Discromia
Ennesima incursione suicida tra gli scaffali legnosi dell'IKEA. Quattro ore di forzata quanto improbabile coesione familiare tra sbuffi, rimbrotti, frecciatine e voglia di avere di nuovo 10 anni (massimo consentito per le bizze). Tendine di canniccio, carta per foderare cassetti, pennelli un tanto al chilo in pelo di finta martora (dove vive la finta martora?) e ganci dalla dubbia funzione. Bei camini in muratura, per il giardino che non hai. Belle piante delicate, per il giardiniere che non sei.
Unica, finale, calorosa conferma di involontaria umanità, il messaggio dell'immortale cartello alla cassa. Goffo e geniale come solo un traduttore online svedese-italiano in vena di situazionismo potrebbe produrne:
TI PIACE LA BUSTA GIALLA? COMPRA QUELLA BLU.
Giuro, mi ha spiazzato anche stavolta.
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