Intervista KURNALCOOL (luglio 2004)
Ricky Tyger Bigwhite e John Big George ci svelano, da sobri, i segreti ed i retroscena degli inventori del “Vì Metal”: gli storici KURNALCOOL!
Intervista con Ricky Tyger Bigwhite (voce) e John Big George (voce)
(JV) Eccoci qua con gli indiscussi artefici ed alfieri del “Vì Metal”, metallo verace in dialetto marchigiano e ad alta gradazione alcolica (senza metanolo o altre schifezze). In redazione ho parlato di voi accennando un parallelo teutonico: ho azzardato che non siete voi i “TANKARD italiani”, bensì i Tankard i “KURNALCOOL” tedeschi! Oltretutto avete iniziato quasi contemporaneamente: il vostro demo d’esordio “Bumba Atomika” è dell’86, lo stesso anno di “Zombie Attack” del combo crucco. Che ne dite di iniziare “classicamente”, svelando qualche aneddoto sulle origini del progetto etilic-metal dei Kurnalcool? “Come”, “quando”, “perché”? P.S.: Italiano o marchigiano, fate vobis…
(JBG) Mah, come tutte le cose più belle è accaduto tutto per caso: Ricky e Bob Riot (un fondatore), in contemporanea con le prime bombe prese, cominciarono a scrivere alcuni testi deliranti già qualche anno prima della nascita della band. Poi chiesero a me se volevo partecipare e se conoscevo qualcuno disposto a musicare ‘sti testi… Ecco, è cominciato tutto così: sbornie, metallo, poca figa e delirio inside... per la cronaca sto scrivendo un libercolo sulla nostra storia che magari non je ne frega un cazzo a nessuno, però c’avevo voja de farlo… e contiamo di farlo uscire col prossimo CD per il ventennale dei Kurnalcool.
(JV) Già dai demo della seconda metà degli ottanta (custodisco gelosamente “Svinavyl” e “Slongame La Biscia”) amavate proporre versioni stravolte di classici metal. Indimenticabile il tormentone “The Final Countdown” (EUROPE), che trasformaste in “Paninari Del Cazzo”, registrando pari pari l’intro originale del brano (in quel posto alla SIAE…) e sostituendo le “tastiere a trombetta” con dei sani “parapappappà” vocali, belli sguaiati. Notevoli anche “Noi Semo I Road Crew” (distruggendo i MOTORHEAD), “Acqua E Limò” (“Breaking The Law” dei JUDAS PRIEST!) e “Ragioniere” (“Knock ‘Em Dead Kid” dei MOTLEY CRUE…. aiuto!), per carità, ma “Paninari” fece la storia dell’underground metal di allora. Ricordo che tutti la conoscevano, pur non avendo il vostro demo e non avendovi mai visto dal vivo. E non stiamo parlando di un’epoca come la nostra, in cui Internet la fa da padrona (ovvero in cui tutti hanno tutto e nessuno ascolta niente)…
Allora la musica la si andava a cercare nelle riviste di settore (due), nelle bancarelle, ai concerti, nei negozietti, dagli amici, per posta, ecc. Quanto sentite sia cambiata la scena attorno a voi e quanto vi riconoscete ancora nel clima disincantato (“demenziale” mi è sempre sembrata una parolaccia) delle cover di allora, a fronte della seriosa e inconsistente attitudine del metal italiano di oggi?
(JBG) Fare le cover c’è sempre piaciuto e ancora oggi le registriamo e le suoniamo dal vivo. Qui, caro mio, è cambiato tutto, scena e figuranti; come rimpiango i gruppi italiani anni ‘80: Strana Officina, Sabotage, Gow, Crying Steel, Revenge, Danger Zone, Gunfire (hai detto nulla, mancano solo HOCCULTA ed Astaroth! NdA)... gente genuina che ha creato il solco e che non ce l’ha fatta solo perché i tempi non erano maturi.. Io mi sento a mio agio “lì”, oggi un po’ meno. Sarà l’età, sarà il fatto che sono consapevole che più di questo non potrò fare. Nel 2004 sono a mio agio quando sento il metallo dell’84. Ma forse la tua domanda era un’altra… Vabbè, me sarò sfogato...
