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18 luglio 2005

Intervista PHANTOM BLUE (novembre 2004)

Metal femminile: passione e missione!

Intervista con Linda McDonald (batteria)

Realizzata da Jon Vendetta (JV) e Wild Cat (WC)

Tradotta da Jon Vendetta

WC & JV) Un caloroso benvenuto su queste pagine! Dunque, partiamo da lontano… Siete attive dall'87 e all’epoca del vostro debutto (1989) l’ambito hard rock e metal era popolato da diverse band al femminile o con elementi femminili al proprio interno (VIXEN, LITA FORD, WITNESS, LAOS, GIRLSCHOOL, LISA DOMINIQUE, BITCH, SMASHED GLADYS, LEE AARON, PRINCESS PANG, WENDY O’ WILLIAMS, etc.).
Esisteva davvero una forma di rivalità tra queste bands o si trattava unicamente di notizie maliziose create dai mass media? Quale di questi gruppi/artisti dell'epoca oggi scomparsi nel nulla avrebbe secondo voi meritato maggior fortuna?
Linda McDonald) Non c'è mai stata assolutamente alcuna rivalità tra le PHANTOM BLUE e queste altre bands, almeno non da parte nostra, che io sappia! Mai alcuno screzio con le altre "metal ladies", poiché eravamo essenzialmente tutte parte di un fenomeno teso a valorizzare le donne come parte attiva della scena metal di allora, anziché relegarle al mero ruolo di groupies. Vorrei aver conosciuto le GIRLSCHOOL, realmente tra le prime bands femminili a sfondare e farsi un nome, incrinando lo stereotipo imperante del metal come genere suonato solo dai maschietti. Abbiamo conosciuto le VIXEN, DORO, LITA FORD e LORRAINE LEWIS (cantante dei FEMME FATALE, oggi dedita al country - NdJV) ed era tutta gente a posto. Era un mercato in salute e molto competitivo, ma tutte noi ragazze dovevamo tenerlo su. Fu difficile all'inizio convincere l'industria discografica a prenderci sul serio, ma sento che abbiamo effettivamente aperto le porte al futuro delle donne nella musica aggressiva. Se avessimo passato il tempo ad accapigliarci (devo citare il termine esatto usato da Linda: "catfighting", tipico delle scaramucce femminili e caro ai cultori di certo soft porno di nicchia… J - NdJV) ne sarebbe uscito il miglior incontro degli anni '80, non trovate?
Per quanto riguarda le "sfortunate", beh… penso che le PHANTOM BLUE avrebbero meritato qualcosa di più! (ride)

WC) Un brevissimo commento su ogni vostra passata release, per aiutare chi non dovesse conoscere le PHANTOM BLUE.
LMcD) "Phantom Blue" - 1989, Shrapnel/Roadrunner Records: Prodotto da Steve Fontano e Marty Friedman.
Questa fu la nostra prima avventura nel mondo delle incisioni. Un elegante CD dai contenuti più melodici dello standard Shrapnel dell'epoca. Ottimi assoli.
"Built To Perform" - 1993/4 Roadrunner/Geffen Records: Prodotto da Max Norman. Songwriting ed attitudine su questo album erano più duri che nel debutto ed il risultato fu più grezzo e naturale. Guest solos di Marty Friedman e John Norum.
"My Misery" - Maxi Single, 1993 Roadrunner: Include il singolo "My Misery", una versione acustica dello stesso e due brani non inclusi in "Built To Perform".
"Prime Cuts & Glazed Donuts" - 1996, Marlin: Biografia a fumetti della band con bonus CD in regalo (registrazioni di brani inediti, dalle session dei primi due album).
"Caught Live!" - 1998, DRZ: Una raccolta live direttamente dalle date dl tour europeo delle PHANTOM BLUE.
"Full Blown" - 1999, 5 Song Demo EP: Il titolo dice tutto! Cinque nuove canzoni in versione demo per la gioia degli ascoltatori.

