BASTA TEOCRAZIA: fuori Dio dallo Stato e dalla Pubblica Istruzione!
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25 ottobre 2005

Taccuino della Repvbblica

Riporto date anunciate, come di consueto, dalla Repvbblica Popolare Del Rock'n'Roll.

Cittadini passaportati e non!Dopo un pò di latitanza, rieccoci con la consueta lista di appuntamenti musicali!Vista la sovrabbondanza di eventi per le prossime settimane, il consiglio è comunque quello di tenere d'occhio il sito!

VEN 28/10/2005
*THE APPLICATORS (pop-punkrock female, USA)
@ DRESS CODE, Ponsacco, PI

LUN 31/10/2005
*TRIO LUNARES (trio tango/surf/popcorn!)
jam con RODEO-ACTIVITY (duo-chitarre western/rockabilly)
@ Area GENS (ex-negrita) strada provinciale di Gello-Pontedera (PI)
segue Las Brisas Dj
*Alfredo Garcia & His Bikini Voodoo Drums + Bone Machine + Screaming Coffins
@ ??, Aprilia, LT
*ASTROPHONIX
@ UNGAWA TIKI BAR, Bergantino, Rovigo
*HALLOWEEN PARTY con LEGENDARY KID COMBO
@ BLUESTAGE, Linarolo (PAVIA) www.kidcombo.com

VEN 4/11/2005
*GUMBABIES (GER) + The Waukees
@ CPA, Firenze
*THE SURFARIS (surf legend, USA wipe out!!)
@ DRESS CODE, Ponsacco, PI

SAB 5/11/2005
*RAY DAYTONA & THE GOOGOOBOMBOS + Super Royal Rumble!!!
@ Feedback, Foligno, PG

DOM 6/11/2005
*MARCO DI MAGGIO CONNECTION
@ UNGAWA TIKI BAR, Bergantino, Rovigo

Inoltre qualche piccola anticipazione sul resto del mese di novembre:
10/11 Fatals (Francia) @ Firenze TBA
11/11 Demon's Claws (Canada) @ Casa del Popolo, Pian di Scò (AR)
12/11 Taxi @ CPA, Firenze
19/11 Black Time (UK) @ Ambasciata di Marte, Via Mannelli, 2 Firenze
19/11 Meteors @ Sonar, Colle Val d'Elsa, (SI)
19/11 Alfredo Garcia and His Bikini Voodoo Drums @ Metarock, Cascina (PI)
25/11 Green Hornet (Olanda) @ Casa del Popolo Pian di Scò (AR)

Per ora consideriamo che sia tutto...
Stay tuned per eventuali aggiornamenti!
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I veri pirati

Altro che Running Wild...
Avete presente il ridicolo spot anti-pirateria con cui vi tartassano ogni volta che andate al cinema? Quello che vi ricorda che stuprare una minorenne e vendere un film copiato sono "in fin dei conti" reati della stessa gravità? Difatti prevedono "in fin dei conti" quasi la stessa pena carceraria.
Fatevi due risate con la versione dello spot fatta da questi ragazzi.
Io scappo ad Amburgo. Torno il 31, sempre che non finisca i soldi prima e mi tocchi prendere residenza e lavare piatti fino a potermi permettere il rimpatrio...
Trattatemi bene Firenze e fatemi trovare qualche miglioramento.
Ci conto!
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...Un fiorino!

Sapete quanto vi costa lasciare la vostra automobile per TRE ORE E UN MINUTO nel parcheggio sotterraneo della Stazione di Firenze?
Provate, dai.
Aiutino:
VENTI EURO E SESSANTA CENTESIMI
UN EURO E SESSANTA la PRIMA ORA
TRE EURO la SECONDA ORA
OTTO FOTTUTI EURO dalla TERZA ORA IN POI
ovviamente NON FRAZIONABILI (sia mai!)
Telefoniamo alla moglie di Domenici e le chiediamo cosa si è regalata per festeggiare la rielezione del marito? Così, tanto per sapere in cosa abbiamo investito stavolta.
Il quale ti fa, alle volte, vergognare di averlo votato "poiché di sinistra".
E' più vergogna, la mia, che rabbia. Oramai sono rassegnato a dover sempre "scegliere il male minore", ma ho una coscienza.
Ecco quindi, tanto per gettare benzina sul fuoco, alcune cifre dalle recenti spese "impellenti" (leggi "consulenze"... brrr...) del sindaco gigliato:
- Censimento delle rastrelliere delle biciclette: euro 12.600
- Consulenza per studiare l'immagine del sindaco : euro 14.200
- Consulenze per rendere efficace la comunicazione : euro 37.800
- Incarico ad un vigile in pensione per sorvegliare il sistema delle porte telematiche nelle zone a traffico limitato: euro 20.754
- Progetto per innovare i rapporti telematici: euro 96.000
- ConsulenzE per un progetto dell'Unione europea parchi fluviali: euro 146.400
"Solo nel 2003 il sindaco di Firenze ha distribuito consulenze per 50 miliardi. Tra i consulenti anche una Girotondina, una di quelle che fanno il girotondo tenendosi per mano. Ora è AssessorA agli Stili di vita. Da consulente ha sfottuto oltre un miliardo per "Tempi e Orari della Città": scoprì che per evitare gli ingorghi bastava armonizzare gli orari di Scuole e Uffici. I Verdi di Pecoraro Scanio non possono mancare e non mancano: devono contare le rastrelliere per bicicletta della Città. I DemoCraxisti mai si sono spinti a tanto. Sono stati scalzati dalla "Questione morale" del sinistrume, perché poi il sinistrume medesimo legalizzasse il Furto. Bassanini, l'artefice di tutto, è Pds." (Riccardo Caracciolo, postato sul blog di Beppe Grillo il 10.10.05 )
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24 ottobre 2005

Povero Calimero

Dopo le polemiche su Rockpolitik Berlusconi replica a Prodi: "Da anni ci sono solo trasmissioni che mi attaccano". "Tutta la storia di questi anni, della tv pubblica come di quella privata - scrive il premier in una nota -, è piena di trasmissioni, di rubriche, di personaggi che attaccano Berlusconi o fanno satira su Berlusconi, travalicando spesso i confini della verità e del buon gusto. Qualche nome che serviva soltanto a dimostrare come fosse sbagliato attribuire a Rockpolitik un'esclusiva che francamente non ha, è stato subito sfruttato da Prodi e dalla sinistra, alla loro consueta maniera, e additato addirittura come lista di proscrizione".

"Addirittura". Passi per l'uso della terza persona nel parlare di sé (... il Pinocchietto azzurro come Giulio Cesare? Il Po come il Rubicone? Se la storia è ciclica forse sì.). Passi anche per la solita tiritera vittimista. Ma possibile che, per una volta che "Padre" Bondi ti da il "la" per non ricoprirti di ridicolo, tu ti ci scagli alla velocità della luce? Pare di sentire Kim Jong Il lamentarsi della stampa coreana "di destra"...
E' solo l'ennesimo insulto all'intelligenza di chi legge e guarda. Più che "notizia", fa "numero". E ribadisce il ribaltamento dei ruoli: il censore è il censurato. I FATTI contano meno delle loro VERSIONI. Dobbiamo riappropriarci di alcuni concetti, la cui permanenza nei dizionari e nei libri di storia è seriamente messa in pericolo: VERITA', VERGOGNA, LIBERTA' e MENZOGNA.
Meno male che possiamo scappare altrove, tra cartoni e quizzettini, per dimenticare tanta bruttezza, tanto astio per il magnanimo Silvio. Ancora una volta l'unico grande collante culturale italiano (la TV) ci fornisce risposte rapide ed efficaci: Silvio, ce l'hanno tutti con te perché sei PICCOLO e NERO.
Un grazie all'inconsapevole Calimero e al suo provvidenziale guscio in testa (sempre meglio di un ripetitore).

