Intervista BIOMECHANICAL (novembre 2003)
Ritorno al futuro: dalla Terra d'Albione, gli eclettici BIOMECHANICAL
Intervista con John K (voce)
(JV) Ciao John! Allora, raccontaci qualcosa sulle origini della tua band: chi, quando, perché e da quale altra esperienza musicale. Ad esempio: oltre ai BIOMECHANICAL, tu sei anche il nuovo singer dei BALANCE OF POWER. Cosa ci dici circa gli altri ragazzi della band?
(JK) Dal 1999 ad oggi ho dedicato un sacco di tempo alla musica. Desideravo scrivere un album metal, quello che poi sarebbe divenuto "Eight Moons". Allora non ero sicuro di voler mettere su una band vera e propria. Benché ami far parte di un gruppo, spesso le discussioni e gli attriti che nascono tra musicisti diventano frustranti e volevo evitare che accadesse, se possibile. Fortunatamente incontrai un chitarrista di talento (Steve Forward) che registrò con me il primo demo. Col tempo capii che una band era necessaria per portare avani il progetto BIOMECHANICAL. Fu allora che Steve mi presentò Jamie Hunt, anch'egli grande chitarrista, dotato di profonde conoscenze musicali e notevoli capacità esecutive. Dopodiché Steve abbandonò per impossibilità di seguire la cosa con costanza. Fu un duro colpo, ma dovevo perseverare e scovare il futuro resto della band; lascia che te lo dica… fu un incubo. Voglio dire, Londra è una città con dodici milioni di abitanti e non riuscivo a trovare un solo batterista, bassista o chitarrista da inserire in formazione! Pazzesco! Dopo mesi di ricerca mi sono imbattuto in un sito per musicisti e ho letto l'annuncio di un ragazzo che suonava "rock, pop, bla-bla-bla e metal". Mi son detto "ok, proviamo" ed è così che ho trovato Chris Webb. Un chitarrista eccellente e che ha subito apprezzato il materiale su cui avrebbe lavorato (e meno male, cacchio). Jon al basso e Matt alla batteria furono poi il degno sigillo per i BIOMECHANICAL, un sollievo visto che la sezione ritmica è sempre la parte critica da completare!
Alla fine la band era pronta ma già in precedenza diverse cose erano accadute. Eravamo sotto il management di Steve Brown (produttore di CULT e MANIC STREET PREACHERS) ed un forte interesse di giganti come la Sanctuary e la SPV ci dava speranze. Beh, prima le due etichette ci hanno lasciato con un pugno di mosche, poi anche il signor Brown ha fatto le valigie. Ci siamo autogestiti per un po', scoprendo di poter attrarre da soli l'attenzione di anche più case discografiche: Spitfire, Epic e Revolver Records. Dopo lunghi negoziati abbiamo deciso che quest'ultima faceva al caso nostro e la scorsa estate abbiamo firmato per loro. Eccoci dunque all'album "Eight Moons", uscito ad ottobre!
La collaborazione coi BALANCE OF POWER è iniziata su segnalazione del mio manager attuale, che mi riportò la proposta di lavorare alle linee vocali del nuovo loro album. Ho accettato ed il resto è stato un dannato spasso! Grandi ragazzi quelli della band, grande musica, gran divertimento. Non vedo l'ora di cantare quei brani dal vivo.
(JV) Vi ho visti dal vivo all'Underworld (Londra) la scorsa settimana con INFOBIA e FOURWAYKILL di spalla. Grande show, potente ed intenso. Mentre su "Eight Moons" la vostra musica suona come un mix (molto personale) di PSYCHOTIC WALTZ, WATCHTOWER e NEVERMORE (con puntate alla PANTERA e alla JUDAS era "Painkiller"), on stage sembrate privilegiare un impatto pioù diretto. Probabilmente l'assenza delle tastiere ha donato alla performance un tocco più grezzo. Vi sentite vicini alle band succitate, per approccio compositivo o "drammatizzazione" dei brani?
