BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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01 novembre 2005

Le cinque giornate di Amburgo

No, non è stata una battaglia quella di Amburgo, ma una bella gita di fine ottobre. Come sempre, da tre anni a questa parte, l'ultima settimana di ottobre è il periodo che il lavoro mi concede per assentarmi e fare finta che l'Italia non esista. Senza la Ryanair questo magari non accadrebbe con cadenza annuale, inutile dirlo.
Non mi piacciono i resoconti meticolosi, quindi ecco brevemente ciò che mi ha colpito.
  • Lo sfolgorante incontro di vecchio e nuovo: nell'urbanistica, nei trasporti e nell'architettura. Per "colpa" di inondazioni e bombardamenti, il concetto di "costruzione" e "ricostruzione" (secondo logiche figlie dei loro tempi e delle necessità di una metropoli in espansione) ha permesso la convivenza di gotico e bauhaus, di chiese mozzafiato (San Michele) e design all'avanguardia. Chiaro che ferrea logica tedesca e buon gusto mitteleuropeo hanno avuto la loro importanza nel non rendere Amburgo una versione crucca dello Zen (Zona Espansione Nord di partenopea memoria -NOTA POSTERIORE: Scusate per l'errore ignobile: lo Zen è a Palermo! NdJV-)... Viene da pensare (provocazione) che anche a Firenze qualche bombardamento servirebbe, per scuotere una città da decenni in naftalina, alla mercè di palazzinari strozzini e strateghi della domenica, imbottigliata per i turisti e malata di distrofia culturale cronica.
  • Una innegabile modernità di strutture e servizi di una città a misura d'uomo, pur nella sua grandezza. Lo sviluppo urbano non ha dimenticato i pedoni: estese aree pedonali, marciapiedi immensi e completamente ciclabili, grazie a costanti corsie apposite.
  • Grandi vene di traffico, una notevole rete ferroviaria e un'immensa zona portuale che non causano, come accadrebbe qui, smog e puzza insostenibile (Livorno a confronto è un insetto per grandezza, eppure risulta difficile evitare di tapparsi il naso; Venezia poi di tutto sa, tranne che di Chanel numero 5), e per un semplice motivo: c'è del verde pressoché ovunque ed i parchi, oltre che rigogliosi e rilassanti, sono grandissimi. Ecco perché, ricollegandosi al punto precedente, ha un senso andare in bici!
  • Una società di persone in cui, quartiere a luci rosse a parte (canonicamente attrazione "per soli turisti" per tirar su due lire con videopoker e falli di gomma), coppie gay vanno ai pub e camminano mano nella mano in pubblico senza che i soliti stronzi li ricoprano di insulti o peggio (come accadrebbe, per dirne una, a Roma). Senza essere costretti a rifugiarsi nei localacci di turno a mo' di clandestini. Benché etero, lo considero un segno di civiltà non facilmente rintracciabile quaggiù. Qua volersi bene non basta per avere il diritto di tenersi per mano.
  • Grande scelta per gli amanti dello shopping di ogni tipo (dalle botteghe ai megastore tipo MediaMarkt, Saturn, Galeria Kaufhof e simili). L'offerta, molto più vasta. I prezzi, manco a dirlo, molto più bassi. Esempi banali ma indicativi: una birra da mezzo litro la paghi in qualunque locale 2 euro e 80, uno spindle-box da 50 CDR di marca lo trovi ovunque a 8 e 99, stesso spindle-box da 50 DVDR di marca a 27 circa. Guardate i prezzi nostrani e fatevi due conti. Solo i treni costano di più, da quello che ho visto. Sarà forse perché zecche e pulci non sono comprese nel pacchetto turistico?
  • Musealmente parlando, abbiamo visto solo lo splendido Kunsthalle, ma direi che basta! (non sono mai stato troppo dentro all'arte e dopo quattro ore perdo il lume della ragione...)
  • Ottimo cibo. Prodotti di forno nella classica ed ampia scelta teutonica (pani di mille tipi: bianchi, integrali, con semi di zucca, papavero, sesamo, oppure brezel e altre appetitose soluzioni), dolci gustosi e tutto il classico "etnico" di varia origine che funge da stuzzicante alternativa al canonico bratwurst. Tanto per continuare a battere sul tasto "McDonald's NON COSTA POCO: OFFRE POCO", valga d'esempio la cena fatta e ripetuta al ristorante afgano a venti centimetri dal nostro albergo: con CINQUE EURO E OTTANTA mangi a buffet TUTTO QUELLO CHE VUOI. Ed era TUTTO BUONO, dal riso basmati in due versioni alle polpette di carne, all'insalata, al goulash, al pasticcio di spinaci, agli involtini al pepe, ECCETERA ECCETERA ECCETERA. Per i carnivori europeisti va bene un buon currywurst con birra. Se invece non sapete vivere senza spaghetti e caffè, il solito consiglio: statevene a casa.

