Cosplay
Tornare a casa alle nove passate, dopo la quarta lezione in inglese in due giorni, a studenti con meno voglia di esistere di quanta tu ne abbia di resistere. Rinunciare per lassismo a lavarsi i capelli, salvati in extremis la mattina con ingenti qualità di borotalco per soffocare temporaneamente il sebo in eccesso. Prepararsi psicologicamente a sopportare la visione della seconda tornata sanremese, secondo la sempre valida regola del "conosci il tuo nemico". Rinunciare anche a quest'ultima, per soddisfare amici che "dai, non ci vediamo mai ed è martedì grasso". Rassegnarsi e mettersi il chiodo d'ordinanza con strategica t-shirt raffigurante Anton LaVey in tutto il suo splendore, in attesa degli entusiasti pards. Essere prelevato da questi ultimi e scarrozzato ore prima di trovare meta (Auditorium Flog) e parcheggio (il più lontano possibile).
Ritrovarsi in una festa di liceali dai costumi ameni, spesso divertenti, che ballano le solite accozzaglie populiste di Rock FM (presente in consolle la puntuale delegazione della finta stazione rock polentona). Astio e stanchezza. Vedere i tuoi amici, "vestiti" da metallari benché metallari nella vita reale (quando la finzione supera la realtà), salire subito e senza motivo sul palco e vincere il secondo premio per i costumi a squadre (veni, vidi, vici); inventando lì per lì, chitarre di cartone alla mano, di essersi vestiti da Judas Priest. L'astio trasmuta in pacato compiacimento e la stanchezza in rilassata attesa delle coltri di Morfeo.
Ritrovarsi in una festa di liceali dai costumi ameni, spesso divertenti, che ballano le solite accozzaglie populiste di Rock FM (presente in consolle la puntuale delegazione della finta stazione rock polentona). Astio e stanchezza. Vedere i tuoi amici, "vestiti" da metallari benché metallari nella vita reale (quando la finzione supera la realtà), salire subito e senza motivo sul palco e vincere il secondo premio per i costumi a squadre (veni, vidi, vici); inventando lì per lì, chitarre di cartone alla mano, di essersi vestiti da Judas Priest. L'astio trasmuta in pacato compiacimento e la stanchezza in rilassata attesa delle coltri di Morfeo.
Indimenticabile la mise del Billi: un capolavoro ambulante di similpelle, con occhiali a padella stile CHiPs e parruccone rosso baldracca, perfettamente a metà tra Jay Jay French dei Twisted Sister ed Howard Stern. Notevoli anche sorella ed amiche al seguito, in una fluorescente versione di Jem e le Holograms.
Io ero fuori concorso. Ero vestito da me stesso e quasi mi sentivo in imbarazzo per tanta banalità.
P.S.: Il primo premio è stato assegnato, giustamente, al gruppo "Rocco e le sue patatine". Il primo, un tipo in vestaglia; le seconde, ragazze immerse in involucri gialli di gommapiuma.
Etichette: metal
3 Comments:
L'importante è stato arrivare prima di quelli vestiti da Slipknot!
Death to false Metal !
FIUUUH...Salvato in extremis. Pensa che noi s'era tutti partiti dalla campagna tavarnellina con l'idea malsana di andare addirittura ad un finto-party universittario che poi (per fortuna) non c'è nemmeno stato. quando ci hanno proposto come alternativa la FLOG i chiodi della ragione si sono smossi nel nostro cervello e abbiamo deciso di tornare là dove eravamo partiti. Mi pare addirittura che si pagasse otto euro l'ingresso, follia pura ti dico!
Guarda guarda chi si vede! :-)
L'ingresso, almeno quello post-concerto, è stato di 5 euro, ma capisco lo scetticismo. magari dopo un paio di litri di barbera anche la Flog poteva essere sopportabile, ma sentire in sequenza le solite canzonette, mischiate a casaccio, era davvero difficile. Che senso ha pagare per ascoltare canzoni che, anche se non ti piacciono, sai a memoria da quando avevi 9 anni? E che senso ha alternare Pink Floyd, CCCP, System Of A Down, CD/DC, Eddie Cochran e RHCP? Che è 'sta farsa del "rock in discoteca"? Mah.
Piuttosto... io ed alcuni scellerati avremmo bisogno di una consulenza cinematografica per realizzare una sorta di Megaloman rock'n'roll. L'Olimpia Pictures può darci una mano?
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