L'avrete letto o sentito, che seguiate il calcio o meno. Muore
di Badia al Pino (che effettivamente era tale).
Mirabolante l'
escalation di assurdità.
Due
gruppetti di tifosi si incontrano all'autogrill durante le rispettive trasferte per seguire le proprie squadre, che
nemmeno giocavano contro. Non trovano di meglio che
darsele, come sempre accade dentro e fuori dagli stadi. Accorrono quelli della
stradale, che riescono nel magico tentativo di
ammazzarne uno da trenta metri
dopo che la rissa si è conclusa. Ovvero
dall'altra parte dell'autostrada. Le
dinamiche sono ancora da chiarire, ma si chiariranno nel
solito modo:
nessuno pagherà. E se per un
Raciti (per cui esprimo ancora e comunque tutto il mio cordoglio) si ferma il campionato, per un ultrà/tifoso/diosachi si gioca
comunque. Anzi no, si sospende solo Inter-Lazio. Poi forse anche Roma-Cagliari, così, per fare bella figura.
Alla diffusione della notizia, che in sé era legata a una vicenda di
ordine pubblico ancora da analizzare e nient'altro, scatta la
follia da bestiame ultrà: orde di animali inferociti in svariati stadi inveiscono contro la "
polizia assassina", spaccano tutto, fanno sospendere partite, minacciano e ricattano come e meglio di certi guerriglieri sudamericani invero poco inclini al dibattito. E non sono neppure
rumeni, pensa tu.
Io
non ho in simpatia le divise e ritengo
oltraggioso il
trattamento di favore con cui vengono continuamente omaggiate da
tutti i governi che si rispettino (vedasi il triste epilogo del
G8: NON per la tiritera strumentale di Giuliani, ma per lo scandalo del
pestaggio alla Diaz). Ciò nonostante mi pare
demenziale la sequenza logica dei fatti innescata dai -chiamiamoli- tifosi: due sbirri accorrono per sedare una rissa e invece accoppano un civile, tu tifoso della squadra X senti per vie traverse che il civile/tifoso della squadra Z (che magari avresti
massacrato tu stesso in un altro autogrill) è stato ucciso da un poliziotto e dichiari
guerra a tutti gli sbirri d'Italia, cercando (già che sei lì) di pestare ogni
cameraman nel raggio di un chilometro (sia mai che poi la tua faccia venga inquadrata: cosa racconti poi alla mamma, che ti credeva a spacciare onestamente droga ai giardinetti?).
Ha un
senso? Un po' come chiedere se ha senso il calcio in generale. E la sensazione è che la risposta sia
no. A meno che i tornelli non vengano
impiantati nel cranio dei tifosi anziché ai cancelli degli stadi.
Epilogo? Non serve l'Ansa per immaginarlo. Il campionato continuerà, il poliziotto si dirà dispiaciuto (ma rimarrà al suo posto:
chi indossa una divisa non paga, che si chiami signor Rossi o Mario Lozano) e gli
animali continueranno a massacrarsi ovunque: negli stadi/colosseo di tutta la penisola o in un orfanotrofio per nani brachicefali, fa lo stesso. Tana libera
tutti.
Il
motivo è semplice e riconducibile alla
caratteristica che accomuna proprio tifoso e poliziotto. La
violenza? Fuochino. La
stupidità? Fuoco. Pensateci.
Esatto. La
divisa.
Godiamoci ora i seriosi approfondimenti televisivi, le lacrime di coccodrillo ed i rimpalli tra "
tutti in galera" e "
come Rodney King".
Perché il calcio non sarà lo sport più bello del mondo, ma una volta in TV è di sicuro il più
italiano.
O presunto tale.
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Aggiornamento delle 21:56E' evidente, man mano che passa il tempo e vengono finalmente illustrati gli allucinanti dettagli dell'evento, come la tragedia dell'autogrill sia effettivamente il classico caso di insabbiamento mediatico da parte della polizia, ordinato o comunque garantito dal Ministero degli Interni.
Errori marchiani di pubbliche relazioni, tutti commessi in un ordine quasi machiavellico: tacere i fatti, prendere tempo (hanno avuto ore per gestire la crisi), creare falsi presupposti inventando generiche balle su "scontri tra hooligans" (i poliziotti erano lì per un controllo casuale), distorcere l'accaduto.
Cosa andava fatto? Prendere provvedimenti cautelativi su scala nazionale per poi spiegare l'accaduto e (qui ci sono interi libri sull'argomento) assumersi responsabilità. E cazzo se ce ne sono di responsabilità, quando spari "per aria" (aria molto bassa) per dissuadere gente che bisticcia a più di cinquanta metri da te, col rischio di uccidere chiunque. Infatti lo hai ucciso, "chiunque".
Risultato: ora le bestie che hai scatenato ti si rivoltano contro e hai perso credibilità anche tra chi ti avrebbe difeso.
Principali complici della polizia: i media, amplificatori naturali della "fabbrica del consenso", che non verificano i fatti e riportano fedelmente qualunque fesseria un'autorità voglia veder pubblicata.
Ora siamo in pieno clima da "Guerrieri della notte": si sta assistendo alla costituzione in tempo reale di un "asse degli ultrà" contro le istituzioni su scala nazionale.
Bravi tutori dell'ordine. Bravi giornalisti.
Tutti allineati, in fila per due.