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18 luglio 2005

Intervista EXCITER (agosto 2004)

I pionieri del power/speed all’arrembaggio!

Intervista con John Ricci (chitarra)
Realizzata da: Running Wild & Jon Vendetta
Tradotta da: Jon Vendetta

RW) Un metallico e fraterno saluto a tutti voi da Hammerblow, che vi ringrazia anticipatamente per averci concesso l'onore di avervi come ospiti di prestigio sulle nostre pagine. Siete il secondo act della scena canadese che ci rilascia un'intervista, dopo John Mikl Thor, e difatti partiamo subito col chiedervi se conoscete questo bizzarro personaggio. Avete mai avuto modo di suonare insieme a lui e di conoscerlo di persona?
JR) Sì, incontrai Thor a Londra anni fa, nel 1985 credo, nell’ufficio del manager dei Motorhead. Lo avevo visto in concerto molto tempo prima di allora, negli anni ’70. Allestisce dei grandi live: la sua musica è semplice ma efficace e molto “visuale”.

RW-JV) Con “Dark Command” gli Exciter hanno gridato al mondo che erano tornati per colpire ancora, e diremmo che il vostro grido si è rivelato verità: la vostra ultima fatica, “Blood Of Tyrants” (che, vi giuro, è stato nel nostro lettore cd per lunghissimo tempo) ne è la conferma e fa di voi uno dei gruppi più coerenti a questo mondo, dal sound heavy rock, fatto di velocità ma anche impatto, cattiveria così come sintesi. Dopo tutti questi anni, siete ancora dell'opinione che, nelle vostre stesse parole, il vostro sia “power heavy metal”?
JR) Noi suoneremo sempre Power/Speed Metal. Siamo dei pionieri di questo genere e continueremo a perfezionare questo stile musicale basato su un intenso attacco brutale ai nostri fedeli ascoltatori. Non ci venderemo MAI!

RW) Tempo fa ci fu uno split con il vostro vocalist Jacques, che si mormora non abbia un caratterino molto facile, e difatti si è letto che se ne andò sbattendo la porta in faccia a tutti voi. Ora che è rientrato stabilmente in line-up, ci spiegate cosa è successo di preciso in merito a questa vicenda, e come mai vi siete visti costretti a sostituire Marc Charron al basso?
JR) Come spesso accade, la storia con Jacques fu che delle divergenze artistiche si frapposero tra noi e ciò creò della tensiona. A volte questa tensione sfociò in diverbi. Ciò è molto comune tra musicisti. Dopo un periodo necessario per calmarci tutto è tornato a posto. Jacques è tornato e questo è ciò che conta. Il passato è dimenticato. Ho deciso di dedicarmi io il basso sul nuovo album visto che non abbiamo trovato un nuovo bassista da che Marc Charron se ne è andato (il perché resta un mistero quindi, NdA).

JV) Nell'album di imminente uscita (“New Testament”, NdA) avete deciso di riproporre classici risuonati e riregistrati dalla nuova line-up. Ci chiediamo come mai siano stati omessi alcuni album (“Unveiling The Wicked” e l'omonimo dell'88) a favore degli ultimi due, decisamente recenti e forse non bisognosi di un “make up” sonoro (in fin dei conti gli unici album dalla produzione scarsa erano i primi due). Voglia di confrontarsi con se stessi, prima ancora che con i propri predecessori? O gli album ignorati, legati alla fase più melodica della vostra carriera, suonano ancora come prodotti ambigui e non rappresentativi? O forse è solo John a non rimpiangere quei dischi, su cui non ha suonato (scherziamo…)?
JR) Hai perfettamente ragione. Non abbiamo incluso tracce da “Unveiling The Wicked” o da “Exciter” poiché non suonai io su quegli album, i brani sono troppo melodici e lo stile chitarristico non era crudo ed essenziale. Rispetto ad ogni modo il lavoro alle sei corde di Brian McPhee su quei dischi.

