BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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15 luglio 2005

(S)forza Italia

Vi invito a leggere una delle molte sezioni assolutamente deliranti di un sito che vi potrebbe far fare delle GRASSISSIME risate nella pausa caffè. Risate nel caso abbiate la scorza dura e una buona dose di tolleranza, qualità che a me comincia a scarseggiare. Nel caso opposto immagino prevalga il senso di disgusto. Le parole che leggerete tra breve sono tratte dal sito di "indottrinamento" RagionPolitica, Dipartimento Formazione Forza Italia. Traduco: qui ti insegnano a pensare come devi. Quella rossa è "propaganda", la loro è "formazione". E vabbè, transeat.
Leggerete cose abominevoli, in questo caso sul femminismo, ma vi invito a cliccare il link e spanciarvi (o impaurirvi) nel constatare quali argomenti sono trattati da tali illuminati pensatori nei cosiddetti "Quadri della dissoluzione contemporanea".
Intendiamoci: tutto il sito merita di essere spulciato, tale è la caterva di (posso dirlo? Ma sì) STRONZATE CLERICALI E FASCISTOIDI, volte al consueto lavaggio del cervello messo in opera da astuti servi dei padroni. Uso il plurale perché vedrete che ci sono in effetti due padroni: uno secolare (l'imprenditore-noumeno), l'altro ultraterreno (il Padre-padrone).
Io sono un agnostico, perciò la dottrina ecclesiastica mi entra da un orecchio, rimbomba un po' e se ne esce bella fresca dall'altro. E sono pure dell'altra sponda politica (nel loro gergo da Bar Sport un "bolscevico"), quindi anche la propaganda politica, una volta decodificata, è ovvio che mi scivoli addosso.
Mi fa invece PAURA la commistione delle due cose. L'insistente ricerca di un'investitura cattolica per il "pensiero Forza Italia". La tenace convinzione che essere reazionari sia in realtà indice di "attaccamento ai valori più profondi", e che questi cosiddetti valori si determinino e si esauriscano sempre e comunque nelle allucinazioni del cattolicesimo. La PAURA nasce dall'ovvia considerazione che un fede cieca (la sua natura dogmatica non la rende altro che questo), se armata di convinzioni "supplementari", poco ascetiche e molto politiche, possa fare più danni delle bibliche piaghe.
Mi fa PAURA, in sintesi, che si abbia ancora il coraggio di parlare di temi delicati, umani, importanti, complessi come la famiglia, il divorzio, il femminismo, la fecondazione assistita, l'aborto, l'omosessualità con la leggerezza di un panzer e l'apertura mentale di un sasso, sciacquandosi ogni volta la bocca con Dio.
Ogni volta che leggo aberrazioni simili provo rabbia. Ma non per chi le ha scritte (libertà di pensiero innanzitutto, anche a chi è un primitivo baciapile), piuttosto per chi, non molto tempo fa (referendum sulla fecondazione assistita), ha preferito andarsene a prendere il sole, anziché fare il proprio dovere alle urne. Queste sono le conseguenze del lassismo. Questi i risultati dell'ozio morale di chi vuole vedere l'altro perdere senza aver il coraggio di provare lui stesso a vincere. O almeno a porre un freno ai disegni retrogradi e medioevali di una classe politica succube (solo per interesse) dei porporati e dei loro seguiti di zelanti sudditi.
Non in molti hanno sentito il bisogno di ricordare a questa Italia che la Chiesa non deve avere ingerenze nelle cose dello Stato. Casini diceva recentemente che la "laicità" (principio costituzionale) è una cosa, il "laicismo" (pericolosa ed ingiusta deriva amorale dovuta a chiusura mentale?) un'altra. Vero. Meglio, vero che sono due cose diverse. Ma il laicismo è più che lecito a mio modo di vedere. Lo Stato ai cittadini, Dio a chi lo vuole. Che stracacchio c'è che non torna? Perché ci si ritrova sempre al punto di partenza? Perché non si riesce a separare le carriere di Dio e Stato, anziché quelle dei magistrati? Ripicca per ripicca, se potessi,l'8 per mille lo darei ai Bambini Di Satana, a questo punto...
E' necessario prendere atto che siamo costantemente sotto attacco. Noi e le libertà acquisite in decenni di lotta civile e politica, di confronti e scontri. "Loro" questo senso della storia non ce l'hanno. Perché non c'è storia senza Dio. Lasciamo allora che ben assortite coppie di barbari come Ratzinger e Pera girino frittate su frittate e ci eroghino saggezza nella loro opera "Senza Radici", pamphlet terroristico sulla perdita di unità morale (cristiana) della vecchia Europa:
E chiamata a definire la propria identità, si rifiuta di declinare le proprie radici culturali e religiose. Sembra Babilonia, è l’Europa di oggi. Quella che predica l’idea relativistica che non esistono valori universali, neppure quei suoi grandi princìpi che hanno civilizzato il mondo. Quella che manifesta per la pace anche quando è fatta segno della ’guerra santa’ del fanatismo islamico. Quella che per non chiamare i problemi per nome usa il ’linguaggio politicamente corretto’. Quella che si dice laica mentre pratica una forma dogmatica e arrogante di ideologia laicista…
Basta, sono nauseato. Questa gente ha due braccia, due gambe, una testa, come me e voi che leggete. E nonostante ciò mi fa sempre tanta tanta PAURA.
Il danno che sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle è evidente: a lamentarci siamo tutti buoni (noterete, io per primo), e mentre noi ciaccoliamo e sottovalutiamo la forza delle loro banalità, LORO avanzano. Quando troveremo un totem al posto della TV e sarà un prete a insegnare ai nostri figli a scuola che la terra è piatta e i trapianti di organi sono immorali (la distruzione dell'ecosistema, lo schiavismo, l'occupazione militare, gli embargo, la colonizzazione e la guerra permanente sono invece, come dire, benedetti), allora sarà davvero troppo tardi.
La frase "Dio è con noi" ricordiamoci che l'abbiamo già sentita. In passato fu in bocca a un certo Adolfo, nel presente a un certo Giorgio. E correggetemi se sbaglio, ma nessuno dei due ha fatto... miracoli.
Buona lettura.

