Ci siamo quasi

..."alla telesega", diceva il Mascetti.

Io, molto meno fantasiosamente, sono più prossimo all'esaurimento nervoso che altro. In questi ultimi giorni d'estate (un'estate priva di qualsivoglia accenno di vacanza) contavo di "vedere persone" e "fare cose", ma siamo alle solite. Cambiare PC, nonne e cugini squinternati, progettini lasciati a metà e l'imminente inizio del semestre. Per chi non lo sapesse lavoro in una scuola privata per studenti stranieri; bella storia, nonostante i classici contratti a progetto con cui non è possibile costruire un futuro, ma tant'è.

A questo giro mi è capitata una materia da insegnare in cui penso di essere tra gli ultimi su scala mondiale a poter dire la mia: semiotica visiva (non chiedetemi cosa sia, perché quando rispondo la gente di solito mi squadra e al massimo osa chiedere "...e ti piace?"; se capissero, la domanda sarebbe certamente "Perché?"). Tre classi, tre materie diverse. E tutto in inglese. Con quei ceffi, in maggior parte americani, che si aspettano le verità rivelate e le risposte vincenti che da nessun'altra parte potrebbero avere. Una mentalità alla Franco Angeli Editore che francamente mi sciocca. Non so se mi fanno più tenerezza o pena, alle volte.

Preso dal preoccuparmi di come farò a sfangarla ancora una volta, improvvisandomi quello che non sono, ogni scusa è buona per non fare ciò che dovrei: 1) Studiare (figura di merda per figura di merda, almeno avrei la coscienza a posto) e 2) "Vedere persone" e "fare cose" nel tempo rimanente...

A voi come sta andando, questo pallido strascico di agosto? Riuscirete a sfangarla, almeno voi?