30 dicembre 2006
28 dicembre 2006
Iene
27 dicembre 2006
E' nato il bambin Gesù. Ma è morta la decenza.
Mi associo in toto all'accusa di indecenza nei confonti della chiesa (minuscola intenzionale) con riferimento alla recente vicenda Welby.
La "sacralità" della vita. Blablablabla.
Cellule staminali, aborto, eutanasia. Ogni occasione è buona per dimostrarsi fondamentalisti e dire "No. Si fa a modo nostro o non si entra nella casa del signore" (altra minuscola intenzionale). Il che andrebbe anche bene, se non fosse, come è, che è il signore che entra in casa tua. Senza bussare. E decide lui, come sempre.
18 dicembre 2006
Auguri
16 dicembre 2006
Poll 2006
Il 2006 non è stato malaccio, sebbene a darmi soddisfazioni siano stati soprattutto gli artisti della vecchia guardia. Gallina vecchia…
CD - METAL:
SOLITAIRE - Invasion metropolis
VENOM - Metal black
VOÏVOD - Katorz
KRUX - Krux II
NAPALM DEATH - Smear campaign
GORY BLISTER - Skymorphosis
ANAAL NATHRAKH - Eschaton
SADUS - Out for blood
SLAYER - Christ illusion
DYSRHYTHMIA - Barriers and passages
KAYSER - Frame the world... hang on the wall
JON OLIVA'S PAIN - Maniacal renderings
MASTODON - Blood mountain
CD - METAL FLOP:
DISILLUSION - Gloria
BENEDICTUM - Uncreation
CD - STREET/GLAM/R’N’R:
MÖTORHEAD - Kiss of death
BABYLON BOMBS - Doin’ you nasty
MISS CRAZY - Miss Crazy
CD - STREET/GLAM/R’N’R FLOP:
TOWERS OF LONDON - Blood, sweat and towers
SKID ROW - Revolutions per minute
CD - ALTRI SUONI:
BELLRAYS - Have a little faith
RODRIGO Y GABRIELA - Rodrigo y Gabriela
BONE MACHINE/MUTZHI MAMBO - Storie nere
CAPAREZZA - Habemus capa
SUNBOMB - Life's a crusade
BORIS - Pink
WOLF EYES - Human animal
DEMO ed AUTOPRODUZIONI:
MAX THE AXE’S BLAZING STAR - Blazing Star
RENEGADE - Too hard to die
RATTLESNAKE - Dirty fuckin’ street rock
STORY OF JADE - The factory of apocalypse
CONCERTO:
SADUS e GORY BLISTER - Sonar, Colle Val d'Elsa (24 aprile)
ELECTRIC WIZARD - Zero Circus, Sesto Fiorentino (18 febbraio)
CONCERTO FLOP:
GLENN HUGHES - Sonar, Colle Val d'Elsa (25 novembre)
PERSONAGGIO:
DAVE LEPARD (R.I.P.)
COSA RICORDARE: Una canzone ed una vacanza. La prima è “Ready to rock” dei WHITESNAKE: era l’ora che incidessero qualcosa di nuovo ed il risultato è a dir poco brillante. La seconda è la sei giorni di BARCELLONA con Laura. Gran bella esperienza!
COSA DIMENTICARE: I grandi bluff giornalistici. E le relative “future grandi stelle”. Da circo forse. A gusto mio (sottolineo: MIO) BENEDICTUM e TOWERS OF LONDON non meritano un decimo dell’attenzione che hanno avuto finora. I primi li trovo francamente inutili, i secondi delle patacche prefabbricate, false e fastidiose (basta un brano qualunque dei Wildhearts meno ispirati a spezzare il culo al loro pompatissimo debutto; e non sprecate per loro il termine “punk”, già stuprato abbastanza per tutte le volte che è stato appioppato indebitamente a orde di giovanotti brufolosi senza idee né talento).
L'OCCASIONE PERSA: Rivedere John K dei BIOMECHANICAL in occasione della loro calata italica di qualche settimana fa. La coincidenza con una cena assieme agli ex compagni di liceo me l’ha impedito. E’ stata una scelta dura fino all’ultimo, ma ci tenevo troppo alla vecchia cricca… Accidenti ai sentimenti.
SPERANZE PER IL 2007:
Dalla vita: niente di particolare. L’anno scorso avevo auspicato più lavoro e più tranquillità. Ho avuto entrambi.
