BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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12 luglio 2005

L'ineluttabile angolo della poesia 2

Prosegue lo scempio del concetto stesso di poesia...
Giulia parlava in un precedente post dell'importanza di non abbandonarsi ad una nostalgia fine a se stessa, che nel mio caso è spesso andata sottobraccio con vittimismo ed altre pratiche volte al "rendersi simpatico attraverso la propria sfiga" (parole non mie ma condivise da molti).
Sì, sono stato spesso così attento a descrivere le mie disgrazie o presunte tali ai malcapitati amici di turno che alcuni di loro hanno finito per non credermi più. E in ogni caso hanno perso molto dell'interesse e della fiducia iniziali.
E sì, sono un nostalgico "da competizione": figlio dello svezzamento da unico genito, dell'abitudinaria amaca della convivenza forzata coi miei, della tendenza a fare dello scenario del momento un'ancora di salvezza per la mia (diciamolo) insicurezza.
Riconosco che un'eccessiva obiettività circa i propri limiti ed un preventivo attaccamento al passato possano diventare spietato autolesionismo, ma tra le cose che ho trovato penso che questa in particolare renda l'idea di "come" fossi nostalgico. Una serena rassegnazione, la mia, ma niente di titanico o, peggio ancora, di "strategico". Anche nella più palese ricerca di attenzione (perché una confessione ad un amico o una poesia altro non sono che richieste di aiuto, tanto quanto un atto di vandalismo, un vestito sgargiante o disubbidire deliberatamente alla mamma), il fine ultimo non è mai stata la "commiserazione", ma la "comprensione". Sono entrambi composti di "cum", ma la distanza è tanta quanto differenti sono le cause che ti spingono a pensare e parlare in negativo.
Quello che mi ha salvato, e con me gran parte delle mie amicizie, è forse la capacità di sorridere. Nella misura in cui si è capaci di non prendere le cose troppo sul serio, in primis le proprie, si impara ad accettarle.
E alla fine, magari, anche a capirle.

"SIEDO"
(giugno '01)

Non mi sconvolge più di tanto
quella voce alla radio
è già qualcosa che mi parli
e io apprezzo i bicchieri mezzi pieni

peccato per i ritornelli
sciupano tutto
cercando di rendere migliore il contorno

e che fastidio
il torpore mattutino
lo preferivo da un banco di scuola

quando se ne andava con un progetto
o con un paio di tettine sode
sai, di quelle di sezioni strane
tipo "h" o "g"

vedevo tutto lontano allora
e lo volevo vicino
senza capire che era già lì

e che non era di più
di quel torpore
di quelle tettine

della stessa voce alla radio
che può insistere finché le aggrada
tanto qui me ne sto
qui con il mio bicchiere

e brindo alla vostra salute.

8 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Il testo di "lost to apathy" dei Dark Tranquillity secondo me si configura bene nel contesto del post e si lascia a varie interpretazioni. A voi i commenti.

The unsaid tone of weak despair
fail to resonate
frayed ends of our binding
threads will disintegrate

By laws our physiques state
failure to communicate
none too sentient hear no,
see no works its magic against all function
ongoing choices the trials will end
filter the nonsense and laugh at what's left
indecision/nonvision
matters taken away

Look at the shell that is you
Empty, fragile, weak
Soon the battle is over
Lost to apathy

So overcome with pointless tears
to test pain receptors
nothing matters ever here
put up a nonreaction
these eyes will never see
covered up from reality

The unknown world that you deny
no priority
cannot fail if you never start
how predictable
i want to know where did it end
for madness to start
always the skeptic and never be part
introvertive/nondescriptive
it matters not
not

14 luglio, 2005 12:27  
Anonymous Anonimo said...

Secondo me, commiserazione e comprensione non sono altro che sinonimi, le due facce della stessa medaglia: la disperata ricerca dell'accettazione da parte degli altri. Se sei in grado di coltivare la tua autostima e ti senti sicuro di te stesso quel tanto che basta da non avere NECESSARIAMENTE bisogno di essere approvato e accettato da chi ti sta intorno, allora sarai libero sia dal desiderio di commiserazione che da quello di dover essere compreso. Rinnovo l'invito a leggere il libro che ti avevo consigliato nell'altro post, è una buona traccia da seguire per liberarsi da questi meccanismi. :o)

Cose *serie* a parte.... scusa, forse essendo femminuccia faccio poco caso a questi dettagli..... ma... come sono fatte le *tettine sode sai, di quelle di sezioni strane tipo "h" o "g"*?? Fino alla definizione *tettina soda* c'arrivo, ma questa cosa delle sezioni mi ha un po' spiazzata... ;o)
*R*

14 luglio, 2005 13:26  
Blogger JonVendetta said...