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21 ottobre 2005

Di orgogli e pregiudizi

Le recenti discussioni sul caso Rockpolitik e l'interessante trasmissione della webradio Radio Alzo Zero sull'argomento (PS: Grazie ad Adriana per lo spazio concesso!) mi hanno fatto pensare. Vedere e sentire commenti così contrastanti, per toni ed argomenti, mi ha fatto riflettere non tanto sul "cosa", quanto sul "come". Non ci vuole un linguista (o meglio un semiologo) per capire che le parole creano la cultura, la cultura crea miti, ed i miti finiscono con l'imporre parole, le quali tornano a plasmare la cultura che hanno generato. Se vi divertite a farvi del male leggetevi Roland Barthes. Diamolo qui per appurato.
Nelle polemiche che "sfociano nella politica" (come se la politica fosse una... parolaccia) si tende spesso a mistificare, ad esaltare, ad omettere, a dare per scontato. Tutto in virtù di un proprio scopo e/o tornaconto. Che sia economico, dialettico, sportivo o -ancora- puramente politico poco importa. Perché si è abituati a chiamare "politica" qualunque presa di posizione sia contrapposta ad una già istituzionalizzata, e si svuota la parola del suo significato. Con tale effetto narcotizzante, squisitamente lessicale quanto socialmente efficace, anche la "satira" cessa di essere tale se diventa "politica". Il gigioneggiare asservito ed innocuo di un Bagaglino, gradito al potere proprio perché inoffensivo, diviene il prototipo della satira "lecita". Di politico vi è molto poco, difatti.
Luttazzi, Guzzanti, Grillo, Rossi, Celentano non sono innocui. Il tribunale ha confermato che NON SOLO quella di Raiot ERA SATIRA (perciò legale, democraticamente accettabile ma non accettata) e che le cose dette nella trasmissione censurata dopo solo una puntata erano addirittura VERE (ma pensa). La VERITA' e la SATIRA POLITICA sono quindi merce illegale nel servizio pubblico. Isole di falliti, orge calcistiche, case di persone davvero poco importanti, talponi delle fognature catodiche, DeFilippiche su giovani saltellanti ed infoiati sono invece lo STANDARD. Non fanno pensare, non distruggono e non creano niente (né pars destruens né pars construens), non rappresentano nulla e nessuno se non se stessi (proponendo, al massimo, "miti" ben poco edificanti cui aderire per inerzia o mancanza di meglio). La TV "di qualità" esiste? Non lo so. Come si "misura" la qualità? Non lo so. Ma i criteri di valutazione, come noi li conosciamo e adoperiamo per la vita politica, sociale e mediatica, hanno a mio parere molto in comune. Principalmente gli errori: falle logiche, slittamenti di significato, metonimie di comodo. Ecco che grazie a loro il fine crea il presupposto, il mito l'illecito e l'orgoglio il pregiudizio.
  • In politica. I criteri per valutare una figura politica (e tutto ciò che se ne può dire) sono i voti, il mandato, la rappresentanza. Fanno leva sugli errori logico/lessicali più comuni. Nessuno ha mai chiesto che "voti" implicasse supremazia, "mandato" onnipotenza e "rappresentanza" appartenenza. La dicotomia è semplice e inconciliabile: criteri quantitativi contro criteri qualitativi. La due parti non possono capirsi, è logico. Uno dice "Io ho avuto il 60% dei voti, li rappresento, ho il loro mandato" e l'altro "Sì, ma sei un mafioso". Non è un concetto di sinistra il mio. E' un ragionamento. Controesempio per par condicio? Ok. Il primo dice "Noi abbiamo un programma, e voi?" e il secondo "Gli italiani vogliono altro". Ci si disconferma vicendevolmente usando linguaggi non compatibili e annullando il senso dei discorsi. Tanto che, alla fine, la politica tutta si inaridisce e si accascia su un nulla ammantato di invettive e insulti da stadio. Che poi questo faccia il gioco della fazione di turno è una mia considerazione, ma tant'è. La responsabilità è di entrambi gli schieramenti. Di entrambi i rispettivi stereotipi.
  • Nella vita sociale. Capitalisti o post-capitalisti, abbienti o precari, padroni o operai, i soldi sono criterio di scambio: rappresentano ciò che "consentono" (beni necessari o superflui, lussi, favori, sfizi, potere). Quando si fa slittare il significato della parola, essi diventano "altro": iniziano ad essere un criterio di valutazione, a rappresentare "ciò che divide". Il ricco diviene attaccabile in quanto tale (il pregiudizio della corruzione) o invidiabile e venerabile in quanto tale (l'orgoglio del "self made man"). Inutile sottolineare che frasi come "Ha poco da fare l'uomo di sinistra, lui che ha la barca" denotano un ragionamento di una pochezza risibile (ma triste). Tanto quanto "Se non ho una lira è perché i padroni sono bastardi". Anche qui "quantitativo" e "qualitativo" cozzano e generano stereotipi sterili. La causa è ovviamente l'invidia, una brutta bestia. Genera arrivismo, vanità, rivendicazione, paura, vergogna, frustrazione e odio, a seconda della barricata e del vento. Crea e diventa mito. Ma non è questa la funzione originaria dei soldi. Ancora una volta la parola confonde il fine col mezzo. Confusione tra chi merita e chi no. Confusione che diventa palese e pervasiva nei media:
  • Nei media. Il criterio assoluto: lo share. Criterio quantitativo per antonomasia. E' adatto, logicamente parlando, per valutare la qualità di un programma? Con che faccia traslarlo forzatamente da un contesto privato a uno pubblico, da un'azienda a un servizio, dall'entertainment all'informazione? Con la faccia di Del Noce e dell'Annunziata, verrebbe da dire. Lo share decide per tutti (democraticamente questo è lecito) ma io, che sono parte di quei "tutti", non mi sento rappresentato: io non so neppure chi siano, questi "tutti". Posso solo astenermi dall'esserlo: guardare altro, non guardare affatto. Ma chi ha deciso "per me" che ciò che "l'audience vuole" è anche, tristemente, ciò che "l'audience merita"? Pienamente d'accordo sul caso della TV privata, "libera" di massacrare i suoi adepti con spazzatura e pubblicità, ma ricordo una RAI diversa perché diverso era il suo ruolo istituzionale. Perché diversa era la sua funzione sociale. Lottizzata, censurata (Vianello e Tognazzi ai tempi di "Un Due Tre" tanto per dirne una), grigia, conservatrice. Ma ha avuto una sua funzione oserei dire "poetica" dal '54 fino all'avvento dei barbari. Ci ha dato un'identità nazionale, ci ha insegnato a parlare italiano, ci ha intrattenuto ed informato, ha parlato alle famiglie e dato sporadici spazi alle prime sottoculture giovanili, educato e sorvegliato, ammiccato e redarguito, dandoci quel tanto di "America" che bastava per non sentirci più (tutti reduci della stessa follia mondiale) degli sfollati con le pezze ai piedi. Sogni quasi "formativi" per la cultura di una nazione, di un popolo. Erano illusioni ma non fregature. E lo share queste cose non le dice.
Politica, soldi, TV. Pare che il mondo inizi e finisca qui, lo so. In fin dei conti sono solo "cose". E le "cose", quando appurate, si tende spesso a "darle per scontate" e si bypassano. Ma è un rischio. Così facendo ci sarà sempre il pericolo di intere generazioni a cui quelle "cose" non sono state dette. Ed esse non le sapranno. Ci sarà spazio per revisionismi, laddove la storia delle "cose" non verrà insegnata con metodo e completezza. Penso a storie di partito, cause di guerre, pruriti creazionisti ultimamente tanto in voga negli ambienti scolastici e mi rendo conto che rischiamo di perdere il lume della ragione, oltre che il senso delle parole.
Ma rivediamo "come" ragioniamo, prima ancora che "su cosa". Proviamo a stabilire prima una lingua e delle parole che abbiano un senso condiviso e condivisibile.
Con la logica, lingua e parole le creano, le "cose".
Senza, è solo un folle rumore di fondo.
"Vi sono anche idoli che dipendono per così dire da un contratto e dai reciproci contatti del genere umano: noi li chiamiamo idoli del foro, riferendoci al commercio e al consorzio degli uomini. Il collegamento tra gli uomini avviene per mezzo della favella, ma i nomi sono imposti alle cose secondo la comprensione del volgo, e basta questa informe e inadeguata attribuzione di nomi a sconvolgere in modo straordinario l'intelletto. Né valgono certo, a ripristinare il naturale rapporto tra l'intelletto e le cose, tutte quelle definizioni ed esplicazioni delle quali i dotti si servono sovente per premunirsi e difendersi in certi casi. Perché le parole fanno gran violenza all'intelletto e turbano i ragionamenti, trascinando gli uomini a innumerevoli controversie e considerazioni vane." (F. Bacone - Novum Organum, I, 38-44)
"Perché la lingua batte se la mente vuole." (Frankie HI NRG - Potere alla parola)

