BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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21 settembre 2007

Te lo do io il Parlamento

Riprendendo quanto suggerito da Hijacker, credo effettivamente che le tre proposte politiche di Grillo siano in sostanza solo un misto di anarco-populismo ed utopia post-politica (almeno per come sono state enunciate). Amo Grillo? Sì. E condivido molte delle sue battaglie, a prescindere da paventati interessi personali o slanci cabarettistici comunque godibili. Niccolò ha ribattuto piuttosto seccamente ma in fin dei conti capisco il suo punto di vista e condivido l'impressione di infattibilità.
Penso che comunque il punto non sia cosa "vuole" Grillo, né cosa vuole che "noi" vogliamo, né tantomeno come lo esprima. Perché spostando l'attenzione sulle piazze, sulle provocazioni e sul turpiloquio si rischia di fare il gioco dei politici che tanto hanno sofferto il V-Day, per ovvi motivi.

Un motivo di sofferenza: mettere in discussione l'idea stessa dei partiti (occhio: di "questi" partiti), per fondata che sia, non può che irritare chi mangia nel trogolo istituzionale da decenni.

Un altro motivo: certi politici, che dovrebbero condividere molti dei principi Grilliani, pensano boriosamente che le piazze siano un palco di loro esclusiva proprietà (abbiamo ben presente certa sinistra autoreferenziale che sa solo marciare e protestare; poi va al governo e scopre che stare all'opposizione è molto più divertente e sente la mancanza di girotondi e cortei).

Un altro motivo ancora: l'era Prodi ha portato una mefitica ventata di "vatuttobenismo", ancora più pericoloso dello scontro a viso aperto: ci siamo abituati a narcotizzare i confronti accettando tutto, in nome di un pericolo scongiurato solo sulla carta, a non realizzare più che la politica si fa sempre e solo dall'alto e che la "gente" serve solo per decidere chi ci va, in alto. Guai a ripartire dai cittadini, se questo costa distruzione e ricostruzione delle istituzioni, peraltro già demolite più volte in passato, vuoi per fare una Repubblica, vuoi per farne un'altra.
Il fatto è che non si cerca il cambiamento solo se si sta bene o si è ottusi fino al parossismo. Ed io non mi sento né nell'una né nell'altra condizione.
Sfortunatamente non sono un partito, non ho una scorta, non prendo mazzette, non prometto ponti su stretti per fare regalìe alla mafia e ai parenti, non bacio il sederino al papa, non gioco al Monopoli con le banche, so usare i congiuntivi e non faccio colazione con Bush né con Putin (pancakes e vodka sono oltretutto una combinazione improponibile).

Mi sento politico una/due volte all'anno, per 30 secondi, quando regalo una crocetta fatta a lapis e qualche miliardo (tanto varrebbe staccare direttamente un assegno) a qualcuno, ma sono solo un cittadino. Torno a casa e vedo quel politico in TV che mi ringrazia. Non mi manda neppure un bigliettino. Ci rimango male, ma nel resto dell'anno sono capace di ridere della satira e affrontare, per quanto ignorante, una questione politica. Da un politico, quello stesso politico che faceva ciao con la manina ringraziandomi per aver liberato l'Italia da chicchessia, mi aspetto che sappia ridere anche lui della satira, quando è tale, e che sappia dare risposte politiche quando gli si fa una domanda politica. Scomposta, urlata, populista, ma politica. Mi aspetto che sia almeno come me, non peggio.
Io cittadino
posso anche dire "sono chiacchiere". Tu politico no: io ti pago, ti faccio sfasciare tutto a tuo piacimento e ti regalo potere. Devi controbattere, non abbaiare. Proprio perché non sei un santo, un intoccabile, un unto dal Signore devi rispondere.
Reagire come invece è successo a destra e a manca, marchiando tutto di demagogia, significa continuare a fare il proprio gioco (e noi con loro): fare orecchie da mercante, ribattere alle accuse di "casta" dimostrandosi subito tale (il pallone è mio e tu non ci giochi), ignorare che -nel bene e nel male, coscienti o traviati- ci sono milioni italiani che veramente preferirebbero vedere la classe politica italiana in fonderia e a fare la fila per il sussidio. Significherà pure qualcosa un malcontento generale. Andrà affrontato, chiunque lo metta in risalto. Conterà. Fosse anche alle urne al prossimo giro di boa.