Il testo dei DT non è per niente male. Tra l'altro sono uno di quei gruppi che colpevolmente ho perso di vista negli ultimi anni, con la scusa che erano troppo commerciali. In realtà gli In Flames si sono sputtanati molto di più... verrebbe voglia di andarci davvero, sabato, a vederli. Soprattutto perché c'è un "certo" SEBASTIAN BACH!!!! :-)
L'uomo più bello del mondo, parola di gay in incognito!

Sono quasi d'accordo con quello che ha scritto *R*. "Quasi" perché è vero che la ricerca di commiserazione o comprensione è comunque la ricerca di "considerazione". Cosa di cui si può fare tranquillamente a meno, quando, come hai detto SAGGIAMENTE, si è in pace con se stessi, sicuri del proprio essere e delle proprie azioni.
A questa sicurezza sto cercando di arrivarci. Ci vorranno anni, ma ci sto provando. Il percorso che ho intrapreso ultimamente è basato sullo studio del nichilismo. Delle varie strade prese in considerazione fino ad oggi mi pare quella più vicina alla mia personalità. Prima di essere sepolto dalle critiche, mi raccomando: "nihilismo" non vuol dire che uno esce di casa e incendia un cassonetto. QUELLO non è un percorso, è una scappatoia! :-)

14 luglio, 2005 17:24  
Blogger JonVendetta said...

Dimenticavo.
La faccenda delle sezioni. Venendo da una scuola media abbastanza ridotta, la prima cosa che mi risultò buffa al liceo (ricordo) fu che potessero anche solo "esistere" delle sezioni con lettere così avanti nell'alfabeto.
Ecco perché "strane"...

14 luglio, 2005 17:28  
Anonymous Anonimo said...

Non ho più parole per lodare quest'UOMO...
Aiutatemi voi, che di lui avete concezione diversa.

(PS: sto postando questa & altre opere sul Forum di SigleTV per vedere che dice la gente)

Luv Ya!

14 luglio, 2005 21:05  
Anonymous Anonimo said...

Allora.... Sebastian Bach ERA l'uomo più bello del mondo, giusto! Ora è un po'... bho... allargato... non ingrassato, ma sembra più grosso e se la piantasse di darsi il kajal da battona starebbe meglio... e poi che sia finito a fare la parodia di se stesso in un telefilm come *Una mamma per amica* mi mette un po' di tristezza... :o/
Grazie per le delucidazioni sulle tette e le sezioni, non avevo capito che si trattava di *sezioni scolastiche*... essendo sempre a contatto con matite e disegni, avevo pensato a delle sezioni intese *geometricamente* e la cosa mi aveva un po' preoccupata....... ;o)

Per nihilismo cosa intendi? Suvvia, illuminaci sulla tua filosofia di vita, o saggio Vendetta! :o)
*R*

15 luglio, 2005 11:47  
Blogger JonVendetta said...

Sì, gonfio è gonfio, ma è finito sempre meglio di Bon Jovi, cui è toccata la comparsata nell'ORRIPILANTE (e diseducativo) Ally McBeal!
Oddio, davvero avevi inteso le sezioni in stile Carcass? Mamma mia! :-)
Sul nichilismo (nihilismo mi piace di più) meglio non dire nulla. Mi sto leggendo delle cose in questo periodo. Le trovo interessanti ma da lì ad avere l'arroganza di aver capito a cosa portano ce ne passa.
Un po' come se ti chiedessero "Cos'è l'anarchia"? La peggior cosa che potresti fare sarebbe rispondere: "Fare un po' come cazzo ci pare" (e qui viene in mente l'Ottavo Nano, non ci piove!)...

P.S.: Comunque io a bach un bacino glielo darei. Prima che spiri, sai com'è.

15 luglio, 2005 13:05  
Anonymous Anonimo said...

Giuro!!!! Quando hai parlato di sezioni h e g, mi sono venute in mente, proiezioni ortogonali, assonometrie e altri esercizi di disegno tecnico risalenti al liceo! Mi immaginavo un testo stile *Disegnare la sezione di una tetta tagliata dal piano obliquo in modo che ne esca una forma ad h o g*... in effetti mi faceva un po' senso... ;oD
*R*

15 luglio, 2005 18:58  

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