Molte persone mi stanno genericamente
sulle balle (cialtroni, ipocriti, falsi, opportunisti), ma se alla fin fine non mi fanno niente di male tiro dritto per i fatti miei.
A volte invece danno
fastidio a qualcuno che conosco. La cosa già mi irrita di più, per cui di solito cerco di far sentire la mia voce, non fosse altro, per solidarietà.
Poi c'è chi si spinge un tantino oltre, recando un
danno a me. Vuoi materiale, vuoi emotivo. E lì, fatalmente, tendo a perdere il lume della ragione.
Gianni Della Cioppa, gloriosa firma del giornalismo (?) metal italiano, appartiene a tutte e tre le categorie. Vi spiego il perché.
1- Come giornalista mi sta sulle balle per il suo
ossessivo culto aprioristico e non oggettivo degli anni '80 e per gli
atteggiamenti tra il paternalistico e lo spocchioso che ne derivano. Trasudano dal sito della sua etichetta (Andromeda Relix), dai suoi articoli (ovunque essi appaiano) e dal suo
libro sul metal italiano (di cui ho già parlato
qui, e sui cui errori ed orrori, ortografici e non, non intendo più ritornare).
2- Come discografico si è effettivamente comportato male con
qualcuno che conosco. Si scorra in basso per rendersi conto dell'atteggiamento che tiene con le sue stesse bands. Il gruppo in questione sono i
Renegade.
3- Ancora come giornalista, ha fatto un torto personale a
me,
rubacchiando materiale da me realizzato a titolo gratuito, spacciandolo per suo e
vendendolo in edicola. La classica goccia.
PUNTO UNO.
Glisso in parte: leggetevi il
post sul libro, quindi magari il libro stesso o gli articoli di Gianni (uno vale l'altro), e fatevi un'idea. Anche le pagine del sito dell'Andromeda ospitano
chicche niente male*.
Comunque la pensiate, converrete con me che
il mondo non è finito nel 1989 e che l'arroganza, alla lunga, non paga mai.
PUNTO DUE (applicazione pratica, specifica, del PUNTO UNO).
Mesi fa, a seguito di certe esternazioni stupide, vigliacche ed evitabili sui Renegade (poi spacciate per "
uno scherzo", "
una baggianata", "
una battuta", come
Berlusca insegna), feci sapere al Della Cioppa via mail quanto pensavo.
Per dovere di cronaca (l'etica giornalistica lo impone, anche se
IO non ho la pretesa di essere un giornalista), riporto ciò che il saggio esperto del metal italiano scrisse sul proprio sito riguardo al gruppo, il cui esordio era stato pubblicato proprio su Andromeda. Le seguenti parole comparivano all'indomani della firma dei Renegade per un'
altra etichetta, la
My Graveyard Productions, quindi suonarono (non solo a me) ancora più antipatiche e fuori luogo:
"RENEGADE "Too Hard To Die" (AND 16, 2006) Con questi ragazzi di Firenze le cose sono state semplici, ci hanno proposto il master pronto (che ci è piaciuto ovviamente), anche dal punto di vista grafico, noi abbiamo aggiunto solo alcune note legate all'etichetta ed in pochi mesi, il Cd è stato pubblicato. Purtroppo la band ha suonato poco dal vivo, riducendo le vendite al loro giro di amicizie ed ha pensato più a scrivere nuovo materiale per un altro Cd (che ci ha proposto e che noi abbiamo candidamente rifiutato, per evitare di ritrovarci un altro titolo invenduto in casa), piuttosto che cercare di far girare "Too hard to die". I Renegade sono bravi ragazzi, ma come molti loro colleghi, non hanno capito che oggi le dinamiche del mercato discografico sono cambiate, non è più la label a vendere i Cd, ma la band stessa, suonando e suonando e suonando in concerto. Certo che quando ho sentito il cantante confidarmi "A me questi mi fanno cagare..", è stata dura non aver voglia di prendere i loro Cd e buttarli nelle fogne. Chi erano? I Diamond Head a cui facevano da spalla."Gli scrissi, in modo molto diretto ed incazzato. E feci riferimento anche alle altre
perle di saggezza dispensate sul suo sito, in cui faceva la morale ai gruppi giovani, perché
non hanno voglia di spaccarsi le ossa nei localacci a gratis, di
fare la gavetta, di
rinunciare a lavoretti precari in nome del Dio Rock, perché -in sintesi-
non avevano le palle delle eroiche formazioni degli anni '80. Eroi che difatti oggi si barcamenano tra lavori e lavoracci (perché le famiglie vanno mantenute, e questo sì che è da rispettare. Altro che pedigree del rock.) o sono ridotti a ex-tossicodipendenti rincoglioniti (troppo rock? Troppi "
palchi sudati"?), o giocano a fare le reunion da reparto geriatrico per raccattare due lire con gente come lui sotto al palco.
Certo, Gianni,
ci sono giovani che vivono il rock alla tua maniera, suonando 24 ore su 24, tra tour improbabili, side-projects, jam sessions e carrozzoni annessi. Solo che questi sparuti rockers
hanno i soldi per farlo, ergo non hanno niente a cui rinunciare. Sono
mantenuti, non
eroi.