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Farsi riconoscere

Sono appena passato a salutare il Forsenna, nella caserma di Polizia dove (ahilui) lavora. Ho una lunga tradizione di divise in casa, strette e larghe, blu e beige, dignitose e vergognose. Mi comporto a modino ma conta il giusto, avendo i capelli lunghi ed indossando un chiodo. Ignoro per un attimo il posto in cui sto entrando e mi guardo intorno, cercando altro.
Et voilà. Come per l'Ikea, non poteva mancare un cartello che attirasse la mia attenzione. Casotto d'accesso (al quale per la cronaca nessuno mi chiede chi io sia, per poi venirmi a redarguire dopo mezz'ora con un acido "Scusi, ma lei chi è? Mi segua."). Scritta nera su fondo giallo:
ALT
FARSI RICONOSCERE
Farsi riconoscere. Ti immagini uno che la prende in parola e, prima di entrare, si mette a grattarsi il pacco e a cantare "Osteria numero 1"?
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Rockpolitik

Fantastico. Come il programma che lanciò le sue "pause".
Come allora, un po' cialtrone e un po' bambino, semianalfabeta giullare del popolo, Adriano ci ha messo davanti la sua semplice astratta bizzarria.
"La parola è lenta. Il silenzio è rock".
Sta tirando un vento diverso e forse la RAI, dopo ANNI, comincia di nuovo a somigliare a chi la guarda. E magari a rappresentare anche noi, gente semplice ma non per questo fessa.
Aprile è sempre più vicino, anche se la terra che calpestiamo è ormai bruciata.

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19 ottobre 2005

Heidelberg Über Alles

Detto fatto.
Ci perviene da Cruccolandia una testimonianza visiva degli attuali impegni della SSig.na Giulia.
Pubblichiamo con solerzia ed un certo autocompiacimento.

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18 ottobre 2005

Manco il Gabibbo...

- Mi son spesso chiesto che cacchio mi dovesse rappresentare in TV un pupazzone rosso che parla genovese.
- Mi son spesso chiesto perché mai la parola "besugo", detta da un uomo-pelouche doppiato, fosse stata ritenuta tanto divertente da creare il Gabibbo. Certo, all'interno di Striscia, tra cosce e tormentoni, un fantoccio diventa l'archetipo dello humor più intellettuale. Se poi pre-registrano applausi come fossero pisciate territoriali ("è casa mia e tu ridi qui"), beh, fanno davvero tutto loro. Tu basta che guardi il pupazzo e ridi. Pavlov non era un cretino, dopotutto.
- Mi son meno spesso chiesto se almeno 'sto troiaio scarlatto se lo fossero ideato e cucito da soli, i geni della TV "libera".
Ora scopro, con sommo gaudio, di no. Chiedo scusa nel caso fosse una cosa già arcinota. Io la scopro ora e per pura combinazione.
Anche il Gabibbo è un bluff. Non è "nato" a Genova ed è molto più anziano dell'usurpatore nostrano, falso come una banconota da tre euro ed ormai assuefatto a culi da calendario. E' ugualmente abbondante nelle forme, ma appartiene ad un contesto un po' più nobile dello squallido teatrino di Ezio "lei sì che è un bel volpino" Greggio.
Il Gabibbo, QUELLO VERO, oggi ha 26 anni e si chiama in realtà "Big Red" (concordo: il nome non è il massimo). La sua mansione è quella di mascotte ufficiale della WKU (Western Kentucky University). La foto che vedete in alto è stata scattata nel 2004, durante il suo venticinquesimo compleanno. Che bello. Pure i pupazzi gli tocca rubare.
Ah, la televisione che doveva spazzare via il vecchiume della RAI di Topo Gigio...
Topo Gigio era così "vecchio" che, guarda un po', lo abbiamo pure esportato.
In ogni caso, non lo abbiamo rubato.
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17 ottobre 2005

Aria di primavera

Poco importa che io fossi l'unico a "manifestare" contro McDonald's ieri pomeriggio (giuro!). Più che manifestare diciamo che ho dato qualche volantino con una faccia da funerale che si vedeva da lontano un miglio. Tre signore si sono intenerite e mi hanno detto "Poverino, perché fai quella faccia? Dai, ti diamo una mano a dare volantini, se vuoi". Poco importa, dicevo. Perché comunque QUATTRO MILIONI E MEZZO DI ITALIANI, me compreso, hanno sempre ieri dato prova di ESSERCI.
Non ho votato Prodi, ma lo scopo per me è stato raggiunto comunque: dimostrare a quegli IMBECILLI che siamo così stufi da andare addirittura... a votare!
La leadership a "loro" non interessa discuterla perché è già "ovvia": noi abbiamo "inscenato una buffonata", un patetico "atto di propaganda" e BLA BLA BLA. Contenti loro...
Quando questi QUATTRO MILIONI E MEZZO DI VOTI gli entreranno dove dico io, al NANO PIDUISTA E MAFIOSO gli rimarrà POCO da ridere. Basta aspettare le prime rondini.
E stavolta speriamo che a questo giro facciano davvero primavera.
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By The Grief dal vivo

Due date da non mancare per i nostri amichetti deathcore fiorentini:

Venerdì 28 Ottobre
TIKAL + BY THE GRIEF
CPA FI SUD, Firenze

Sabato 12 Novembre
BY THE GRIEF
Ambasciata di Marte, Firenze

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16 ottobre 2005





NOTA: Il post rimarrà visibile in questa posizione fino al giorno 16. Scorrere in basso per i post regolari.

