Farsi riconoscere
Sono appena passato a salutare il Forsenna, nella caserma di Polizia dove (ahilui) lavora. Ho una lunga tradizione di divise in casa, strette e larghe, blu e beige, dignitose e vergognose. Mi comporto a modino ma conta il giusto, avendo i capelli lunghi ed indossando un chiodo. Ignoro per un attimo il posto in cui sto entrando e mi guardo intorno, cercando altro.
Et voilà. Come per l'Ikea, non poteva mancare un cartello che attirasse la mia attenzione. Casotto d'accesso (al quale per la cronaca nessuno mi chiede chi io sia, per poi venirmi a redarguire dopo mezz'ora con un acido "Scusi, ma lei chi è? Mi segua."). Scritta nera su fondo giallo:
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FARSI RICONOSCERE
Farsi riconoscere. Ti immagini uno che la prende in parola e, prima di entrare, si mette a grattarsi il pacco e a cantare "Osteria numero 1"?
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