BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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08 luglio 2005

FantaScienza e RemakeCola

Innanzitutto grazie a *R* per aver accolto l'invito ed aver prontamente lasciato un segno. Per i libri mi sento legato a certa narrativa "sfigata": sai quei protagonisti mestamente Kafkiani cui capita di tutto, senza neppure bisogno di un antagonista, e fanno una finaccia prima ancora dimuovere un dito?... Uno su tutti, adoro "Lo Straniero". Mi piace leggere (che diviene "vedere", quando lo scritto è scritto bene) e mi piace vedere (che diviene "leggere", se storia, sceneggiatura, regia e dialoghi sono piatti) storie di alienazione, di gente che fondamentamente non riesce a comunicare e a rapportarsi con gli altri e col mondo.
I "tagli" artistici sono tutti ben accetti. Dal modo "teatrale", magari stile teatro dell'assurdo, a quello demenziale (britannico!) alla Monty Python, a quello verboso e splendidamente prolisso del primo Nanni Moretti, a quello tragico di Knut Hamsun ("Fame", la meravigliosa piccola storia di uno scrittore vagabondo), a quello asciutto e "mediterraneo" dei caratteri tratteggiati da Camus. Nonostante i possibili distinguo tra vedere e leggere mi ostino a non fare differenze. Romanzi e film sono comunque storie.
La storia su cui è caduta la mia attenzione recentemente è, purtroppo, quella dell'ENNESIMO remake hollywoodiano: "La Guerra Dei Mondi", con quel malato di Scientology per protagonista (detto tutto)... Mi piace il genere catastrofico: nessuno spessore psicologico dei personaggi, destino opprimente solitamente evocato dalla stupidità umana, gente sbraciolata in ogni dove ed il belloccio di turno che si salva impunemente. Preconfezionato svago per esorcizzare le catastrofi reali. Ma raramente avevo assistito ad un bieco show di propaganda come in questo caso. Come non bastasse che si tratta, appunto, di un film virtualmente inutile (il 90% di remake, sequel e prequel lo è), l'ho trovato ZEPPO di richiami visivi e verbali al cieco patriottismo americano di provincia, al mito autofago del "terrore da terrorismo", alla "terra promessa agli uomini da Dio" (sto CITANDO!... razza, quella umana, che nei film è sempre rappresentata dagli americani, così come per Ishiro Honda gli alieni dovevano per forza invadere Tokyo...), alla filosofia del "non prevarranno". E giù, tutti a combattere nemici che non conosci con le pistoline, a testa bassa. Poi la catarsi finale, con "creature del Signore" (CITO ancora) che scacciano l'invasore ristabilendo l'ordine.
A questo punto, in questa congiuntura storica e politica, il fatto che sia un remake passa in secondo piano. "La Guerra Dei Mondi" è, con la scusa dell'entertainment (che NON PUO' e NON DEVE giustificare tutto, perché è proprio nel momento del disimpegno che le nostre difese immunitarie dalle cazzate sono basse), un filmetto di propaganda imperialista filo-americana ed anti-islamica; le tacite regole del buonismo fanno sì che non possa avanzare l'ipotesi del "filo-ebraica" (visto il regista), ma il tarlo non me lo leva nessuno.
Sia chiaro, non sto "facendo il comunista". La lettura su più piani è sempre doverosa e questa è solo una delle tante possibili. La si può fare, per rimanere nel genere, col primo "Godzilla" (che rievoca il terrore nucleare della seconda Guerra, rappresenta la minaccia "venuta dal mare", domata da un Giappone che non teme di ricostruirsi un futuro dopo la strage), con "Essi Vivono" (critica al cieco consumismo occidentale e trasposizione semplificata dei pruriti alienanti di Orwell e Huxley, sebbene in un contesto fanta-horror molto "ottantoso"), con "L'Invasione Degli Ultracorpi" (molte le letture anti-comuniste fatte sulle allegorie della trama, e McCarthy non è lontano).
Ogni epoca ha i suoi demoni e tutto "sta per" qualcos'altro. L'importante è farsi gli anticorpi per non ammalarsi di ingenuità e quantomeno provare a chiedersi, come i giornalisti, "chi" sta dicendo "cosa", "come", "a chi" e "perché".
Potrebbe davvero essere letale disimpegnarsi troppo...

