L'Olandesina ha detto no
Giacomo, che è "sul posto", può forse aggiornarci su questa vicenda. Reazioni a caldo, copertura stampa del caso, opinioni personali...
L'Olanda dice addio ai coffee shop
"Violano le convenzioni internazionali"
Brutte notizie per i consumatori abituali di Cannabis. I famosi coffee shop olandesi, infatti, presto verranno chiusi. La decisione è stata presa direttamente dal governo olandese. Secondo quanto ha riferito Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazione Unite contro la droga e il crimine, l'attenzione proibizionista ora verrà puntata anche sugli smart shop.
Dopo quindici anni di commercio e consumo legale di derivati dalla Cannabis, chiude dunque l'eldorado arancio della droga. L'esecutivo olandese, stando anche a quanto anticipato dal ministro italiano della giustizia Roberto Castelli, è stato costretto a uniformarsi a una decisione presa dall'Unione Europea nel corso del semestre di presidenza italiana. "I coffee shop violavano le convenzioni internazionali - ha spiegato Costa - e il rifornimento della merce avveniva attraverso canali illegali".
Ma non è tutto qui. Nel mirino degli organismi internazionali, infatti, ci sono anche i cosiddetti smart shop, negozi specializzati nella vendita di prodotti di erboristeria che talvolta sconfinano in sostanze farmacologiche con effetti allucinogeni. Il paradiso delle libertà olandesi da oggi sarà un po' meno libero. Nel frattempo, ad Amsterdam, tremano già le altrettanto famose "vetrine hard". La prossima volta potrebbe essere il loro turno.
"Violano le convenzioni internazionali"
Brutte notizie per i consumatori abituali di Cannabis. I famosi coffee shop olandesi, infatti, presto verranno chiusi. La decisione è stata presa direttamente dal governo olandese. Secondo quanto ha riferito Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazione Unite contro la droga e il crimine, l'attenzione proibizionista ora verrà puntata anche sugli smart shop.
Dopo quindici anni di commercio e consumo legale di derivati dalla Cannabis, chiude dunque l'eldorado arancio della droga. L'esecutivo olandese, stando anche a quanto anticipato dal ministro italiano della giustizia Roberto Castelli, è stato costretto a uniformarsi a una decisione presa dall'Unione Europea nel corso del semestre di presidenza italiana. "I coffee shop violavano le convenzioni internazionali - ha spiegato Costa - e il rifornimento della merce avveniva attraverso canali illegali".
Ma non è tutto qui. Nel mirino degli organismi internazionali, infatti, ci sono anche i cosiddetti smart shop, negozi specializzati nella vendita di prodotti di erboristeria che talvolta sconfinano in sostanze farmacologiche con effetti allucinogeni. Il paradiso delle libertà olandesi da oggi sarà un po' meno libero. Nel frattempo, ad Amsterdam, tremano già le altrettanto famose "vetrine hard". La prossima volta potrebbe essere il loro turno.
4 Comments:
La prossima volta libereranno le "donnine in vetrina" e potremo averle sulla strada, come avviene nel resto della "civile e cattolica" Europa ???
Chi lo sa. Aspettiamo a breve un commento del cardinal Ruini.
Se appare in TV con una canna in bocca, una birra in mano e una donnina mezza nuda accanto, sono QUASI propenso ad ascoltarlo... :-))
Per quello vedo meglio Tonini. Ha un non so che di "giovane" che lo contraddistingue.
Sarà la sua verve, saranno i voli pindarici della sua fantasia quando parla di cose che non ha mai visto nemmeno col binocolo. Non so.
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