BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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18 maggio 2006

Shotgun Messiah - Don't Care 'Bout Nothin'

Una volta il Senesi mi disse, scherzando -ma neanche troppo-: "Vedi Gianlu, nelle canzoni bisogna parlare delle cose fondamentali: la scuola, la fi*a, la morte, le macchine...". La "scuola" in particolare mi ha sempre fatto sorridere, non so perché. Forse avendoci trascorso tanto tempo da ambedue le parti della cattedra non riesco a focalizzarla bene e capire perché sia tanto "anti-rock". I migliori anni della mia vita (grazie Renato per l'imbeccata) sono stati quelli del liceo e li definisco "del liceo" perché, appunto, ruotava tutto attorno ad esso. E la musica che ho dentro, tutti i ricordi, i rimpianti, le nostalgie... rimane tutto quanto legato a filo doppio alla scuola, a quelle facce, alle pessime figure a calcetto, ai sogni un po' ingenui, alle invidie e agli amori non ricambiati, alle interrogazioni a sorpresa, ai disegni tecnici che vendevo per tirar su qualche soldo da spendere in LP... Scusate, la stagione calda mi rende sempre nostalgico. Altra eredità dei cicli circadiani scolastici: temperatura alta, senso di "chiusura" dell'anno accademico, grande pigrizia fisica e mentale, sentore di "cambiamento" (e allora un'estate era ancora in grado di cambiarti, dentro e fuori) e conseguente malinconica apprensione. Diciamocelo: la scuola era bella. Perché eravamo belli noi. O forse ho solo letto troppi romanzetti di Cassola.

Dalla scuola dei Twisted Sister passiamo allora a quella di cui canta (o meglio: bercia) il buon Zinny Zan, un uomo che con la parrucca c'è probabilmente nato. Ex cantante degli Easy Action (col chitarrista Kee Marcello), ha suggellato con i suoi urlacci un disco fondamentale quanto ignorato dello street metal: l'omonimo debut degli Shotgun Messiah. Usciti prima in Svezia col nome di Kingpin ("Welcome To Bop City" era il vero titolo del disco) la Relativity li mise sotto contratto, fece loro cambiare nome, titolo e look per lanciarli l'anno dopo. Li lanciò poco lontano, purtroppo. Sul secondo disco già Zan non c'era più ed il microfono passò al bassista Tim Skold (qualcuno lo conoscerà per via dei KMFDM e di... argh... Marilyn Manson). Fiore all'occhiello del gruppo era Harry K. Cody, chitarrista funambolico e molto incisivo anche sulle ritmiche, poi collaboratore di Stuart Hamm ed altri tecnicisti che francamente mi lasciano indifferente. Il vecchio Zan, per la cronaca, ha confezionato un mezzo capolavoro proprio l'anno scorso col ritorno dei suoi Zan Clan.

"Non mi importa di niente" è un altro mio piccolo sogno durato troppo poco. Ma come tutti i sogni, meno dura e più è prezioso.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Una bella idea questa di mettere i video! Volevo poi darti un link: se devi fare un regalo ad un bambino, credimi, questo è il regalo giusto... (ma forse lo conosci già)

http://www.albinoblacksheep.com
/flash/jesus.php

18 maggio, 2006 15:47  
Anonymous Anonimo said...

grande giangio, meno tette ma più sentimenti in questo video, respect :)
geniale il bassista che non suona una nota in tutto il video - come tutti i veri bassisti che si rispettino, me compreso - e si limita a urlare nell'orecchio del cantante. Qual è il collegamento tra manson e il bassista? Mi sfugge...

19 maggio, 2006 01:08  
Blogger JonVendetta said...

Marco, il link è a dir poco entusiasmante! Tra parentesi, perdona l'assenza su La Voce Della Luna, ma sto vivendo una fase lavorativamente intensa e psicologicamente all'insegna dell'ottusità metallara. E, come vedi, politica, vita vissuta e pensieri fondati sono andati a farsi benedire. Mi sono insomma rifugiato nel mio piccolo mondo antico...

Nick, ti vedo più vispo che mai. Avevo timore a postare gli Shotgun: li venero, questo è vero, ma il video in sé non è proprio memorabile. Skold mi risulta che ora suoni proprio per Manson. Non so se il basso o altro (sai che differenza, poi: qualunque sia lo strumento, il suono che viene fuori è sempre "gggh-gggh-gggh"...).
Qualcuno è più informato di me sul reverendo ed i suoi adepti?

19 maggio, 2006 01:33  
Anonymous Anonimo said...

John, non ti devi giustificare! Il piccolo mondo antico è una prospettiva comune: anch'io da un po' di tempo parlo poco degli odiati pretazzi perché dovrei informarmi, ma il tempo, il tempo... DEVO LAUREARMI e sono ancora in alto mare!!! Così mi limito alle considerazioni personali e alla mia Sicilia, per la quale non ho bisogno di informarmi.

Se non commento alcuni tuoi post è solo per la mia ignoranza metallara. Ma prendo appunti!

19 maggio, 2006 11:49  
Blogger JonVendetta said...

Update sul commento di Nick: sì, ora Tim suona il basso per il reverendo. Ho aggiunto un paio di immagini sul "prima" e sul "dopo"...

19 maggio, 2006 18:33  
Anonymous Anonimo said...

peso :)
non che qualche pezzo di manson non mi dispiaccia però il salto (specie di look!) è un po' grossino...

19 maggio, 2006 21:41  
Blogger JonVendetta said...

Come si dice... "Che s'ha da fa' pe' campa'"!
In effetti Tim aveva imboccato la strada dell'industrial già col terzo (ed ultimo) album degli Shotgun, per poi dedicarsi ai rumorosi KMFDM. In un certo senso la sua è stata un'evoluzione naturale. E di sicuro gli è convenuto...

20 maggio, 2006 01:38  

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