(JK) Mi sono allontanato dal metal negli anni '90 perché le release di quegli anni erano deludenti (pensa ai vari "Load" e "Reload", ecc.); preferii concentrarmi sullo studio della musica. Quando mi sono ritrovato a scrivere ancora materiale metal non avevo idea di chi fossero le band che hai citato tu (Ovviamente non si riferisce a Pantera e Judas, NdJV). So che se te lo dico suono come un completo idiota, ma giuro su Dio di non aver mai ascoltato quei gruppi fino a tempi molto recenti. Il modo di comporre dei BIOMECHANICAL prese spunto dal grande metal degli '80, da MAIDEN, PRIEST, PANTERA, SLAYER, ecc.. E queste sono tutt'oggi le mie influenze principali.
E' vero comunque che abbiamo un suono più crudo dal vivo. Ciò è dovuto a due fattori: 1) Come dici tu, non ci sono tastiere. 2) La produzione di un album è difficile da replicare su un palco, a meno che tu non abbia un impianto tecnico adeguato, un tuo ingegnere del suono ed altre cosette.
Diciamo che trovo interessante che la band abbia due suoni distinti. E spero che la cosa risulti stimolante anche per i nostri fans!
(JV) Il livello tecnico dei componenti dei BIOMECHANICAL è veramente altissimo. La tua voce in particolare mi ha impressionato: capace di muoversi tra registri acuti e ruvidità thrash, con facilità e personalità impressionanti. Quali sono i cantanti del passato che senti essere stati di principale ispirazione per te, e per quale motivo o caratteristica?
(JK) Grazie davvero, mi fa piacere che tu apprezzi i nostri sforzi! I frontmen che mi hanno influenzato maggiormente sono ROB HALFORD, BRUCE DICKINSON, GEOFF TATE e PHIL ANSELMO. Il motivo è che ciascuno di loro ha una notevole gamma vocale, grande potenza e tutti (tranne forse TATE, che ha portato lo stile di DICKINSON ad un livello superiore) hanno di fatto inventato uno stile personale.
(JV) Quando mi è stato chiesto da alcuni amici che genere di metal suonaste non ho saputo dare una risposta precisa od esauriente. Troppe sono le influenze e troppo forte, al tempo stesso, la vostra personalità, a parer mio. Potresti (per la gioia dei "secchioni" che hanno sempre e comunque bisogno di un'etichetta da affibbiare) dare una definizione calzante alla vostra proposta? Le vostre canzoni rivelano un brillante equilibrio tra metal classico e mood futuristico/progressivo: sarei curioso di sapere come la vedi.
(JK) Sai cosa? Ho avuto lo stesso problema nelle altre interviste e anche parlando in generale con la gente. Cercare di etichettare il nostro stile non è la cosa più facile del mondo, credo, e mi piacerebbe chiamarlo semplicemente "metal".
Se uno vuole necessariamente dargli un nome, può chiamarlo "Bio-Metal": prende le influenze "organiche" del metal tradizionale e lo fonde con un suono meccanico proiettato nel futuro.
(JV) Come nascono solitamente i vostri brani, così articolati? Avete una procedura particolare e standardizzata o tutto può nascere da un riff o dall'idea di un singolo membro?
(JK) Ora come ora mi occupo io del songwriting. Nei prossimi album verranno prese in considerazione le idee di tutti, ma finora ha funzionato bene così. E' stato più facile, diretto ed "ergonomico" scrivere seguendo questo metodo. Tanto per darti un'idea: solitamente ho in testa la struttura di un album prima ancora che poggi le dita su una tastiera. Ragion per cui è poi considerevolmente più facile sapere cosa aspettarsi da ogni traccia: tempo, atmosfera, stile, ecc.. Per le singole canzoni perseguo sempre due obiettivi: un buon riff ed un buon ritornello. Una volta che ho le due cose, costruisco il brano attorno ad esse. Alcune volte il ritornello viene dopo, ma il riff principale deve essere sempre chiaro dall'inizio, costi quel che costi.