Il femminismo
I capisaldi del femminismo sono: l'individualismo possessivo che colloca la donna al centro del mondo; il solipsismo egoico (il figlio è mio e lo gestisco io); l'omologazione dei sessi (dato che, per le femministe, le differenze non sono che frutto di sovrastrutture culturali da superare); la distruzione del concetto di ruolo (non c'è più una vocazione legata alla propria identità sessuale); il relativismo e l'edonismo (il criterio delle scelte è il piacere); una rincorsa verso il peggio che alimenta uno spirito di rivalsa verso l'uomo, visto come nemico (finendo per assumere, paradossalmente, gli aspetti più deteriori del maschio come modelli da inseguire).
È chiaro che i frutti di siffatta ideologia sono radicalmente opposti alla tradizione cristiana: la parità di potere (cosa ben diversa dalla dignità e che nasce da uno schema marxiano); la crisi del ruolo della donna in casa; la legalizzazione del divorzio e dell'aborto procurato; infine, la crisi del ruolo del padre, figura pressoché svuotata di ogni contenuto ed autorità (a tal proposito, consiglio il bellissimo libro del prof. Claudio Risè: Il padre. L'assente inaccettabile).
Ma è in atto un tentativo ancor più infido: sradicare sia l'uomo che la donna dalla loro stessa natura (ontologica), nella convinzione che ciascuno possa essere maschio o femmina o entrambi (e come tale comportarsi) a seconda del desiderio, della vicenda personale, se non del capriccio o del piacere. Insomma, l'eterna gnosi sovvertitrice del piano divino, che si balocca con nomi e forme, fino a renderle irriconoscibili ed indistinte. Vengono alla mente le parole del profeta Isaia (5,20): «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro».