(JV) Già che ci siamo… Qual è il segreto del vostro successo, per underground che sia? Come si fa ad incentrare una intera carriera sulla sola tematica del vino ed uscirne vittoriosi? Fegato a parte intendo…
(JBG) Vedi, abbiamo sempre cercato di divertirci e per fortuna, quando ciò non accadeva, o ci siamo temporaneamente sciolti o chi non si divertiva più se ne è andato amichevolmente. Per quello che riguarda il vino tutto nasce dal fatto che la cosa più logica da fare era raccontare la nostra vita e quella delle persone che ci circondano, cercando sempre il lato divertente della cosa ed essendo cresciuti in un circolo Endas (quello della foto interna di “Stand By Vì”) ubriaconi e sbevazzi vari per molti del gruppo sono stati scuola e doposcuola... Devo dire che gli ultimi arrivati nella band hanno rialzato di molto il tasso del gruppo... Siamo vittoriosi??? Grazie!!!
(JV) C’è verso di vedervi dal vivo o bisogna per forza andare al mare a Fano (PS) per 15 anni di seguito (come ha fatto il sottoscritto, NdA) e sperare di beccarvi in spiaggia a tracannare barolo? Sul vostro sito, sempre in marchigiano, fate sapere che il CD è disponibile in tabaccherie (!) ed altri esercizi assurdi delle vostre parti, ma per le date live c’è da sperare in un pronto aggiornamento o in qualche dritta a voce. Ci date almeno la seconda?
(JBG) Cazzo, a Fano non c’avemo sonato mai, ma lì intorno una marea de volte... C’avemo qualche problema col sito ufficiale, quindi vi invito tutti a controllare quello del fans club di MASTROVERNACCIA: http://www.kurnalcool.tk/.
(JV) A proposito di esercizi non necessariamente “metal”… Hammerblow ha un’apposita sezione sul mangiar bene (in Toscana); premesso che non si mangia mai senza bere (“non si mura a secco”) e che il metallo si sposa bene col vino (“l’acqua fa la ruggine”), qual è la classifica ufficiale dei vini per i Kurnalcool? Almeno i primi tre, dai, e ricordatevi che state parlando con dei toscani, quindi occhio… Per arricchire la sezione “mangiar bene” ci potreste segnalare almeno una trattoria ove pascersi come si confa ad un “guerriero del metallo” e abbeverarsi del vino più succoso?
(Alla parola “vino” esplode il caos e non so a chi attribuire la risposta… Dovevo aspettarmelo! NdA) Vini!!! Lacrima di Morro d’Alba!!!! Metalvernaccia di Serrapetrona e Verdicchio de Cupramontana!!!! Venite tutti alla Festa dell’Uva a Cupra che si tiene la prima domenica di ottobre (sabato sera...) ...C’avemo scritto su una canzone... (“Kupralcool”) ...poi è certo che in Toscana se beve e se magna alla grandissima!
Il nostro rifugio per cene da distruzione totale è IL BUCATINO - BOSCHETTO DELLA CHIUSA, che rimane a 10 Km da Ancona Nord verso Jesi: uscita Monsano, poi a sinistra e dopo qualche Km ancora a sinistra... con 18 euro te strafogi de damagnà... pure il limoncello... venerdì anche pesce... sennò classici... bucatini, tagliatelle... Diego, Rolando e tutto lo staff vi aspettano per pranzi e cene indimenticabili... ti allego il simpatico biglietto da visita... (questa è collaborazione, diamine! Controllate tra i link della sezione “Mangiar Bene” di Hammerblow! NdA)
(JV) Avete avuto problemi di formazione negli anni, che vi hanno prima fatto attaccare gli strumenti al chiodo, poi rimaneggiare la line-up una volta ritornati sugli scudi, acclamati a gran voce.