(JV) Ok, ora una domanda che ho già rivolto a James (cantante dei Centurions Ghost) poco tempo fa. Ho una curiosità riguardo la scena britannica, londinese in particolare. Da noi non c'è una grande collaborazione tra le band underground ed il considerevole tasso di presunzione non aiuta: qui molti pensano spesso di essere diventati gli eroi del giorno solo in virtù un demo, magari venduto ai parenti o giù di lì, e la scena langue. Muovendomi nell'area londinese, anche in audience ridotte (penso all'Hope & Anchor o all'Underworld), ho avuto invece l'impressione di un clima totalmente differente, se non opposto. Sei d'accordo?
(JK) Onestamente non so come vanno le cose da voi, ma qui la scena cresce, sebbene molto lentamente.
Ovviamente a volte si creano tensioni tra alcune band, ma in generale c'è un'atmosfera molto positiva tra i musicisti, nonché una diffusa voglia di aiutarsi quando possibile. Un ottimo esempio in proposito è il nostro tour con FourWayKill e Infobia: è stata una gran cosa conoscerli entrambi. Sono ragazzi positivi, sempre disponibili, ed il cantante degli Infobia poi ci fa sempre sdraiare dal ridere! Ti assicuro che è pazzo da legare… I FourWayKill ci hanno anche offerto la data di Bristol. Gran bella gente. Senti, se questo è un indice di come va la scena in generale, sono lieto di riferirti che il rapporto tra le bands quassù è sano come un pesce!
(JV) Meno male! Ora qualcosa di più "personale". Avete appena realizzato un CD incredibile, state calcando i palchi del Regno Unito, Terrorizer Magazine vi ha recensito più che positivamente, il vostro sito è uno spettacolo, siete musicisti di talento… Insomma, vi basta tutto questo? O, a conti fatti, manca ancora la classica ciliegina sulla torta? E quali saranno le vostre prossime mosse per mettercela, nel caso?
(JK) Hey amico, hai dimenticato il jet personale, le droghe, le prostitute e le ville! (ride)
Scherzi a parte, stiamo registrando il nuovo album e cercando un'etichetta per pubblicarlo. Cercheremo di aprire le date di band famose per esporre ulteriormente il Bio-metal ai kids. Stiamo lavorando anche ad un promo-video per "The Awakening" (sempre dal debut "Eight Moons"). Sarà presto inserito in rotazione su Kerrang, Scuzz ed altre stazioni europee.
(JV) Che ruolo occupano i testi nella vostra musica? Scommetto che non appartieni alla scuola di pensiero di Joe Elliott: il signor Def Leppard anni fa affermò in un'intervista che le parole non sono poi così importanti e che bastava suonassero bene assieme alla musica… Un punto di vista decisamente illuminante, specie da un conterraneo di Shakespeare…
(JK) Porca miseria, non avevo idea che avesse mai detto una cosa simile! Beh, i testi sono il 50% di una canzone. Una storia viene narrata nel nostro album, quindi le parole sono fondamentali. In quale altro modo potresti comunicare qualcosa ad un ascoltatore? Sono molto grato per il lavoro di gruppo svolto con Adam Rose su "Eight Moons": è un pensatore e questo ci ha aiutati parecchio. Anche Jon Collins, il nostro bassista, ha uno spiccato talento per i testi; non a caso sto scrivendo le liriche del secondo album proprio con lui. E' così bravo che non potevo fare altro che tirarlo dentro!
(JV) Ora una tipica domanda idiota… Cinque album che porteresti con te sulla fatidica "isola deserta". Sii sincero e nessuno ti ci spedirà, su quell'isola!
(JK) Uhm, cinque album… Sarebbero di sicuro "Operation Mindcrime" (Queensryche), "Vulgar Display Of Power" (Pantera), "Powerslave" (Iron Maiden), "Defenders Of The Faith" (Judas Priest) e "Master Of Puppets" (Metallica)!
(JV) Belle scelte! Ok, tempo di andare. Salutiamo i lettori di Hammerblow. c'è nulla che vuoi dire ai kids italiani?