Ed ecco il problema principale (pregio e limite del Grillismo): se alle urne quelle persone ci andassero per votare "nessuno dei suddetti" (citando Richard Prior) sarebbero cazzi amari sia a destra che a sinistra. Nessuno sta spiegando come funzionano le liste civiche e quale "altra rappresentanza" sia possibile, fateci caso. Né su Mediaset né sulla Rai (la destra e la sinistra televisiva, cioè reali). Ma tutti parlano, e di rimando "noi" parliamo, dell'Alzheimer riferito a Prodi, del "vaffa" e di altre cose che ci devono far ridere solo quando... non danno fastidio a "loro".
Anno Zero
è la sola trasmissione che ha provato ad analizzare le possibili prospettive, ma tanto Santoro lo segue solo chi condivide le sue idee, per cui là dove manca l'informazione generale supplisce sì un approfondimento dovuto, ma di parte. O comunque percepito come tale.
Il problema, dicevo, è il "poi". Se Grillo entrasse attivamente in politica commetterebbe l'errore preconizzato in tempi non sospetti da Luttazzi. Se restasse portavoce, magari opportunista e spesso confuso, di malcontento reale e fondato, sarebbe tutta un'altra cosa. Ma fato vuole che nessuno esplori questa probabilità, studiandone sviluppi e dinamiche. Guarda un po', si parla di altro, come se la politica tutta, nobile arte del farsi i cazzi propri coi soldi degli altri, fosse davvero a rischio estinzione.
Per anni i politici hanno raccontato barzellette mentre i comici facevano (contro)informazione. Del disgusto per questo rovesciamento delle parti nessuno discute più. Il regime è finito, il Berlusca se n'è andato, i buoni hanno vinto. Sbagliato. Nemmeno il sinistrorso più elastico e Mastelliano (pretendendo per un nanosecondo che questo sia un uomo di sinistra) può sostenere che qualcosa sia cambiato veramente in meglio nell'ultimo anno e mezzo. Ma il "meglio ora" è l'unico cardine dell'attuale coalizione, quindi la battaglia per sbattere gli inquisiti e i condannati fuori dal Parlamento non fa più comodo. Tanto più che in quella lista ci sono anche comunisti e gente dell'UDC. E c'erano anche prima, beninteso.

In TV trionfa quindi l'escapismo: iperboli terroristiche, cinismi forzisti, gente che si lamenta perché sessantamila anni fa Grillo voleva essere pagato dopo uno spettacolo alla Festa dell'Unità (quale sopruso!).
Pochi giorni fa, su Mediaset, un servetto del nano commentava il sito di Grillo. Approfondita la sua analisi politica. Faceva vedere i link per acquistare i DVD, apostrofando così: "Vedete? Grillo è un ottimo imprenditore di se stesso".
Un imprenditore. Voleva essere un commento sarcastico. Peccato che rivelasse solo la misera natura del forzista medio: sono un venditore di tappeti e valuto tutto in questo senso e con questa misura. Non so altro. Triste e prevedibile.
Un altro stronzo che non merita di essere nominato ha srotolato invece un sermoncello terroristico (a.k.a. commento di cronaca) su RaiDue. L'apice del predicozzo diversivo: "Cosa succederebbe se qualcuno, prestando fede a Grillo e alle sue invettive, prendesse una pistola?".
Se queste sono, nelle fantasiose menti Rai, le vere premesse per gesti insani si sappia, a RaiDue come nel resto del circo politico-mediatico, che le armi sono già cariche e puntate da un pezzo.
Prima di e anche senza Grillo.
Non importa dove finisca la proposta politica ed inizi la provocazione fine a se stessa: scappare dal confronto e rifugiarsi dietro a meschine tecniche propagandistiche basate sulla paura è un sistema vecchio e stupido. Proprio come i politicanti, inchiodati a poltrone sempre più instabili.

P.S.: In pochi sembrano reagire positivamente al continuo showcase del comico ligure. Uno di questi è Pecoraro Scanio. Peccato. Proprio quello per cui avevo cominciato ad odiare gli alberi.
P.S.2: Sarò ingenuo, ma preferisco uno che mi vende un DVD ed espone pubblicamente un mio problema, piuttosto che uno che il DVD me lo regala per risolvere privatamente il suo.