16 ottobre: Giornata anti-McDonald's

Ricorre il ventennale dell'iniziativa.
Aderite e magari organizziamoci per fare volantinaggio in centro (benché, come ho già constatato più volte, al metallaro medio gliene batta una ceppa di tutto quanto non sia esclusivamente musica; e questo è triste).
Seguono articolo in inglese dall'osservatorio McSpotlight e materiale informativo in italiano.
Anche il più sprovveduto, che magari della grande Emme sa solo ciò che ha visto in "Supersize Me", sa cosa deve essere fatto.
NOTA: Il post rimarrà visibile in questa posizione fino al giorno 16. Scorrere in basso per i post regolari.
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Worldwide Anti-McDonald's Day: Oct 16th
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Every year there is a Worldwide Anti-McDonald's Day on October 16th [UN World Food Day] - a protest against the promotion of junk food, the unethical targeting of children, exploitation of workers, animal cruelty, damage to the environment and the global domination of corporations over our lives. Launched in the UK in 1985 by London Greenpeace, the October 16th international protests have continued to grow, despite - and maybe even because of - McDonald's notoriously unsuccessful legal efforts to silence their critics with libel writs. In 1999, the only year in which we systematically monitored where the protests took place, we recorded 425 protests and pickets in 345 towns in 23 countries: Argentina, Australia, Austria, Belgium, Canada, England, Finland, France, Germany, Ireland, Italy, Malta, Mexico, Netherlands, New Zealand, Portugal, Romania, Scotland, South Africa, Sweden, Switzerland, Taiwan, USA. In 2000, there were widespread and large protests throughout Italy - at one store in Rome 300 demonstrators succeeded in getting it closed for the day. In 2002 for the first time, McDonald's workers joined in the Day of Action - there were walkouts and other forms of protests in many countries co-ordinated by McDonald's Workers Resistance (an international network of McDonald's workers - see www.mwr.org.uk). Over 3 million 'What's Wrong With McDonald's?' leaflets have now been handed out in the UK alone since 1990, and it is now distributed worldwide in over 27 languages. WHY NOT ORGANISE PICKETS AND PROTESTS IN YOUR TOWN, ESPECIALLY ON OR AROUND OCT 16th?! Please copy the 'What's Wrong With McDonald's?' leaflet.
<NOTA: Vedi oltre per il volantino in italiano.>

MATERIALI

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14 ottobre 2005

Par condicio

Sarò telegrafico. Prenotata vacanzetta piccolo-borghese in quel di Amburgo per l'ultima settimana di ottobre. Visti i prezzi ed appurato che si tratta della città con più ponti in Europa (2300!) confido nella sorte: se finiamo i soldi un riparo lo troviamo... Spero di riuscire a fare una capatina a Itzehoe, dove il buon Jurgen Hegewald ha il suo negozietto metal (Hellion Records), ma il suo sito non funziona più e sono già nel panico.
In uno sforzo di par condicio vi lascio, per il momento, con un "Team Prody" (libera interpretazione sul tema del buffo "Team America"), spero benaugurante.
In effetti con quelle guanciotte mi ha sempre ricordato i personaggi dei Thunderbirds... Messo Faustino in cima e il mite Prody qui, mi rimane ben poco da suggerire. O volete forse James Bondy?
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12 ottobre 2005

Memento

Nello scorso anno, più di 800.000 americani sono morti. Nonostante i milioni spesi in ricerca, la morte continua ad essere il principale flagello nazionale. Salve, sono Henry Gibson, e vi sto parlando per conto dell'Unione Amici della Morte. Fino ad ora però non è stato trovato un trattamento per i suoi gravi svantaggi. Ognuno di voi può subito riconoscere i tre principali sintomi di morte: 1. Rigidità, 2. Un cattivo odore, 3. Una certa sonnolenza. È anche importante sapere cosa fare quando siete morti: 1. Non fidatevi a guidare auto, 2. Non avviate macchinari pesanti, 3. Non parlate.
Henry Gibson dice: "Siate generosi quando la morte bussa".
Un caffè pagato a chi indovina il film che sto citando...
Se volete prepararvi per tempo al trapasso e sentite il disperato bisogno di sapere tutto su obitori, autopsie e imbalsamazioni vi consiglio http://bluelips.com. Sul sito potrete togliervi un sacco di altri sfizi, ad esempio regalare alla vostra dark lady degli eleganti cioccolatini raffiguranti organi umani. O regalare a voi stessi la sempreverde tazza da caffelatte con dicitura "Ricordati che devi morire".
Sia mai che uno se ne scorda.
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11 ottobre 2005

Lapo tirati su

E anche il buon Elkmann è stato sgamato. Il ventottenne dal curriculum più improbabile del mondo del marketing (leggetelo sui giornali e vi renderete conto che o si è laureato a 11 anni, per aver fatto tutte le cose che dicono, o ci prendono per i fondelli), il semianalfabeta che "svecchia" i marchi vendendo maglioni orrendi a cifre indecorose (come se la qualità delle auto migliorasse di conseguenza), il presuntuoso rampantello la cui parodia di Mai Dire Lunedì era fin troppo benevola. Lo so, sono cattivo. Ma una cosa sia chiara: non è invidia. Preferisco stentare fino a fine mese facendo quello che so, piuttosto che fare l'azzeccagarbugli alla moda coi soldi di famiglia. Certo, mi riesce facile, essendo di famiglia molto modesta.
Comunque sia, anche il roscio c'è cascato e l'hanno preso per i capelli in overdose. Ci comunicano i telefedeli che Padre Bruno, nella sua Abbazia di Porta A Porta, ha già provveduto ieri sera alle scartoffie per la beatificazione. Così dopo Kate Moss, Boy George e Calissano un altro santo, "solo" e "incompreso", si appresta alla soglia della commozione collettiva.
Lo si legge chiaro nel suo innocente occhio di virgulto ferito. Pare proprio che dica "...Pistaaa!". Nevvero?
Pessimismo e fastidio.
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Luce sul redirect