Critica quello che ti pare, ma l'idea
che le palle le abbia solo chi rinuncia ad un lavoro per diventare il tuo eroe da fumetto mi pare davvero surreale. Nonché un
pessimo consiglio da dare, di questi tempi.
Dato poi da chi, con un'etichetta tutta sua, non fa assolutamente
nulla per i gruppi di cui, in teoria, parla.
Non fa la grafica,
non idea/crea/plasma il prodotto (gli viene consegnato già finito dal gruppo),
non trova date,
non promuove i dischi (se non con due bannerini e quattro mail) e costringe il gruppo a
ricomprarsi centinaia di copie per avere il culo parato. Leggete le prime righe e capite che un'etichetta come l'Andromeda si fa dare una cosa già pronta e la fa stampare. In "
mesi". A fronte di zero promozione, tanto vale che una band vada
direttamente in tipografia: avrà il disco pronto in "
giorni", non mesi, ed eviterà almeno di essere
presa per il culo.
In più sta a sindacare se il gruppo vende abbastanza copie dal vivo, perché "
è così che funziona". Lui, poverino, ha la passione del rock: che altro chiedergli? Promozione? Cretini noi, che ancora abbiamo quest'idea "
vecchia" dell'etichetta discografica.
Riassumendo: tu fai tutto e lui ci mette il
loghino della Andromeda Relix. Punto. E poi ti fa la morale.
Quanto a "
prendere i loro Cd e buttarli nelle fogne", complimenti davvero. Penso che sia un'uscita che si commenta da sola. Capite? A un giovane
NON piacciono i Diamond Head?
Capite?
Sacrilegio! Meno male che c'è il Della-Cioppa-pensiero, che tuona implicito: i Diamond Head
devono essere venerati da chicchessia, altro che. Chi non lo fa è un cretino.
Tale strafottenza è confermata da altre Cioppate, tutte reperibili sul suo sito.
Immancabili ad esempio i "
Non mandatemi i vostri demo tanto NON LI ASCOLTO". Strano, pensavamo fosse il sito di un'etichetta. Ma, come potete leggere più avanti, lui "
non ha tempo".
Alle mie rimostranze, siccome a me certi atteggiamenti proprio non vanno giù, Della Cioppa rispose così:
"Non so bene chi tu sia, ma rispetto quello che dici. (dopo aver esposto il lato eroico di un lavoratore di mezza età con la passione per il metal e le fatiche erculee nel far uscire dischi emerge la stizza dell'homo superior ed il registro cambia...)
Non ho tempo per le querelle da quartiere. La mia moralità è nota a tutti da 30 anni e non mi serve la tua approvazione per avere la coscenza pulita e dormire tranquillo. Non spenderò più una sola parola su questo argomento, nè con te nè con nessuno.
Gianni (senza vendetta)"Non ha tempo, lui. E' uno "
morale", uno "
con la coscienza (che si scrive con la "
i", Gianni...)
a posto".
Non ha bisogno della mia approvazione. Lui che sa chi è, ma
non sa chi io sia.
Come ho scritto altrove, io sono uno che dovrebbe
ringraziare, poiché ho
comprato per anni le
riviste su cui scriveva, il suo
libro sul metal italiano (bell'investimento), comprato e visto dal vivo le
bands che ha recensito, fatto la grafica per una di quelle che ha "
prodotto" (va beh, diciamo su cui ha messo il bollino).
Ecco chi sono.
Sei
TU che devi dire grazie a quelli come me, "
caro" Gianni. Senza quelli come me
TU non esisti.
Ma forse è giusto: non sprecare il tuo prezioso tempo con me. Quanto scritto qui non necessita difficili interpretazioni e chiunque leggerà saprà che razza di
borioso ipocrita tu sia, senza bisogno che ti lezzi le mani a rispondere. Né a me, né ad altri.
Ah, già che ci sono... "
né", si scrive con l'accento
acuto, non con quello
grave.
Per quanto riguarda l'"
immacolata carriera", c'è sempre il punto tre...
PUNTO TRE.
Punto uno e punto due, da soli, non sono bastati a spingermi oltre le rimostranze via mail. Tutto sommato uno è libero di darsi la zappa sui piedi, no?
Poi, un paio di settimane fa, mi sono imbattuto in edicola nel
numero due di
Classix Metal, su cui il maestro di professionalità scrive, assieme al
Fuzz (l'ideatore di "
Kakka Metal" su Metal Shock, ma con l'età si è un po' ravveduto) ed altri nostalgici.
Avendo già apprezzato la prima uscita acquisto con gioia la seconda. In fin dei conti l'unica nota stonata del primo numero era una
recensione del debutto dei Brutal Truth, proprio del Della Cioppa, a dir poco
ridicola: egli evidentemente non ha mai avuto il piacere di ascoltare quel disco e si è dovuto barcamenare in dieci patetiche righe piene di assurdità ("
idea sanguinosa di metal cadaverico (...) cloaca di riff intrisi di sangue infetto"), sbagliando i nomi dei componenti ("
Dave Lilker") e paragonando i BT ai "
Black Sabbath drogati con Iggy Pop come frontman" (termini di paragone che denotano età anagrafica e mentale di chi li ha partoriti).