Possibile che siete sempre così ubriachi da non riuscire ad andare d’accordo? Come è andata con i vari defezionari?
(RTB) A distanza di anni direi che abbiamo avuto i problemi che hanno un pò tutte le bands, famose o no: nel ‘90 ci sciogliemmo quando un pò tutti pensavamo che era ora di pensare più ad un lavoro e una eventuale famiglia, insomma a mettere su casa e lasciar perdere con le stronzate da ragazzini.
Ma, si sa, il metallaro in genere non è mai così: rimane sempre quel qualcosa dentro che sbatte… Ci siamo rimessi insieme quasi per caso nel ‘96, quando ognuno di noi era abbastanza stanco dei vari progetti solisti (come le grandi band!!!!!!!) ci siamo accorti che c’erano già delle cover bands dei Kurnalcool che riscuotevano successo in zona, e siamo tornati.....
Poi due anni fa alcuni di noi avevano dei problemi soprattutto di tempo, visto che suonavano con un’altra decina di gruppi, non riuscivamo mai a fare una prova tutti insieme e quando si suonava dal vivo ognuno andava un pò per i cazzi suoi...
Lo zoccolo duro è stato costretto a prendere una decisione e la sezione ritmica ci ha abbandonato. E’ stata dura perchè ci univa l’amicizia di 15 anni oltre che la musica... All’inizio c’è stato qualche rancore, ma adesso è tutto a posto: è rimasta l’amicizia e non è poco.
(JV) Mi pare che, a livello sonoro e visivo, l’ultimo lavoro (“Takki A Beve”, 2003) abbia visto una svolta “glam”, o almeno “street”. Donnine qua e là nell’artwork del CD, una maglietta dei FASTER PUSSYCAT che campeggia nel libretto interno e riffs molto sleazy in qualche pezzo (“C’ho Il Bisolfito”, “Non Sai Perché”), che non mi sarei mai aspettato vista la vostra passata produzione. I nuovi arrivati hanno portato un’aria “americana” in quel di Falconara? Che gli racconto ora, a quei conservatori della redazione? Che siete diventati dei poser?
(RTB) Il fatto è che con la passata formazione nessuno dei tre che hanno abbandonato il gruppo era stato d’accordo nell’incentrare di più il dicorso sulla figa (vedi copertina) che tira sempre e porta successo!!
Ovviamente con l’avvento dei nuovi (concordi a tutto se no li ‘mmazzàmo....) c’è stata la svolta suddetta, poi a livello musicale e dei testi non mi sembra che sia cambiato molto, forse ci siamo leggermente “sgrezzati”...
(JV) Ora le domandine corte e facili-facili: il vostro più grosso rimpianto e la vostra maggiore soddisfazione?
(RTB) Il nostro più grosso rimpianto: non aver ancora potuto suonare al Festivalbar, ma un Festivalbar organizzato da noi, ovviamente con il bar!
La nostra maggiore soddisfazione: non aver suonato ancora al Festivalbar e quando un giorno qualcuno sentirà la nostra canzonetta rimpiangerà di non averci mai chiamato... (la canzonetta in questione è “Volemo Andà Al Festivalbar”, sempre su “Takki A Beve”, NdA)
(JV) Tra sbronze ed etilometri, qualcosa di allucinante vi sarà capitato, magari in concerto. Qual è l’episodio più assurdo avvenuto on stage in tanti anni di onorata carriera?
(JBG) Mah, devo dire che, a parte denuncie varie per “Porta ‘Na Donna” (testo scurrilissimo, garantisco io, NdA), interruzioni di corrente elettrica per fermarci, una crisi comunale dovuta ad un nostro concerto, lettere di intimidazione dal parroco di Falconara, vecchie collassate, un paio di cappottamenti con la Panda… devo dire che grosse storie non me ne vengono in mente!