E' bello avere dei "collaboratori". Uno la butta là, cialtronamente come faccio io, e poco dopo giungono contributi da approfondimenti esterni. Da una parte mi sento gratificato (vuol dire che qualcuno legge le cose che scrivo), dall'altra un po' frettoloso e "bubone", poiché mi fermo non appena trovo qualcosa di cui lamentarmi, mentre potrei io stesso tentare di scavare ulteriormente...
Riguardo alla faccenda di www.democraticidisinistra.com mi giunge quanto segue:
www.networksolutions.com ci dice che il dominio www.democraticidisinistra.com è stato acquistato da questo personaggio:
Registrant: Paul Pilkington - Via Pagano Doria, 18/13 - Genova, 16126 Italy (+39.3494148766)
.. e se "googli" scoprirai che Paul Pilkington è un consulente informatico inglese che vive in italia da centottant'anni e che ha fatto questo giochino del redirect per dimostrare quanto la politica italiana sia inadeguata rispetto al web. "Un gesto vagamente situazionistico, per lanciare un allarme facendo capire agli internauti come i partiti si interessino poco alle Rete. Con una manciata di euro, chiunque può prendere i domini che li riguardano e spedire la gente in braccio ai loro avversari". Avversari che a quanto pare non si sono accorti di nulla, "e anche questo non è un bel segnale; all'estero avrebbero già fatto offerte astronomiche per ricomprarsi i loro domini". (da L'Espresso)
Guarda cosa succede se vai su www.forzaitaliaonline.com!
La registrazione "strategica" dei domini non è cosa nuova nel marketing. Una volta i furbi registravano marchi per prodotti (ancora) inesistenti sul proprio mercato e pur non essendo neanche lontanamente dei produttori, attendendo solo l'arrivo di quelli veri e sperando di poter vantare contro di loro delle priorità acquisite. Ricattandoli per rivendergli il loro stesso brand, insomma. Fu il caso, nei primi anni '80, della Puma. Un furbacchione registrò il marchio e quando la Puma volle entrare nel mercato spagnolo ebbe due possibilità: comprarsi i diritti sul suo nome dal furbacchione a peso d'oro o cambiare marchio. Optò per la seconda e mise sul mercato prodotti griffati Dasler Puma. Perdendo in corporate identity ma mettendola nel di dietro al tipo.
Con i domini succede più o meno ovunque lo stesso, tanto che ci sono compagnie che si occupano esclusivamente di registrazioni "preventive", sfruttando la maggiore flessibilità e minore regolamentazione del mercato di nomi virtuali, rispetto a quello reale dei singoli Stati (suddiviso in classi merceologiche, più o meno regolato da apposite leggi anti-contraffazione e imitazione, controllato da organi di competenza nell'ambito Marchi e Brevetti). Abbiamo assistito negli ultimi anni a casi giuridici di ogni tipo, che hanno mostrato principalmente due aspetti della rete: la sua relativa incontrollabilità e la grande parzialità che viene poi mostrata quando si arriva alla sede processuale. Basti pensare al caso Armani per avere la conferma che ci sono cittadini "più uguali" degli altri (in breve: uno dei pochi diritti "acquisiti" per la priorità nella registrazione di un dominio è il proprio cognome; UN signor Armani -non IL signor Armani- si è però visto per legge sottrarre il dominio, LEGALE e registrato PRIMA del famoso brand di moda, perché era... "meno Armani di Armani"!).
L'articolo che segue, risalente al marzo 2003, spiega velocemente quanto accaduto a chi non seguì la questione allora:
Armani, domini non garantiti dal nome
L'azienda Giorgio Armani riesce in tribunale a sottrarre il dominio armani.it che era stato registrato da Luca Armani. Ma questo è solo il primo caso… Si può prevedere una corsa alla registrazione di cognomi come marchi.
Roma - Registrare un dominio.it con il proprio cognome non garantisce la titolarità dello stesso. Ad affermarlo è la clamorosa sentenza emessa dal Tribunale di Bergamo con cui si è deciso che il signor Luca Armani non ha diritto al dominio armani.it perché questo spetta alla Giorgio Armani, società il cui nome è anche un marchio. Dopo la lunga vicenda Grauso sulla questione dei domini e le innumerevoli rassicurazioni provenienti dal NIC italiano, la sentenza di Bergamo sembra annullare uno dei pochi punti fermi nel mondo dei domini.it, quello secondo cui il proprio nome e cognome può garantire la titolarità di un dominio internet equivalente. A prevalere, invece, secondo il giudice di questo caso, è la registrazione del marchio, capace di soverchiare qualsiasi diritto "al nome" che era stato rivendicato, in questo caso, dalla parte soccombente nel giudizio, cioè Luca Armani, titolare di un timbrificio. "Oggi è un giorno triste per Internet - ha scritto Luca Armani sul suo sito, suo ancora per poco - E pensare che fino ad oggi ero convinto che quella parola ARMANI fosse il mio cognome, quello che da 39 anni ero convinto di rappresentare decorosamente. Sicuramente mi sono sbagliato, come sbagliata è la dicitura che appare sulla mia carta d'identità. ARMANI non è il mio cognome e nemmeno quello della mia famiglia ma è principalmente e innanzitutto un Marchio. Difficile sarà farlo capire in futuro, quando saranno cresciuti, anche ai miei figli ma ci proverò". La beffa per Luca Armani è non solo essersi dovuto difendere dalle accuse della Giorgio Armani di aver utilizzato il proprio nome per lucrare sul nome altrui (!!!) ma anche di trovarsi ora a pagare salatissime spese legali all'azienda del celebre stilista. Rimane anche da vedere cosa penseranno di quanto accaduto tutti gli altri Armani italiani, e soprattutto quei circa 200 Armani che sono titolari di altrettante aziende nostrane. Altro importante problema che si apre ora, naturalmente, è quello legato alla titolarità di tutti i domini italiani registrati da chi ha un cognome corrispondente. Se la Registration Authority a suo tempo affermava con forza che un nome a dominio equivalente ad un cognome non avrebbe potuto essere registrato se non dal titolare del cognome stesso, ora interviene una singolare ed estensiva interpretazione della legge sui marchi a cambiare tutto ciò. Quanti correranno all'ufficio per la registrazione dei marchi per tutelare il proprio nome e cognome, un dato anagrafico che oggi, evidentemente, ha perso qualsiasi importanza?
Per quanto riguarda invece la provocazione di Mr. Pilkington, che dire? Complimenti. Quanto sia situazionista la trovata non lo so, visto che non leggo spesso Guy Debord, ma una cosa è certa: i diretti interessati se ne fregano e io ci sono cascato come un babbione...
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10 ottobre 2005

Direzione sbagliata

Bastardi.
Alle volte navigando me ne capitano davvero di tutti i colori: ieri sera è toccato all'azzurro.
Provate ordunque a digitare www.democraticidisinistra.com e verrete reindirizzati su www.forzaitalia.org. Come se uno cambiasse orientamento di voto grazie a un patetico redirect stile sito porno. Mezzi squallidi che danno la misura di chi li usa.
Ecco quindi un modo di valorizzare una delle famose "i" del Berlusca: internet rafforza il concetto di libertà.
La libertà di cliccare altrove.