Dalla musica: la definitiva scomparsa del neo-melodic-speed-symphonic-power, del fenomeno emo e di qualunque “nuova sensazione” in genere. Meno mode e più personalità.
15 dicembre 2006
Trusted Computing
Filmato vago e valido solo come introduzione ad un discorso più ampio e dettagliato, ma la minaccia del "trusted computing" è reale. Il Grande Fratello continua a premere alle porte...
Per info: www.no1984.org
Etichette: PC
14 dicembre 2006
Free COMBO DE LA MUERTE mp3!
Etichette: Combo De La Muerte
13 dicembre 2006
Chuck Schuldiner
Altro reperto dell'era Hammerblow. Scrissi questo piccolo memoriale per la ricorrenza del giorno in cui uno dei più grandi artisti del metal estremo ci ha lasciato.
Ecco il più facile: Chuck, carismatico chitarrista/cantante le cui band (cronologicamente) Mantas, Death e Control Denied hanno scavato nel fertile terreno del metal, plasmando figure estreme, ritagliando a rasoiate sagome che sono rimaste esempi, standard irraggiungibili di musica estrema per gente estrema. Eppure intelligente, non banale, profondo nella ricerca lirica quanto nella perizia esecutiva. E soprattutto coerente, qualità questa praticamente scomparsa nell’attuale music business. E aggiungerei anche in maniera assolutamente naturale, senza subire o inventare pressioni, senza rifuggire da filoni musicali (che peraltro avrebbe generato lui stesso), così come senza rincorrerne nessuno. Potrei aggiungere che, da quando uscì “Scream Bloody Gore”, TUTTO il panorama death metal ha iniziato una corsa forsennata, per eguagliare quella macchina assassina ed unica che costituivano i DEATH. E non l’ha mai raggiunta. Potrei quindi sciorinare qualche nome di musicisti coinvolti nel progetto Schuldiner (perché questo erano, in sintesi, anche i Death): Gene Hoglan, Steve DiGiorgio, Andy LaRocque, Sean Reinert. E giù, a decantarne le lodi: strumentisti d’eccezione, complici nel piano di forgiare un death metal mai caotico, feroce, cerebrale, tecnico ed eclettico. Potrei infine sviolinare sulle qualità umane di Chuck, essendo lui sempre rimasto un “kid” prima che un musicista, fan di una musica che lo ha visto fan fino alla fine, senza cadere nella trappola che fa di un musicista un essere “altro” dagli altri, in primis da chi ama la sua musica. E, tanto per “sdoganare” un artista estremo di fronte ad un pubblico più classicamente metal, come non aggiungere quelle che Chuck stesso citava come sue influenze? Exciter, Anvil, Slayer, Venom, Dave Murray, Adrian Smith, Yngwie Malmsteen, Kiss, Mercyful Fate, Watchtower, Marty Friedman, Vivian Campbell…
Questo è il modo facile.
E lo è perché non importa quanto ciò risponda a verità. Non conta se e quanto di queste realtà sia veramente accaduto e in che misura quanto scritto, cantato e suonato rimarrà a memoria dei Death e di Chuck nel panorama metal. Conta solo che QUESTO è ciò che la gente vuole ricordare. Ebbene, quanto scritto è tutto vero; e il Chuck “umano”, con la sua famiglia, il suo stile riservato e signorile (rispetto a tanta gentaglia che usava il death metal per nascondere solo la propria ignoranza ed arroganza), l’amore per il suo cane e la passione di metal kid mai sopita, è molto di più di questo.
Il difficile, in momenti come questo secondo anniversario della scomparsa di Chuck, è EVITARE di sprecare le parole, di consumarle ancora, di svuotarle erodendone ogni significato. Ripetere all’infinito, esorcizzando il male stesso che ha portato sin qui, per arrivare all’effetto narcotico del rituale. No. Non mi piace e non accetto che accada ancora. E’ ciò che NON SI VUOL RICORDARE che fa e deve fare male. Perché, intendiamoci, sappiamo tutti chi è stato Chuck e cosa ha fatto e a nulla serve sentirselo ripetere. Non è confortante. E se per provare interesse per un musicista si ha bisogno dell’ennesimo epitaffio frignone zeppo di ovvietà, beh, allora bisogna veramente VERGOGNARSI.
