BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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11 maggio 2007

P-P-P-P-Pussycaaat

"Meritava o non meritava", chiede Hijacker riguardo al concerto di ieri.
Tutto sommato meritava.
Perché, tra serie A e serie B del passato e del presente, tra vecchi che fanno i giovani e viceversa, ieri è stata dopotutto una bella serata. Nonostante le immancabili problematiche di suoni e di orari (come dicevo, cinque gruppi e inizio alle 9:30 è una sfida contro il tempo) ci sono stati momenti in cui mi è sembrato di essere nell'89.
I Rockstar non mi sono piaciuti: buone le idee di base dei brani, ma sono ancora acerbi ed il cantante mira a strafare. Il batterista potenzialmente è bravo; purtroppo qualche padella l'ha presa. Grande padronanza invece del chitarrista solista.
I Gypsy Pistoleros mi hanno deluso. Non tanto per i tremila anni per gamba che hanno il cantante ed il chitarrista, quanto per la mancanza di immediatezza. Caratteristica cronica di tante bands britanniche (vedasi anche la produzione meno brillante dei Wildhearts), sempre brave nel mettere l'accordo sbagliato esattamente nel punto in cui il brano dovrebbe decollare. Curioso come loro cerchino di fare gli "americani", tra suggestioni western e bandoleros, e suonino a poca distanza dagli Enuff'Z'Nuff, americani per davvero ma stregati dai Beatles (e se ciò sia un bene o un male sta a voi deciderlo). Sarà la globalizzazione. Di sicuro c'è che esteticamente non sono proprio il massimo, tatuaggi a parte: il cantante pare Rutger Hauer con la parrucca di Gary Glitter, il chitarrista è in pratica il fratello -temo maggiore- di Iggy Pop e il batterista una specie di figlio di Ozzy biondiccio con pettinatura emo (comunque molto bravo dietro le pelli). Un bel casting, insomma. Per la musica in sé sono molto superiori su disco.
I BulletBoys mi hanno stupito: li avevo lasciati, molto volentieri, come cloni dei Van Halen quindici anni fa e li ritrovo cloni degli AC/DC. Partono con "Riff Raff" e invece dei loro cavalli di battaglia fanno "Rock Candy" e infilano anche mini-tributi agli Zeppelin. Ora, capisco che vuoi andare sul sicuro, ma presentarti come poco più di una tribute band non è proprio il massimo. Buffo comunque il cantante, che si è trasformato in un sosia di Franco Franchi, sotto molta (molta) anfetamina. Occhio pallato, movenze da criceto nel culo e giù rock. Altrui.
Gli Enuff sono obiettivamente stati molto bravi. Cantante-chitarrista dal buon tocco, espressivo e brillante. Sotto quintali di melassa post-Beatles e pre-Oasis (troppo tardi per i primi e troppo presto per i secondi) eseguono la loro scaletta e tutti paiono apprezzare ignorando i problemi di mixaggio.
I Faster Pussycat avevano in organico molta più gente della line-up originale di quanto sperassi (coreografico il bassista: un tipo attempato e un po' assente colpito dalla sindrome di "Nikki Sixx grasso".). Hanno azzeccato i brani, i suoni, l'attitudine e alla fine anche il cantante. Quest'ultimo infatti non cerca inutilmente di fare il verso a Taime Downe: interpreta a modo suo e sfoggia una grande presenza scenica. Il buon Taime può quindi continuare a fare il pagliaccio in lattex con la sua versione "alternativa" dei Pussycat. Quelli veri sono questi, fine della storia. Pollice alzato.
Che dire... Va bene così. Peccato che a metà del set dei Pussycat il Siddharta si fosse già svuotato, ma sai com'è: alle due di notte di giovedì la gente che lavora deve fare due conti e tornare a casa a testa china...
Note:
- Una menzione speciale per il dj-set dell'amico Wolf: finalmente qualcuno che ha il coraggio di mettere Steelheart, Dogs D'Amour e Zodiac Mindwarp (per dirne tre) invece di giocare sempre e solo sul sicuro coi soliti due brani dei Crue e degli W.A.S.P., dimostrando conoscenza e rispetto per il genere.
- Bocciato senza possibilità di appello un tipo nel pubblico con la maglietta di Kurt Cobain: va bene libertà di ascolto, ma indossarla ieri era un po' come andare a una convention di sopravvissuti di Dachau con una camicia bruna...

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12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Mi hai fatto schiantare con la tua recensione! grande!
A presto

John Cordoni

13 maggio, 2007 16:11  
Blogger JonVendetta said...

Grande Cordoni! Non ti avevo mai visto da queste parti...
Signore e signori, costui è un ottimo (e poliedrico) chitarrista. Alcuni nomi? Land Of Pain, Necromass e Naar!.
Un beso!

13 maggio, 2007 17:04  
Anonymous Anonimo said...

Grazie dell'ottima recensione Vendettino,l'unica pecca è stata quella di aver organizzato una delle pochissime serate anni 80 di giovedì...altrimenti sarei venuta anch'io:(
Vabbè,mi rifarò con i Motley a Giugno,non vedo l'ora!

14 maggio, 2007 11:58  
Anonymous Anonimo said...

la minchiata su kurt cobain te la potevi risparmiare.

15 maggio, 2007 02:31  
Blogger JonVendetta said...

Almeno firmati, cara la mia camicetta di flanella...

15 maggio, 2007 03:52  
Anonymous Anonimo said...

flanella.......................vabbè stendiamo un velo pietosissimo sulla tua battuta..cmq bada ti do il mio my space www.myspace.com/cindy_dj

16 maggio, 2007 18:38  
Blogger JonVendetta said...