(JV) Ciao John! Allora, raccontaci qualcosa sulle origini della tua band: chi, quando, perché e da quale altra esperienza musicale. Ad esempio: oltre ai BIOMECHANICAL, tu sei anche il nuovo singer dei BALANCE OF POWER. Cosa ci dici circa gli altri ragazzi della band?
(JK) Dal 1999 ad oggi ho dedicato un sacco di tempo alla musica. Desideravo scrivere un album metal, quello che poi sarebbe divenuto "Eight Moons". Allora non ero sicuro di voler mettere su una band vera e propria. Benché ami far parte di un gruppo, spesso le discussioni e gli attriti che nascono tra musicisti diventano frustranti e volevo evitare che accadesse, se possibile. Fortunatamente incontrai un chitarrista di talento (Steve Forward) che registrò con me il primo demo. Col tempo capii che una band era necessaria per portare avani il progetto BIOMECHANICAL. Fu allora che Steve mi presentò Jamie Hunt, anch'egli grande chitarrista, dotato di profonde conoscenze musicali e notevoli capacità esecutive. Dopodiché Steve abbandonò per impossibilità di seguire la cosa con costanza. Fu un duro colpo, ma dovevo perseverare e scovare il futuro resto della band; lascia che te lo dica… fu un incubo. Voglio dire, Londra è una città con dodici milioni di abitanti e non riuscivo a trovare un solo batterista, bassista o chitarrista da inserire in formazione! Pazzesco! Dopo mesi di ricerca mi sono imbattuto in un sito per musicisti e ho letto l'annuncio di un ragazzo che suonava "rock, pop, bla-bla-bla e metal". Mi son detto "ok, proviamo" ed è così che ho trovato Chris Webb. Un chitarrista eccellente e che ha subito apprezzato il materiale su cui avrebbe lavorato (e meno male, cacchio). Jon al basso e Matt alla batteria furono poi il degno sigillo per i BIOMECHANICAL, un sollievo visto che la sezione ritmica è sempre la parte critica da completare!
Alla fine la band era pronta ma già in precedenza diverse cose erano accadute. Eravamo sotto il management di Steve Brown (produttore di CULT e MANIC STREET PREACHERS) ed un forte interesse di giganti come la Sanctuary e la SPV ci dava speranze. Beh, prima le due etichette ci hanno lasciato con un pugno di mosche, poi anche il signor Brown ha fatto le valigie. Ci siamo autogestiti per un po', scoprendo di poter attrarre da soli l'attenzione di anche più case discografiche: Spitfire, Epic e Revolver Records. Dopo lunghi negoziati abbiamo deciso che quest'ultima faceva al caso nostro e la scorsa estate abbiamo firmato per loro. Eccoci dunque all'album "Eight Moons", uscito ad ottobre!
La collaborazione coi BALANCE OF POWER è iniziata su segnalazione del mio manager attuale, che mi riportò la proposta di lavorare alle linee vocali del nuovo loro album. Ho accettato ed il resto è stato un dannato spasso! Grandi ragazzi quelli della band, grande musica, gran divertimento. Non vedo l'ora di cantare quei brani dal vivo.
(JV) Vi ho visti dal vivo all'Underworld (Londra) la scorsa settimana con INFOBIA e FOURWAYKILL di spalla. Grande show, potente ed intenso. Mentre su "Eight Moons" la vostra musica suona come un mix (molto personale) di PSYCHOTIC WALTZ, WATCHTOWER e NEVERMORE (con puntate alla PANTERA e alla JUDAS era "Painkiller"), on stage sembrate privilegiare un impatto pioù diretto. Probabilmente l'assenza delle tastiere ha donato alla performance un tocco più grezzo. Vi sentite vicini alle band succitate, per approccio compositivo o "drammatizzazione" dei brani?
