30 dicembre 2005
E chi se ne frega
28 dicembre 2005
Apatia
23 dicembre 2005
Buon Natale e a presto
22 dicembre 2005
L'invasione degli ultraspinaci
21 dicembre 2005
Barbiere di fiducia
Avvoltoi RIAA spolpano un altro osso
Addio WinMX? Vince la RIAA? Sembra di sì
Potrebbe essere la fine di un'era. La rete P2P di WinMX non è più accessibile. I server della Peer Cache come pure il sito web della compagnia non sono più raggiungibili. La notte scorsa i server sono stati chiusi e gli utenti non sono più in grado di collegarsi alla rete. Sarebbe una grande perdita per la community P2P, ma in qualche modo le cose si aggiusterebbero. Gli utenti di WinMX potrebbero migrare verso altre reti e ce ne sono molte in grado di assorbire il carico. La FrontCode aveva nei giorni scorsi ricevuto una lettera di 'cessa e desisti' dalla RIAA che forte della sentenza Grokster minacciava gli sviluppatori del software di adire le vie legali se non avessero fermato il loro servizio P2P che secondo loro non era conforme alle direttive della Corte Suprema. Secondo altre indiscrezioni e voci di corridoio sembrerebbe che qualcosa si sia mosso invisibilmente durante questo tempo di inattività del team di sviluppo. Proprio quando iniziò il beta testing della versione 3.5x del software il whois sul dominio winmx.com informava che il proprietario era la FrontCode e che il sito era localizzato in Canada. Oggi invece il whois mostra che winmx.com è localizzato in Port Vila, Vanatu una piccola isola nel sud del Pacifico. Non è + registrato alla FrontCode ma ad un certo WinMX Technologies. Potrebbe allora trattarsi di un trasloco per proteggere le loro operazioni dalle controversie legali. Potrebbero prepararsi a lanciare un nuovo WinMX che sostituirà quello attuale con un nuovo protocollo. Quello però che è sicuro è che al momento la WinMX Peer Network è morta. Vedremo nei prossimi giorni come evolverà la cosa e se la notizia della fine di WinMX sarà definitivamente confermata oppure se assisteremo ad una sua rinascita. Notevole la preoccupazione in tutto il mondo.
Fonte: www.p2pforum.it
Gambero Rozzo
Anno: 2005
Autore: Carlo Cambi
Editore: Newton & Compton
Collana: Guide insolite
“Non c’è alcuno spleen da tagliatella o da cacio e pepe disperso in ciò che io, e una pattuglia di volenterosi mangioni, siamo andati cercando. Semmai c’è un intento di rivalutazione, di recupero e, sotto traccia, di verità riguardo alla nostra cucina”. Con queste parole Carlo Cambi, uno dei massimi critici enogastronomici d’Italia, ci introduce alla lettura di questa guida gastronomica volutamente non commerciale, vera e propria risposta a quel “festival delle pentole” che inonda le nostre case con numerosissime trasmissioni televisive. Carlo Cambi, invece, opta per l’autenticità della tradizione culinaria italiana e narra delle mille trattorie e osterie dove si possono gustare piatti genuini, dove in tavola c’è sostanza, quelle che servono il vino del posto, con modi magari un po’ spicci ma familiari e nelle quali si riscopre il rito e il piacere dello stare a tavola. Il cuore dell’Italia, l’area tosco-umbra-marchigiana, è quella più ricca di trattorie che fondano la loro cucina sul legame col territorio. Sono vere “locande” che hanno scelto la continuità rispetto al valore del cibo consolidato nel tempo. Sono le preferite dall’autore che ha scritto questo libro anche per contrapporsi alle rivisitazioni costosissime di pietanze popolari (di una “pasta e fagioli”, per esempio), o a certa “cucina di ricerca” dai prezzi stellari che si fa nei templi della nuova gastronomia. Nelle osterie di questa guida, invece, si torna a mangiare con consapevolezza. Capendo che la cucina d’Italia è regionale e sub-regionale, perché delle diversità territoriali ha fatto di necessità virtù e perché le ricette furono elaborate nel corso dei millenni nelle cucine di casa e non a corte, come in Francia. Una cucina il cui tempo veniva, e viene ancor oggi, scandito dall’agricoltura, che segue i percorsi agricoli e commerciali dei prodotti della terra e di quelli pescati dal mare. Sfogliando le pagine e gli indirizzi del libro ci addentriamo in queste belle trattorie d’Italia, scoprendo che anche nelle città del Nord ci sono posti dove la pasta non è completamente liscia e industriale ma fatta in casa, ci muoviamo tra i seicento tipi di salame e altrettanti di formaggi, le trecento varianti di pasta ripiene e i cento formati di pasta di grano duro. E non è che domestico significhi di basso profilo, anzi. Non è necessario essere delle stelle di prima grandezza ai fornelli per soddisfare l’appetito e questo dovrebbe poi essere il fine ultimo dell’oste, del “cuciniere”: mettersi al servizio di chi mangia, pensando al suo bene (oltre che al proprio guadagno).