12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

O Vendetta, ma allora tu mi stuzzichi!! Tu mi vai a toccare gli argomenti che più mi stanno a cuore, porca paletta! Cercherò di tagliar corto dicendo che sono d'accordo con te, giusto per non stare a ribattere punto per punto. Quello che a me fa più paura è la superficialità e l'ignoranza della gente che sfociano in un menefreghismo vergognoso. Da qui il motivo per cui invece che andare a votare per un referendum importante è meglio andare al mare ad abbronzarsi, tanto che cambia?..... Io rimango ogni giorno più allibita da gente (e non si parla di persone con una cultura per vari motivi più o meno bassa, ma di persone con tanto di applauditissima laurea in mano) che PER COMODITA' si definisce apolitica *perchè tanto poi i politici fanno sempre quello che gli pare* e che scrollano le spalle quando gli fai notare che ai pensionati i soldi non bastano, che c'è una fetta di popolazione che sta morendo di fame, che i gay vengono presi a calci in culo ogni giorno, che la colpa di tutto quello che va male viene data agli stranieri che *invadono il paese per rubarci il lavoro* (mi verrebbe di rispondere che se sono qui a cercare di sopravvivere è perchè paesi di merda come il nostro hanno contribuito a distruggere le risorse delle loro terre...), che il nostro è lo stato riconosciuto come il paese europeo dove le donne vengono in assoluto più discriminate sul lavoro e via dicendo... La risposta in genere è: "E allora? Tanto io non ci posso mica fare niente..." Che equivale a dire, come sosterrebbe il mio caro babbo, *fuori dal mi' culo è fallo laterale*, l'importante è che per ora a me vada bene, per quanto riguarda gli altri... pace! Se c'è gente che non arriva a fine mese chi se ne frega, tanto io ho comprato or ora l'ultimo modello di cellulare che fa le foto strafighe, yuppy!!
Bho... a volte credo che la gente abbia staccato talmente la spina e si sia talmente assuefatta ad un certo tipo di indottrinamento da parte dei media che non si rendono più neanche conto di quello che succede intorno a loro. L'altra sera ero al cinema con un mio caro amico che, purtroppo (almeno a mio avviso), già da un po' ha adottato questo tipo di mentalità. Mi cade l'occhio sul manifesto del film *I fantastici quattro* e mi rendo conto che la protagonista femminile è Jessica Alba. Peccato che la signorina Alba sia una ragazza di colore che col passare degli anni, se voleva lavorare ad Holliwood, si è dovuta gradatamente sbiancare. Prima in Dark Angel dove da molto scura è diventata mulatta, poi in Sin City, trasformata in una tabledancer evidentemente biondina e ora finalmente in una pallidissima e biondissima superoina. Io faccio: "Mamma che tristezza. Uno di colore costretto a farsi bianco per riuscire a lavorare..." E il mio amico mi risponde: "E allora?" Cerco di spiegargli che non è giusto e questo continuava a chiedermi perchè, tanto si tratta solo di film, no? Che cambia? Perchè uno non dovrebbe sbiancarsi un pochino, tanto che gli costa? L'importante è che fa dei film e viene pagato, no?... Vaglielo a spiegare te a questa gente cosa c'è dietro ad un gesto simile...

Per quanto riguarda il tuo *attacco* alla politica che fa capo alla religione, è una storia vecchia come il mondo. Altro consiglio letterario dell'ultima ora: leggi *Il codice Da Vinci*. Come thriller onestamente è un po' molliccio, ma storicamente è ottimo. Fa riferimento a molti documenti e fatti storici EFFETTIVAMENTE documentati che la Chiesa tenta di nascondere da secoli... apre gli occhi, a chi ne avesse ancora bisogno, su molte cose (per esempio spiega perfettamente perchè la chiesa cattolica è una delle istituzioni più maschiliste in assoluto) e vedrai che la chiesa stessa è nata per supportare una ben determinata manovra politica messa in atto dall'Imperatore Costantino... Ci si può credere oppure no, ma quanto meno è un libro che fa riflettere.
*R*

15 luglio, 2005 14:15  
Anonymous Anonimo said...

Interessante e devastante la segnalazione, ma i post troppo lunghi (anche se interessanti) fanno sinceramente cascare le palle!
Ciao
Anonimo sincero

15 luglio, 2005 16:29  
Blogger JonVendetta said...

...E tu passa oltre... :-)

Un altrettanto sincero e non anonimo Gianluca Venditti...

15 luglio, 2005 16:49  
Anonymous Anonimo said...

"Quando troveremo un totem al posto della TV e sarà un prete a insegnare ai nostri figli a scuola che la terra è piatta e i trapianti di organi sono immorali..."

Ti sei dimenticato che la Terra è ferma al centro dell'Universo e tutto quanto gli gira intorno, che al di là delle Colonne d'Ercole il mondo finisce, che Cristo è morto dal sonno, e che Berlusconi è stato assolto dal Lodo Mondadori.
A voi scegliere in che cosa credere.

18 luglio, 2005 01:28  
Blogger JonVendetta said...

L'ultima!