Brava Cindy: mi piace la gente che controbatte (invece di commentare da anonimi e scappare come fanno molti).
Ora che ho visto i tuoi gusti musicali su MySpace (e premettendo che qualche cosa di grunge piace pure a me, ma la storia si fa lunga) ti chiedo: se conosci sia la scena hair metal che quella grunge, e sai come i fans della prima valutino l'impatto che ha avuto la seconda, cosa c'era nelle mie parole ironiche che non hai capito?
E' universalmente riconosciuto, sebbene sia talvolta un comodo luogo comune, che il grunge ha spazzato via il rock'n'roll stradaiolo, sostituendosi ad esso nel mainstream musicale dei primi '90 grazie alle stesse logiche commerciali che hanno portato in classifica anni prima -ad esempio- i Guns, i Whitesnake, i Bon Jovi, i def Leppard, i Crue, gli Skid Row e gli Europe.
Dunque, sempre ragionando per stereotipi, trovo assolutamente innocuo dire quello che ho detto. Non ho scritto che il grunge fa cacare: ho usato una metafora per ironizzare su come un fenomeno abbia soppiantato l'altro, con GROSSO rammarico di chi era molto legato al primo dei due...
In sintesi non vedo nessuna "minchiata".

16 maggio, 2007 20:00  
Anonymous Anonimo said...

l ha soppiantato xkè ormai era alla frutta.tutto qua.ci voleva qualcosa di nuovo xkè la scena glam era morta x via di gruppi che pensavano solo a fare il ritornello strappamutande e a cotonarsi i capelli(se si pensa a com era all inizion con i motley..stelle rovesciate,inno a satana etc..).anche bret michaels in un intervista lo disse vedendo che la locandina del concerto degli alice in chains era molto piu grande di quella del loro..e sostenne che se lo meritavano xkè era un genere nuovo fatto da musicisti che nn pensavano minimamente a truccarsi ma solo a suonare anche se x loro questa era una cosa un po strana..
io adoro sia il glam che il grunge..PENSA che i SOUNDGARDEN hanno fatto una tournè con gli SKID ROW e i GUNS..quindi xkè mai nn va bene se mi metto una maglietta nn a tema?è xkè siamo in italia e tutti hanno i paraocchi..in america se ne sbattono dei generi e dei sottogeneri..tutto è rock..tutto è come una grande famiglia.e questo facilita anche la composizione dei pezzi secondo me.ci vuole una mentalità apertissima e non bisogna attaccarsi alle minchiate dette dai giornali x far pubblicità.tipo quella che il grunge ha distrutto il metal o cazzi vari.no?
CINDY

22 maggio, 2007 01:01  
Blogger JonVendetta said...

"I SOUNDGARDEN hanno fatto una tourné con gli SKID ROW e i GUNS". Certo, perché in quel momento vendevano tutti quanti: erano gli sgoccioli dello street e l'alba del grunge. E siccome negli stadi piazzi chi vende ecco il motivo di tanta "apertura".
Come oggi, se vedi i Trivium appaiati ai Maiden. E' marketing...

Comunque credo di averti già risposto nel precedente commento. Se non apprezzi o non capisci l'ironia di una frase non ci posso fare niente. Il fatto che tu continui ad attaccarti ad una frase che ti suona storta (perché negativa nei confronti di un genere che ti piace), decontestualizzata (spiegata ma non accettata come ironica) e scritta da uno che non conosci non ti fa passare come molto "aperta mentalmente", in ogni caso...
Per quanto riguarda ME e la MIA apertura mentale, nella colonna di destra c'è una file con i dischi che ho. Troverai più di tremila motivi per non associarmi agli "italiani con scarsa apertura mentale". E se mi conoscessi, aldilà dei dischi che ascolto, sapresti che hai detto una cazzata.
Ma mi pare di capire che tu mi abbia già giudicato. In tal caso ignora la cosa e pensala come ti pare.

24 maggio, 2007 00:23  
Anonymous Anonimo said...

mi hai posto una domanda o sbaglio?quindi ti ho risposto.e la chiusura mentale nn era riferita a te.se te la sei presa evidentemente hai la coda di paglia..cmq non sono stata io tra noi a parlare in seconda persona singolare...e vedo che nn hai capito niente di quello che volevo dire....bene.ora basta però xkè mi non mi piace discutere con persone che fraintendono.
p.s.il fatto che una persona abbia 3000 dischi non significa che ne sappia piu di un altra...
ciao

24 maggio, 2007 01:21  
Blogger JonVendetta said...

Sulla "quantità" dei dischi sono d'accordo. Ma c'è anche la "qualità".
Siccome ho la coda di paglia, fraintendo e con quelli come me non vuoi discutere, caso chiuso.

P.S.: Continuo a credere che te la sia presa per una cazzata. Per poco che te ne possa fregare, rimani la benvenuta, quindi quando vuoi sono/siamo qui.

24 maggio, 2007 01:34  
Blogger JonVendetta said...

Mi tolgo un sasso dallo stivale:

...sul "non hai capito niente" fai poco l'isterica, che non hai mica tenuto un simposio sulla quantistica... Hai detto che un genere era artisticamente finito e un altro sbocciava. E ALLORA? Primo: si sa. Secondo: in cosa tale asserzione è difficile da capire E ha a che vedere con l'ironia (subito qualificata come luogo coune, nel bene e nel male) del sottoscritto?
I-R-O-N-I-A.
Se ami il glam non è un concetto difficile.

24 maggio, 2007 01:53  

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