Per la cronaca il sito dei DS è www.dsonline.it.
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Banner

Aggiunti due banner a fondo pagina: Chiesa Valdese e DownHill Battle.
Il primo per ricordarci come investire in civiltà, anziché in propaganda. Il secondo per contribuire attivamente all'affossamento di certi stupidi pregiudizi del mercato musicale sulle reali responsabilità del file sharing (per gli ottimisti che vedevano in iTunes la luce alla fine del tunnel, insomma).
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09 ottobre 2005

Così imparo

Come dice Bergonzoni, "i cuochi sono al potere".
Adoro mangiare. E' una di quelle attività per cui si può ancora dire a ragione: "Senza, morirei"...
Avendo deciso di non fare niente di incredibilmente sociale neppure quest'anno, per il mio compleanno, ecco come è andata a finire: cena a quattro (molto dandy) a base di ciccia e rock'n'roll. Casa Senesi è sempre stata accogliente ed appagante in tal senso. Menù come d'abitudine leggero, quasi da pensionati: grigliata a base di pancetta e bistecche, insalata di patate dalla ricetta a tutt'oggi sconosciuta (può essere rivelata solo a chi sa leggere le rune in scioltezza), porchetta e tocco di classe finale col tiramisù. Volevo portare dei fegatelli che avevo in casa ma, sai com'è, mi pareva di fare la figura del salutista (poco male: li ho comunque mangiati tutti e OTTO il giorno dopo).
Vuoi per il mio aspetto, vuoi per il fatto che la sfiga me la attiro adddosso, la sorpresa più bella sono state le candeline. Essendo di classe '73 gli anni compiuti non sono proprio quelli che vedete nella foto... Lo prendo come un monito divino a non demolire la Chiesa in ogni mio post, ma riparliamone... tra un anno!
P.S.: Siamo arrivati a quota 12: le volte che uno a caso tra me e Stefano dice (come se fosse la prima volta) "Oh, ma il concerto dei Motley Crue al Gods? Ma quanto sarà stato bello?". Invecchiare è un po' tornare giovani: hai di nuovo quel tipico entusiasmo di chi non ha ancora vissuto un'esperienza eclatante. Con la differenza che, quando l'hai vissuta e l'hai raccontata ma non te ne ricordi più, non si chiama entusiasmo, ma Alzheimer...
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07 ottobre 2005

Regalino per fans di pigiami ed iperspazio

Ovviamente il primo destinatario è l'amico/onanista Antani!, ma dedico questi 5 minuti di lavoro a tutti i nostalgici della Data Astrale Tal Dei Tali. Trattasi di un fotogramma senza ritocchi preso dall'episodio numero 9 della prima serie ("Gli androidi del dottor Korby").
Enjoy!
P.S.: La missione di Kirk appare più dura del previsto, visto che il cattivone dalle spalle improbabili è quell'attore (sosia di Peter Steele, o viceversa) che tutti abbiamo amato nel ruolo di Lurch (La Famiglia Addams)...
In bocca al lupo, capitano. O sarebbe meglio dire "In .... alla balena"?
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Dalla "salva-Previti" alla "salva-preti"

Giornata intensa oggi per le segnalazioni...
"Esenzione dal pagamento dell'Ici per gli immobili ecclesiastici. Non solo per quelli adibiti al culto o ad attività religiose e sociali (e già ci sarebbe molto da ridire), ma persino per quelli destinati ad attività commerciali (vedi i palazzi delle varie curie che nei centri storici vengono affittati a negozi, spesso extra-lusso)..." (un grazie all'utente, poco visibile ma molto attento, che allunga queste veline)
Sempre che non vi faccia schifo, per una volta, leggere un articolo dell'Unità.
Già di inciuci i preti ne fanno parecchi da soli (vogliamo parlare di crediti che ad altri verrebbero negati o di fantomatici ripetitori per i telefonini fatti installare IN CHIESA? Se volete se ne può parlare, facendo nomi e cognomi. Ma piano piano, sottovoce, come piace a noi...). Pensavo fosse presto per i regali di Natale da parte del centrodestra. Uh, Natale fa rima con pre-elettorale. Curioso. Che ci volete fare: quando si è buoni si è buoni. Si è "toti tui"!
...."E io pago!"
(Principe De Curtis)
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Tutti alle primarie

E' ora di darsi da fare.
Ecco la geografia definitiva dei seggi, in formato Excel.
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06 ottobre 2005