(JK) Mi sono allontanato dal metal negli anni '90 perché le release di quegli anni erano deludenti (pensa ai vari "Load" e "Reload", ecc.); preferii concentrarmi sullo studio della musica. Quando mi sono ritrovato a scrivere ancora materiale metal non avevo idea di chi fossero le band che hai citato tu (Ovviamente non si riferisce a Pantera e Judas, NdJV). So che se te lo dico suono come un completo idiota, ma giuro su Dio di non aver mai ascoltato quei gruppi fino a tempi molto recenti. Il modo di comporre dei BIOMECHANICAL prese spunto dal grande metal degli '80, da MAIDEN, PRIEST, PANTERA, SLAYER, ecc.. E queste sono tutt'oggi le mie influenze principali.
E' vero comunque che abbiamo un suono più crudo dal vivo. Ciò è dovuto a due fattori: 1) Come dici tu, non ci sono tastiere. 2) La produzione di un album è difficile da replicare su un palco, a meno che tu non abbia un impianto tecnico adeguato, un tuo ingegnere del suono ed altre cosette.
Diciamo che trovo interessante che la band abbia due suoni distinti. E spero che la cosa risulti stimolante anche per i nostri fans!
(JV) Il livello tecnico dei componenti dei BIOMECHANICAL è veramente altissimo. La tua voce in particolare mi ha impressionato: capace di muoversi tra registri acuti e ruvidità thrash, con facilità e personalità impressionanti. Quali sono i cantanti del passato che senti essere stati di principale ispirazione per te, e per quale motivo o caratteristica?
(JK) Grazie davvero, mi fa piacere che tu apprezzi i nostri sforzi! I frontmen che mi hanno influenzato maggiormente sono ROB HALFORD, BRUCE DICKINSON, GEOFF TATE e PHIL ANSELMO. Il motivo è che ciascuno di loro ha una notevole gamma vocale, grande potenza e tutti (tranne forse TATE, che ha portato lo stile di DICKINSON ad un livello superiore) hanno di fatto inventato uno stile personale.
(JV) Quando mi è stato chiesto da alcuni amici che genere di metal suonaste non ho saputo dare una risposta precisa od esauriente. Troppe sono le influenze e troppo forte, al tempo stesso, la vostra personalità, a parer mio. Potresti (per la gioia dei "secchioni" che hanno sempre e comunque bisogno di un'etichetta da affibbiare) dare una definizione calzante alla vostra proposta? Le vostre canzoni rivelano un brillante equilibrio tra metal classico e mood futuristico/progressivo: sarei curioso di sapere come la vedi.
(JK) Sai cosa? Ho avuto lo stesso problema nelle altre interviste e anche parlando in generale con la gente. Cercare di etichettare il nostro stile non è la cosa più facile del mondo, credo, e mi piacerebbe chiamarlo semplicemente "metal".
Se uno vuole necessariamente dargli un nome, può chiamarlo "Bio-Metal": prende le influenze "organiche" del metal tradizionale e lo fonde con un suono meccanico proiettato nel futuro.
(JV) Come nascono solitamente i vostri brani, così articolati? Avete una procedura particolare e standardizzata o tutto può nascere da un riff o dall'idea di un singolo membro?
(JK) Ora come ora mi occupo io del songwriting. Nei prossimi album verranno prese in considerazione le idee di tutti, ma finora ha funzionato bene così. E' stato più facile, diretto ed "ergonomico" scrivere seguendo questo metodo. Tanto per darti un'idea: solitamente ho in testa la struttura di un album prima ancora che poggi le dita su una tastiera. Ragion per cui è poi considerevolmente più facile sapere cosa aspettarsi da ogni traccia: tempo, atmosfera, stile, ecc.. Per le singole canzoni perseguo sempre due obiettivi: un buon riff ed un buon ritornello. Una volta che ho le due cose, costruisco il brano attorno ad esse. Alcune volte il ritornello viene dopo, ma il riff principale deve essere sempre chiaro dall'inizio, costi quel che costi.
