Per ogni Angelo una medaglia in meno
Vi lascio per qualche giorno. Non per vacanze, ma per semplice incapacità di trovare tempo e voglia di scrivere qualcosa. Diciamo che dopo ferragosto ci sta che mi riprenda l'entusiasmo.
Lo spunto di riflessione per questo lasso di tempo sarà (almeno per me) il recente caso di cronaca di Angelo Frammartino.
Per i ragazzi come lui non ci sono funerali di Stato, frecce(tte) tricolori e sbandieramenti di testosterone tricolore (verde-muffa, bianco-cencio e rosso-sangue). La medaglietta, il cordoglio da telecamera, il pedigree da "vi faccio vedere come muore un italiano" con quelli come lui non funzionano. Non fanno audience se il padre viene intervistato davanti a un poster di Fidel. Tantomeno se il ragazzo era un giovane comunista.
Pacifismo e volontariato, rossi o cattolici (ovviamente più politically correct quelli cattolici, poiché fatti di chiacchiere, buonismo e smercio di bibbie), sono sempre scelte di serie B, per gli alti papaveri.
Allora ricordiamolo così. Con semplicità, in silenzio, tra di noi.
2 Comments:
Ecco come muore un italiano
Gia', uno di troppo purtroppo.
Jon hai perfettamente ragione e a prescindere dal fatto che ad Angelo l'abbiano data o meno, la medaglia a Quattrocchi rimane uno scandalo immondo nella nostra storia recente da macchietta.
Mi rivolta lo stomaco ogni volta che ci penso.
(Scusate, nota fuori luogo, me ne rendo conto, ma uno con un nome normale noi in iraq mai?!!)
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