Ovvio esito oscurantista della vicenda RA-RE

Come da copione.
Quasi inutile, tanto era prevedibile, leggere l'articolo di Repubblica gentilmente passatomi da *R*.
Avevo segnalato la recente campagna pubblicitaria di Toscani ritenendola simpatica e civilmente trasgressiva. Come previsto ha vinto l'insurrezione delle "mamme che non sanno come parlare di omosessualità ai loro figli". Poverette... Però le veline gliele fate guardare ai vostri futuri maschioni, succubi che non siete altro! E lo stesso dicasi per le squallide pubblicità della Sisley, volgari e di una sessualità avvilente per una donna che si ritenga moderna e liberata da schemi sessisti. Quelle non vi destabilizzano, piccole ipocrite borghesi.
Se c'era da aspettarselo nei contenuti non c'era però da aspettarselo nella forma. Per i seguenti punti, a mio avviso:
1) Il Comitato di Controllo dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha vietato la prosecuzione dell'affissione.
Un organo di autoregolamentazione come questo, per chi lo conosce, ha la stessa valenza corporativa pseudomassonica del corrispettivo organo che rappresenta i giornalisti (l'Ordine dei Giornalisti offre sovente congiure di palazzo contro le "persone non grate"). Corrispondenza non casuale, visto che oggi l'informazione e la pubblicità coincidono perfettamente, e quando ciò accade si può parlare a ragione di propaganda. Ma si rischia di uscire dal seminato, quindi lascio la provocazione in sospeso. Rimane il fatto che si tratta di una "famiglia" la quale come ti accoglie ti rigetta, se i familiari potenti o avversi ti ritengono dannoso, anche se sei nella PIENA legalità. Mafia? No, dai, non mettetemi questi paroloni in bocca...
2) "I manifesti, già esposti ai primi di settembre, avevano suscitato le proteste di molti cittadini: da qui l'intervento del Comitato.".
Quando i cittadini, molti di più e per cause molto più nobili che un posterino per vendere calzoni, si incazzano, dove sono gli organi di autodisciplina della pubblicità? Saranno troppo occupati a valutare quale sia la "squinzia del mese" nelle pubblicità di telefonini? O semplicemente guardano dall'altra parte?
3) "L'ostentazione volgare e provocatoria di situazioni legate all'intimità sessuale - si legge nel testo - porta la comunicazione a scadere in una inaccettabile lesione della sensibilità del pubblico".
Da quando la metonimia "una parte per il tutto" ha valenza così lampante ed efficace in una società civile, senza passare dalla sede processuale, democraticamente preposta alle verifiche di legalità? Chi è questo "pubblico" e chi e perché mai ha deciso per lui? Da quando l'intimità sessuale esposta pubblicamente scandalizza? Maimaimai vista una pubblicità più esplicita e volgare di questa in giro? Mi sento preso per i fondelli. Inoltre se il "pubblico" rigetta un messaggio proviamolo: chiediamolo a tutto il pubblico (il sito RA-RE mostra le immagini della campagna con tanto di scritta cliccabile "cosa ne pensi?", linkata a un form per avere feedback immediato dai naviganti: l'IAP no...). E teniamo conto che se anche ciò avviene non costituisce comunque motivo valido per impedirne la diffusione, perché anche una capra sa quale è la logica conseguenza del "dare al pubblico ciò che il pubblico vuole" ( e SOLO QUELLO). Accendete la TV e capirete di cosa parlo. Matematicamente la "quantità" non fa la "qualità" e politicamente i diritti (pensiero, parola, stampa, affissione) non si uccidono con i privilegi (concorrenza sleale, lobbismo, cartelli, potere economico/contrattuale/intimidatorio).
4) La perla: "Oltre a turbare un pubblico adulto, possono colpire l'attenzione dei minori che non hanno chiavi di lettura per capire le immagini, provocando loro ansia e disagio".
Le chiavi di lettura per il MONDO (per le guerre, la fame, l'omosessualità, la povertà, la tecnologia, l'interculturalità, la tolleranza, la politica, lo sviluppo sostenibile) le danno i GENITORI. Non la scuola, non il prete. Smettiamo di delegare tutto a mo' di scaricabarile. Che si prendano la responsabilità che HANNO VOLUTO e cui non vogliono far fronte. Non c'è una Scuola Guida per tutto. Rimboccatevi le maniche, mamma e papà: spegnete la TV, gettate Amica nel cesso e PARLATE AI VOSTRI FIGLI DEL MONDO E DELLA GENTE. Delle diversità e delle similitudini, delle paure (anche le vostre) e dei sogni (se ancora ne avete), delle pulsioni di ogni tipo, anche quelle di cui preferireste fare a meno. Perché i bambini devono essere pronti a vivere in un modo fatto di PERSONE, di STORIE e di DIVERSITA'. Parole che avete dimenticato, affogati come siete nella bambagia delle piccole sicurezze, narcotizzati da pallonari, concessionari di auto e sommelier. Se credete di poter fare altrettanto bene rimpiazzando l'educazione con un telefonino, un vestitino di marca ("sennò mio figlio si sente escluso") e una PlayStation avrete dei problemi seri; è solo questione di tempo. D'altronde i genitori di oggi sono stati adolescenti nei futili e tronfi anni '80: cos'altro poteva partorire quella decade infame?
5) "Rappresentazioni volgari tout court"
Mai visto le modelle unte e a bocca aperta col latte di mucca spalmato addosso? Era una pubblicità di moda. E nomi come Adriana Lima, Megan Gale e quelli di tutto il resto della carne da macello che va in onda tutti i giorni (comprese ore pasti) non vi dicono niente? Sono meno volgari? No, sono donne. Vi ci hanno cresciuto e vi ci siete abituati. Anche voi donne. Fino a considerarle non "modelle", ma "modelli".
6) Logico che si arrivi qui: "Non si tratta né di censura né di discriminazione contro gli omosessuali - hanno spiegato allo IAP - ma di semplice tutela della sensibilità dei cittadini, soprattutto dei minori. Se si fosse trattato di eterosessuali sarebbe stato lo stesso".
Cosa dicevo giusto due righe più su? C'è poco da sperticarsi in conclusioni: siamo (e siete) vittime e carnefici in un sistema ancora grottescamente maschilista, bigotto ed omofobico, tipico del nostro DNA mediterraneo. Solo la donna può essere oggetto sessuale condiviso nella costante orgia dei media, convinta poi (poveretta pure lei) che sia una sua scelta, e con l'abbaglio quindi di diventare "soggetto". In quanto istituzionalizzata diviene socialmente accettabile e svolge la sua funzione di abbocco carnale. Per tutto il resto (bisessualità, omosessualità, alternative fetish e via dicendo) scatta il taglio censorio: è "immorale", è "di cattivo gusto", è "osceno". Il "celodurismo" non è solo un neologismo dei razzisti del nord: è la mentalità che tutti paiono condividere. Una sorta di status quo morale.
"Non è censura" fa quasi tenerezza. Cos'è? Controllo del traffico? Dazio sui finocchi? Prima c'era, poi non c'è più: anche Gasparri (che reputo romanissimamente etero) arriverebbe a capire che è "censura". Non si può rigirare il senso di una parola all'infinito: prima o poi ritornerai a quello originario.
Difficilmente questa sarà un'occasione di battaglia per i diritti civili. Ce ne sono altre, molto più importanti, da studiare e portare avanti. E' solo un piccolo gesto di insicurezza ed ignoranza, di volgare quanto arrogante censura, messo in atto da gente ancor più piccola. Che maschera la propria ristrettezza mentale e la propria sudditanza alla reputazione con il "decoro" e l'"etica". Il dissenso ha, purtroppo per loro, una forza creativa e CIVILE che questi personaggi piccoli piccoli non capiranno mai.
Un buon tornasole del Bel Paese, anche se, non dimentichiamolo, vendere un vestito è dopotutto il più venale e futile dei fini.

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05 ottobre 2005

Sabato H/C a Pisa

Ricevo e riporto più che volentieri:

PunkForFun.it con il supporto di SaveYourScene.com presenta:
Sabato 8 Ottobre @ Rebeldìa, Pisa - ore 22.00 puntuali!

BLUE MONDAY (can) + GO IT ALONE (can) + COHESION + SUMMER CAMP DISEASE + NOBIT

"Direttamente dal Canada in arrivo due delle più interessanti promesse dell'underground hardcore punk americano: Blue Monday e Go It Alone . I Blue Monday hanno due full length alle spalle di cui l'ultimo sulla prestigiosa Bridge9 Rec. (etichetta dei Champion, Terror, Slapshot, Sick of it all...) e suonano un hardcore potente e incazzato sulla scia di band come American Nightmare e Carry On. I Go It Alone invece lanciano il loro messaggio positivo suonando un old school melodico che farà impazzire i vari fans di Comeback Kid e Champion. Saranno supportati a dovere dai rodatissimi Cohesion, i nuovi Summer Camp Disease e i "padroni di casa" Nobit con il loro skate punk a fulmicotone. NON PERDETE QUESTO EVENTO: SALVA LA TUA SCENA DALLE FORZE DEL MALE!"

MP3:

- Blue Monday : Let it out

- Cohesion: From Butterfly To Chrysalis

- Nobit: Resistance

Per saperne di più: www.toscanahardcore.tk/, info@punkforfun.it, www.saveyourscene.com/, leo@saveyourscene.com

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Grillo International

Bell'articolo su Beppe Grillo apparso sul TIME. Fa piacere che almeno all'estero si riconosca il valore artistico, sociale e politico di un personaggio che è ostracizzato dai media di... casa sua!
Ringrazio l'ex-obiettore-obiettivo Buralli per la segnalazione!
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04 ottobre 2005

Navigare sicuri. E un po' meno sleali.

"Un segno è tutto ciò che può venir usato per mentire" (U. Eco)

Messaggio ai naviganti - Niente di che. Gradirei semplicemente che gli autori di molti blog (tipo il tizio Poliedrico&EcletticoDiNicchiaConIronia -che ha subito cancellato dal suo blog i miei post a riguardo-, più quattro o cinque altri) si astenessero dall'appioppare "zero" a casaccio a tutti gli altri blog che "inficiano" la loro eventuale posizione di classifica di BlogItalia. Come si può notare, è molto facile ri-scalare la suddetta classifica con gli stessi mezzucci, pur avendo sì e no 10 visitatori. Il che dovrebbe far capire che non è una dimostrazione di forza apparire tra i primi cinque.
Prego diffondere il messaggio e la questione in sé a chiunque interessato a costruire un minimo di "fairplay" tra blogger.
PEACE.
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Poll

Aggiunti nuovi inutili sondaggi. Li trovate nella colonna di destra, come sempre.
Si accettano suggerimenti per i prossimi temi.
Ora vado a nanna, sennò domattina a lezione sbadiglio più di quei dieci dementi inerti che ho in classe.
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Scherziamo?