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11 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Grazie Vendetta dello spazio che hai dedicato a quest'argomento. Immagino che tu sappia quanto mi stia a cuore. In questi giorni mi sono interessata alle reazioni che i media hanno dedicato al Vaffa Day ...e sinceramente resto allibita ogni giorno di più. Resto allibita di fronte ai politici di destra e di sinistra che giocano a scaricabarile;ai telegiornali di Stato che non hanno parlato di quanto stava avvenendo nelle piazze l'8 settembre,e se lo hanno fatto è stato per screditare 300.000 persone stanche di come girano le cose in Italia.
L'individuo che ha esordito dando del terrorista a Grillo (tanto per la cronaca) è niente popò di meno che Mauro Mazza, direttore del Tg2. Ossia un nostro dipendente che fa un uso illecito del mezzo pubblico per parlare per conto di qualche politico a cui deve favori. Io sono stanca! Non mi sento rappresentata da 25 onorevoli accusati in prima istanza di frode,favoreggiamento,detenzione di armi,concorso in omicidio. Ma che razza di Italia è questa. Che futuro dobbiamo aspettarci noi? Ed i nostri figli?

21 settembre, 2007 16:36  
Blogger JonVendetta said...

Per i figli non ho idea, ma per noi è buia.
A me, per sentirmi meno pessimista, basterebbe che ci si rendesse conto che siamo nel 2007. Sai perché? Storiellina.

Tempo fa c'era un omino, un gran figlio di mignotta ad essere obiettivi, che curava le pubbliche relazioni del presidente Coolidge. Lavorò con grande successo in tempo di guerra e di pace.
Uno che con scioltezza rappresentava oggi l'American Tobacco Company e domani il Public Health Service.
Uno che ha contribuito a mandare in guerra la gente e a far fumare le donne perché era stiloso, dopo un pasto, fumare una cicca anziché mangiare un dessert. E anche gli scienziati, diceva lui, convenivano.
Scrisse parecchie cose, alcune delle quali decisamente attuali: riteneva che la rappresentanza politica (la mediazione dei partiti) fosse una funzione essenziale di ogni democrazia, così come il sistema capitalistico delle grandi compagnie, che si gestiscono i clienti decidendo in qualche modo per loro e prima di loro cosa consumare.
Politica e mercato: in entrambi i casi i cittadini, diceva, hanno bisogno di una mediazione a cui "non" prendere parte, poiché non a loro portata di mano (o di testa). Chiamava con entusiasmo questa pratica necessaria "engineering of consent": "ingegneria (o creazione) del consenso".
Aggiungeva, in uno scritto in particolare, che la legittima molla che permetteva alla macchina del consenso di girare era la "persuasione". Non l'informazione o il senso critico o il diritto di scelta. La pura e semplice persuasione. La persuasione, operata dall'alto e su una massa passiva senza opzioni.

L'omino si chiamava Edward Bernays, padre spirituale dei moderni advertising e pubbliche relazioni.
Lo scritto risale al 1928 e si intitola, guarda un po', "Propaganda".

Posso almeno pretendere di vivere in un mondo diverso dall'America lobotomizzata di ottant'anni fa?

22 settembre, 2007 02:30  
Anonymous Anonimo said...

Purtroppo caro jon mi sa che non ci siamo allontanati più di tanto da quell'america che descrivevi...
Ti dico: leggo più o meno abitualmente il blog di grillo, mi spingo a guardare una decina (tra le centinaia) dei vari commenti che sono inseriti per ogni post, ma puntualmente mi arrendo dopo l'ennesimo troll / esagitato / spammatore / ecc, ma non sono andato in piazza perché comunque in tutto questo (nonostante le tre proposte mi sembrino "interessanti") qualcosa non mi convince. Non per tirare concio addosso ai miei stessi connazionali, ma mi piacerebbe sapere quanti di quelli che sono scesi in piazza per il v-day hanno letto le proposte che grillo ha consegnato a prodi, oppure è a conoscenza delle varie iniziative che porta avanti il genovese sul suo sito... e quanti sono scesi in piazza (al solito) per rappresentare degnamente la parte "pecorona" della nazione. Certo, magari meno pecoroni di un po' di tempo fa, oppure di tanta altra gente con bandiere blu, rosse o verdi... ma sempre pecoroni.

A presto, e grazie per avermi attaccato un po' di pessimismo... mi mancava in questi giorni! ;)

24 settembre, 2007 10:56  
Anonymous Anonimo said...