WC) Cosa successe esattamente nel 1993? All’epoca eravate al secondo album, discreto successo e, reduci da un tour di gran successo, la Geffen vi scaricò. Sappiamo dei numerosi cambi di line-up che sono poi avvenuti (Dyna Shirasaki, Gigi Hangach, Nicole Couch, Kim Nielsen, Mary Jo Godges, Tina Wood, etc.), ma cosa vi ha effettivamente "bloccato" per tanto tempo?
LMcD) Già, la Geffen pareva non sapere cosa farsene di noi, così tennero il secondo album sui loro scaffali, mentre la Roadrunner fece tutto quello che poteva per promuoverlo (grazie Roadrunner!).
Penso fu colpa del litigio interno tra l'etichetta e il nostro addetto Relazioni e Pubblicità. In ogni caso noi volevamo andarcene, loro volevano che ce ne andassimo, così ne è seguita un'ovvia e consensuale separazione, senza rimorsi o rimpianti. I cambi di fomazione furono dovuti a un po' di tutto: da problemi psicologici, di droga, conflitti di personalità, futili gelosie a semplici personalismi, negando tempo e sforzi che sono indispensabili in un'attività di gruppo come quella di una band.
Penso che il tempo di questa band non sia mai stato scandito in modo regolare, e non mi riferisco al mio modo di suonare la batteria (ride)! Eravamo sempre nel posto giusto al momento sbagliato, a quanto pare. La prima line-up era a mio parere quella perfetta; avremmo potuto essere una grande band ma, per un qualche dannato motivo, questo non è mai stato messo in condizioni di accadere e ormai me ne sono fatta una ragione.

WC) A conti fatti l’aspetto fisico in un mondo abbastanza sessista e maschilista come quello del rock vi ha aiutato ad emergere o vi ha invece penalizzato? Ovviamente è la più carina tra voi che deve rispondere! :-)
LMcD) La più carina purtroppo non è qui ora, quindi risponderò io! Penso che il nostro "look" sia stato una specie di valore aggiunto nel prodotto: una specie di bonus. Ma abbiamo sempre anteposto la musica, poiché senza musica non c'è band (già… vallo a raccontare ad autentici bluff come ROCKBITCH o EROCKTICA! NdJV).
Ci ha procurato una visibilità utile per iniziare, ma è toccato alla musica giustificare e mantenere viva quell'attenzione. E qui veniva il bello: alla gente pareva particolarmente intrigante vedere giovani musiciste sudate suonare musica aggressiva!

WC) Ti ci vedi a 50 anni a suonare hard rock in giro per i palchi di tutto il mondo?
LMcD) Continuerò a suonare la mia batteria finché sarò capace di farlo e finché ci sarà un mercato che me lo consente. Dubito che sarà sempre nel contesto live delle PHANTOM BLUE, ma forse mi beccherai da qualche parte su una di quelle navi da crociera, ad accompagnare un cantante di piano-bar! Sai, uno di quelli che si noleggiano per i matrimoni! (ride)

WC) Cosa pensate del fenomeno “nu metal”, soprattutto relativamente al fatto che la former guitarist delle PHANTOM BLUE, al secolo Michelle Meldrum, milita nella band MELDRUM?
LMcD) Apprezzo qualcosa e credo che molto altro sia robaccia, come in ogni genere musicale d'altronde. Pensa che ho attraversato una fase di depressione musicale stavo per vendere il mio drumkit (lo so… ti dirai "che razza di idiota!"). Non ero più sicura di ciò che volevo. Ascoltando DISTURBED, STATIC-X e SOD ho come ricevuto uno "schiaffo" che mi ha risvegliata dal torpore ed ho ricominciato ad ascoltare nuova musica.
Onestamente penso che molta di quella roba siano avanzi riciclati, ma ci sono buone bands là fuori. E soprattutto credo mi sia piaciuto il fatto che ci fosse qualcosa alla radio che tentava di essere nuovamente heavy, e che la batteria avesse ancora un ruolo importante: pesante e veloce!
Purtroppo le chitarre ed il basso stanno invece riducendosi all'osso e ormai quasi chiunque può imbracciare una sei corde e suonare quelle canzoni. E anche la voce non è sempre entusiasmante: ne ho abbastanza dei cloni di Cornell (bleah)!
Penso che le MELDRUM stiano facendo cose buone, nonostante le canzoni di Michelle siano cresciute in una direzione differente da quelle della sua militanza nelle PHANTOM BLUE.
In definitiva, tra pro e contro, il nu metal ha quantomeno riportato il metallo nel mainstream.