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ma ciao! Bella idea questa (dico quella del blog), complimenti! D'altra parte loquela e capacita' dialettiche mai ti difettarono per cui leggerti e' sempre un piacere (anche, anzi forse soprattutto, quaggiu' da Cruccolandia). Credo che diventero' una moderata-assidua. :)
Ma veniamo a noi: caro jonvendetta, non siamo ingenui! E' solo che non lo potevano mica chiamare "Guerra di civilta'", stava male, pareva brutto dice...

Ovvia, e cosi' ho lasciato anche il mio primo commento...ti rendi conto?!
Arrisentilla!!

08 luglio, 2005 13:48  
Blogger JonVendetta said...

Ciao Giu!
Sempre bella la geografia "all'incovercio"... dici "quaggiù"? Vorrei esserci io, "lassù" dove sei tu ora...
Non riesco neppure a immaginarlo un mondo senza macchine in doppia fila, strangolato come sono dalla vita da formicaio di Novoli.
Come tutta Firenze ormai, anche qui siamo devastati dalle rotatorie alla francese (quelle dove chi entra vince e continua a giocare).
SCOOP. Finalmente scoperto il disegno arcano dietro alla loro installazione: la loro ubicazione sul suolo cittadino rispetta fedelmente lo schema dei Cerchi nel grano!
I Cerchi son forse quelli che facevano a vangate coi Donati, ma il grano... ce lo abbiamo messo noi!

08 luglio, 2005 14:31  
Anonymous Anonimo said...

Non so se La Guerra dei Mondi sia "un filmetto di propaganda imperialista filo-americana ed anti-islamica" ma .... molto umilmente, a me è piaciuto da pazzi. Mi ha tenuto incollato alla sedia del cinema per tutta la sua durata e mi ha fatto divertire. Questo chiedevo al film, questo ho ottenuto pagando il prezzo del biglietto.

08 luglio, 2005 17:17  
Blogger JonVendetta said...

Per carità, divertire mi sono divertito anche io! Anche perché la regia era ok e fotografia ed effetti speciali perfetti (...e con quel budget mi pare il minimo!).
Notevole anche lo schizzato Tim Robbins, tra le altre cose.
Come dicevo, "entertainment".

08 luglio, 2005 19:42  
Anonymous Anonimo said...

Innanzitutto, prego... figurati! ;o)
Per quanto riguarda la letteratura, è un discorso taaaanto lungo, per quanto mi riguarda. Nel senso che se ti dovessi elencare tutti i generi letterari che mi piacciono, ci faccio notte! Il preferito in assoluto è il gotico e tutte le sue ramificazioni, dai vecchi classici stile Poe ai nuovi racconti horror (sempre che siano ben scritti). E poi... bho... classici in genere, con predilezione per autori come Hugo, Wilde, Kafka... poi adoro i libri storici (strano, perchè odiavo l'ora di storia quando ancora ero una studentella pischelletta), soprattutto quelli che riguardano determinati periodi che stuzzicano la mia curiosità (antico Egitto, Rivoluzione francese, il più vicino nazismo hitleriano). Ultimamente ho scoperto anche alcuni testi di psicologia, di storia delle religioni e antropologia... insomma, dipende un po' dall'umore e da quello che ho sottomano.
Per quanto riguarda invece quello che hai scritto su *La guerra dei mondi*, ti dirò che non mi aspettavo niente di diverso. Un paio di settimane fa ho beccato degli specials e dei making of che lo riguardavano e si capiva bene dove il film voleva andare a parare. Da come ne parlavano, sembrava un po' sulla falsariga di *Signs* con M. Gibson e già quello mi aveva abbastanza schifato... anche in quel caso solita tiritera del nemico che viene dal cielo a seminare il terrore, col bravo americano devoto cattolico che salva il mondo dallo straniero invasore, sbandierando la sua fede (che per forza deve essere quella giusta!) a destra e a manca. Sarà per questo che non sono ancora andata a vedere *La guerra dei mondi* e dubito che ci andrò, che dici? ;o)
*R*

10 luglio, 2005 11:51  
Blogger JonVendetta said...

Dico che l'importante è stare sempre in guardia, perché in sostanza ci credo: "while we sleep, they live"!
Catastrofismi a parte, non c'è niente di peggio di un cervello addormentato. Meglio svalvolati come noi che ottusi come molti altri.

10 luglio, 2005 17:06  

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