BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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04 luglio 2005

In Disparte?

No veramente non... non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi ed io sto buttato in un angolo... no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici, vengo?. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate "Michele vieni di là con noi, dai" ed io "andate, andate, vi raggiungo dopo". Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo.

Spesso mi sento così e stanotte non fa eccezione. Litigare di brutto da una parte, sentirsi soli dall'altra e non voler/poter stabilire un rapporto proficuo con un qualunque altro prossimo... dall'altra ancora. Quante parti ci saranno, poi?
Ad ogni modo, ecce homo. Ecce bombo.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

là fuori c'è chi ti ama, ti stima e ti segue. A dispetto del tuo stato d'animo notturno, non sei solo!

08 luglio, 2005 09:17  
Anonymous Anonimo said...

Marco, non è che ogni tanto potresti mandare qualche messaggio di questo tipo anche a me? Ti pagherei, eh? ;o)
Scherzi a parte, capisco lo stato d'animo... e lo capisco sul serio, non solo a parole. Mi capita spesso (ma tanto spesso) di sentirmi così... non voglio sembrare la *gasata* di turno, ma credo che dipenda dal fatto che il 99,9% della gente è di una superficialità mostruosa e se uno è una virgolina più produttivo, creativo, cerebrale degli altri finisce per sentirsi un po' una bestia rara. Io penso sempre che prima o poi mi metteranno in mostra allo zoo... magari ci sarà anche qualche anima pia che mi butta un paio di noccioline, chissà...
Intanto posso consigliarti un libro? Si intitola *Le vostre zone erronee* di W.W.Dyer. Inizialmente sembra il classico testo new age da quattro soldi, ma andando aventi ne esce fuori un testo di psicologia molto semplice, alla portata di tutti, scritto in maniera spicciola, che però contiene qualche buona indicazione per una sana indipendenza emotiva. Non che ti serva su un piatto d'argento la soluzione ai problemi di una vita, ma sinceramente mi ha aiutato a capire alcuni meccanismi classici del comportamento *sociale* della razza umana che finiscono con l'intrappolare tutti, prima o poi. Se lo leggi fammi sapere... :o)
*R*

08 luglio, 2005 11:54  
Anonymous Anonimo said...

Posso impegnarmi a mandare messaggi solleva-morale in caso di bisogna, eh eh!

"Le vostre zone erronee"... eh! Bene, prendo nota.

Io invece da parte mia suggerisco "Il Funesto Demiurgo" di E. Cioran. Sicuramente lo conoscerete già, non lo scopro certo io. Mi ci sono imbattutto negli anni universitari durante la preparazione di un esame su Leopardi. Me ne sono letteralmente innamorato e da allora di tanto in tanto torno a frequentarlo con piacere (e con bisogno!).
Piccolo consiglio!

08 luglio, 2005 18:19  
Anonymous Anonimo said...

Oh Marco, grazie per l'offerta! Io sono sempre in cerca di iniezioni di autostima, quindi ogni messaggio sollevamorale è bene accetto. Dipende dalla tariffa, quanto prendi a messaggio? ;o)
*Il funesto demiurgo* manca alla mia collezione.... domandine forse sceme: di che si tratta (a grandi linee)? E cosa c'entra col mio adorato Leopardi?
*R*

10 luglio, 2005 11:56  
Anonymous Anonimo said...

Mmmh ... una definizione non è semplice. Beh, direi una sorta di zibaldone, ossia accozzaglia di riflessioni personali (non necessariamente coerenti e seguenti un percorso logico codificato - il che mi porta ad un altro dei miei testi "sacri" adorati, il Libro Segreto di D'Annunzio!!) sulla vita, la morte ed il loro presunto significato.
L'accostamento al Leopardi nasce dalla evidente consonanza di alcuni modi di sentire e pensare tra i due, intendo Leo e Cioran (trattasi per inciso di un libero pensatore romeno - "filosofo sui generis" - ovviamente morto suicida, eh eh!).
Idealmente la triade si completerebbe con Schopenhauer.
In effetti, non è lettura per iniziezioni di autostima ma ha in sé qualcosa di titanico, assoluto, esaltante.

Accetto offerte, non ho tariffa fissa. Al buon cuore di chi scrive....

10 luglio, 2005 16:21  
Anonymous Anonimo said...

"Tutto è superfluo. Il vuoto sarebbe bastato."

"Nella costituzione di uno stato ideale, il diritto di eliminare tutti coloro che ci danno fastidio dovrebbe figurare al primo posto."

"Beati tutti coloro che, nati prima della scienza, avevano il privilegio di morire alla loro prima malattia."

Emile Cioran -

Che ve ne pare? Può bastare a dare un'idea? Non ve ne siete già innamorati?

12 luglio, 2005 14:33  
Blogger JonVendetta said...

La terza è clamorosa!

Magari non è ancora amore, ma lo stimo già moltissimo.

12 luglio, 2005 16:08  

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