BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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21 febbraio 2006

Mala tempora

Luca Coscioni è morto.
Marcello Pera no.
Strana democrazia, la nostra.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ian Curtis è morto e Gigi d'Alessio gode di ottima salute... Il mondo è ingiusto.

Ciance a parte, sono rimasto perplesso di fronte al "ricordo commosso" di Coscioni da parte di quelli che hanno votato contro l'utilizzo delle staminali nella sperimentazione scientifica: forse non si rendono conto che di Coscioni ce ne saranno ancora a decine grazie al loro comportamento irresponsabile.

22 febbraio, 2006 13:53  
Anonymous Anonimo said...

beh ma sai....non potevano mica passare per quello che sono.

22 febbraio, 2006 17:20  
Blogger JonVendetta said...

Quotarti è poco, Marco.
Pensare che perfino un invertebrato come Bush, contrario alla ricerca per compiacere i preti, cambiò idea quando seppe che grazie ad essa poteva salvare la vita al già ammalato (ma altrettanto repubblicano) Reagan.
Siamo indietro perfino a Bush. Fai tu.

22 febbraio, 2006 19:19  
Anonymous Anonimo said...

Si fa sempre più forte il mio desiderio di emigrare in Islanda... Pur sentendomi marcio dentro riesco a percepire un livello di marciume ancora più oscuro ed inquietante intorno a me. Senza mezzi termini: l'Italia sta andando a puttane e noi con lei. A dirla tutta l'intero mondo sembra andare a puttane e noi sembriamo accompagnarlo gioiosamente nella sua corsa verso la distruzione. Ok, forse sono luoghi comuni e qualcuno potrebbe dire che sto scadendo nel qualunquismo: e allora al diavolo, sono delle cose in cui credo purtroppo! Ho venticinque anni e già il sangue marcio: perché sono troppe le cose che non vanno per il verso giusto. E allora lotti quotidianamente contro un Moloch a volte sconosciuto, ti impegni, ti sfianchi pur sapendo che la tua è una lotta impari e che il pur piccolo microscopico cambiamento che riuscirai ad ottenere non potrà mai sopravanzare la disfatta generale.

E allora di tanto in tanto penso alla "mia" Islanda, isola plurale proprio come la mia Sicilia. Se ne sta là, in un cantuccio del mar del Nord, senza nessun esercito, (chi cazzo potrebbe avere interesse ad invadere l'Islanda?)paciosa e tranquilla come i suoi abitanti. Penso alle sue coste gelide, al suo silenzio, alla neve, alla sua oscurità: lì la notte dura sei mesi...

23 febbraio, 2006 01:19  
Blogger JonVendetta said...

Nord per Nord ammetto di essere stato spesso affascinato dalla Svezia. Tra chi ci vive e chi c'è stato mi hanno sempre dato ottimi motivi per ritenerlo un paese dalla civiltà un secolo avanti alla nostra. E poi non si può non ammirare un posto dove le tasse sono sì alte, ma l'evasione fiscale è allo zero, col risultato che tutto ciò che la tassazione garantisce sulla carta lo offre anche nei fatti: casa, lavoro, sussidi, incentivi, sicurezza, ambiente, trasporti, pensione, servizi.
Tutto ciò che ogni repubblica dovrebbe avere come base per funzionare. Qui stereotipo vuole che siano i furbini, da sopra, a dettar legge. Ed i mentecatti, da sotto, ad invidiare (ma premiare) coloro che in fondo vedono come eroi. Inutile ricordare che anche Al Capone (W l'export made in Italy) venne beccato per le tasse: oggi come oggi uno come lui troverebbe avvocati (casualmente seduti in Parlamento) che lo scagionerebbero prima di subito.
Sul pessimismo per "chi" ci circonda, oltre che per "cosa", ti dico solo questo: ognuno è artefice del proprio destino. Io non voglio male a Berlusconi: lo voglio solo in galera, perché lì deve stare un mafioso/piduista/corruttore/concussore quale egli è. Ma voglio lo stesso destino per tutti coloro che consciamente lo hanno fatto ESSERE ciò che è: milioni e milioni di ITALIANI. Perché, da che mondo è mondo, il complice magari non è artefice, ma pur sempre reo.
Ecco perché mi sento circondato da stronzi che non meritano ciò che hanno: il diritto di voto.

23 febbraio, 2006 15:20  
Anonymous Anonimo said...

Un mio amico è andato a vivere stabilmente in Svezia e non posso fare a meno di invidiarlo per questo scelta. Certo, non è detto che non lo segua dopo la laurea. Due cose mi trattengono finora: il rispetto nei confronti dei miei genitori (che mi mantengono negli studi) e una sorta di responsabilità "civile", come a dire che se tutti abbandonano la nave...

Ps: nel 2005 lo Stato svedese ha chiuso il proprio bilancio in positivo. E' proprio un altro mondo.

23 febbraio, 2006 18:34  
Blogger JonVendetta said...

Se tutti abbandonano la nave, la nave fa la fine che merita...
Cinico ma realistico: l'Italia è un "non morto" che si ciba di turismo, ignoranza e arrivismo.
Culturalmente siamo fermi al dopoguerra e nessuno lo vuole ammettere.

24 febbraio, 2006 17:38  

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