Pomodori assassini e fiabe sonore

"A mille ce n'è, nel mio cuore di fiabe da narrar..." recitava il jingle di una serie di 45 giri della mia infanzia. A quei tempi le fiabe erano "Il libricino rosso", "Cinque in un baccello" e altre gioiose storielle. Oggi le storielle, invece che ascoltarle dal giradischi, le vedo in TV. E non so se sono "fiabe sonore" o "sonore frottole".

Ecco così la fiaba dei pomodori cinesi. Costano meno e -orrore- la gente compra meno pomodori italiani. Ora per i TG nostrani anche i pomodori sono quindi vittime dei "musi gialli". Uso questa espressione odiosa perché, andando avanti così, questo diventerà il gergo di un'italietta giornalistica sempre più razzista ed asservita.

Come sempre, la parola "globalizzazione" viene girata e rigirata come un guanto a proprio comodo: i Cinesi DEVONO osservare tutte le regole che noi stessi aggiriamo. Come se ce ne fosse mai fregato qualcosa, a noi occidentali, dei diritti dei lavoratori, del pericolo transgenico, della sicurezza degli impianti, del lavoro minorile, della sottooccupazione, delle condizioni igienico-sanitarie, quando le NOSTRE multinazionali fanno i loro profitti esattamente così! E lo fanno proprio in Cina, a Taiwan, in Sud America e in ogni nazione in via di sviluppo dove il termine "vantaggio comparativo" è solo un delizioso copricapo per "sfruttamento". Ma occhio non vede, cuore non duole. Loro no. Loro non lo devono fare. Perché è immorale, ingiusto, incivile. E poi inficiano il "made in Italy" (basta, che palle! Tirate due frustate a quegli strozzini dei grossisti, criminali ma sempre impuniti... altro che "qualità, ricerca e sviluppo"... e poi cosa vuol dire 'sto "made in Italy"? Che è SUPERIORE? A chi? La qualità si paga, ok, ma il passaporto italiano di un prodotto garantisce solo da dove viene, non che è buono! Perché anche le nostre leggi non sono sufficienti a garantire ciò, ed è inutile puntare il dito su chi è ancora più indietro.).

Oh, povero made in Italy... Sarà mica colpa "anche" dell'EURO, se soffre? Questa moneta pazzerella che dimezza il suo valore "da sola"... Che bella favoletta anche questa, subito riappiccicata nei servizi (chiamiamoli) giornalistici, a base di interviste a massaie e a commercianti analfabeti che non hanno neppure il coraggio di pronunciare la parola "grossisti" per ovvie ragioni (non lo sanno, non ci arrivano, sono imbeccati a dire "brutto euro brutto").

Ma sì, è colpa dei cinesi e delle nostre monetine. Come no. Non mi stupisce che il progetto appena passato per 40 nuovi impianti nucleari "a mandorla" qui faccia scalpore. Perché se sono loro ad avere le mani sull'energia a noi non va giù, ovvio. Proprio a noi che abbiamo testé sdoganato il nucleare perché è "sicuro". Chissà che almeno per ripicca nei loro confronti non ci si decida in seguito a investire su solare ed eolico, anziché carbone e morte radioattiva...

Oppure a lavorare su energie alternative almeno per gli automezzi, ora che anche i cinesi (daje) si stanno motorizzando e rappresentano una bomba a orologeria ambientale... Viste le politiche finto-concorrenziali dei cartelli petroliferi e di quelli automobilistici e vista la loro influenza sulle decisioni politiche degli Stati, dubito proprio che cambierà qualcosa. Gli Stati devono agire, ma hanno le mani in pasta (USA) o più semplicemente legate da organi non rappresentativi e dagli indirizzi molto confusi (UE). Abbiamo 40 anni di autonomia in fatto di petrolio (stima degli addetti ai lavori, quindi scremiamo almeno 10 anni per avvicinarci alla verità), poi saremo tutti a piedi, e il buco nell'ozono sarà l'unica cosa a ricordarci l'era petrolifera. Andrà bene a chi ama l'abbronzatura integrale.

Voi consumatori non vi preoccupate. Va tutto bene. Fate girare l'economia (oltre al resto) e mi raccomando: NON COMPRATE POMODORI CHE NON SIANO ITALIANI, eh!!! E soprattutto non dite a nessuno che li comprereste se costassero di meno (cioè se qualcuno BASTONASSE NEL GROPPONE chi i prezzi li ha duplicati all'inizio della filiera e METTESSE IN GALERA chi NON HA FATTO NIENTE per impedirlo) di quelli che vengono, faccio un esempio, dall'Ungheria. Non ditelo, o vi serviranno alla piastra avvolti da una palla di tofu!