WC & JV) La vostra carriera ha intrecciato quella di molti grandi nomi. Che ricordi avete di personalità influenti del panorama metal come MIKE VARNEY (boss della Shrapnel Records, che pubblicò il debut album della PHANTOM BLUE) e MARTY FRIEDMAN (produttore del medesimo progetto)? E di JOHN NORUM (ospite su "Built To Perform" e marito di Michelle) e DON DOKKEN (che vi produsse i demo tra il primo ed il secondo album) che ci dite? E l'istrionico PAUL GILBERT (che fu istruttore di chitarra di Nicole e Michelle)?
LMcD) MIKE VARNEY: E' un sagace uomo d'affari. Ricordo uno stabilimento per l'allevamento dei polli trasformato in uno studio ed una casa meravigliosa con archi e scalinate… Ci ha impacchettate ben bene quando siamo state "prelevate" dalla Geffen (ride). Non avremmo avuto quella opportunità se non fosse stato per lui. Sono molto grata a Varney per questo, benché io voglia ancora indietro le mie dannate royalties!
MARTY FRIEDMAN: Una persona unica. Era sempre così concentrato, gentile, incoraggiante e con la pazienza di un santo. E' tutt'oggi un amico ed il suo talento, la sua spinta, il suo entusiasmo e la sua passione musicale mi hanno sempre ispirato. Andammo a trovare i CACOPHONY in sala prove e ti assicuro che fu un'esperienza da manicomio! Ricordo anche una jam mattutina con Marty, mentre lavoravo all'uso del click. Che spasso!
JOHN NORUM: Ricordo l'inizio della sua storia d'amore con Michelle (Meldrum)… Hanno avuto il loro primo bambino appena due mesi fa! Comunque… che chitarrista!
DON DOKKEN: Don ha un cuore d'oro. Ci ha prese tutte sotto la sua ala protettrice, appoggiandoci ed aiutandoci durante la fase di pre-produzione del nuovo materiale, in modo da renderlo presentabile per gli "alti papaveri" delle major. Ha superisionato le nostre prove, organizzato uno showcase e quindi trascinato delegati di TUTTE le major in un'asta al rialzo tra di loro, pur di scritturarci, col contratto Geffen come risultato finale.
E' una persona meravigliosa ed anche un amante delle anatre (questa poi… NdJV)! Da lui ho imparato moltissimo sull'industria discografica. E' sempre stato una specie di eroe per me, ma non gliel'ho mai detto! (ride)
PAUL GILBERT: Amo la sua immaginazione! Ricordo soprattutto la sua presenza in studio, durante le prove.
Lui e Bruce Boulliet davano lezioni a Nicole e Michelle, e tutte noi abbiamo visto e sentito (ore ed ore di sessioni) quanto follemente spettacolari fossero quei due! Paul partecipò ad uno dei nostri show al Troubadour (Hollywood) e suonò la batteria su un nostro brano, "Going Mad". Senza dubbio una delle persone più positive che abbia mai conosciuto, con un gusto pazzesco per quanto riguarda l'abbigliamento! (ride)

JV) Un pensiero per Rana Ross, vostra ex bassista, tristemente scomparsa nel maggio 2003 a soli 34 anni.
LMcD) Dio ti benedica, Rana. Era una ragazza molto determinata e con una grande forza di volontà: perfettamente cosciente di ciò che voleva e sempre pronta a tutto pur di ottenerlo. E' un sollievo che non soffra più, come durante la sua malattia. Riposa in pace, Rana.

JV) Torniamo alla musica. L'aspetto chitarristico delle release targate PHANTOM BLUE è sempre stato predominante e decisamente superiore alla media delle all-female bands (per tecnica e groove). Linda e Josephine, nel 2001 avete dato il vostro contributo a "Warmth In Wilderness - Tribute To JASON BECKER".
Che tipo di ispirazione ha rappresentato per voi questo sfortunato quanto geniale chitarrista? Cosa vi ha colpito maggiormente del suo stile e quanto della sua opera si può ritrovare nella vostra musica?