JV) Per il nuovo materiale che finirà sul prossimo studio album avete dichiarato di essere in fase di stesura. Qual è il vostro approccio compositivo al momento e come è cambiato attraverso gli anni (se lo ha fatto)?
JR) Le nuove canzoni per il prossimo disco degli Exciter saranno sul solito stile, ma la costruzione e gli arrangiamenti dei pezzi saranno studiati con l’obiettivo di raggiungere un’audience ancor più vasta. Ciascuna peculiarità musicale di ognuno di noi verrà sfruttata in pieno.

RW) John, il tuo nome è indissolubilmente legato a quello di Dan Beehler, che insieme a te ha contribuito a formare questa macchina da guerra che si chiama Exciter ben 26 anni fa. Con tanto di rispetto per te e per i ragazzi che ora suonano con te, non è che forse agli Exciter di oggi manca quel tassello che va a completare il puzzle? In poche parole è stato giusto tornare senza Dan?
JR) Non ho avuto altra scelta che tornare senza Dan. Dan ha abbandonato la musica e gli Exciter nel 1993, mentre io volevo continuare. Ero conscio del fatto che non sarebbe stata la stessa cosa, ma confidavo nella possibilità di soddisfare i vecchi fans e conquistarne di nuovi, grazie ai nuovi musicisti ed al talento vocale di Jacques.

JV) La fila di illustri ex è lunga: Allan Johnson, Brian McPhee, Rob Malnati, David Ledden, Rob Degroot, Marc Charron, per non parlare dello storico Dan Beehler. Quale il ricordo più buffo e quale quello più doloroso degli ex membri degli Exciter?
JR) Non mi va di parlare o menzionare i passati membri degli Exciter. Quanto è accaduto con loro è meglio che venga lasciato da parte (c’erano due modi di prendere la domanda: con umorismo o con sincerità; peccato che John abbia scelto la terza… NdJV).

JV) Le band canadesi hanno da sempre mostrato una personalità unica nel panorama metal passato e presente: Thor, Voivod, Anvil, Annihilator, Sacrifice, Helix, Watchtower, Strapping Young Lad, Zimmer's Hole, Cryptopsy. Larry Gillstrom dei Kick Axe in un'intervista ha dichiarato: “Most good metal bands in Canada had to go to the US to be recognized. The music industry in Canada at that time did not understand hard rock or metal bands.”. Pensate che sia ancora così nel 2004 o c'è una scena canadese che brilla di luce propria?
JR) La scena metal canadese, visto il supporto dell’industria musicale, è una buffonata. Le bands che hai menzionato hanno dovuto lottare per avere visibilità nel loro stesso Paese. Se cerchi di farti una carriera nel metal il peggior Paese al mondo che ti può capitare è il Canada. L’industria musicale qui non capisce l’heavy metal e non lo sa promuovere, diversamente da americani ed europei.

JV) Se doveste dare un consiglio ad una band emergente che intende proporre un sound simile al vostro oggi, quale sarebbe? Tenendo in considerazione tutte le mode che hanno imperversato dai vostri esordi ad oggi (hair metal, speed & thrash, death, black, grunge) ed una tecnologia non necessariamente “amica” dell'industria discografica (Internet e l'annosa faccenda mp3).
JR) Fondamentalmente ogni giovane band che vuole prendere esempio dagli Exciter dovrebbe scrivere musica che viene dal cuore e suonarla con convinzione ed energia. Allo stesso tempo dovrebbe evitare di renderla troppo “progressiva”: mantenersi semplici e puntare su passaggi azzeccati e riff memorizzabili.

RW) Ok ragazzi, purtroppo siamo in fase di chiusura: lasciate un messaggio ai lettori di Hammerblow e dite loro se ci sarà modo di poter vedere gli Exciter dal vivo in Italia a breve scadenza.
JR) Il nostro Tour Europeo è oramai confermato: saremo là dall’8 al 17 Ottobre 2004. Abbiamo una data in Italia, ma città e palco non sono ancora stati fissati al momento. Per aggiornamenti vi invitiamo quindi a controllare sul sito del nostro booking agent: www.crushconcerts.com. Grazie per l’intervista. Probabilmente ci vedremo in Italia il 15 Ottobre!

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