(JV) Ok, ora una domanda che ho già rivolto a James (cantante dei Centurions Ghost) poco tempo fa. Ho una curiosità riguardo la scena britannica, londinese in particolare. Da noi non c'è una grande collaborazione tra le band underground ed il considerevole tasso di presunzione non aiuta: qui molti pensano spesso di essere diventati gli eroi del giorno solo in virtù un demo, magari venduto ai parenti o giù di lì, e la scena langue. Muovendomi nell'area londinese, anche in audience ridotte (penso all'Hope & Anchor o all'Underworld), ho avuto invece l'impressione di un clima totalmente differente, se non opposto. Sei d'accordo?
(JK) Onestamente non so come vanno le cose da voi, ma qui la scena cresce, sebbene molto lentamente.
Ovviamente a volte si creano tensioni tra alcune band, ma in generale c'è un'atmosfera molto positiva tra i musicisti, nonché una diffusa voglia di aiutarsi quando possibile. Un ottimo esempio in proposito è il nostro tour con FourWayKill e Infobia: è stata una gran cosa conoscerli entrambi. Sono ragazzi positivi, sempre disponibili, ed il cantante degli Infobia poi ci fa sempre sdraiare dal ridere! Ti assicuro che è pazzo da legare… I FourWayKill ci hanno anche offerto la data di Bristol. Gran bella gente. Senti, se questo è un indice di come va la scena in generale, sono lieto di riferirti che il rapporto tra le bands quassù è sano come un pesce!
(JV) Meno male! Ora qualcosa di più "personale". Avete appena realizzato un CD incredibile, state calcando i palchi del Regno Unito, Terrorizer Magazine vi ha recensito più che positivamente, il vostro sito è uno spettacolo, siete musicisti di talento… Insomma, vi basta tutto questo? O, a conti fatti, manca ancora la classica ciliegina sulla torta? E quali saranno le vostre prossime mosse per mettercela, nel caso?
(JK) Hey amico, hai dimenticato il jet personale, le droghe, le prostitute e le ville! (ride)
Scherzi a parte, stiamo registrando il nuovo album e cercando un'etichetta per pubblicarlo. Cercheremo di aprire le date di band famose per esporre ulteriormente il Bio-metal ai kids. Stiamo lavorando anche ad un promo-video per "The Awakening" (sempre dal debut "Eight Moons"). Sarà presto inserito in rotazione su Kerrang, Scuzz ed altre stazioni europee.
(JV) Che ruolo occupano i testi nella vostra musica? Scommetto che non appartieni alla scuola di pensiero di Joe Elliott: il signor Def Leppard anni fa affermò in un'intervista che le parole non sono poi così importanti e che bastava suonassero bene assieme alla musica… Un punto di vista decisamente illuminante, specie da un conterraneo di Shakespeare…
(JK) Porca miseria, non avevo idea che avesse mai detto una cosa simile! Beh, i testi sono il 50% di una canzone. Una storia viene narrata nel nostro album, quindi le parole sono fondamentali. In quale altro modo potresti comunicare qualcosa ad un ascoltatore? Sono molto grato per il lavoro di gruppo svolto con Adam Rose su "Eight Moons": è un pensatore e questo ci ha aiutati parecchio. Anche Jon Collins, il nostro bassista, ha uno spiccato talento per i testi; non a caso sto scrivendo le liriche del secondo album proprio con lui. E' così bravo che non potevo fare altro che tirarlo dentro!
(JV) Ora una tipica domanda idiota… Cinque album che porteresti con te sulla fatidica "isola deserta". Sii sincero e nessuno ti ci spedirà, su quell'isola!
(JK) Uhm, cinque album… Sarebbero di sicuro "Operation Mindcrime" (Queensryche), "Vulgar Display Of Power" (Pantera), "Powerslave" (Iron Maiden), "Defenders Of The Faith" (Judas Priest) e "Master Of Puppets" (Metallica)!
(JV) Belle scelte! Ok, tempo di andare. Salutiamo i lettori di Hammerblow. c'è nulla che vuoi dire ai kids italiani?
(JK) Solo "Metal On, dudes"… più duri che potete!!!
Etichette: Archivio Hammerblow, giornalismo, metal
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