(JV) Il pezzo non vostro che avreste voluto comporre voi ed il pezzo vostro che non avreste mai voluto comporre?
(RTB) Il pezzo che avremmo voluto comporre: “Rapid Fire” dei Judas Priest, ribattezzata “Rapida Della Madonna”, contenente solo ed esclusivamente bestemmie… c’è un aneddoto e te lo racconto.
Nel lontano ‘87, quando si componeva un testo, si cercava sempre di seguire una canzone famosa: come è stato per “The Final Countdown” e “Knock ‘Em Dead”, si accendeva i registratorino portatile (eh, i vecchi tempi...) e si registrava la canzone originale dallo stereo con la voce nostra incisa sopra, non so se mi sono spiegato...
Quando si è provato a farlo con “Breaking The Law” dei Judas Priest (“Acqua E Limò”) alla fine qualcosa si è inceppato ed è partita la seguente “Rapid Fire”; nel tentativo inutile di fermare quel cazzo di registratore si è continuato a cantarci sopra, puoi immaginarci che razza di rosario c’era dentro quel testo così maledettamente spontaneo... (conoscendovi immagino… NdA)
Il pezzo che non avremmo mai voluto comporre: nessuno, sono tutti bellissimi!
(JV) Qui in redazione siamo molto legati al metal anni ‘80, e musicalmente non c’è nulla di strano visto il piattume dei giorni nostri. Cos’erano per voi gli “anni ‘80” e quale l’aspetto distintivo per cui si può dire “quell’epoca non tornerà più”?
(JBG) Forse ho già risposto... Io ricordo con che difficoltà potevamo andare ai concerti, comprare maglie nere e borchie e quanto amore ci si metteva in tutto: dalle riviste metal (per non parlare delle meravigliose fanzine fotocopiate che conservo gelosamente) a concerti scassati... Ecco, tutto questo non tornerà più. Oggi tutti siamo “più professionali”, c’è troppa competizione e quindi troppo stress: questo si riflette anche sulla musica, che difficilmente è fresca e ha qualcosa da dire. (Agnar, qui devi concordare pure tu, sennò mi licenzio e ti prendi il Fuzz come collaboratore! NdA)
(JV) Progetti per il futuro? Sempre che ce ne sia uno, chiaro! Magari qualcosa legato alla vostra etichetta, la SVIRGIN Records (vi voglio bene…), che sembrava pronta ad accogliere materiale di altri gruppi. Se ne farà mai nulla?
(JBG) Eh, la Svirgin... Sarebbe bello ma sarà molto difficile, principalmente per mancanza di tempo; credò resterà la nostra gloriosa etichetta... (devi vedere la faccia di quelli che ci stampano il CD quando leggono il nome...) E’ nostra intenzione fare sicuramente un CD nuovo per il ventennale del 2006, con una serie di eventi collaterali, tipo un videostory e il libro di cui ti parlavo prima, e sicuramente un megashow. Prima di allora vorremmo pubblicare su un unico CD i nostri demo, che comunque si trovano tranquillamente su eMule, insieme a tante rarità...
(JV) Vi ho tartassato abbastanza, credo… Lasciate Hammerblow e i suoi adepti con una delle vostre perle di saggezza, magari aggiungendo la traduzione; dedica, slogan o monito… en pijamo tutte (spero di aver reso l’idioma senza sfigurare).
(JBG) Io chiuderei con uno dei primi slogan: “DROGATEVI DI ALCOOL NON DI LSD QUELLO CHE VOJO E’ UN BUTTIGLIO’ DE VI’... BUMBA ATOMIKAAAAAA!”
(JV) Grazie ancora per la disponibilità e… “Stand By Vì”!
(JBG & RTB) Grazie a te e ai tuoi lettori imbriagoni... KEEP ON SBORNING!
Per contattarli:
http://www.kurnalcool.net/ (o http://www.kurnalcool.tk/)
info@kurnalcool.net
Etichette: Archivio Hammerblow, giornalismo, metal
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