BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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03 marzo 2008

Chi?


E bravo Tricarico. Voleva una vita tranquilla. E più tranquillo dell'ultimo posto non ce n'è. Come Vasco (noto finto rocker), che ebbe la stessa sorte sul palco sanremese, pur agognando una vita spericolata.
Il Festival è finito e non ne sentirò la mancanza. La seconda sera, che non commentai per motivi familiari ben più seri, ha visto canzoni migliori, anche se di poco. Nessuna di queste ha vinto.
Chi è arrivato in cima, dopo le lungaggini, le polemiche ipocrite, l'evidente urgenza di un ricovero psichiatrico per la Berté?
Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?).

Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?) hanno presentato un pappone in salsa musical scritto dalla Nannini, che si può riassumere così: "se volemo bbene: mo' gridamojelo". Punto.
Ma Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?) urlano, si abbracciano, si sparano quattro pose in stile Broadway.
Gio' Di Tonno (chi?) ha sei file di denti, come gli squali. E molto lunghi: anche a bocca spalancata rimangono serrati.
Lola Ponce (chi?) più che una ragazza è una sala giochi in abito da sera. "Sesso", per gli amici.
Nell'Italia vacua che cede alla cultura del musical (l'unico modo di attirare la gente a teatro: il nulla come contenuto, ma cantato e ballato), dei "Saranno Famosi", degli "Amici" era fatale che prima o poi un brano così si imponesse su larga scala.
Perfetto quindi lo show prefabbricato di Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?), che ha lo spessore lirico della "Sirenetta" e l'impatto visivo de "La bella e la bestia", per la gioia dei Disney-dipendenti.

Sotto Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?), che parafrasando il testo si ingroppano sotto la pioggia, giunge il famoso trancio di carne, Anna Tatangelo. Ogni parola è superflua.
Anzi no. Dissotterro una critica preventiva lanciata da qualche imbecille giorni addietro: "questo è un festival di sinistra!". Dopo quel j'accuse e questi risultati non credo aprirà più bocca per un pezzo. Primo un musicarello, seconda quella lì.
Mi son perso il Che tra la folla?

Sotto più o meno tutti, ma soprattutto Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?), trovi anche Frankie Hi-NRG MC. Che da una parte fa lo scherzetto del falso mp3 in condivisione sui principali peer-to-peer (confermandosi personaggio), dall'altra completa la trasformazione in merce musicale. Quattordici anni fa, in un centro sociale, prima di un concerto gli chiesi se aveva con sé le magliette, oltre che i CD. Mi rispose, affabile ma sostenuto, che lui era "contro" quelle logiche commerciali dei gadget. Quattro anni fa ne aveva sette modelli (troppi, come i ritornelli delle produzioni più recenti), solo stampa su fronte, uniche varianti i colori, ad un prezzo assurdo, appese allo stand del Tenax come panni ad asciugare al sole. Quattro giorni fa me lo ritrovo a Sanremo a sparare ad alzo zero sull'Italia che non va, ma senza un'idea che funziona, e non so se devo gioire o intristirmi.
Diciamo che mi concedo qualche dubbio.

Mi sono perso la sua polemica in TV col fesso dei Tiromancino, ma ammetto che stavo di default dalla parte di Frankie. Con quel pezzo falsamente ambiguo, e musicalmente bolso, quell'incapacità di tenere il palco, quella voce incerta e quella chitarra imbracciata giusto per scazzare tre note, non mi interessava cosa potesse aver detto Zancoglione: il silenzio era la sua unica opzione. Ma siccome sono un curiosone sono andato a spulciare su YouTube e vi ripropongo nel suo splendore questo omino piccolo piccolo, che compensa gli effetti di un brano patetico con strafottenza e meschinità da talk show per teenager.
Comunque, anche lui è arrivato dietro a Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?), e l'etichetta l'ha silurato.
Magari farà il sindacalista (di centro-qualcosa) e poi si candiderà col PD.

C'è solo un gruppo che, benché non in gara, è arrivato -almeno moralmente- sopra a Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?): Elio e le Storie Tese. Di dischi belli non ne incidono da un pezzo, ma l'unico spettacolo che ho visto con piacere è stato il dopo-festival, interamente sobbarcato da loro. Divertente, disimpegnato, intelligente e con molta più musica (e di gran lunga migliore) che nel Festival stesso.

Proposta per il prossimo anno: solo tre serate (gio, ven, sab), dalle nove a mezzanotte, nessuna pubblicità (paghiamo già il canone, brutti pezzenti), nessun ospite, nessuna valletta, nessuna marchetta agli stilisti (altra categoria da epurare con le camere a gas). E nessuna distinzione tra "big" e "nuove proposte". Se Gio' Di Tonno e Lola Ponce (chi?) sono i "big", tanto vale metterli tutti insieme.