LMcD) Grazie. Anch'io credo che le chitarriste delle PHANTOM BLUE siano sempre state di alto livello e mi ritengo fortunata per aver potuto lavorare con ognuna di loro: non sono facili da trovare! Incontrando per la prima volta JASON BECKER, mi sbalordì trovare tanta creatività in qualcuno che non aveva mai toccato alcool né droghe in vita sua! (ride). Lo incontrammo ai Prairie Sun Studios (stavamo registrando il nostro primo album, mentre lui era immerso nella produzione del debut di RICHIE KOTZEN nella sala accanto) e si dimostrò da subito una personalità naturalmente "astratta" nel suo modo di essere, un uomo meravigliosamente gentile ed ironico. Amo ciò che ha creato e so che è stato un'ispirazione per gran parte delle chitarriste che hanno militato nelle PHANTOM BLUE, inclusa Josephine: lei adora il suo modo di suonare ed era entusiasta di suonare "Baby's On Fire" su quel CD. Mi sento onorata per essere stata invitata anch'io a partecipare alle registrazioni, per le quali ho scelto il brano "Becker Ola".

JV) Qual è attualmente la situazione delle PHANTOM BLUE? Prospettive discografiche, tour, composizione di nuovi brani, direzione musicale?
LMcD) Vorrei tanto che le PHANTOM BLUE se ne uscissero con un nuovo CD zeppo di pezzi pesanti come la m**da, con riff tosti, linee di basso bastarde e batteria spaccaossa dappertutto… e, ovviamente, un sacco di grandi melodie vocali come ciliegina sulla torta. Ma… è tutto fermo in favore di un side project che è andato aldilà delle nostre più rosee previsioni!

JV) … Le IRON MAIDENS, project cover band di Linda, Sara e Josephine, giusto? Ma sono solo un'attività "collaterale" dovuta al momentaneo stop del gruppo principale o rappresentano una realtà appagante e forse definitiva?
LMcD) Le IRON MAIDENS sono sì una tribute band, l'unica tribute band femminile dedicata agli Iron Maiden ad essere precisi. Ma in realtà la risposta è l'opposto della tua domanda: lo stop attuale del gruppo principale è dovuto proprio al successo e alle richieste inerenti le IRON MAIDENS. La gente ama gli Iron e si diverte davvero a vedere e sentire delle donne suonare e ricreare un vero show alla Iron, specialmente ora che gli "originali" non fanno abbastanza tour (comprensibilmente) per soddisfare la fame di tutti i loro fans statunitensi. Diciamo che manteniamo la loro musica viva da queste parti e diffondiamo l'amore per i Maiden "quando i ragazzi non sono in città"! E ci divertiamo anche un sacco a farlo! Dovrete venire a vederci se mai capiteremo dalle vostre parti! Abbiamo ricevuto così tante richieste per un CD delle cover che proponiamo on stage (ci credereste?), che alla fine l'abbiamo registrato per davvero: uscirà nei primi mesi del 2005. E l'artwork verrà curato addirittura da Derek Riggs! Quando volete potete visitare il sito http://www.theironmaidens.com/, per tenervi informati sul progetto!

WC & JV) Già che siamo in argomento cover, passaggio spesso necessario per le band emergenti, quali differenze ritenete esistano per una giovane band hard rock oggi, rispetto agli anni del vostro debutto? E' più facile o più difficile "sfondare"?
LMcD) Oggi è facile più che mai ottenere visibilità di massa. Con Internet si hanno opportunità di essere ascoltati in tutto il mondo standosene seduti in casa propria. Non penso che le major abbiano più lo stesso prestigio che avevano una volta, specie quando hai da una parte numerose etichette indipendenti pronte a darti più attenzione e dall'altra la possibilità di vendere da solo la tua roba (se sai come farlo senza il supporto di un'etichetta). Oggi le band hanno accesso a tecnologie che consentono di filmare ed editare un video, registrare musica, ci sono cable-tv, siti web e un sacco di altre cose. E' facile sfondare? Beh, i mezzi sono semplicemente più facilmente accessibili. Poi spetta alla musica, alla tua dedizione e alla tua "imprenditorialità" fare la differenza.

JV) Prima di staccare, la classica ultima domanda un po' stupida... Qual è l'ultimo CD che hai comprato ed apprezzato (metal o non)? Quale quello che non compreresti mai?
LMcD) L'ultimo CD che ho comprato è "The Glorious Burden", degli Iced Earth. Quello che non comprerei mai… qualunque cosa di Celine Dion. Grande cantante, ma proprio non fa per me.

