 7 MESI DI CARCERE AL GIUDICE TOSTI
Il giudice di Camerino Luigi Tosti è comparso questa mattina di fronte al Tribunale Penale de L'Aquila per essersi rifiutato di celebrare i processi in aule con affisso un crocefisso; è stato condannato come colpevole.
L'AQUILA - Sette mesi di reclusione e un anno d'interdizione dai pubblici uffici. E' questa la condanna emessa questa mattina dal Tribunale Penale de L'Aquila nei confronti del giudice Luigi Tosti, accusato di omissione di atti di ufficio per essersi rifiutato di celebrare i processi nel tribunale di Camerino.
Da giudice a imputato, in nome del principio di laicità e uguaglianza. E' questa la storia del giudice Luigi Tosti, che ormai da mesi porta avanti una personale battaglia contro la presenza nei luoghi pubblici del crocifisso, che oggi l'ha portato davanti al giudice del Tribunale de L'Aquila. Dal 9 maggio scorso, infatti, il magistrato ha incrociato le braccia e si rifiuta di tenere le udienze nelle aule in cui è esposto il crocifisso.
La sua battaglia, andata avanti anche a colpi di lettere alle istituzioni, è iniziata nei seggi elettorali della sua città d'origine. Dal 9 maggio la sua protesta si è spostata all'interno del Tribunale di Camerino dove il giudice lavora: qui il ministero della Giustizia gli impedisce di esporre la menora' ebraica a fianco della croce.
Per farlo recedere dal suo sciopero, l'amministrazione giudiziaria pensa anche di allestire all'interno del Tribunale di Camerino un'apposita aula senza crocifisso. Questa proposta, però, non piace al giudice che la respinge immediatamente, bollandola come "un'intollerabile ghettizzazione ai danni di un dipendente che non si identifica nel crocifisso dei cattolici".
Ha così iniziato a rifiutarsi di tenere le udienze: "l'amministrazione giudiziaria si rifiuta di rimuovere i simboli religiosi di parte dalle aule giudiziarie e comunque non mi autorizza ad esporre i miei simboli, così violando il principio supremo di laicità ed altri diritti soggettivi assoluti di rango costituzionale".
"Nell'esercizio delle mie funzioni" continua il giudice "io mi identifico nel popolo italiano e nei simboli che identificano l'unità nazionale, e cioè nella bandiera tricolore e nel ritratto del Presidente della Repubblica, ma paradossalmente nessuno di essi è presente nelle aule giudiziarie".
Buon ascolto!
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Insomma... Firenze è lenta, Amburgo è rock!