Proprio in questo momento in un comodo salottino del signor Mentana, su Canale 5, Cecchi Paone sta candidamente parlando di paure immotivate riguardo ai disastri ambientali (ovvero: QUI tutto bene, il resto "importa sega") dicendo che l'effetto serra aggiuntivo, indotto da inquinamento, è positivo, perché "ci fa piacere in fin dei conti avere un po' più di sole d'estate"...
Ecco.
Questo è l'uomo che non voleva essere accomunato al Grande Fratello nelle nominations di qualche anno fa (per il solito finto premio), perché lui faceva "cultura" e il GF no.
Rammento che i titoli di quest'uomo per fare quello che fa (e per dire quello che dice) sono pari a quelli di un qualunque PRESENTATORE, non di un ESPERTO in alcunché. Non è Alberto Angela (Vulvia conferma). Si vede e si sente ogni volta che non si balocca coi suoi documentari che di documentaristico hanno veramente poco, ridotti come sono a filmettini spettacolari, mezzi soap e mezzi action movies e con un apparato informativo e critico da seconda elementare.
Passi per quello che fa di professione. Ma CAZZATE COME QUELLA DELL'EFFETTO SERRA non hanno sesso, bandiera, occhiali, partito o professionalità che giustifichi: non si possono sentire. Specie se dette da un CeccoPavone a cui (magari) qualcuno crede, PROPRIO per il lavoro che gli vede fare/fingere in TV. E specie se nel salottino in questione nessuno si alza dalla poltroncina e gli grida in faccia, cercando almeno di spettinarlo: "MA PERCHE' NON T'AMMAZZI, VA'?"
P.S.: Solo Giuliacci sembra vispo stasera, ma non ce lo vedo ad arrabbiarsi. Poi magari gli licenziano il figliolo e le giacche marroni le deve indossare tutte lui.
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03 ottobre 2005

Foto Atroci


Queste sono solo tre delle foto fatte dal solerte Toscana Jones al concerto degli Atroci del 30 settembre. Per vedere tutte le altre, magari in alta risoluzione, rivolgetevi direttamente al messere. Questo è il suo blog.
Nelle immagini trovate: 1) il sottoscritto (il vecchio con la maglietta dei Kurnalcool) in compagnia del Boia Malefico 2) la band durante l'esecuzione del recente singolo "Volevo Un Taglio Semplice" e 3) la band durante la canonica e conclusiva "I Tuoi Amici Atroci"

"Uomo allegro il ciel l'aiuta
Uomo ricco invece chiava
Uomo senza soldi cazzi suoi
solo suoi"
(da "I Tuoi Amici Atroci")

Ricordo, già che ci sono, i "Dieci Metallamenti":
1 - Non avrai altra musica all'infuori del Metallo
2 - Non mettere il chiodo con i mocassini
3 - Non desiderare il distorsore degli altri
4 - Ricorda di acquistare ogni nuovo disco degli Atroci
5 - Ricorda di vomitare alle feste
6 - Non rubare i pezzi ad Al Bano
7 - Non ascoltare i dischi dei freni
8 - Ignora Sanremo
9 - Non lavare mai gli anfibi
10 - Non rompere i coglioni

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02 ottobre 2005

Il mondo è rotondo, ma non per questo mi devi costruire le rotatorie anche in bagno.

Scherzi a parte, qualcuno di voi, geni della viabilità, mi sa spiegare cosa diamine succede in via di Novoli?
Continuano a ridurre la carreggiata con rotatorie, strapuntini di cemento e ora anche l'assurda corsia preferenziale centrale. La famosa tramvia (che avrà tra i 5 e i 10 utenti al giorno quando sarà finita, ovvero tra un secolo) c'entra qualcosa o avevano semplicemente dei soldi da buttare?
Qui non si gira più, in viale Guidoni nemmeno, via Baracca ce la siamo giocata da anni e tutto ciò che sanno fare è strozzare ancora di più il traffico, contro ogni logica.
Accidenti a me che ho rivotato Domenici. A mia discolpa posso solo dire che l'ho fatto esclusivamente al ballottaggio e turandomi il naso (come diceva uno che, bontà sua, lo fece spesso).
Dice "prendete la bicicletta". Certo, vacci tu a lavorare (metti) a Prato in bici. O prova a lasciarla parcheggiata da queste parti con tre lucchetti che costano più della bici stessa: il tempo di un caffè e ritrovi sì e no il manubrio. E, se non riescono a spezzare la catena, per la rabbia si portano via tutto, lampione compreso. Nel frattempo tu, lungimirante ciclista ora appiedato, esali l'ultimo respiro a causa degli scarichi delle auto in perenne coda. Con la faccia di quello che sa che l'ha preso in quel posto, ma non da dove arrivasse.
Mi sento un po' Marcovaldo e un po' Fantozzi.
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01 ottobre 2005

Hardcore Superstar

In arrivo in autunno il nuovo album dei rockers svedesi HARDCORE SUPERSTAR. Grande attesa, visti da una parte l'insoddisfacente ultimo "No Regrets" e dall'altra il favoloso singolo apripista disponibile già da giugno, "Wild Boys": una mazzata di schietto e sculettante street rock alla FASTER PUSSYCAT dei tempi d'oro!
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In multiplayer con Gesù

Recente campagna pubblicitaria della PlayStation, in occasione del suo decennale, già interrotta causa... offesa al buon gusto cattolico (c'è chi ha parlato addirittura di blasfemia).
Nuova, vero?
Ma nella redazione di Famiglia Cristiana (subito pronti all'opera censoria col loro direttore in prima linea) non hanno niente di meglio da fare che sprecare tempo e parole per inquisire un'idea pubblicitaria che si può definire, tuttalpiù, "banale"?
Parlo di "censura" perché questa immagine non la vedrete più. E La Repubblica ha perfino chiesto scusa. Roba da Minculpop.

Slogan: "Dieci anni di passione"

Trovate qui una discussione sul tema con un altro blogger. Già che ci siete, spulciate il suo blog: ottima proprietà di linguaggio e una sezione chiamata "Berlusconeide", una volta tanto non scontata e molto piacevole da leggere.

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Una bella seratina

Niente male il concerto degli Atroci appena conclusosi. Non ho visto molti di quelli che avevano garantito la propria presenza, ma sarà per la prossima volta. Presto in arrivo alcune belle foto fatte da Toscana Jones (dovrei esserci anche io, insieme al Boia).
Saranno pure i "Gem Boy del metal", però suonano meglio di molte band "serie" e qualche pezzo ganzo ce l'hanno.
E poi prendere per il deretano i Manowar è a tratti terapeutico. Chissà quando lo faranno, loro, un disco "serio" (l'ultimo che ricordo è del 1989: fate i conti...).
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