P.S.: Lola Ponce (chi?) mi pare un po' troppo "argentina" per darle un premio di musica "italiana". Vero è che è più probabile incrociare un italiano a Buenos Aires che a Milano, ma non credevo fossimo così a corto di sventole da doverle importare.

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7 Comments:

Blogger Benbow....I suppose? said...

Giò il Tonno e Lolita Mocio sembrano due personaggi da Ovino Kinder, perfetta estrazione da musical, solo che poi guardi la Lola e effettivamente pensi alla sala giochi. Il musical in Italllia tira, adesso va così, ovviamento quello mocciesco-adolescenziale simil Amici o quello alla Baci Perugina tipo Pooh e SCocciante. In America stanno molto meglio (come al solito), eppure da qualche parte ho letto che finalmente in Italllia si poteva vedere dei bei musical a teatro, mica come quelle schifezze yankee alla Chorus Line ... vabbe', parole in libertà (purtroppo non condizionata).
La Tatangelo è un inutile trancio di carne, però una braciolina me
la farei ...
Su Frankino Guevara e Zampirone ho scritto sul mio blog, e lì mi sa che non ci troviamo. Zampirone (e le sue lagne musicali) è insopportabile e rancoroso come la merda, ma pure Frankino con la sua polemichetta avrebbe fatto miglior figura a stare zitto. Chi era il più opportunista e moralista dei due si è capito?

03 marzo, 2008 11:07  
Blogger JonVendetta said...

Guarda, liquido la questione con dei secchi pagellini. Non per smontarti ma per evitare di cadere nella trappola alla "Uomini e Donne" che Zancoglione (da solo o con complici) anelava.

Canzone di Frankie: 5
Quando il rap sfiora la demagogia è un autogoal e un testo così glielo potevo perdonare solo agli esordi: altri tempi, altra maturità. Dall'UNICO paroliere hip hop italiano degno di questo nome ci si aspetta di più.

Canzone dei Tiromancino: 4
Moscia e scoordinata nell'appiccicare con lo scotch finta denuncia e canonica litania adolescenziale, che stavolta sa anche di opportunismo.

Credibilità di Frankie: 6
Non alza i toni e risponde in modo signorile a un cazzone borioso (e secondo me sotto coca, perché di solito ha la vitalità di un cactus) che gli rinfaccia le "vendite", lo accusa di "riciclaggio" e ha anche la faccia tosta di aggiungere "io mica vado in giro a parlar male di te".

Credibilità di Zancoglione: 4
Qualunque fosse la sua ragione l'ha persa argomentando in modo vile, meschino e, diciamocelo, squallido.
Fa piacere notare che anche tanta gente che ama i Tiromancino è rimasta basita dopo il suo exploit demenziale.

Roba da scuola media. Per carità, non parliamone più.

03 marzo, 2008 11:37  
Anonymous Anonimo said...

Cultura del musical in Italia? Ma dove? Se nessuno qui sa nulla di capolavori come Hello Dolly o West Side Story o Un Americano a Parigi?!? A meno che tu non intenda quelle cose di Cocciante che non ho mai sentito, ma ecco, qualcosa mi dice che e' meglio perseverare nell'ignoranza...

03 marzo, 2008 14:35  
Blogger JonVendetta said...

Un Jesus Christ e un Grease (in versione britannica un po' sottotono) me li sono visti pure io, ai tempi. Più per curiosità di tipo "turistico" che altro.
Ma non mi intriga per niente il polpettone balliamo-ridiamo-scherziamo-recitiamo, tantomeno fatto da noi.
Di sicuro ci distingueremo anche qui: il musical all'italiana sarà sempre peggio dell'originale.
Hai presente la Cuccarini che a novant'anni zampetta cantando in playback le canzoni di Grease in italiano? Mi vengono i brividi a pensarci.
Non era meglio se non ci accorgevamo affatto dell'esistenza dei musical?

03 marzo, 2008 14:47  
Anonymous Anonimo said...

Ah beh, se non ti piace il musical in generale c'e' poco da dire. A me piace molto per esempio. Resta il solito fatto: da noi non si produce assolutamente nessuna idea che sia una, e quindi vai di imitazione fallita. Tanto trovi tutta la critica compiacente, il carrozzone dell'arte statale che vede occasioni di pasteggio, cazzi e mazzi.

03 marzo, 2008 14:51  
Blogger JonVendetta said...

Vero, vostro onore.

09 marzo, 2008 02:44  
Anonymous Anonimo said...

A questo punto vi consiglio di guardarvi Broadway Danny Rose, di Woody Hallen.

13 marzo, 2008 14:10  

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