Credo che molte delle persone scese in piazza al V-day fossero perfettamente a conoscenza delle idee promosse da Grillo. Se consideriamo il fatto che nessun Media si è preso la briga di pubblicizzare l'evento sicuramente la gente si è mossa proprio grazie alla visitazione del blog. Io non avevo sentito parlare dell'evento perchè visitavo il sito solo saltuariamente.Per interesse personale (parlo per me)sono andata successivamente a vedere tutte le campagne portate avanti da Beppe, anche solo per farmi un'idea. Credo inoltre nelle sua buona fede, considerato che è dall'80 che promuove sottovoce il suo impegno (non solo politico) e non se ne fa grande come tanti altri personaggi dello spettacolo che si rendono ridicoli per la loro boria. Ho solo paura che la sua campagna (che poi è la nostra campagna..) finisca nel dimenticatoio come molte altre buone iniziative che dopo il boom iniziale scompaiono nell'oblio e nella non curanza genarali.

24 settembre, 2007 11:37  
Blogger Benbow....I suppose? said...

I partiti sono il cancro della democrazia. Bisogna abolire i partiti. Tizio è malato di alzhaimer, Caio è un cretino, Sempronio deve andare affanculo. Al direttore del tg2 che paventa l'intervento di squilibrati la sobria risposta è stata: "E se invece ti sparassero nel culo a te?"

Ma non vi viene in mente qualche tribuno vecchio stampo in camicia nera, no eh ...
No non si può dire, perché questo sta a sinistra, quindi è bravo bello e onesto.

Il giochino di "attenzione: i partiti da abolire sono questi qui, Grillo non ce l'ha con la democrazia in generale" mi convince poco. Grillo, secondo me, è l'ennesimo messianico evangelizzatore para-televisivo, dopo Moretti, Celentano, Benigni, Funari, la Guzzanti. Tutto 'sto filantropismo mi suona strano e sospetto. Secondo questi tipi qui, gli italiani (cito quanto già apparso sul mio blog, abbiate pazienza) avrebbero più fiducia nei comici che nei politici. E grazie al piffero! Di sicuro gli italiani nutrono più fiducia anche nei Motley Crue e in Eva Henger, se è per questo. Farsi una sana risata, ascoltare buona musica e vedere un bel paio di tette viene generalmente preferito al pagare l'Ici, la tassa sui rifiuti e le varie altre imposte. Se Vasco Rossi si candidasse all'elezioni sbaraglierebbe tutte le cariatidi pre/durante/post qualcosa che siedono in Parlamento; lo stesso dicasi per Totti o la Bellucci .... embé?! Sai che ovvietà! Sai che democrazia!
Se poi però Grillo andasse al Governo dovrebbe compiere delle scelte, fisiologicamente accontentando qualcuno e scontentando altri, il che porterebbe il popolo a invocare un'altra "novità" al posto suo, e la giostra ricomincerebbe da capo.

Poi, diciamocela tutta, organizzi un "Vaffanculo Day" in Italia e vuoi non avere una adesione di massa! Siamo numeri uno per queste cose. Dopo una settimana lavorativa, e per giunta al rientro dalle ferie estive, chi non trova un bel vaffanculo da levarsi di tasca e scagliare contro "quelli"? Un vaffanculo di cuore non si nega a nessuno. Da sempre "Piove Governo Ladro" ci unisce cameratescamente sotto il Tricolore, come e più della Nazionale in TV.

24 settembre, 2007 12:05  
Anonymous Anonimo said...

Ehi Jon, di tanto in tanto ci si rivede!

Pur essendo critico nei confronti del V-Day (e parlo da antipolitico vero, con spiccate simpatie libertarie) non ho potuto fare a meno di notare il livore di certi commenti politici. Berlusconi che parla di "peggiore costola della sinistra" senza rendersi conto che l'attacco di Grillo è a 360 gradi e che il popolo di Grillo è assolutamente trasversale, Casini che attacca Grillo parlando di vergogna, la Bindi che prende le distanze, offesa, Prodi che non trova nulla di meglio da fare che ridicolizzare l'intero movimento... Hanno paura che gli si rompa il giocattolo: il mio timore è che la cura possa essere peggiore del male.

Se devo essere sincero poi, ho trovato l'editoriale di Mazza lucido ed interessante per aver messo a fuoco i pericoli che comporta ogni discorso di facile presa. Nonostante le buone intenzioni: o vogliamo dimenticare che effetto ebbero i violenti, arrabbiati e bellissimi articoli di "Lotta Continua"?

Ad ogni modo, meglio Grillo del Partito Democratico.

Ps: se vuoi divertirti un po', vai a questo indirizzo... Sì sì, è proprio lui!!

http://clementemastella.blogspot.com/

24 settembre, 2007 17:22  
Anonymous Anonimo said...

