A come Turchia, Z come Thor
Preferisco ricordare Thor come il palestrato figlio di Odino, protagonista di dischi mediocri ma adorabili e di live set in cui tutto faceva fuorché cantare: piegava barre di metallo facendo perno sui denti, gonfiava borse dell'acqua calda soffiandoci dentro fino a farle scoppiare, roteava spade e martelli come se non ci fosse un domani. E tutto in nome del metallo, il che è sempre cosa buona.
Folkloristico, simpatico eccetera, ma se voglio vedere un film horror con del metal dentro questa è l'ultima scelta in assoluto (a eoni di distanza da "Morte A 33 Giri", "TerrorVision", dal misconosciuto "Black Roses" o dal comunque orrendo "Il Demone Delle Galassie Infernali").
Da ricordare negli annali del trash la scena della doccia (solitamente cliché per voyeur eterosessuali, e invece qui l'icona è il nerboruto Thor, che -sebbene fuori forma- ha due mammelle decisamente più consistenti di quelle della sua compagna) e lo scontro finale con un demone da sorpresa delle patatine ed animato come un fermacarte.
Morale: torno ad ascoltarmi "Only The Strong", facendo finta di niente.
Il secondo film è "Babam Ve Oğlum" (2005), che chiudeva la breve rassegna cinematografica turca tenutasi la settimana scorsa allo Stensen. Vado lì tutto sicuro col broncio metal di default e la maglietta de "Il Giorno Degli Zombi" indosso e dopo due ore mi ritrovo a piangere come un bambino. Da non credersi.
In realtà chi mi conosce sa che mi commuovo facilmente. Tre momenti cinematografici tipici (temo solo per me) in cui mi scatta la lacrimuccia sono il finale di "Amici Miei - Atto II", la scena della caverna in "L'Era Glaciale" e il finale di "Lui E' Peggio Di Me". Diciamo che una volta tanto ho pianto per una storia seria. Vita, crescita, morte, conflitti interpersonali, sogni e paure nelle prospettive di un nonno, un padre e un figlio. Tutti e tre ben delineati, profondi, vivi. Se vi lasciate trasportare dalla storia vi ritroverete a piangere e ridere contemporaneamente, e non credo succeda spesso al cinema.
Se vi piacciono i film con tocchi sentimentali, storie a volte dure ma sempre e comunque vividamente umane, vi consiglio di vederlo. Purtroppo in rete si trova solo con sottotitoli in inglese.
Ma è bello, bello, bello.