18 luglio, 2005 10:16  
Anonymous Anonimo said...

ammesso che la mia opinione sia utile e gradita a qualcuno, mi limito ad affermare quella che probabilmente può essere ritenuta una gran banalità qualunquista ma che per me, comunque sia, rimane valida. Ovvero personalmente temo il fanatismo; la cieca convinzione; l'assoluta determinazione; la sicurezza inamovibile nelle proprie tesi ed idee, nere, rosse, con la croce o senza croce che siano.
Aborro la certezza incrollabile e perseguo religiosamente il dubbio costante.
Credo che il problema sia la convinzione di detenere la verità, il giusto pensiero, il buon senso, l'ovvia e scontata evidenza. Soffermarsi a riflettere REALMENTE sulle posizioni altrui, soprattutto quanto antiteticamente situate rispetto alle proprie, è per me una virtù senza prezzo. Così come chi cambia idea e non fa della propria coerenza un (ottuso) vanto trascendentale riscuote decisamente le mie simpatie.
Siamo così sicuri che siano sempre gli altri a vagare nell'oscurità della ragione?

18 luglio, 2005 23:31  
Blogger JonVendetta said...

C'era una volta una cosa chiamata "dubbio iperbolico" (dubitare di tutto, anche del dubbio stesso).
L'ho sempre ritenuta una politica degna, anzi necessaria. Per questo mi son sempre detto "agnostico", non "ateo".
Di fronte all'insolenza reiterata di tanti credenti che ti guardano dall'alto in basso e propagandano la felicità attraverso la cieca sottomissione al loro credo, mi riesce sempre più facile cominciare a ritenermi ateo. Magari per una stupida ripicca, chi lo sa. Fatto sta che invece di invogliarmi a cercare qualcosa che, OBIETTIVAMENTE, non si vede, riescono solo a rendermi più sicuro di quello che già so: che se una cosa non si vede, CI STA che non ci sia. Magari mi sbaglio, ma io la possibilità la tengo aperta. Chiedilo a un cattolico se tiene in conto che magari il suo Dio non c'è. Chi è più tollerante e/o aperto in questo caso?

19 luglio, 2005 00:16  
Anonymous Anonimo said...

Non è mia intenzione giudicare chi sia meglio o peggio, né chi si classifichi primo nella gara a chi tollera di più o di meno. Mi preoccupano le opinioni troppo nette.
Tutte le opinioni troppo nette.
Ho espresso un mero e criticabilissimo parere personale, tutto qua. Generalizzare è inutile, dato che tutti siamo in grado di comportarci in maniera intollerante o arrogante in date occasioni; quindi troverai tale fauna da una parte come dall'altra degli steccati.

19 luglio, 2005 12:14  
Blogger JonVendetta said...

Ok

19 luglio, 2005 12:52  
Anonymous Anonimo said...

....e quindi??

21 luglio, 2005 02:10  
Blogger JonVendetta said...

... E quindi ognuno esprime le sue idee. Siamo in democrazia.
Io dissento da Marco e possiamo confrontarci passandoci l'un l'altro dei libri, sia di storia che di antropologia. Ma mica ci si può scannare se non si è d'accordo sull'interpretazine di fatti storici? La libertà di opinione si misura con la capacità di tollerare idee differenti, anche offensive talvolta.
Ricordi le parole di Pertini? "Io dico sempre questo al mio avversario: io combatto la tua idea che e' contraria alla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perche' tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente."

P.S.: Potresti, di grazia, presentarti a noi, Mohammed?

21 luglio, 2005 02:34  
Blogger JonVendetta said...

Il commento che ho appena postato fa riferimento sia a questo argomento (laicità/laicismo e più o meno forza delle proprie convinzioni) che al topic "La Terra Dei Morti Viventi" (lì la polemica è se l'America sia stata "scoperta" o "colonizzata").
Rimane il concetto. Quando non capisco tendo a smettere di parlare e prestare più attenzione nell'ascolto. Non credo proprio che di colpo ammirerò la cultura americana (che ritengo uno scarto populista di quella europea), né che d'improvviso rimetterò piede in chiesa (dalla quale rivoglio il mio 8xmille passato, che ora dono ai Valdesi, nella speranza di investire in scuole anziché chiese...), ma ascoltare chi la pensa diversamente non può certo farmi male.
Ecco perché il "quindi" non ha senso. Perché nessuno qui deve "decidere" se qualcuno ha ragione e perché. Perché pensare a bocca chiusa riesce decisamente meglio.

21 luglio, 2005 02:44  

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