Mazza parla solo per far contento qualche amico politico, come del resto la maggior parte dei giornalisti (o presunti tali) che ci fanno vedere solo il lato "comodo" della medaglia. Nessuno ha proferito parola quando Bossi ha istigato i suoi padani a prendere in mano i fucili e fare una simpatica secessione. Strano,ma vero.
I partiti non sono fatti esclusivamente di ladri e cattiva gente (anche se non mi viene in mente nessuno che si distingua tra la folla), ed abolirli tutti sarebbe una presa di posizione troppo violenta delle quali dovremmo poi pagare le conseguenze (nel bene e nel male). Sicuramente diminuirne il numero e mandare quei leccapiedisti condannati ( 24 politici in via definitiva+ 1 prescritto)a lavorare precari con 700 euro al mese.

24 settembre, 2007 19:59  
Blogger Paolazzzi said...

Quello che fanno i politici è stato chiamato tecnicamente "spin", si tratta semplicemente di parlare di altro per spostare l'attenzione dal problema al... nulla! Accuse di "qualunquismo", "terrorismo", "antipolitica" ecc. servono solo per non dover affrontare il problema. A parte quest'analisi da tecnico quale non sono (sono solo un bischero qualunque che ha letto questa cosa sul blog di un amico), questa smania di voler bollare la gente senza nemmeno interessarsi di cosa dice mi sta sulle balle da tempo. Ma a parte anche questo, la gente che accusa Grillo di qualunquismo ecc. dice che non dovrebbe limitarsi a criticare ma fare delle proposte... a parte (e tre) che lui le proposte le avrebbe anche fatte, la domanda è: dovrebbe essere un comico a fare delle proposte politiche e a risolvere i problemi dell'Italia, oppure chi viene pagato per questo? Se poi vogliono anche che gli risolva i problemi, perchè, anche se lui stesso non vuole, in politica non ce lo vogliono?

25 settembre, 2007 17:39  
Blogger Benbow....I suppose? said...

Grillo fa anche delle proposte ... il problema è che se non gliele accetti o se appena appena le discuti un po', ti manda affanculo o ti dà di rincoglionito.

25 settembre, 2007 19:17  
Anonymous Anonimo said...

Nel blog di Grillo ogni giorno postano sulle 2-3000 persone,ci si confronta,si approfondisce alcuni temi,si fanno delle proposte pratiche. Ad esempio c'è chi ha lanciato l'idea di redarre (si dice così in italiano?)un quitidiano alternativo scaricabile gratuitamente sul blog giornalmente con tutte le notizie omesse dai Media. Non credo poi che Grillo voglia imporre il suo pensiero o fare come vuole lui,altrimenti avrebbe già perso adesioni da mò,dimostrando di essere come qualsiasi altro politicante. Un problema invece che sembra insormontabile è l'organizzazione dei meetup nei piccoli centri. Voi a Firenze probabilmemte avete un bel numero di partecipanti attivi...qui a Grosseto è 5 giorni che litigano per dove ritrovarsi....

26 settembre, 2007 09:37  
Anonymous Anonimo said...

@hijacker: l'idea di redarre un quotidiano / periodico con notizie di contro-informazione è lodevole, peccato che poi presenta il problema della gestione dei contenuti (come accade per wikipedia, per esempio). Sarebbe bello riuscire a tirare su un wiki gestito dai cittadini e con tutte le buone intenzioni di questo mondo... paradossalmente, si potrebbe arrivare anche all'estremo: perché è necessario avere i politici? chiaramente per rappresentanza, perché (come retaggio dei tempi che furono) non era fattibile fare in modo che tutti potessero esprimere un parere su qualcosa. Adesso le tecnologie che esistono consentirebbero anche di avere una "democrazia diretta" senza tanti intermediari (in stato molto embrionale e con un uso molto distorto questo concetto esiste già nei sondaggi), ma anche qui: chi gestisce il tutto? "Chi controlla i controllori?", mi sembra di averla già sentita da qualcun altro... ;)

@paolazzzi: a me questa storia di grillo che si barrica dietro il fatto che è un comico comincia a sembrarmi sempre più un controsenso. Anche il parallelo che fa mettendo come termini lui e prodi con mr. bean e brown non sta in piedi: non mi risulta che Atkinson vada a giro per l'inghilterra a fare spettacoli in cui si critica l'operato del governo o della regina. Mi sembra sempre più un volersi ritirare dalle proprie responsabilità, e alla lunga risulta decisamente irritante (oltre che controproducente).

26 settembre, 2007 15:04  

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