Carlo Cambi
Grande abbuffata?
- Una casa.
- Persone compatibili.
- Spirito di adattamento (si cucina e si pulisce).
- Niente "amici di amici", sennò si sa come va a finire.
20 dicembre 2005
Non c'è due senza quattro
Cardinale Camillo Ruini
"World War III will be a guerrilla information war, with no division between military and civilian participation."
Marshall McLuhan
"Io non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma so che la Quarta sarà combattuta con pietre e bastoni."
Albert Einstein
18 dicembre 2005
Una cella per due
17 dicembre 2005
Tedoforo fascista, sponsor assassino
E' arrivato correndo sotto una pioggia battente. La tuta dell'evento e il berretto della Lazio. Le note erano quelle di Braveheart, il suo film preferito. Paolo Di Canio era quasi piu' emozionato stasera con il tedoforo olimpico in mano che al suo esordio in serie A o nel giorno del suo ritorno alla Lazio. Ha percorso gli ultimi metri, e' salito sul palco e con un sorriso ha acceso la fiaccola olimpica.
"E' un ricordo che mi portero' dietro per tutta la vita - ha detto - Sono emozionato perche' si celebra l'inizio di un'Olimpiade, manifestazione dove si simboleggia al massimo il rispetto per l'avversario, un valore che andrebbe portato anche nel calcio" (...LA FACCIA COME IL CULO! NdJV).
Soddisfatto della partecipazione anche il presidente del Coni Petrucci: "Di Canio in questo momento ha rappresentato tutto lo sport italiano. Questa sua emozione va al di la' di qualsiasi altra esperienza sportiva abbia vissuto".
Benni e la modernità
Si dicono moderni, ma in realtà vogliono riportare il mondo indietro di milioni di anni. Sono gli uomini delle caverne, gli estremisti del nuovo potere economico. La loro mentalità è paleolitica: il mondo è del più forte, la clava è il profitto, e la terra è una preda.
Si distinguono perché si battono minacciosamente il petto gridando lo slogan: "Grandi lavori". Amano scavare nuove caverne e gallerie per farci passare un supertreno superveloce ma non sanno costruire un normale, decoroso treno per i pendolari. Perché una delle loro paleobugie è questa: una cosa fatta male che va più in fretta è meglio di una cosa fatta bene che va più piano. Sono eiaculatori precoci, che non ce la fanno a godere del mondo.
Stupidi e avidi, pitecantropi e pidueantropi, insistono in un progetto ormai fallito, un modello di sviluppo che non riesce più a progredire, ma solo a riportare indietro la qualità della vita di tutti. Grugniscono: "non ci lasceremo intimidire", si dicono moderni e chiamano gli altri arretrati.
Togliamogli dalla bocca questa bugia.
Arretrato è chi sceglie il progetto che piace agli affaristi e ai mafiosi. Moderno è chi sceglie il progetto migliore. Arretrato è chi fa propaganda a ciò che ha già deciso, come tutti i vecchi dittatori. Moderno è chi lo fa discutendone prima.
Fare il ponte di Messina è una cazzata ducesco-neroniana. Mettere a posto le ferrovie dei pendolari, la Salerno-Reggio Calabria, lo svincolo di Mestre e la tangenziale di Milano, rifare gli acquedotti, gli argini e i porti, questo sarebbe moderno.