Insomma... Firenze è lenta, Amburgo è rock!

10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

... ganzo, ma a gnocca come stanno messi ?

02 novembre, 2005 15:43  
Blogger JonVendetta said...

Mah, mi pare nella media germanica: alte, sul biondino e alcune con chili di terra in faccia per sembrare meno ariane.
Rispetto all'Austria direi che la quantità è più della qualità. E in Croazia ho visto di molto meglio.
Quantomeno (nonostante ci fossero degli "esemplari" sporadici) il tipo "figa trendy in tiro da locale extra cool" non mi è parso predominante.
In televisione invece i "gggiovani" tedeschi appaiono identici a quelli che trovi qui, in Inghilterra, in America e via dicendo: omologazione e futilità in piena tradizione De Filippi.

02 novembre, 2005 15:57  
Anonymous Anonimo said...

AAAARRRRGGGGHHHH!!!! Posso usare questo post per insultare ampiamente (anche se affettuosamente) te e la tua gentil signora??? M'avete fatto venire una voglia di tornare lassù!! :o( E possibilmente dopo che ha cominciato a nevicarci.... perchè oltre a tutte queste belle cosine che hai detto, c'è pure da dire che lì, anche se nevica a bestia, strade e marciapiedi sono sempre pulitissimi e praticabili, così che ti puoi godere il bianco della neve ovunque senza mai rischiare di romperti una gamba! ;o)
Argomento *gnocca tedesca*: anche se sono una donna e di donne magari mi intendo poco, secondo il mio gusto personale il mito della tedescona alta, bionda e strafiga è decisamente una bufala. Non per fare di tutta l'erba un fascio, ma trovo la maggior parte delle donne tedesche un po' sciattine, con un gusto nel vestire che ogni tanto sfiora la moda anni '80 e che si curano proprio poco.... ok non essere ammorbate dalla vanità e dai problemi di estetica, ma magari almeno depilarsi le gambe, ecco.... (cosa che sta prendendo un po' piede solo ora) Però vabbè, tutti i gusti son gusti! ;o)
*R*

02 novembre, 2005 19:21  
Anonymous Anonimo said...

"...non rendere Amburgo una versione crucca dello Zen (Zona Espansione Nord di partenopea memoria)..."
ma lo ZEN non era a Palermo??

02 novembre, 2005 21:07  
Anonymous Anonimo said...

...o che ti ci metti anche te ora??
Firenze è lenta, Amburgo è rock, Scandicci è funky e Sesto è metal!
Vatti a leggere il mio post sulla cena iraniana, tanto l'indirizzo del blog lo sai... ;-)

02 novembre, 2005 21:23  
Blogger JonVendetta said...

Oddio scusate, lo Zen è a Palermo, ovvio. Mi sarà salito su (tipo peperoni) il fantasma di Bennato che ne decantava le "lodi" anni fa...
Sorry!

02 novembre, 2005 21:25  
Anonymous Anonimo said...

Io (che evidentemente un po' lenta ci sono davvero :) ) chi e' toscana jones non l'ho ancora capito...ma, caro amico, non sai quanto appoggi il tuo ultimo post!

03 novembre, 2005 12:09  
Blogger JonVendetta said...

Dai che lo conosci...

03 novembre, 2005 15:44  
Anonymous Anonimo said...

Per riagganciarmi all'anonima che parlava della pulizia delle strade nonostante la neve, devo far presente che abbiamo trovato il sole per tutto il tempo della nostra breve (purtroppo) visita amburghese!Alla faccia di che dice che muoversi l'ultima settimana di ottobre è una follia.La stessa cosa è accaduta, nel medesimo periodo, a Londra due anni fa e in Austria l'anno scorso!! Non dimentichiamocelo: Ottobre è rock, ferragosto è lento (lo dice una costretta a lavorare durante tutta l'estate senza ferie...sigh!)

06 novembre, 2005 16:05  
Blogger JonVendetta said...

Sottoscrivo!

07 novembre, 2005 15:32  

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