Trafitti e trafiletti
Credevo che dopo la triste notizia della morte di Philippe Noiret e le discutibili parole di Carlo Verdone riguardo alla vicenda Crozza-Papa non ci fosse niente di più desolante da vedere o sentire in TV. Avevo sottovalutato il mio amore per il Ratto, con conseguente ed inevitabile stizza per la versione televisiva dello stesso. Pace.
Per quanto concerne mr. Verdone a qualcuno di voi non sarà sfuggita qualche giorno fa la sua accorata difesa del Pontefice, né l'IPOCRITA presa di posizione contro la satira, che a suo dire dovrebbe avere dei paletti ben precisi.
Al simpatico Carlo (perché anticamente lo è stato) ricorderei volentieri che la satira, proprio in quanto tale, non ha paletti. Il potere è il suo oggetto di scherno, ed è un divertissement che non solo intrattiene e fa pensare il popolino, ma esercita una importante funzione democratica: desacralizza, porta l'alto in basso, il ricco al livello del povero (che così può ridere di lui) e, soprattutto in tempi recenti, arriva addirittura a svolgere compiti dai risvolti giornalistici. Non sarà sfuggito infatti, sempre a quel qualcuno di cui sopra, come sempre più spesso i politici (ed altri potenti di egual risma) gigioneggino a mo' di clown, mentre per approfondire concetti politici e economici devi aspettare che arrivi un comico. Un piccolo ribaltamento di ruoli, direi.
Ma questo a Carletto non lo si può spiegare. Lui viene da una cultura ironica basata sulla macchietta, sullo sbeffeggiamento dell'uomo comune. Pratica dal successo garantito, visto che l'astante/spettatore può riconoscere nelle caricature grottesche tanto se stesso quanto il vicino di pianerottolo o l'amico tontolone. Pratica onesta, per carità. Ma la satira è ben diversa, in modi, tempi e finalità.
In parole povere, caro Carlo, uno che ha fatto i soldi prendendo per il culo ragazzoni maldestri e nevrotici di mezza età si è assunto un compito meno arduo, meno profondo e meno "socialmente" utile di uno che cerca (magari non sempre in modo azzeccato o acuto) di fare altrettanto con figure "alte". Il tuo è un remunerativo quanto sicuro crimine senza vittime, dato che la vittima è l'uomo medio (fatalmente il "signor nessuno"). E lo stile di riconoscere che la "tua" arte non è in NESSUN MODO "migliore" della sua dovresti avercelo. Evidentemente anche tu ti senti così in "alto" da poter sentenziare e decidere chi può dire cosa e su chi.