Vendere un biglietto dove è segnata un'ora in meno da Milano a Napoli e poi fare tre ore di ritardo, è un vecchissimo trucco. Arrivare in orario da Milano a Napoli sarebbe una trovata modernissima.
Emmenthal Lunardi non è moderno, gli appalti agli amici sono vecchi come il mondo. Ed è vecchio opportunismo essere un giorno europeista e un giorno devoluzionista. I valsusini non solo contestano la Tav, ma fanno anche proposte. Hanno dell'economia una visione molto più moderna e complessa rispetto agli uomini delle caverne.
Saper riconoscere i punti critici della storia, quella dove il progresso si incrina e si rompe, è opera di alta ingegneria.
I vecchi cavernicoli almeno avevano un alibi: dovevano imparare tutto ogni giorno. Questi invece non hanno imparato e capito un c***o.
Continuano a fare miliardi con la spremuta di dinosauro, il petrolio preistorico, e non glie ne frega niente di pensare a cosa accadrà quando sarà finito. Per questo gli uomini delle caverne sono furibondi: perché hanno di fronte una civiltà superiore. Gente che sa vedere il mondo come un organismo vivo, non come a una materia prima, e sa pensare a un futuro. Perciò mille volte più moderni e realisti di loro.
E adesso, pitecantropi onorevoli e/o affaristi, andate pure nel vostro ristorante preferito a mangiare la tartare di mammuth, a parlare di dividendi, a far bancarotte e speculazioni. Ma dalla manica della giacca blu spunta il pelo.
Chiamatevi col vostro nome: siete uomini delle caverne quotati in borsa, negli ultimi anni avete scavato un tunnel, e adesso non sapete come uscirne. Usate pure la clava e il manganello, ma non dite che è in nome del progresso.
Stefano Benni (da http://www.beppegrilllo.it/)
14 dicembre 2005
Nani
12 dicembre 2005
Ma perché non t'ammazzi?
Morto Richard Pryor
11 dicembre 2005
Missione di pace
L'Olandesina ha detto no
"Violano le convenzioni internazionali"
Brutte notizie per i consumatori abituali di Cannabis. I famosi coffee shop olandesi, infatti, presto verranno chiusi. La decisione è stata presa direttamente dal governo olandese. Secondo quanto ha riferito Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazione Unite contro la droga e il crimine, l'attenzione proibizionista ora verrà puntata anche sugli smart shop.
Dopo quindici anni di commercio e consumo legale di derivati dalla Cannabis, chiude dunque l'eldorado arancio della droga. L'esecutivo olandese, stando anche a quanto anticipato dal ministro italiano della giustizia Roberto Castelli, è stato costretto a uniformarsi a una decisione presa dall'Unione Europea nel corso del semestre di presidenza italiana. "I coffee shop violavano le convenzioni internazionali - ha spiegato Costa - e il rifornimento della merce avveniva attraverso canali illegali".
Ma non è tutto qui. Nel mirino degli organismi internazionali, infatti, ci sono anche i cosiddetti smart shop, negozi specializzati nella vendita di prodotti di erboristeria che talvolta sconfinano in sostanze farmacologiche con effetti allucinogeni. Il paradiso delle libertà olandesi da oggi sarà un po' meno libero. Nel frattempo, ad Amsterdam, tremano già le altrettanto famose "vetrine hard". La prossima volta potrebbe essere il loro turno.
10 dicembre 2005
Renegade live
Chiavi(che) di ricerca
- cosa succede se insulto la polizia
- costo del sabato a dress code a ponsacco
- i capelli di danny cecati
- morte eddie ciccio valenti
- armani cioccolatini per halloween
- tre signore a cosce larghe
- foderare cassetti
Adoro i randagi... :-)
09 dicembre 2005
08 dicembre 2005
Violenza chiama violenza
Peggior capodanno a memoria d'uomo
07 dicembre 2005
"A" come ignoranza
06 dicembre 2005
Grandi opere a manganellate
STATE VIOLENCE, STATE CONTROL, cantavano i DISCHARGE...