Comunque, la gioia dell'acquisto scema appena mi imbatto nella (presunta)
intervista alle Phantom Blue, realizzata, guarda un po', dal Della Cioppa. Suonava stranamente familiare.
Orbene, più di quattro anni fa io e l'
Ammiraglio scrivevamo su
Hammerblow, una webzine ora defunta. Oggi lui ha il suo
blog, la sua
webzine e collabora con
Ritual (in vendita in edicola). Insieme realizzammo anche un'intervista via mail alle Phantom Blue.
Quale è il punto? E' che l'intervista che molti hanno letto questo mese su
Classix Metal, sborsando
5 euro, è quella che
NOI realizzammo nel novembre del 2004,
GRATIS, per Hammerblow.
Il "
signor" Della Cioppa l'ha
tagliata,
rimontata, ci ha messo
il suo nome e l'ha
venduta. Vi chiederete: "
dove l'ha trovata, se Hammerblow non esiste più?". Semplice: nell'
unico posto dove l'intervista era ancora archiviata:
QUI.
Sul blog di uno che già lo ha in tanta
simpatia.
Carino, nevvero?
Plagia chi ti critica, e amen.
E chissà quanto altro materiale della rivista è stato riciclato con tanta dovizia di particolari,
fonti escluse.
Esempio di
professionalità, di
moralità, di
serietà.
E di
attendibilità, visto che io e l'Ammiraglio
potevamo anche essercela inventata, quell'intervista. Copiare da "
signori nessuno" come il sottoscritto è come fare ricerca scientifica usando Wikipedia: in bocca al lupo.
Ho segnalato la cosa all'Ammiraglio (vedere
qui) e anche lui non l'ha presa molto bene, ovviamente. Solo che è molto più diplomatico di me.
Insomma, non c'è due senza tre.
Cosa mi aspetto ora dal BarbaGianni e da Classix Metal? Nulla. Ho capito con chi ho a che fare e so di non essere degno delle attenzioni di Sua Maestà.
- Nel mio
mondo ideale (dove i giornalisti
non mettono la virgola tra soggetto e predicato verbale, per dirne una) chiederei almeno una
pubblica ammenda, un
trafiletto di scuse sul numero tre della rivista, per motivi molto semplici: LE FONTI
SI CITANO, GLI ARTICOLI
NON SI RUBANO. In seguito, le fonti utilizzate in OGNI articolo/intervista dovrebbero essere sempre apposte in calce.
- Nel
mondo reale mi aspetto che non accada
nulla. Anzi, prevedo reazioni stizzite, enfatizzate da manie di persecuzione, tipiche di chi crede di essere qualcuno. O pagliaccesche scuse, tipo "
tanto il sito non esisteva più" (ma l'intervista
sì, e
non è comunque tua). O strategie evasive, tipo "
beh, è naturale che le cose vadano così... son gruppi vecchi" (qualunque cosa possa voler significare).
Io
non voglio ragionare con gente così. Mi fa schifo anche solo l'idea di provare a contattarla per sentire che dice.
Invertiamo le parti e facciamo che sono io il
Marchese del Grillo, quello che "
io so' io, e voi nun siete un cazzo".
Fai quindi quello che vuoi, Gianni. Non prenderti la briga di aggiungere commenti a questo post, casomai Google te lo facesse saltar fuori mentre surfi alla ricerca del "
fratello del terzo bassista del seminale gruppo padovano dell'81 che spaccava il culo ai blasonati mostri sacri d'oltralpe e se non lo conosci non puoi dire di essere un metallaro".
Cancellerò automaticamente i tuoi eventuali commenti, e non cercherò il trafiletto di scuse sul tuo terzo pamphlet per metallari D.O.C., se mai ce ne sarà uno.
Non ho correttezza da offrire a chi non la merita.
Non ho rispetto per chi non ne ha per me.
Non ho tempo.
Ripassati un po' di
grammatica e di
sintassi, smettila di
copiare, rispetta chi
ama la musica ma non vive di
illusioni infantili, impara a
chiedere scusa a lettori, musicisti e colleghi quando fai una bischerata e
abbassa la cresta. Sarebbe già un buon inizio.
In caso contrario, preoccupati solo di una cosa: a qualunque concerto o mostra del disco tu dovessi incrociarmi guardati seriamente le spalle. Stavolta hai davvero rotto il cazzo alla persona
sbagliata.
Rassegnati amico, il rock è anche questo:
faide tra poveracci.
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* In data 3 maggio, ovvero il giorno seguente a questo post, la pagina linkata ("
info per i gruppi") viene curiosamente modificata, dopo anni. Impossibile perciò godere appieno degli imperativi "
do's and don't's" di GDC: dal sempreverde "
non madatemi demo" a quello che i gruppi NON devono scrivere per stargli simpatici ("
non suoniamo come gli altri gruppi italiani", "
non leggiamo le riviste specializzate", ecc.). Grossa perdita. Peccato.