WC & JV) Ragazze, grazie mille per la vostra disponibilità, a nome dello staff e dei nostri lettori. Sarebbe troppo chiedervi di inviarci una foto autografata, con dedica ad Hammerblow? Molti della redazione se la contenderanno fino alla morte….
A presto!

LMcD) Certamente! Ti mando qualcosa prestissimo! Grazie tante per l'intervista!

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4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

.... siamo fatti l'uno per l'altro, dai, condividiamo anche la passione per il metal. E poi entrambi segretamente sappiamo .... che il metal è donna!

26 luglio, 2005 08:57  
Blogger JonVendetta said...

...Vero!

27 aprile, 2006 23:15  
Blogger JonVendetta said...

Faccio presente, ad anni di distanza dalla realizzazione della presente intervista, che il "signor" Gianni Della Cioppa l'ha scopiazzata, senza autorizzazione alcuna, sul numero due della rivista Classix Metal, attualmente in edicola.

Non mi è mai piaciuto il suo atteggiamento supponente da guru del metallo, non ho mai digerito chi usa la punteggiatura come fosse un trapano in mano a un bimbo di sei anni, ed ho già avuto modo di scontrarmici via mail, a causa di certi suoi atteggiamenti nei confronti dei Renegade (amici, ma soprattutto gente onesta, LORO), delle sue svagate idee su ciò che "le giovani band" dovrebbero e non dovrebbero fare (quando quello che la sua stessa etichetta fa per i propri "protetti" è a dir poco intangibile), su come dovrebbero vivere ed i lavori a cui dovrebbero rinunciare volentieri per vivere di stenti ma "tenere fede al metallo".

Ad ogni modo, visto il personaggio NON MI ASPETTO ALCUNA SCUSA O GIUSTIFICAZIONE.
Che si sappia solo, comunque si rigira la frittata, che il copiare opera altrui è PLAGIO.
Aggravato dal fatto che certe recensioni ed interviste venivano fatte in modo assolutamente GRATUITO, per passione. Non certo con l'idea che un domani un Pinco Pallino qualunque (purtroppo considerato un Noumeno del metallo tricolore) ci lucrasse sopra, pubblicandole A SUO NOME su riviste VENDUTE in edicola.
Ma sarebbe troppo pretendere deontologia professionale da chi professionale non è, me ne rendo conto.

Schifo.

24 aprile, 2009 17:59  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Jon.
Non sapevo davvero che avessi un blog attivo con l'intervista ancora on line. L'avevo trovata, su un sito "chiuso" (non ricordo il nome) e l'ho utilizzata per redarre una storia della band, senza avere la pretesa di spacciarla per un esclusiva.
Non è una mia consuetudine, ma in questo caso è andata così. Però ammetto che scritta così, può sembrare un'intervista diretta
fatta da me. Per ora mi scuso qui con te (l'ho già fatto con il tuo collega), e cercherò di far mettere una nota sul numero 3 (non dipende solo da me). Accetto e rispetto (magari non sempre condivido, concedimi almeno questo), tutte le tue critiche, però credimi non ho mai avuto la pretesa di essere un santone, anzi l'operato di blog e webzine è un vento di libertà, che ha tutto il mio appoggio. Scrivendo esprimo la mia opinione sinceramente e non ho mia, dico mai, detto/scritto che sono migliore di altri. I Renegade, per i quali ho comunque investito, magari male, tempo e denaro, mi hanno messo tra i "thanks" del loro nuovo CD. Era una battuta, forse pesante, ma una battuta (ma i toscani non erano dei burloni, capaci di stare allo scherzo?)! Comunque si Jon, e non è ironia, non so fare il discografico, sono un assoluto dilettante. Il denaro che ho gettato al vento, davvero tanto, lo dimostra. Non ho nessuna intenzione che tu debba cambiare idea nei miei confronti.
Però non dire che mi sento un guru,
questa è una tua interpretazione.
Da anni sono il primo che cerca gente nuova da portare sui giornali per cui collaboro, proprio perchè vorrei farmi da parte, magari non definitivamente, ma insomma quasi....
Massimo rispetto per il tuo lavoro.
Gianni Della Cioppa
PS
Se vuoi rispondermi e ripeto se,
ti chiedo la cortesia di usara l'indirizzo email della malconcia label Andromeda Relix.

13 maggio, 2009 20:01  

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