E mentre il Cardinal Tonini, schiavo di Dio, redarguisce Chiambretti in diretta e cerca di raccogliere le sue pecore per proteggerle dai nudi televisivi e non, scorrono su altre reti le immagini del pestaggio notturno degli sbirri. Guai a toccare le OPERE. Sono così GRANDI che chi vive lì e non le vuole DEVE essere pestato.
In entrambi i casi, è "evidente", il fine giustifica i mezzi.
Abbiamo imparato davvero bene la lezione yankee sull'esportazione di democrazia.
HANNO SCELTO LA VIOLENZA
A Venaus la notte del 6 Dicembre le "forze dell'ordine" hanno brutalmente aggredito i presidianti che stavano riposando nelle tende e nelle baracche. Non c'è stata reazione. Ai sindaci veniva strappata la fascia tricolore, poi erano manganellate anche per loro. Con le ruspe hanno demolito le installazioni del presidio. (http://www.notavtorino.org/)
05 dicembre 2005
Ed ecco le foto
04 dicembre 2005
Resoconto 3 dicembre...
03 dicembre 2005
Poll 2005
Dicembre garantisce sempre qualche scossa di assestamento, ma il più è ormai fatto. Io il 2005 l'ho visto, ma soprattutto sentito, così:
CD - METAL:
KAYSER – Kaiserhof
MUNICIPAL WASTE - Hazardous mutation
BLACK LABEL SOCIETY – Mafia
HAVOC HATE - Cycle of pain
BIOMECHANICAL - The empires of the worlds
BEHOLD… THE ARCTOPUS - Nano-nucleonic cyborg summoning
DESTRUCTION - Inventor of evil
HYPOCRISY – Virus
NON-HUMAN-LEVEL - Non-Human-Level
DEATHCHAIN - Deathrash assault
SUICIDE WATCH - Global warning
HORRORSCOPE - The crushing design
KREATOR - Enemy of God
NECROPHAGIA - Harvest ritual - Volume I
GOREFEST - La muerte
OPETH - Ghost reveries
CD - METAL FLOP:
CRYPTOPSY - Once was not
CD - STREET/GLAM/R’N’R:
CRASHDIET - Rest in sleaze
ZAN CLAN - We are Zan Clan… Who the f**k are you??!
VVAA - Boobs - The junkshop glam discotheque
L.A. GUNS - Tales from the Strip
HARDCORE SUPERSTAR - Hardcore Superstar
CRUCIFIED BARBARA - In distortion we trust
HANOI ROCKS - Another hostile takeover
SWEDISH EROTICA - Too daze gone…
CD - STREET/GLAM/R’N’R FLOP:
BEAUTIFUL CREATURES - Deuce
CD - ALTRI SUONI:
FANTÔMAS - Suspended animation
MESSER CHUPS - Crazy price
UNSANE - Blood run
YOB - The unreal never lived
MELT BANANA - 13 Hedgehogs (MxBx singles 1994-1999)
DEMO ed AUTOPRODUZIONI:
JAWS OF FATE - Descent
ALFREDO GARCIA & HIS BIKINI VOODOO DRUMS - Demo 3005 A.D.
VIDEOCLIP:
BEHEMOTH - Slaves shall serve
CRASHDIET - Riot in everyone
MOTLEY CRUE - If I die tomorrow
CONCERTO:
MÖTLEY CRÜE ed ANTHRAX (Gods Of Metal 2005)
PERSONAGGIO:
NIKKI SIXX
COSA RICORDARE: La visita alla Hellion Records (Itzehoe), dove l'uomo con più tic nervosi che io conosca (il cantante dei Ritual Steel) mi ha venduto un sacco di bei dischini!
COSA DIMENTICARE: La SCMF ("Suprema Community Metal Fiorentina"): ignoranza, presunzione, spacconaggine e diktat catto-squadristi che poco hanno a che vedere sia col concetto di "metal" che di "community". Inutile dire loro "bravi". Se lo dicono da soli.
L'OCCASIONE PERSA: Vedere CRASHDIET e ZAN CLAN dal vivo il 9 dicembre. Avendo investito in computer e vacanzetta ad Amburgo ho dovuto rinunciare all'evento glam. Sai com'è: il concerto era a Stoccolma...
SPERANZE PER IL 2006:
Dalla vita: più lavoro e più tranquillità.
Dalla musica: più metal e meno pischellame!
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