Per questo preferisco guardare all’altro lato. Quello duro. Quello che non amiamo ricordare. Quello che non affascinerebbe neppure il più meschino dei fans “postumi”. Non voglio ricordare una morte stronza e vigliacca che ti mangia il cervello. Non sopporto di pensare che la sua band, il genere musicale stesso che in pratica ha inventato significasse “morte”. Non concepisco la giovane età a cui si possa essere strappati dalla vita. Non riesco più neanche a sentir nominare buffoni che della misantropia e del nihilismo hanno fatto bandiere che sventolano sulle pile di dischi venduti a piccioni patentati. E sono sempre lì che se la ridono, sotto quintali di face painting. “EVIL” Chuck era il male, non quei maiali con le suore sodomizzate e baracconi pseudo-vampireschi. E un male se l’è portato via. Era quel tipo di artista che per anni mi ha fatto sentire fiero di seguire un genere, che metteva la sostanza là dove si privilegia la forma. E ora mi rimane un migliaio di (pessimi) imitatori. L’unica cosa che sanno dire è “I Death sono stati un’influenza fortissima”. Poi li sento e mi viene il magone.
Per favore credetemi. C’è un modo, uno solo, per portare rispetto, per non dimenticare, per far sì che niente venga cancellato o sfruttato: restare in silenzio.
E da domani ricominciare la vita di sempre, senza mai parlare dei Death al passato. Ed evitando di riferirsi a Chuck come “quel cantante stroncato da un tumore al cervello due anni fa”. Quello che ha fatto per noi è MUSICA. La MUSICA non ha tempo, non nasce e non muore. Non avrebbe alcun senso ricordarla.
Lo avrebbe, e LO HA, continuare a VIVERLA.
“I believe behind confusion awaits the truth for us
Past the obstacles we face
I value our life and trust
Years of questioning why things happen the way they do in life
Wishing that I could turn back time,
So we could join our souls
I know there is no way to avoid the pain that we must go through
to find the other half that is true.”
Etichette: Archivio Hammerblow, giornalismo, metal
12 dicembre 2006
Blazing Star
Monsters of Tribute e Mantra/Renegade
Etichette: metal
11 dicembre 2006
DJ set metal
Etichette: metal
10 dicembre 2006
Stoneblizzard in cerca di un cantante
Etichette: metal
07 dicembre 2006
Maccio Capatonda &Co
06 dicembre 2006
Ancora "Live", niente "live"
03 dicembre 2006
Sangre Azul - No Eres Nadie
Ora che ci penso, non ho in effetti postato niente riguardo al breve soggiorno a Barcellona di fine ottobre.
Riassumo bollando l'esperienza come "splendida": gente tutto sommato simpatica (nonostante l'iniziale diffidenza per la Catalogna), tanta vita, buffi artisti di strada, bei musei, ottima cucina e, dulcis in fundo, musica!
Sì, perché i moniti ricevuti da più parti riguardo alla presunta scarsità di musica, nella fattispecie hard e metal, si sono rivelati più che infondati. Solo in Tallers (una via neppure tanto distante dalle famigerate Ramblas) ci sono almeno sette (SETTE) negozi di dischi uno dietro all'altro, alcuni dei quali specializzati in metal (ad esempio Arise, che è anche distribuzione). Tra usati, tagliati, prezzi abbordabili e offerte dei mercatini me ne sono tornato a casa con 21 CD, 8 DVD e un libro (un volumone della Taschen sui poster di propaganda cinese, qui venduto a 29.99 euro e là -ancora incellofanato- piazzato a 8 euro). Il tutto a molto, molto meno di quanto sia lecito pensare. Chi mi conosce sa che i soldi non mi crescono sugli alberi...
Viste le scrupolose ricerche effettuate preventivamente sul metal ispanico, sono andato a colpo sicuro. Per cui niente Mago Del Caz o altre pacchianerie modaiol-tolkieniane, ma sano e robusto metallo d.o.c. (con qualche concessione al futile, lo ammetto): Angeles Del Infierno, Obus, Baron Rojo, Beethoven R., Santa, Bella Bestia, Sangre Azul, Panzer e il primo dei Rata Blanca (argentini, ma qui difficilmente reperibili).
Ecco quindi un assaggio dei Sangre Azul, ai tempi -seconda metà anni '80- considerati la risposta spagnola alla domanda "perché non mettete su anche voi un gruppo-clone di Bon Jovi e Europe?". Li adoro...
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